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Le nove novelle: illustrate da Monica Di Folco
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Le nove novelle: illustrate da Monica Di Folco
E-book91 pagine54 minuti

Le nove novelle: illustrate da Monica Di Folco

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Nove novelle, in prevalenza parodie delle fiabe più famose, rielaborate in chiave umoristica, per un pubblico adulto. Tra doppi sensi e giochi di parole, le nove novelle di Eric Azzaro (da leggere tutto attaccato) ti faranno conoscere nuovi personaggi, come Cena e Rantola, l'Assira inetta, il Pesciolino toro, Rapper Oronzolo e tanti altri. Rilassati e torna a sorridere perché una volta anche tu, come me.... Eric Azzaro, e forse lo sei ancora.
 
LinguaItaliano
Data di uscita6 lug 2020
ISBN9788835861645
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    Anteprima del libro

    Le nove novelle - Eric Azzaro

    Pizzini

    Prefazione

    Dove sei?

    Sto cercando Eric Azzaro.

    Lo cerco per restituirgli una cosa che gli appartiene, una schedina di memoria trovata su una navetta dell’aeroporto di Fiumicino un venerdì pomeriggio di qualche mese fa. Lo sto cercando per questo, ma anche per fargli i complimenti per quello che ha scritto e che io, sebbene non avessi il permesso, ho riportato in questo libro. Infatti la schedina di memoria, invece di fotografie, conteneva un racconto, anzi una serie di novelle che io ho trascritto più o meno fedelmente e che Monica, validissima pittrice, ha illustrato.

    Voi direte che oggi è impossibile, con tutti i mezzi tecnologici di cui disponiamo, non riuscire a trovare una persona pur conoscendone nome e cognome. E invece no! A quel nome, su Internet, non corrisponde nessuno, o almeno io non sono riuscito a trovarlo.

    Per la verità il dubbio che quel nome non esista, che si tratti soltanto di uno pseudonimo, mi era venuto. Ci sono arrivato quando ho provato a pronunciarlo staccando l’ultima consonante del nome per attaccarla al cognome… provateci anche voi!

    La conferma che quello non sia il suo vero nome l’ho avuta, poi, leggendo la sua prefazione a queste nove novelle che il nostro Eric ha preparato, lo dico con un pizzico d’invidia, con sopraffina maestria.

    Vi prego, aiutatemi a trovarlo. Di lui sappiamo che ha dei figli, ai quali raccontava delle favole, e che ha frequentato un corso di scrittura… nulla di più.

    Grazie, Il Trovatore.

    Raccontaci una favola con la tua bocca

    I miei figli non si accontentavano più delle classiche fiabe, ascoltate centinaia di volte e ormai imparate a memoria tanto che, nell’interruzione per voltare la pagina del libro, loro continuavano a recitarle.

    Una favola con la tua bocca, invece, richiedeva di improvvisare, sera dopo sera, una nuova storia, prendendo spunto da situazioni reali, fondendo queste con i personaggi delle favole vere e ambientando il tutto in luoghi vissuti.

    Pian piano la favola con la tua bocca prese il sopravvento perché era sempre nuova, richiedeva maggiore impegno ma soprattutto perché rappresentava un gesto d’amore e di attenzione nei loro confronti, e i bambini cercano soprattutto questo.

    Qualche anno più tardi, partecipando a un corso di scrittura, mi trovai di fronte a una sfida in qualche modo analoga: prova a cambiare il titolo a una favola e modificane il contenuto di conseguenza. Iniziai con Ciccioli d’oro, una fusione tra Riccioli d’oro e I tre porcellini, e devo dire che l’esperimento mi piacque. Decisi allora di continuare con L’assira inetta, poi arrivò Cena e rantola e tutte le altre.

    I personaggi di queste storie prendono vita facilmente, anche se la loro, di vita, non è sempre semplice. Talvolta la favola sconnessa è a lieto fine, in altri casi i personaggi finiscono male… è il bello della scrittura: l’autore dispone del diritto di vita e di morte dei personaggi creati. Così come sulle tavole sconnesse di un palcoscenico, i personaggi non possono che procedere in bilico, attenti a destreggiarsi tra le insidie rappresentate anche e soprattutto dalle sfumature del lessico, difficoltà che fanno virare le vicende verso lidi inesplorati e non sempre paradisiaci.

    I bambini nascono piangendo mentre, nello stesso momento, i loro genitori sorridono. Crescendo, trascorrono i primi anni giocando e ridendo: l’allegria li accompagna. Purtroppo, con il passare del tempo, si perde il senso dell’umorismo, ma mai come ora si percepisce così poca allegria in giro.

    Oggi non si vede altro che gente triste, preoccupata, col capo chinato a navigare sul telefonino. Nessuno canta, nessuno fischia più un motivetto allegro. C’è bisogno di riscoprire il sorriso, di coltivare l’umorismo, di essere un po’ più cazzari.

    E allora, caro lettore, questa raccolta di novelle fa per te: ritroverai il sorriso leggendo le disavventure della sculettante Lu-natica, l’assira inetta, o quelle di un allevamento avicolo in fuga sulle orme di Marco Pollo.

    Irriverenti ma mai volgari, le favole sconnesse ti faranno conoscere nuovi eroi, come l’incontinente Gavino Bianco o la problematica Daria Lampante, la piccola sfiamma per aria, Isabella addormentata nel chiosco o la famelica Cena e Rantola.

    Insomma, caro lettore, mettiti comodo e preparati a tornare all’età del sorriso perché una volta, di sicuro anche tu, come me… Eric Azzaro e forse lo sei ancora.

    Ciccioli d'oro

    C’era una volta una ragazza chiamata Ciccioli d’oro. Tutti conoscevano con quel soprannome la figlia del macellaio del paese, una ragazza alta e grossa, sempre intenta nel retrobottega della macelleria dei genitori a trasformare in croccanti prelibatezze, i ciccioli appunto, quintali di lardo.

    Ma Ciccioli d’oro la chiamavano in quel modo anche per via dei suoi capelli, lunghi, biondi e pieni di boccoli, ma costantemente unti e bisunti e, talvolta, con qualche residuo di lardo in mezzo.

    Ciccioli d’oro, oltre

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