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Seduta spiritica
Seduta spiritica
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E-book78 pagine44 minuti

Seduta spiritica

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Info su questo ebook

Parlare con i morti è davvero possibile? Questo, un dilemma che si perde nella notte dei tempi. Due sorelle, Tess e Diane Marlowe, corrono su un'auto sportiva a tutta velocità verso il loro destino. Un tragico epilogo le attende. Ma non è tutto. Safiria, una medium, riceverà da lì a poco un'inaspettata visita e non potrà rifiutare una richiesta d'aiuto. Dovrà, così, tentare di stabilire una connessione con l'aldilà e creare un contatto tra il Mondo dei Vivi ed il Mondo dei Morti. Sarà però di cruciale importanza non aprire un varco tra essi poiché, in tal caso, qualunque spirito, sia esso benigno o maligno, potrebbe sfruttarlo per raggiungere la nostra realtà. Per realizzare ciò ed iniziare un'invasione sarà necessario trovare la giusta Leva. Una Leva umana...
LinguaItaliano
Data di uscita13 apr 2020
ISBN9788835806875
Seduta spiritica

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    Anteprima del libro

    Seduta spiritica - Fabio Anfossi

    SPIRITICA

    SEDUTA SPIRITICA

    LE LEGGI DELL'ALDILÀ

    PRIMA LEGGE:

    Esiste un Mondo dei Vivi. Esiste un Mondo dei Morti.

    Laddove finisce uno, inizia l'altro e viceversa.

     

    SECONDA LEGGE:

    Un morto è solo un morto. Non è il primo, non sarà l'ultimo.

    Non è il solo, non sarà l'unico.

     

    TERZA LEGGE:

    Ogni defunto, riconosciuta ed accettata la sua condizione, non può

    ritornare nel Mondo dei Vivi.

    Qualora anche lo volesse, tuttavia, non potrebbe riuscirci, a meno

    che non trovi la giusta Leva...

    L'auto sportiva sfrecciava lungo la litoranea, costeggiando il

    guard rail, senza fermarsi e senza rallentare, neppure per un

    istante, irrompendo nella notte scura che non concedeva grazia e

    non faceva sconti. Era una strada stretta, deserta a quell'ora

    della notte, che decorreva per diverse miglia sul filo di una

    ripida scarpata rocciosa, fredda e sinistra solo a guardarsi. Sotto

    ad essa c'era un baratro vero e proprio, un dirupo che andava a

    gettarsi a picco proprio sugli scogli lungo la costa del mare le

    cui onde spossate andavano ad infrangersi contro la pietra con

    violenza inaudita. Lo scenario suddetto era incantevole ma

    minaccioso nel contempo.

    Diane, alla guida del mezzo, pigiò ulteriormente l'acceleratore

    mentre sua sorella Tess, in piena eccitazione, urlava con le

    braccia alzate. Sfrecciavano come un proiettile nella notte. Erano

    due giovani trentenni in cerca di adrenalina, volevano assaporare

    il rischio, quello vero, fino in fondo. La decappottabile fendeva

    come una lama l'aria, facendola poi rimbalzare e sbattere contro i

    visi delle due donne, accarezzandone labbra, naso e ciglia nel

    medesimo istante con estrema rapidità. I fari della macchina

    zigzagavano sulle carreggiate seguendo il repentino cambio di

    direzione delle ruote. Gli pneumatici soffrivano per l'attrito,

    lasciando sull'asfalto una spessa scia nera. Affrontavano curve e

    controcurve, una dopo l'altra, senza decelerare mai e senza trovar

    riposo. La situazione era pericolosa, molto pericolosa. Volutamente

    pericolosa. Sarebbe bastata una piccola svista e la situazione

    avrebbe svoltato per il peggio. Era una sfrenata corsa sul filo del

    rasoio e sull'orlo del rischio vero e proprio. Era, in fondo,

    quello che le due sorelle stavano cercando. C'era poco da fare.

    Il chiarore della luna, riflesso sulla distesa d'acqua oceanica, le

    accompagnava in quella bravata come ad assisterle da un palco

    lontano, senza proferir parola, senza giudicare. Come una buona

    matrigna osservava, soltanto avvolta dal quel residuo di tepore

    dell'estate oramai lontana. Diane scalò la marcia ed accelerò

    ancora. Non contenta, volle spingersi oltre. Poteva fare di più.

    Sterzò bruscamente, scivolando con il veicolo sulla carreggiata e

    passando, così, alla corsia di sinistra, quella deputata allo

    scorrimento dei veicoli in senso opposto di marcia. Da lì non si

    mosse più.

    Magnifico pensava che libidine, una corsa contro il destino con

    il potere di Dio nel motore, mordendo una manciata di chilometri di

    asfalto senza paura di niente e nessuno. Voleva il brivido, quello

    vero.

    Il guard rail era pericolosamente vicino e gli pneumatici

    sbandavano a singhiozzo. Nel mentre, le due donne ridevano,

    ridevano a più non posso, incuranti del pericolo. Pareva loro di

    toccare il cielo con un dito. L'iniziativa era stata presa da

    Diane, certo, ma pure Tess si stava divertendo, era innegabile.

    Tuttavia, quello che ancora non sapevano, era che si trovavano nel

    posto sbagliato al momento sbagliato. Superata l'ultima curva,

    infatti, un imprevisto le sorprese. Non avrebbero potuto certo

    prevederlo prima ma, dietro il tornante, un grosso camion stava

    arrivando in senso opposto. Come si suol dire la fortuna è cieca ma

    la sfortuna, al contrario, vede benissimo. Il tempismo avrebbe

    fatto il resto. Troppo tardi se ne accorse Diane, quando oramai,

    erano l'una di fronte all'altro, ad alta velocità ed a pochi metri

    di distanza tra loro. Di certo, nessuno dei due avrebbe fatto in

    tempo a

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