Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Macbeth
Macbeth
Macbeth
E-book121 pagine1 ora

Macbeth

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Macbeth torna vittorioso dal campo di battaglia e tre streghe gli profetizzano un glorioso destino, ivi compresa la Corona di Scozia. La sete di potere, condivisa e stimolata anche dalla moglie Lady Macbeth, lo spinge al delitto e infine all'amaro disinganno, per cui l'esistenza non è che "una favola raccontata da un idiota, piena di rumore e furore, che non significa nulla".-
LinguaItaliano
Data di uscita25 set 2020
ISBN9788726569216
Macbeth
Autore

William Shakespeare

William Shakespeare is widely regarded as the greatest playwright the world has seen. He produced an astonishing amount of work; 37 plays, 154 sonnets, and 5 poems. He died on 23rd April 1616, aged 52, and was buried in the Holy Trinity Church, Stratford.

Correlato a Macbeth

Ebook correlati

Narrativa letteraria per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su Macbeth

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Macbeth - William Shakespeare

    Macbeth

    Giulio Carcano

    Macbeth

    The characters and use of language in the work do not express the views of the publisher.The work is published as a historical document that describes its contemporary human perception.

    Copyright © 1603, 2020 William Shakespeare and SAGA Egmont

    All rights reserved

    ISBN: 9788726569216

    1. e-book edition, 2020

    Format: EPUB 3.0

    All rights reserved. No part of this publication may be reproduced, stored in a retrievial system, or transmitted, in any form or by any means without the prior written permission of the publisher, nor, be otherwise circulated in any form of binding or cover other than in which it is published and without a similar condition being imposed on the subsequent purchaser.

    SAGA Egmont www.saga-books.com – a part of Egmont, www.egmont.com

    Personaggi.

    DUNCANO, re di Scozia.

    MALCOLMO, suoi figliuoli.

    DONALBANO, suoi figliuoli.

    MACBETTO, generali dell'esercito.

    BANCO, generali dell'esercito.

    MACDUFFO, signori scozzesi.

    LENOX, signori scozzesi.

    ROSSE, signori scozzesi.

    MENTEZIO, signori scozzesi.

    ANGO, signori scozzesi.

    CATNESSO, signori scozzesi.

    FLEANZIO, figlio di Banco.

    SIVARDO, conte di Northumberland, generale dell' esercito inglese -

    Il giovine SIVARDO, suo figlio.

    SEYTON, ufflziale'del sèguito di Macbetto.

    IL FIGLIO di Macduffo.

    UN MEDICO inglese.

    UN MEDICO scozzese.

    UN SOLDATO.

    UN CUSTODE.

    UN VECCHIO.

    LADY MACDUFFO.

    DAME, seguaci di lady Macbetto.

    ECATE.

    TRE STREGHE.

    Signori — Cavalieri — Soldati — Sicarii — Uffiziali

    Fanti e Messaggeri.

    Lo Spettro di Banco, e altre apparizioni.

    La scena e nella Scozia, e specialmente nel castello di Macbetto; fuorché alla fine del quarto atto, nell' Inghilterra.

    Atto primo.

    Scena I.

    Un luogo aperto.

    — Tuoni e lampi. — Entrano le TRE STREGHE.

    1a Strega. Fra la piova, fra i lampi, fra il tuon, Quando ancor ci uniremo noi tre?

    2a Strega. Quando cessi dell' armi il frastuon, Quando appaia chi vinse o perdè.

    3a Strega.Dunque, innanzi al tramonto.

    1a Strega. In qual loco?

    2a Strega.Su la landa.

    3a Strega.E Macbetto verrà. Son con te, Grimalchìno. ¹

    1a Strega.Paddòco

    Ne domanda.’— Veniamo, siam qua. Orrendo è il bello, bello è l'orrori

    Via, tra l'immonda nebbia e il vapor!

    (Le Streghe spariscono.)

    Scena II.

    Un campo presso Forres.

    — Suono guerriero nelle scene. —

    Entrano RE DUNCANO, MALCOLMO, DONALBANO, LENOX con Sèguito, e s'incontrano con un SOLDATO ferito.

    Duncano. Chi è quesf uom, brutto di sangue? A quanto Scorgiamo, ei ne può dar l'ultime nuove Della rivolta.

    Malcolmo. Egli è quel fante istesso, Che coli' ardito suo valor m' ha salvo Da prigionia. — Salute, o buon amico I Quel che sai della pugna al Re fa noto, E come la lasciasti.

