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Uno sguardo al cielo stellato. Pillole di astronomia visiva per l'inizio di un grande viaggio
Uno sguardo al cielo stellato. Pillole di astronomia visiva per l'inizio di un grande viaggio
Uno sguardo al cielo stellato. Pillole di astronomia visiva per l'inizio di un grande viaggio
E-book151 pagine1 ora

Uno sguardo al cielo stellato. Pillole di astronomia visiva per l'inizio di un grande viaggio

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Info su questo ebook

Perché osservare il cielo stellato? Cosa è una costellazione e quali storie ci tramanda? Come ci si orienta usando gli astri? È facile distinguere un pianeta da una stella?
Se vi è capitato di alzare gli occhi verso le “luminose”, in una bella notte limpida, e nella vostra mente sono affiorati e riecheggiano simili interrogativi, allora questo è il libro che state cercando! Qui troverete delle risposte.
Il testo, scritto in maniera sintetica e fruibile, vuole essere il davanzale di una finestra che guarda al firmamento, e fornire elementi utili per un primo approccio (e non solo) verso alcuni dei tanti aspetti che ci può offrire la pratica dell’astronomia visiva: una delle esperienze più affascinanti che gli esseri umani possano compiere.

 
LinguaItaliano
Data di uscita29 lug 2019
ISBN9788868228231
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    Anteprima del libro

    Uno sguardo al cielo stellato. Pillole di astronomia visiva per l'inizio di un grande viaggio - Francesco Veltri

    FRANCESCO VELTRI

    UNO SGUARDO AL CIELO STELLATO

    pillole di astronomia visiva per l’inizio di un grande viaggio

    Proprietà letteraria riservata

    © by Pellegrini Editore - Cosenza - Italy

    Edizione eBook 2019

    Via Camposano 41 (ex via De Rada) - 87100 Cosenza

    Tel. (0984) 795065 - Fax (0984) 792672

    Sito internet: www.pellegrinieditore.it - www.pellegrinieditore.com

    E-mail: info@pellegrinieditore.it

    I diritti di traduzione memorizzazione elettronica riproduzione e adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi.

    Alla mia famiglia

    e in particolare a Katia, la mia stella

    Alla Luna

    O graziosa Luna, io mi rammento

    che, or volge l’anno, sovra questo colle

    io venia pien d’angoscia a rimirarti:

    e tu pendevi allor su quella selva

    siccome or fai, che tutta la rischiari.

    Ma nebuloso e tremulo dal pianto

    Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci

    il tuono volto apparia, che travagliosa

    era mia vita: ed è, né cangia stile,

    o mia diletta Luna. E pur mi giova

    la ricordanza, e il noverar l’etate

    del mio dolore. Oh come grato occorre

    nel tempo giovanil, quando ancor lungo

    la speme e breme ha la memoria il corso,

    il rimembrar delle passate cose,

    ancor che triste, e che l’affanno duri!

    Leopardi Giacomo

    (Recanati 1798 - Napoli 1837)

    Presentazione

    Questo lavoro è frutto di un impegno che, negli anni scorsi, mi ha portato ad acquisire conoscenze sul cielo stellato. Da qui, il desiderio di trasferire tali nozioni ad altre persone, ad esempio attraverso le serate di osservazione astronomica alle quali ho partecipato o che ho organizzato nelle notti estive in Calabria.

    Persuaso dal fatto che la scienza e la cultura più in generale debbano scendere in piazza, per raggiungere un pubblico potenzialmente incuriosito e interessato, lo scopo di questa divulgazione è quello di avvicinare le persone alla pratica di osservare la volta celeste e far godere loro di uno spettacolo unico, reso ancora più affascinante dalle storie, dai misteri e dalle curiosità scientifiche che lo caratterizzano.

    Cosa si cela dunque dietro un semplice sguardo al cielo stellato? Tantissimo!

    Ho cercato di riportare e descrivere alcuni aspetti sull’argomento, precisando che questo elaborato non è sicuramente un contenitore esaustivo di nozioni su materie inerenti all’astronomia e alla scienza in generale. È piuttosto una raccolta di informazioni da cui trarre spunti e acquisire una visione d’insieme, su cosa significhi e su cosa possa implicare l’osservazione astronomica visiva oggi.

    In seguito il lettore, se interessato, potrà dedicarsi a ulteriori studi e approfondimenti sulla tematica. Il linguaggio di comunicazione utilizzato è volutamente semplice e quanto più possibile sintetico per cercare di rendere il testo facilmente fruibile. Dapprima saranno enunciate alcune motivazioni che aiuteranno a comprendere quanto e perché sia utile osservare il cielo. Si farà brevemente riferimento altresì ad alcuni eventi di osservazione astronomica realizzati per il pubblico. Successivamente sarà tracciato un breve viaggio nel cosmo che parte dal sistema solare (dove ci troviamo), descritto nei suoi componenti principali, e continua, a grandi linee, verso l’Universo per come oggi lo conosciamo. Verranno poi forniti dei consigli pratici per effettuare l’osservazione visiva del firmamento. Allo scopo saranno descritte alcune costellazioni del cielo estivo boreale con le loro stelle principali. È questa una scelta precisa, dal momento che probabilmente d’estate, date le condizioni climatiche più favorevoli, è più facile approcciarsi per la prima volta all’osservazione dedicata al cielo notturno. Per ogni costellazione saranno riportati in sintesi i racconti mitologici che ne caratterizzano la presenza sulla volta celeste. Inoltre, considerato che osservare il firmamento è da sempre un importante fattore d’ispirazione per l’animo umano, il testo è arricchito da alcuni dei versi più belli di poeti noti.

