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Amina e le farfalle
Amina e le farfalle
Amina e le farfalle
E-book95 pagine1 ora

Amina e le farfalle

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Info su questo ebook

Il mondo della piccola Amina è illuminato da stelle brillanti

e piccole lucciole che la seguono nelle sue passeggiate al chiaro di luna; un mondo di pensieri lievi, di sogni ed emozioni che segnano il ritmo della sua vita, meravigliosa come lei, creatura sensibile dall’animo semplice. Ben presto l’età adulta, che arriva quasi senza preavviso, mostrerà ai suoi occhi innocenti una realtà diversa, definita non più da leggerezza e poesia ma da giorni grigi e monotoni che la allontaneranno ormai disillusa e rassegnata dal suo universo così speciale e dai sogni ad occhi aperti. Dopo aver percorso un lungo e sofferto cammino nell’interiorità del suo animo che la porterà ad interrogarsi sulla sua esistenza in una profonda introspettiva ricerca di se stessa, Amina giungerà infine alla vera felicità, celata ai suoi occhi smarriti tanto a lungo ed ora finalmente a due passi da lei.

La felicità giungerà all’improvviso, inaspettata e sorprendente e trasformerà Amina restituendole la propria intima essenza che aveva dimenticato. Sarà l’amore, infine,

quello che ha mille facce ma una sola autentica e straordinaria, a renderla finalmente completa e nuova, pronta a spiccare il volo come una farfalla.
LinguaItaliano
Data di uscita25 ago 2020
ISBN9788831691154
Amina e le farfalle

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    Anteprima del libro

    Amina e le farfalle - Ilde Gadoni

    Merini

    INCIPIT

    Non sono una baia

    Non una via di fuga

    Non sono certezze

    Non vento in poppa

    Non spiego carte e percorsi

    E non cedo a ritrovamenti aurei

    Non sono una giostra

    Né miele

    Né veleno

    Io sono

    L'araba fenice

    E dopo di me

    Ancora

    Rinasco

    IERI

    Amina, la piccola Amina, ha le trecce lunghe e i piedi nudi.

    Disegna sui muri, colora i suoi pensieri, raccoglie fiori e foglie e conserva un respiro di natura dentro la sua pressa di legno.

    Amina è curiosa e gironzola nel giardino tra i gerani, raccoglie i petali rossi, quelli rosa e i violetti, li mette in un barattolo, li schiaccia con uno stecco, aggiunge dell’acqua, un mazzetto di foglie di menta o di erba Luisa e versa quella sua creazione colorata e delicatamente profumata dentro piccole bottigliette dalla forma insolita che ha messo da parte da qualche tempo.

    I suoi profumi sono tanti e tutti diversi e lei li offre alle persone come tesori unici, li regala assieme ad un bacio che schiocca sulla guancia, aggiunge uno sguardo acceso e brillante e un sorriso che canta. E così ha donato un sogno a se stessa, agli altri.

    Amina ama i fiori, i profumi e la farfalle. E come una farfalla volteggia tra i pensieri che ogni giorno la accompagnano con il loro incessante fluire; pensieri la cui sostanza è un vortice di parole e colori che riempiono la sua giornata e la sua intera vita, sonanti come campanelle allegre o languidi come gocce di pioggia autunnale.

    Amina sogna ad occhi aperti, perché per lei il sogno è la vita stessa.

    Ecco: ora un volo d’uccellino, un frullare scomposto d’ali, un lieve tocco sulla spalla, un gracidio lontano laggiù in quella vasca di irrigazione del campo, un passaggio di nuvole, una luce rosa che colora il cielo.

    Il mondo di Amina è fatto di piccolissime stelle e lucciole timide e luminose che la seguono nelle sue passeggiate al chiaro di luna, di rondini svolazzanti che punteggiano il cielo nelle corse lungo la strada sterrata per arrivare a bere dalla fonte, di piccoli passi curiosi che la conducono tra i rovi a tingersi le labbra assaporando le more selvatiche o ad arrampicarsi sugli alberi per cogliere gli ultimi fichi, facendo a metà con gli uccelli.