    II Soldato. Incerta stava;

    Simile a due già lassi lottatori, Che s'abbrancan l'un l'altro, e van' fiaccando Le forze estreme. Il crudel Magdovaldo, Che nacque degno traditor, cotante Nequizie in lui fe' rampollar Natura, Dall'isole che guardan l'occidente Gran rinforzo di Cherni e Galloglassi Chiamava; e in questa lotta maledetta, Già Fortuna parea farsi la druda Di quel ribelle. Eppur fu tutto in vano;, Poiché sdegnando la Fortuna, il prode Macbetto, figlio del Valor (chè dritto A questo nome egli ha), brandito il ferro Di sanguigna giustizia ancor fumante, Infino al traditor la via s'aperse;

    Nè addio gli disse, nè la man gli strinse,, Prima che dal cucuzzo a le mascelle Fesso non l'ebbe, e sulle nostre mura Non ne confisse il teschio.

    Duncano. O valoroso

    Cugino, o degno cavalier !

    II Soldato. Siccome

    Dalla parte onde a noi sorger vediamo Il primo sol, rompe ancor la tempesta Di navi ingoiatrice, e’1 tuono orrendo; Così da quella fonte, onde il conforto Venir parea, sgorgati le angoscie. — Ascolta, Re della Scozia, ascolta. Non appena Giustizia, armata di valor, costrinse Quegli agili Chernesi a por lo scampo Nelle calcagna, de' Norvegi il sire, Il vantaggio cogliendo, e spalleggiato Da fresca gente con forbite lance, L'assalto ritentò.

    Duncano. N'ebbero i nostri

    Duci, Macbetto e Banco, alcun terrore?

    Il Soldato, Com'aquila d'un passere, o lione

    D'un coniglio. Simili, a dirti il vero, A due spingarde mi parean, tonanti Doppie infocate palle, sì tremendi Sull'inimico raddoppialo i colpi: Se apprestarsi volessero un fumante Bagno di sangue, od ergere un novello Calvario, dir non so. ² Ma debil troppo Io sono; e chieggon le mie piaghe aita.

    Duncano. Ben ti stan le ferite, al par che i detti;

    E da questi e da quelle onor respira. — Itene, e pel cerusico mandate.

    (Il Soldato e co?idotto via.)

    Entra ROSSE.

    Duncano. Chi giunge? ^

    Malcoltno. È il prode sir di Rosse.

    Duncano. Quale Ansia spira dagli occhi I In questa guisa Vien chi di strane cose è portatore.

    Rosse. Dio salvi il Re!

    Duncano. Buon sire, on,de ne vieni?

    Rosse. Da Fife, alto signor, dove spiegato Il norvegio vessillo insulta al cielo, E il popol nostro agghiaccia. ³ Il re medesmo,. Con terribili schiere, e con Y ajuto Del più sleale traditor che sia, Il sire di Caudòr, fatai conflitto Incominciava: ed ecco il fidanzato Della diva Bellona, a tutte prove D'armi coverto, in singoiar cimento Lo sfida: punta contro punta, e braccio Contro braccio ribelle, ⁴ il suo procace Spirto egli fiacca. Tale, alfin, per noi La vittoria rimase.

    Duncano. O gran ventura!

    Rosse. Sveno, il norvegio re, discende a patti: Ma noi non concedemmo alle sue genti La sepoltura, pria che diecimila

    Scudi in Santa Colomba ei non versasse, A comun beneficio.

    Duncano. Ora, più mai

    Il sire di Caudòr di nostra fede Traditor non sarà. — Va, la sua morte Pronunzia senza indugio; e salutato Col titolo ch'egli ebbe or sia Macbetto.

    Rosse. V'obbedisco.

    Duncano. Così quant'esso perde

    Il nobile Macbetto a sé conquista. (Partono.)

    Scena III.

    Una landa.

    — Tuona —

    Entrano le TRE STREGHE.

    ia Strega. Olà 1 sirocchia, che avesti a fare?

    2a Strega. A sgozzar porci.

    Sa Strega. Sirocchia, e tu?

    ia Strega. Io la mogliera d'un uom di mare Accoccolata trovai laggiù:

    Castagne a josa nel grembo avea:

    Se le rodeà, se le rodea.

    Dammene: io dissi. — Strega, va vial

    La naticuta scrofa gridò. —

    Dietro al marito che vèr Soria,

    Del Tigre a bordo, di qui salpò,

    Entro uno staccio m'imbarcherò;

    Topo scodato diventerò;

    E farò tanto, tanto farò…

    2a Strega. Sirocchia, un vento io ti darò.

    ia Strega. Cortese troppo.

    ja Strega. Un altro anch'io.

    ia Strega. Sta bene: è il resto nel poter mio.

    Conosco il nembo dove si scaglia;

    De' quattro venti so la battaglia, Qual su la carta del marinar;

    E li governo, come a me par. Colui, qual fieno

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1