    Il lavoro si conclude sottoponendo al lettore alcuni test volutamente pensati come brevi e giocose esercitazioni sui temi dell’astronomia.

    Prefazione

    L’osservazione delle stelle risale a tempi molto antichi, quando il panorama notturno, scevro dall’attuale chiarore provocato dalle luci elettriche, forniva uno spettacolare scenario sconfinato ai nostri predecessori, che studiarono e associarono figure alle mappe stellari visibili, individuando in quei disegni celesti principi teologici e scientifici, velati dal mito e dalle allegorie.

    Carte preistoriche, ovviamente si tratta di incisioni rupestri per la maggior parte, mostrano come la visione notturna del cielo fosse praticata, cito fra i copiosi esempi antichi il celebre Disco di Nebra, ritrovato in Germania, databile alla metà del II millennio a.C., lastra di bronzo con tessere in oro, conservato a Nebra, che rappresenta il sole, la luna falciforme e le stelle.

    L’astronomia antica affonda le sue radici nel mito. O, capovolgendo il concetto, è il patrimonio mitologico greco che assorbe, riscrive e metaforizza conoscenze scientifiche per restituire e divulgare concetti altrimenti difficili da comprendere e rammentare.

    Nel panorama greco/romano il cielo notturno assume una triplice valenza: scientifica, divina e mitologica. Gli antichi Greci hanno iniziato a scrutare il cielo, indicando quale oggetto degli studi naturalistici e cosmologici il periechon, voce connotante una gamma di esperienze assai ampia e variegata. È possibile tradurre il lemma con ciò che sta intorno, il circostante, e comprende comunemente quanto appartiene all’ordine della natura, inclusi i fenomeni celesti e meteorologi: tali significati sono attribuibili alla locuzione solo dalla fine del V secolo a.C. in poi, in quanto prima tutto ciò che era esterno, era abitualmente denominato con i termini physis (φύσις) e kosmos (κοσμος).

    In un periodo in cui l’inquinamento luminoso era inesistente, il cielo notturno diventa così maestoso dipinto da osservare. E se, sin dal periodo protostorico il cielo è stato oggetto delle prime mappe stellari, incise su pietra, nella koiné greca diventa vero e proprio archetipo di esperienza umana, espressione del panteismo tipico dell’epoca: un solenne libro da leggere e interpretare, un quadro da ammirare. I nomi delle costellazioni di derivazione greca corrispondono a divinità, ninfe, eroi, animali, esseri zoomorfi e umani che sono assurti a punti luminosi, immortali ed eterni, mediante i cosiddetti catasterismi, ossia l’assunzione al cielo mediante trasformazione in stella o costellazione, immortalati dunque in figure eterne, utili per illuminare le strade, le rotte, le conoscenze di condottieri, nocchieri, eroi e filosofi.

    A raccontare il cielo notturno sono stati i grandi autori greci e latini, scienziati e poeti al contempo, Eratostene nei Catasterismi, Igino e Manilio negli Astronomica, Arato nei suoi Fenomeni, Apollodoro nei suoi Miti Greci, Ovidio nelle sue Metamorfosi, per citarne solo alcuni.

    Un filo invisibile compone le figure del cielo, ed è proprio grazie ai racconti che restano impresse le vicende dei personaggi che popolano e percorrono la volta celeste.

    Le nozioni astronomiche nel mondo greco/romano sono inscindibili dalla copiosa produzione letteraria mitico-leggendaria: dal caos indistinto sorgono le costellazioni - un arbitrio, certo, ma che diventa paradigma inscindibile di una rappresentazione, utilizzata ancora oggi, atta a raccontare il cielo.

    Il lavoro di Francesco Veltri si presenta come un prontuario di facile utilizzo, ove le vicende mitologiche anticipano, in modo diretto e sintetico, i disegni tracciati in cielo, da quelle linee ideali che compongono i raggruppamenti a noi noti sotto il nome di costellazioni, scritto con linguaggio semplice e immediato, senza tralasciare le enunciazioni scientifiche dosate ed esposte in forma sintetica e facile da comprendere.

    Luciana De Rose

    Capitolo I

    Perché osservare il cielo

    Se è certo che gli antichi furono grandi osservatori del firmamento e che questa pratica fu per loro necessaria, oltre che piacevole, ci possiamo chiedere a cosa possa servire all’essere umano odierno, saper riconoscere le stelle. Appare ovvio che, con la diffusione capillare della tecnologia oggi a disposizione, scompare l’esigenza di orientarci con l’uso degli astri, a differenza di quanto accadeva per i nostri avi. Allora perché porre uno sguardo al meraviglioso cielo stellato e riuscire a distinguere un oggetto luminoso piuttosto che un altro? Effettivamente le motivazioni possono essere diverse. Vediamone alcune di seguito.

    Concepire un concetto di

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