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Origami
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E-book108 pagine41 minuti

Origami

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L'origami rappresenta il ciclo di rinascita della cultura buddista e allo stesso tempo è semplicemente un foglio di carta piegato con sapiente cura. È il nulla che diventa tutto e il tutto che diventa nulla. Ogni poesia mi sembra un Origami, un qualcosa che probabilmente vale solo come un semplice pezzo di carta, ma che in realtà nasconde dentro di sé un significato profondo che qualcuno mi ha fatto trovare dentro le pieghe della mia anima. Scrivendo questi versi ho avuto l'impressione di liberarmene per sempre, per poi rendermi conto che, invece, tornavano sempre a toccare gli spiriti nascosti nel mio cuore». È così che Enrico Papalia, alla sua prima pubblicazione, affronta la materia poetica. Il tema principale, quello della felicità e della sua precarietà, porta il poeta a interrogarsi su questa paradossale condizione esistenziale dell'uomo moderno, privo di ogni valore emotivo e morale: «La mia poesia non sta tanto nelle parole in sé, ma nell'emozione che queste suscitano a fine lettura; spesso concludo i miei versi con un tono epico-sentenziale proprio per questo motivo: aprire l'anima all'attimo di felicità che ogni tanto la vita ci concede. Quando dico che la felicità non esiste, in un certo senso, né affermo maggiormente l'esistenza. Vivendo, cosa che per molto tempo ho dimenticato di fare, ho capito quanto la gioia nasca non tanto nel momento in cui si produce, ma solo successivamente, nel ricordo di quell'istante. La felicità non esiste proprio perché quando ne diventiamo consapevoli questa non è già più tale. L'unica soluzione che ho pensato potesse opporsi a questa inevitabile condizione è stata scrivere in versi la memoria di quegli attimi, per permettere all'anima di rivivere il senso, e alle sue fibre il solletico, di quella esperienza». Papalia ha semplicemente voluto raccontare cosa prova l'anima umana di fronte a quel terribile enigma che è l'amore, enigma tanto banale quanto difficile da raccontare. Questi versi hanno la volontà di provarci, attraverso l'innovazione della tradizione, da Dante a Montale, con la profonda leggerezza e con la voglia di trasmettere un fremito all'anima di ogni lettore.
LinguaItaliano
Data di uscita5 nov 2019
ISBN9788831646383
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    Anteprima del libro

    Origami - Enrico Papalia

    633/1941.

    Biografia

    Enrico Papalia (Genova, 1997) è studente di lettere moderne presso l’università di Genova e poeta, laureando con una tesi su Eugenio Montale: è ancora possibile la poesia? Montale e il ruolo della poesia nella società dei mass media. Fino da bambino ha una passione per la scrittura e per la lettura dei classici e già durante il periodo delle scuole medie scrive un giornalino scolastico autoprodotto. La svolta si concretizza durante gli anni del liceo, quando comincia a scrivere i primi versi, di ispirazione dantesca, a seguito di un amore reale quanto irrealizzabile. Su Origami dice: «è un tramonto di fine settembre, colma l’anima proprio nel momento in cui la gioia se ne va, lasciando dentro il bisogno di raccontare cosa prova lo spirito umano di fronte a quel terribile enigma che è l’amore».

    INTRODUZIONE

    L’origami rappresenta il ciclo di rinascita della cultura buddista e allo stesso tempo è semplicemente un foglio di carta piegato con sapiente cura. È il nulla che diventa tutto e il tutto che diventa nulla. Ogni poesia mi sembra un Origami appunto, un qualcosa che probabilmente vale solo come un semplice pezzo di carta ma che in realtà nasconde dentro di sé un significato profondo che qualcuno mi ha fatto trovare dentro le pieghe della mia anima.

    Scrissi in passato una raccolta. Si chiama Era un’altra vita. Non so se mai la pubblicherò. Sono poesie giovanili, di quando ero incline continuamente agli errori. È una poesia triste, amorosa e stanca. Forse si apprezzerebbero di più questi versi se si leggessero insieme a Origami, ma poco importa. Era un’altra vita. E poi gli angeli neri, purtroppo così mi tocca chiamarli, tornano sempre, anche quando tutto sembra già finito da molto tempo. Prendono altre sembianze, perdono ogni tipo di concezione umana, diventano simbolo del fatum. Alla fine ho deciso di inserire qualche componimento di valore. Ma vorrei sottolineare questo: ero un’altra persona, era un’altra vita.

    Quando ho scritto Origami mi sono, sin da subito, reso conto di essere approdato a un nuovo tipo di poesia, molto più leggera, molto più universale. Ho scritto molti versi, alcuni di complessità notevole, ma questi riescono ad essere unici perché entrano nella quotidianità dei giorni nostri; è una donna che c’è ora, hic et nunc, non si piange niente, non si elogia nessun angelo: mai terrestrità mi ha reso così vicino a uno stato divino. Considero ogni storia d’amore che ho avuto una sorta di percorso, un viaggio che mi ha portato a crescere e migliorare. Con ogni ragazza ho potuto sviluppare aspetti diversi della mia personalità e se oggi sono quello che sono devo tanto anche a loro. Tuttavia mi viene difficile ricordare una sola di queste che abbia aperto la via della creatività come ha fatto lei. Non ho mai sentito la mia poesia così elevata in questi anni; tendenzialmente non racconterei una bugia a dire che le mie parole non sono mai state vicine a Dio come in questo periodo. La mia poesia non sta tanto nelle parole in sé ma

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