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Cuore di cane
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E-book152 pagine2 ore

Cuore di cane

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Edizione integrale

A cura di Viveka Melander

Sotto il bisturi di uno scienziato un cane viene trasformato in uomo, ma lo spirito umano, innestatogli grazie al trapianto dell'ipofisi, si abbassa al livello canino: una situazione grottesca, che si snoda tra turpi soliloqui, espressioni gergali, imprecazioni, suoni onomatopeici di estrazione canina, gesti osceni curiosamente frammisti a nuove acquisizioni della semiologia burocratica. Tra la fantascienza e il simbolismo questo racconto si avvale di una prosa piena, carica, essenziale, tutta animata, tipica di un edificio sostanzialmente drammaturgico, costruito sulla tangibilità delle immagini, sulla immediatezza visiva. E di derivazione teatrale è pure la cura della caratterizzazione a oltranza che, con perfetta, scientifica esattezza, guida la satira di Bulgakov fino a rendere credibile anche l'assurdo.

Michail A. Bulgakov

nacque nel 1891 a Kiev, dove si laureò in medicina. Dopo la rivoluzione si stabilì a Mosca, collaborando con dei giornali e dedicandosi all’attività letteraria. Nel 1925 la rivista «Rossija» cominciò la pubblicazione del suo primo romanzo, La guardia bianca, presto interrotta. I rapporti dello scrittore con il potere non furono facili e durante gli anni di Stalin le sue opere furono proibite. Bulgakov morì nel 1940. La maggior parte di ciò che scrisse, tra cui Il maestro e Margherita (pubblicato dalla Newton Compton nella collana Grandi Tascabili Economici), fu data alle stampe soltanto dopo il 1965.
LinguaItaliano
Data di uscita29 mar 2012
ISBN9788854142039
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    Anteprima del libro

    Cuore di cane - Michail Bulgakov

    14

    Titolo originale: Sobač’e serdce

    Traduzione di Viveca Melander

    © 1975, 1992 Newton Compton editori s.r.l.

    Prima edizione ebook: aprile 2012

    © 2012 Newton Compton editori s.r.l.

    Roma, Casella postale 6214

    Immagine di copertina: © Alex Kokoulin/iStockphoto

    ISBN 978-88-541-4203-9

    www.newtoncompton.com

    Edizione elettronica realizzata da Gag srl

    Michail Bulgakov

    Cuore di cane

    Newton Compton editori

    Nota biobibliografica

    La vita

    Michail Bulgakov nacque nel 1891 a Kiev, primogenito di una famiglia di intellettuali. Il padre insegnava teologia all’Accademia Ecclesiastica, mentre la madre era una donna colta che non mancò di instradare il figlio verso le buone letture. Bulgakov era un ragazzo vivace, più interessato al mondo femminile che agli studi: ha solo diciassette anni quando conosce Tatiana Lappa, la prima delle sue tre mogli, e se ne innamora. La sposerà nel 1913. Iscrittosi alla facoltà di medicina di Kiev, gli studi universitari non sembrano esaltarlo: dopo un’esperienza come volontario nella Croce rossa, si laurea, in ritardo ma col massimo dei voti, nel 1916. Il giovane medico Bulgakov viene spedito nella Russia rurale, nella provincia di Smolensk, a contatto con l’ingente mole dei contadini poveri. A questo periodo risalgono i suoi primi tentativi letterari, tra i quali una prima bozza di quello che più tardi diventerà Memorie di un giovane medico, composto nel 1926 ma destinato, come gran parte dell’opera di Bulgakov, a una pubblicazione postuma. Sempre in questi anni avviene il suo incontro con la morfina, sostanza da cui per circa un anno sarà dipendente: esperienza ricordata nel racconto Morfina.

    Rientrato a Kiev nel 1918, Bulgakov apre un gabinetto medico specializzato nella cura delle malattie veneree, e, nel frattempo, guarda la sua città natale scivolare nel caos: mentre Kiev è contesa tra i tedeschi, le guardie bianche e i bolscevichi, lo scrittore parteggia inizialmente per i bianchi, ma poi accoglie con favore l’arrivo dei rossi che mettono fine alla girandola di occupazioni. Inviato nel Caucaso come medico militare, Bulgakov continua a dilettarsi con la letteratura, finché un giornale locale pubblica un suo racconto. Pochi mesi più tardi, decide di abbandonare la professione medica per dedicarsi unicamente alla scrittura. Trasferitosi a Mosca nel 1921, Bulgakov vivrà l’esaltazione e la confusione dei primi anni della Russia rivoluzionaria, arrangiandosi tra diversi mestieri e varie collaborazioni con giornali e riviste. Vive in un alloggio modesto, al numero 10 della via Bolšaja Sadovaja: un appartamento che verrà ampiamente descritto ne Il maestro e Margherita. I suoi racconti cominciano a uscire su riviste via via più prestigiose e l’apprendista scrittore diviene un autore stimato e conosciuto: tra il 1923 e il 1925 pubblica Appunti sui polsini, La guardia bianca, Diavoleide, Uova fatali e Appunti di un giovane medico. Il suo nome appare anche sulle riviste letterarie estere: ma in Unione Sovietica c’è già chi lo guarda con sospetto, per le sue origini borghesi e per il sarcasmo che impregna le sue opere. Intanto Bulgakov ha ottenuto il divorzio dalla prima moglie, per risposarsi nel 1924 con la bella Lyubov’ Belozerskaja.

