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Il duplice ruolo del sonno nell'ambito del Disturbo da stress post traumatico: Seconda Edizione
Il duplice ruolo del sonno nell'ambito del Disturbo da stress post traumatico: Seconda Edizione
Il duplice ruolo del sonno nell'ambito del Disturbo da stress post traumatico: Seconda Edizione
E-book84 pagine59 minuti

Il duplice ruolo del sonno nell'ambito del Disturbo da stress post traumatico: Seconda Edizione

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Info su questo ebook

Il Disturbo da stress post traumatico è una malattia psichiatrica complessa e subdola che colpisce trasversalmente la società ed è un fenomeno in crescita anche in relazione all’aumento della frequenza con cui si verificano nella nostra società violenze private e atti criminali o terroristici.  L’autore del presente lavoro analizza e commenta i dati e le informazioni che si riferiscono ai Veterani delle Forze Armate statunitensi a supporto della tesi che il sonno abbia un duplice ruolo nel Disturbo da stress post traumatico. Tale ruolo è necessariamente da conoscere per poter scegliere l’approccio terapico da adottare e la tipologia di interventi da porre in essere per il supporto degli individui potenzialmente rischio.

Il Dott. Giacinto D’URSO si occupa della gestione di risorse umane. Ha frequentato la Scuola Militare “Nunziatella” e ha conseguito la laurea magistrale in Scienze Politiche, Scienze Diplomatiche e Internazionali, Giurisprudenza e Psicologia nonché i Master Universitari di I Livello in Diritto Umanitario Internazionale, in Criminologia, Scienze Investigative e della Sicurezza ed in Gestione e Amministrazione delle Risorse Umane. E’ autore di articoli e di libri relativi alle problematiche correlate allo stress e al trauma, questi ultimi inseriti nella collana di Psicologia di Passerino Editore
 
LinguaItaliano
EditorePasserino
Data di uscita20 dic 2019
ISBN9788835348689
Il duplice ruolo del sonno nell'ambito del Disturbo da stress post traumatico: Seconda Edizione

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    Anteprima del libro

    Il duplice ruolo del sonno nell'ambito del Disturbo da stress post traumatico - Giacinto D'Urso

    Gianfranco D'Urso

    Il duplice ruolo del sonno nell'ambito del Disturbo da stress post traumatico

    The sky is the limit

    UUID: b6042332-22e1-11ea-b93d-1166c27e52f1

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    Premessa

    Introduzione

    Lo stress, il trauma e il Disturbo da stress post traumatico

    Il sonno

    La resilienza

    Conclusioni

    Bibliografia

    Sitografia

    Premessa

    Gentile Lettore,

    Ti ringrazio per aver scelto di leggere questo elaborato che si prefigge lo scopo di indagare il ruolo del sonno nel disturbo da stress post traumatico (DSPT), analizzando e commentando gli esiti di moltissimi studi accademici sui veterani delle Forze Armate Statunitensi.

    In generale, i dati raccolti negli ultimi anni, dimostrano che questo disturbo colpisce un numero crescente di individui nel mondo e che i problemi del sonno contribuiscono a caratterizzarne il quadro sintomatico. L’idea sostenuta nel presente documento è che i disturbi del sonno abbiano in realtà un ruolo più ampio che è necessario conoscere per poter scegliere l’approccio terapico (psichiatria di precisione) da adottare e la tipologia di interventi preventivi da porre in essere per il supporto degli individui potenzialmente a rischio.

    È, inoltre, ampiamente condiviso che il social support rappresenti uno dei fattori di protezione che concorrono alla resilienza individuale oltre che un importante sostegno per i malati e le loro famiglie nel periodo in cui si attende una diagnosi o è necessario sottoporsi a cure.

    Per questo motivo, questa seconda edizione del libro non è stata concepita come il solito manuale in cui si rischia di perdersi in un labirinto di definizioni e argomenti di difficile comprensione. Si tratta piuttosto di una guida informativa o di uno strumento di lavoro utile a quanti vogliano informarsi o approfondire la conoscenza di questa complessa e subdola malattia in grado di insinuarsi nella vita di coloro che affrontano situazioni traumatiche in particolari condizioni di debolezza psicofisica, trascinando in un tunnel di crescenti sofferenze e disperazione il malato ed il proprio nucleo familiare.

    A conclusione del lavoro, dopo aver spiegato il doppio ruolo del sonno, troverete consigli utili per la prevenzione del disturbo e la presa incarico del malato.

    Spero che questo libro possa essere d’ausilio a tutti gli operatori del settore, ai consulenti dei Datori di lavoro e soprattutto a quanti si trovano a vivere una impari lotta con il DSPT. A questi ultimi ed ai loro congiunti, rivolgo l’invito a non esitare, colti i segnali della malattia o avvertito il disagio sociale che essa causa, a chiedere aiuto agli specialisti (medici e psicologi). Ciò è, infatti, un atto di forte coraggio, di consapevolezza e di rispetto verso se stessi e le persone a cui si vuol bene.

    Buona lettura!

    Introduzione

    La storia dell’umanità è intrinsecamente legata al significato attribuito ai termini di terrore e di paura nonché alla sintomatologia emotiva ad essi correlata. Gli antichi greci furono i primi a cercare di spiegare queste emozioni ricorrendo alle figure mitologiche di Deimos (gr. Δεῖμος ) e del fratello Fobos (gr. Φόβος ) [1] che usualmente accompagnavano in battaglia il padre Ares, Dio della guerra.

    La paura ed il terrore secondo gli antichi avevano, quindi, origine dalla guerra che nei secoli costrinse intere popolazioni ad affrontare migrazioni, ingiustizie, sopraffazione ed il dolore dovuto a ferite fisiche o morti improvvise. Non sorprende dunque che il quadro sintomatico dei disordini correlati al trauma, allo stress e alla paura incominciò ad essere rilevato e registrato nei resoconti dei sanitari militari a partire della Guerra Civile americana [2] . Gli studiosi cercarono nei decenni successivi di dare una spiegazione al malessere lamentato da molti soldati senza, tuttavia, addivenire ad alcun risultato perché esso non era riconducibile alle patologie neuro anatomiche all’epoca conosciute. Per questo motivo, anche durante i due conflitti mondiali, si continuò definire con il termine codardia lo stato psicofisico dei militari che non erano più in grado di essere impiegati dopo aver preso parte ai cruenti combattimenti e a ritenere il servizio militare una temporanea interruzione della vita civile durante la quale i giovani erano arruolati, addestrati rapidamente, mandati in operazione e poi riportati alla vita civile una volta cessate le ostilità.

    Nel corso della guerra fredda, in particolar modo dopo la guerra del Vietnam [3] , i paesi occidentali, primi fra tutti gli Stati Uniti d’America, furono indotti dal complesso quadro di situazione internazionale a dotarsi di una struttura militare professionale composta principalmente da volontari [4] . Le moderne Forze Armate incominciarono ad arruolare più donne, personale sposato e generalmente ben istruito con una posizione politica e sociale maggiormente definita rispetto ai pari età civili [5] . Il reclutamento volontario, il miglior addestramento nonché la consapevolezza che l’impiego in operazioni militari fosse finalizzato al supremo interesse del Paese, permise nel tempo di elevare la resilienza agli eventi traumatici del personale militare [6] . Inoltre, la guerra fredda garantì una sostanziale stabilità di servizio, uno sviluppo di carriera più prevedibile nonché la possibilità di poter

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