Quella piccola casa rossa in fondo al cortile...
()
Info su questo ebook
Correlato a Quella piccola casa rossa in fondo al cortile...
Ebook correlati
La bambina che si cucì il vestito Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGrace, diario di un angelo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl caso della zampata selvaggia. Le incredibili avventure di Margottina Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLea. Una vita spesa bene? Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa mia vita da libellula: Condanna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVita degli anfibi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTelma (Collana Gli scrittori della porta accanto) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniManuel a testa in giù Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMa perché proprio a me?! Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIeri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl piano di sopra Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPiccoli gorghi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUna vita tranquilla Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDietro una porta chiusa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIdentità nascoste I tre volti di Ambra Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDeciditi una buona volta, Rossi! Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMia. La Gatta col cuore Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniOlio di mandorle amare Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl semplice oblio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVol.2 Ho provato a inventare una favola insieme ai nasoni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniArcobaleni per grandi e piccini Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIo, Gioia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl filo degli indizi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFuori c'è il sole Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniEndecascivoli Valutazione: 1 su 5 stelle1/5Riflessi dal passato Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniOgni oggetto ha una storia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFreak Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl regalo più bello Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLessico sentimentale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Narrativa generale per voi
Tutti i racconti, le poesie e «Gordon Pym» Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Tutto Sherlock Holmes Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Le affinità elettive Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Ulisse Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Tutti i romanzi e i racconti Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Faust Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAlla ricerca del tempo perduto Valutazione: 5 su 5 stelle5/5L'idiota Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Biografia di Giuseppe Garibaldi Valutazione: 3 su 5 stelle3/5Fiabe della Sardegna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI demoni Valutazione: 4 su 5 stelle4/5La tomba e altri racconti dell'incubo Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Il ritorno di Sherlock Holmes Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa luna e i falò Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI promessi sposi Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Le undicimila verghe. Il manifesto dell'erotismo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa mia vendetta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTutte le fiabe Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Madame Bovary e Tre racconti Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Tradizioni di famiglia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLotta fra titani Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGiallo siciliano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniConfessioni di un prof Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLiberati della brava bambina: Otto storie per fiorire Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Divina Commedia: edizione annotata Valutazione: 4 su 5 stelle4/5La metamorfosi e tutti i racconti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTutti i romanzi, le novelle e il teatro Valutazione: 5 su 5 stelle5/5L'isola misteriosa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRacconti dell'età del jazz Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Recensioni su Quella piccola casa rossa in fondo al cortile...
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Quella piccola casa rossa in fondo al cortile... - Giancarlo Foschi
cortile...
Giancarlo Foschi
Quella piccola casa rossa
in fondo al cortile...
Youcanprint Self-Publishing
ISBN | 9788827834107
Prima edizione digitale: 2018
© Tutti i diritti riservati all’Autore
Youcanprint Self-Publishing
Via Roma 73 - 73039 Tricase (LE)
info@youcanprint.it
www.youcanprint.it
Questo eBook non potrà formare oggetto di scambio, commercio, prestito e rivendita e non potrà essere in alcun modo diffuso senza il previo consenso scritto dell’autore.
Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata costituisce violazione dei diritti dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla legge 633/1941.
Dedicato a mia madre
…Il rumore della persiana scorrevole che scompariva frettolosamente e l’aria fresca ,che penetrava pungente sotto le coperte segnavano l’inizio di un nuovo giorno.
Spesso tutto questo era preceduto dalle urla di mio padre e della mamma che rimbalzavano sulle pareti della casa scivolando sorde fino dentro la mia cameretta ancora immersa nell’oscurità.
Voci troppo lontane per essere tradotte, ma troppo vicine per essere ignorate.
Arrivavano alle mie orecchie ancora intontite come un indistinto insieme di rumori, di grida.
Poi ad un tratto tornava il silenzio, per rendere ancora piu’ brusco l’aprirsi improvviso della porta della mia stanzetta che si spalancava.
Due mani ghiacciate e nervose mi afferravano, strappandomi dal caldo guscio che mi avvolgeva .
Un asciugamano bagnato cercava all’impazzata gli angoli piu’ nascosti del mio piccolo corpicino .
Come una marionetta appesa ai suoi fili assecondavo i movimenti della mamma che mi vestiva.
Mani in alto, prima una e poi l’altra di seguito, poi una gamba, piega il ginocchio, altra gamba e altro ginocchio,ancora una mano e poi l’altra, ora in piedi, di nuovo seduto .
Conoscevo a memoria ogni movimento e assecondavo morbido tutti i movimenti della mamma.
In quei momenti tenevo gli occhi chiusi e cercavo di capire come poteva sentirsi un burattino di legno.
Ma non uno qualsiasi, il mio burattino preferito, Pinocchio, che danzava sul suo palco tra le risa allegre e divertite di mille bambini felici.
