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Luna Punk
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E-book61 pagine50 minuti

Luna Punk

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Guarda fuori. Dove? Laggiù, non vedi? No, non vedo nulla. La notte si sta ritirando, ma io non vedo, ho negli occhi ancora gli abbagli delle luci del luna park, nelle orecchie il battito pulsante e ossessivo della tekno di merda degli autoscontri. Sento la mano sulla spalla, immagino un'alba stracciata arrampicare su dal fondo del mare, ma i miei occhi sono avvolti di buio. Ricordo i flash delle luci al neon, il brucomela che arranca sui binari stretti, il tunnel dell'orrore carico di paurosa attesa. E poi c'è il luna punk che appare e scompare, un miraggio, il paese degli straziati balocchi che se per caso ci vai poi non torni più.
LinguaItaliano
EditoreAbel Books
Data di uscita13 giu 2014
ISBN9788867521050
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    Anteprima del libro

    Luna Punk - Hugo Bandannas

    Credits

    Prefazione di Christian Lucidi

    Hugo Bandannas è fuori! Fuori da ogni cerchia e da ogni coro letterario, lo distingue in particolare la magia della parola .

    È un mago della parola. È un alchimista, che mescola linguaggi e registri diversi con abilità sorprendente: non sono i protagonisti che dominano la scena ma il suo linguaggio figurativo ed immaginativo.

    Bandannas domina la scena del crimine.

    Ed in questo romanzo breve, si avvale della sua assistente detective Erikantola, che lo segue nelle diaboliche e psichedeliche peripezie dell’esistenza on the road dei protagonisti, come un abile regista ed aiuto regista che si preparano a girare le loro sequenze, le studiano e le incolonnano con magistrale maestria dopo aver annusato gli eroi della vita, li sistemano con in-adeguatezza nel loro recinto storico-sociale e poi li pedina con discrezione, animali in uno zoo sotto vetro, non li abbandonano mai.

    In Luna Punk, Bandannas ed Erikantola registrano un mondo oscuro, isolato, mistico: il mondo dei giostrai e degli zingari.

    Ragazzi di vita pasoliniani con cui gli autori, grazie alla loro passione sudista si sporcano le mani: Erikantola e Bandannas si lasciano travolgere e coinvolgere dai loro personaggi.

    Narrano la realtà nella sua crudezza melmosa e fangosa, intricata e inestricabile, non indorano la pillola ma anzi la amplificano all’ennupla, sottoponendo impietosamente il genoma ad un microscopio meticcio e sballato.

    Con Luna Punk leggere ha ancora un senso.

    Inutile negarlo: a parte i tanti motivi stantii a favore del polpettone lettura/cultura che potrebbe elencare un'irredimibile professoressa di liceo, un citazionista folle, o un nostalgico poseur... l'atto di leggere un romanzo ha perso molto del suo valore.

    L'era digitale ha cambiato la struttura biochimica del cervello, per la maggior parte in meglio. Siamo diventati più veloci, intuitivi, diretti, intolleranti a trame, tramette, metafore letterarie. Quello che la struttura di un romanzo ed i suoi burattini interni potevano mostrarci e farci sentire in settimane di lettura, oggi ci arriva addosso in mille modi digitali più coinvolgenti, potenti, ed eleganti. E se questi modi danneggiano alcuni, non è perché non hanno mai letto un libro: sarebbero stati stolti anche all'epoca dei papiri.

    Chi dice che la lettura rimane importante perché ci permette di riassaporare la lentezza, svaluta la letteratura. Chi dice che è l'unico modo rimasto per fare un viaggio interno che non sia stato troppo strutturato a priori da qualcun altro, non è aggiornato o onesto con se stesso.

    E chi legge per abitudine, si compri una bara.

    Bandannas prende il meglio di ciò che la letteratura è stata, lo purifica dalle rimanenze putrefatte, ci aggiunge la propria nigredo, e mette il tutto su uno schermo ad alta definizione che però emana, chissà come, l'inebriante odore della carta di un tempo.

    Ai miei sepolcri

    "C’è una stirpe di uomini che non si adatta, una stirpe che non può fermarsi; così spezzano i cuori di amici e congiunti; e vagano per il mondo a loro piacere.

    Percorrono le terre e attraversano i fiumi, e salgono sulle vette dei monti; loro dannazione è il sangue zingaro, e non sanno conoscere il riposo.

    Lungo una strada dritta andrebbero lontano; sono forti, leali e coraggiosi; ma sempre si stancano di ciò che li circonda, e cose nuove e strane vogliono conoscere"

    A sangue freddo – Truman Capote

    I Viaggiatori della Luna

    Rosco staccò la presa dalla corrente con fare dimesso.

    Lo faceva ogni notte. Ma quella sarebbe stata l’ultima e malinconica notte.

    Quando la giostra levava le tende, significava che la stagione estiva volgeva al termine. Le lucine del Luna Punk non si sarebbero più accese per un po'.

    Il Circo abbandonava la città.

    Si dice che la vita sia un gran giro di giostra. Rosco, giostraio da generazioni, viso lavorato dalla fatica, aveva finito di lucidare il suo Brucomela. Se ne stava appoggiato alla balaustra. Fumava una paglia riflettendo tra sé su quei vagoni che erano il suo mestiere, l'attrazione che gli dava da vivere.

    Le giornate degli zingari dello spettacolo durano anche 15 ore. Il mattino trascorre a sistemare gli autoscontri e a tirare a lucido i labirinti, e nel primo pomeriggio si apre al pubblico e si va avanti almeno fino a mezzanotte.

    A 18 anni il padre di Rosco gli aveva regalato il primo

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