    E certe notti, nel buio del loro silenzio, senza paura lei vaga camminando sulla spiaggia contando i granelli che le restano impigliati tra le dita: ogni granello una stella, ogni stella un amore, ogni amore una vita.

    L’amore, secondo Amina, non ha definizione, non ha colore né tempo, è un sussurro lieve, un piccolo brivido lungo la schiena e un tremore impercettibile delle sue esili mani che si agitano tra i veli della gonna; un andare incontro all’ennesima illusione seguendo i suoi passi in corsa che la conducono lontano, scalza, affannata, sudata, felice.

    Spesso Amina cammina nuda calpestando con vivace insistenza il pavimento di legno tiepido della sua camera da letto. Una curva lieve di piacere orna il suo viso ovale e si apre in uno scintillio di candidi denti, bianchi sassolini in fila tra le sue labbra umide e tremule d’emozione: un sorriso luminoso, gaio, infantile. Ed ecco che il sorriso diventa risata, una musica in sincronia con il suo passo che si fa danza, salto, piroetta, vortice. Veloce, sempre più veloce nel suo incedere su quel pavimento che profuma d’alberi e di calore. L’essenza del legno si spande nella stanza, attivata dal contatto con la sua pelle; le carezze dei suoi piedini di bimba, di donna, di ballerina, di saltimbanco, diventano a tratti più decise o più lievi e il legno gode a quel tocco, trasuda, s’inarca e asseconda la spinta della danza di Amina, farfalla leggiadra e amante fiera.

    Il corpo nudo è privo di peso, gli abiti che lo imprigionavano sono raccolti in un angolo come animali morti, vinti, dimenticati; lei li osserva per un attimo e li saluta con la mano dalle dita sottili, solo un cenno, per poi ricominciare la sua allegra danza.

    La nudità è una chiave che Amina usa per aprire la porta della sua libertà: la piccola Amina nuda è un bruco pronto a trasformarsi in crisalide e a sbocciare a tempo debito levandosi in volo con enormi ali dai colori mai visti.

    Che meraviglia le farfalle, che meraviglia!

    Delicate creature, fragili ma al tempo stesso potenti nella loro bellezza; le membrane polverose che le innalzano in volo, dominatrici del vento ma anche sue schiave, non hanno peso eppure le sostengono: vele spiegate dai colori cangianti che rispecchiano la stagione che dà loro vita.

    Guai a chi, con mano incauta osi toccarle, stringerle tra le dita per catturarle, imprigionarle, renderle schiave. Come una lastra fragile di vetro esse si incrinerebbero; piegandosi perderebbero forma e colore, fino a scomparire.

    Amina però è una bimba e non sa che la farfalla vive solo se non viene sfiorata e così, attratta da quei colori e da quella leggerezza le insegue felice, le cattura, le conserva, le colleziona nel suo album inventando un nome e una storia per ognuna di esse.

    Il suo album ha tante pagine vuote e Amina non vede l’ora di riempirle con nuove farfalle, nuovi colori, nuove storie e nuovi nomi.

    Tiene l’album nascosto in camera sua, dentro quel mobile antico della nonna che l’amava tanto e che, le è stato detto, è volata in cielo.

    Amina pensa che si sia trasformata in una creatura alata perché solo così avrebbe potuto volare in cielo: la immagina eterea e trasparente, con un corpo leggero e grandi ali bianche e spera un giorno di avere anche lei delle simili ali e poter raggiungere quelle altezze così infinite, fatte di nuvole e pensieri impalpabili.

    Il cassettone della nonna è alto e imponente, il piano di marmo che lo rifinisce è per lei irraggiungibile se non sollevandosi sulle punte dei suoi minuscoli piedi.

    Dentro i cassetti la mamma ripone in ordine la biancheria; allora il profumo intenso della lavanda raccolta in sacchetti di stoffa invade l’aria e Amina chiudendo gli occhi corre con la sua mente e si ritrova di nuovo nel giardino a cercare

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