Ecco che atterrava sulla mia testa l’enorme berretto di lana e in un attimo mi ritrovavo sul sedile posteriore della vecchia panda bianca della mamma.
La scuola non doveva essere molto vicina, sfilavano davanti ai miei occhi mille e mille lampioni ancora accesi prima di arrivare.
Quelle luci sembravano interminabili collane di piccole lucciole che giocavano inseguendosi veloci nell’aria fredda del mattino.
Le guardavo incantato nei loro fantastici giochi, riflessi sui finestrini appannati.
Davanti, la mamma guidava nel traffico, i suoi capelli ancora scuri si arruffavano sul cappotto bianco di pelliccia che seguiva goffo i suoi movimenti al volante.
Sembrava un grosso orso polare.
Ogni tanto incrociavo il suo sguardo dallo specchietto, in alto. I suoi occhi neri e profondi ,rimbalzavano per un attimo su di me per tornare poi attenti alla strada.
Al nostro arrivo, i grandi cancelli della scuola erano ancora chiusi e Gigi il custode, che viveva nella piccola casa rossa dentro al cortile, tutte le mattine li apriva in anticipo solo per noi.
Parlava per pochi istanti con la mamma affaticata dall’ingombro dell’enorme pelliccia ,la accompagnava alla macchina e la osservava sparire in un attimo nella nebbia oltre l’ingresso.
Gigi prontamente richiudeva dietro di lei il cancello, richiamando Ester, il suo grosso cane che cercava con il muso di oltrepassarlo - Lorenzo, andiamo oggi è molto freddo - Gigi aveva ragione ,quella mattina faceva veramente un gran freddo e io lo seguii in fretta all’interno della sua guardiola.
Rimaneva in quella piccola stanza a vetri, seduto su una vecchia sedia di paglia con la stufetta accesa vicino ai piedi, ma... doveva stare molto attento pensavo, ricordando quello che era accaduto al mio amico Pinocchio; il fuoco gli aveva bruciato le gambe, anche se lui era un burattino di legno e probabilmente non aveva sentito alcun male.
Ancora pochi minuti e Gigi avrebbe dovuto riaprire i cancelli.
Le urla di decine di piccoli scolari stavano per richiamarlo al lavoro.
La scuola apriva alle otto in punto, come tutte le mattine.
Appena il mare multicolore di piccole teste imberrettate venne risucchiato nelle fauci spalancate della grossa entrata per poi sparpagliarsi disordinato dentro le classi, mi accorsi che sulle scale davanti l’atrio, era rimasto solamente Luca.
Vidi la sua enorme cartella pesargli sopra le spalle curve. Sicuramente era li’ ad aspettarmi, eravamo nella stessa aula la (1b) quella in fondo al corridoio.
Era una grande sala calda ed accogliente.
Le pareti erano tinteggiate di un pallido verde pistacchio, ormai invisibile quasi del tutto, sotto il tappeto di disegni che spadroneggiavano colorati e fieri sulle pareti.
Le finestre sulla destra erano bordate di una larga cornice rossa e spiccavano orgogliose, mostrando il loro panorama, un piccolo giardino, ma ben tenuto, che durante l’ora della ricreazione diveniva un vero e proprio campo di battaglia.
Su di una pedana di legno, leggermente rialzata rispetto al pavimento, campeggiava la cattedra.
Alle sue spalle faceva bella mostra di se la grande cartina geografica, uno dei trofei della nostra maestra Marinella che tanto aveva lottato per ottenerla.
Alla destra della cattedra, spiccava la lavagna rossa come le finestre.
Era una consuetudine molto divertente, tutte le mattine scrivevamo con il gessetto sulla lavagna una frase carina alla signorina Marinella ,lei arrivava in aula e ci rispondeva con il medesimo sistema sorridendo per i nostri errori di ortografia che spesso storpiavano le ambizioni letterarie dei suoi piccoli alunni.
Quattro file parallele di banchi, riempivano il resto dell’aula.
Il terzo della prima fila, accanto alla parete con le grandi finestre, era il mio banco.
Le ampie vetrate restavano quasi sempre chiuse perche’ la giovane maestrina aveva paura del grosso cane del custode che tutti i giorni veniva in visita per rimediare qualche briciola della merenda.
Personalmente non ho mai avuto paura dei cani ed Ester era una mia grande amica. Dividevo con quel grosso cane parte della ricreazione e quasi sempre molta parte della mia merenda.
Anche Luca non aveva paura dei cani , a casa aveva un cucciolo di lupo, un regalo che il papa aveva fatto alla mamma quando era lui ancora piccolo.- Ragazzi!… andiamo cosa state facendo la fuori? -Esordi’ la signorina Marinella, facendo capolino dalla sua auto appena parcheggiata - Su forza in classe, con