    Ma il clima dell’URSS sta cambiando. Nel 1924 è morto Lenin, e, se ancora non siamo entrati in piena epoca staliniana, la repressione comincia a farsi sentire.

    Tra il gennaio e il marzo del 1925 Bulgakov compone Cuore di cane, un racconto lungo destinato alla rivista «Nedra», sulla quale erano già apparsi Diavoleide e Uova fatali. Il tono satirico e decisamente polemico non manca di farsi notare: la rivista gli chiede numerose revisioni finché, nel 1926, gli comunica che è inutile continuare a lavorarci. Nel maggio del 1926, durante una perquisizione, gli vengono sequestrati i suoi diari e il manoscritto di Cuore di cane. Ma, inizialmente, la cosa non sembra preoccupante: nei mesi seguenti il Teatro d’Arte di Mosca mette in scena I giorni dei Turbin, tratto dal romanzo La guardia bianca, mentre il Teatro Vachtangov allestisce L’appartamento di Zoja, e Bulgakov ottiene un grande successo come autore teatrale. Le difficoltà, però, non si fanno attendere: L’appartamento di Zoja e I giorni del Turbin vengono tolti dal cartellone, La fuga e Molière sono vietate, L’isola purpurea è quasi subito ritirata. Il 18 marzo del 1930 la commissione per il repertorio gli comunica il veto alla rappresentazione di tutte le sue opere: Bulgakov è considerato un autore dalle vene mistiche, incapace di adattarsi al realismo socialista. Dieci giorni dopo avere ricevuto quella comunicazione, Bulgakov decide di compiere un gesto rischioso: invia una lettera al governo sovietico in cui si autodenuncia come scrittore inadatto al clima rivoluzionario. Nella lettera, Bulgakov ammette di sentirsi a disagio in patria, e chiede che lo si lasci andare all’estero e, se questo non fosse possibile, di affidargli quantomeno la direzione di un teatro per dargli di che vivere.

    L’epilogo di questa storia ha dell’incredibile: tre settimane dopo avere spedito la lettera, Bulgakov riceve una telefonata da Stalin in persona. Il dittatore gli comunica che non c’è nessun bisogno che lui vada all’estero, e gli offre un impiego al Teatro d’Arte di Mosca. Pochi giorni prima, Majakovskji si era suicidato e un’enorme folla si era recata al suo funerale: Stalin, evidentemente, non voleva creare un altro martire.

    Qui comincia la grigia esistenza di Bulgakov nella grigia Russia staliniana. Privo della libertà che avrebbe avuto all’estero, l’unica consolazione resta per lui la vita privata: nel 1932, dopo avere divorziato anche dalla seconda moglie, lo scrittore riesce a sposarsi con Elena Sergeevna, una donna con cui da tempo aveva una relazione movimentata, poiché lei era sposata e il marito minacciava di toglierle i figli in caso di separazione. Nel 1932 viene riportato in cartellone I giorni del Turbin e, nello stesso anno, grande successo ha la riduzione teatrale fatta da Bulgakov da Le anime morte di Gogol’. Le avversità però continuano, visto che Adamo ed Eva non viene rappresentato, La vita del Signor de Molière non viene pubblicato e, nel 1936, la commedia Ivàn Vasìl'evič fu allestita al Teatro della Satira di Mosca, e poi proibita dopo la prova generale. Nel settembre del 1936 Bulgakov si dimette dal Teatro d’Arte e si ritira a vita privata, dove, in segreto, scrive Il maestro e Margherita. Il suo ambiguo rapporto con il potere continua: nel 1938 scrive una pièce sulla vita di Stalin destinata ad andare in scena per il sessantesimo compleanno del dittatore. Dopo tanta fatica, l’epilogo è sempre lo stesso: la rappresentazione dell’opera è vietata. Nel 1939 gli viene diagnosticata una malattia incurabile, la sclerosi renale: morirà nel marzo del 1940.

    Sostanzialmente dimenticato fino all’avvento di Kruscev e alla destalinizzazione, il nome di Bulgakov tornerà in auge solo a partire dagli anni Sessanta: alcune sue opere vengono ripubblicate ma, soprattutto, nei circoli culturali si comincia a parlare di un colossale romanzo che lo scrittore avrebbe lasciato inedito. Nel 1966, la prima parte del romanzo viene pubblicata da una rivista letteraria, a cui presto seguiranno la seconda parte e la terza: Il maestro e Margherita è unanimemente acclamato come capolavoro. Tradotto in italiano (e in numerose altre lingue) nel 1967, nello stesso anno appare nel nostro paese anche Cuore di cane: opera che, invece, in Russia resterà inedita fino al 1987.

    Opere di Bulgakov in originale

    Zapìski na manžètach, (Appunti sui polsini), prima parte, su «Nakanune», novembre 1922; seconda parte su «Rossija», 1923; D’javoljàda, (Diavoleide), su «Almanach Nedra», n.4, 1924; Bèlaja Gvàrdija (La guardia bianca), prima parte su «Rossija», 4, 1924, seconda parte su «Rossija», 5, 1925; Rokovye Jàjca (Uova fatali), su «Almanach Nedra», n.6, 1925; Zapìski jùnogo Vračà (Appunti di un giovane medico), su «Krasnaja Panorama» e «Medicinskij Rabotnik», 1925-1926; Pochoždènija Čičikova (Le avventure di Chichikov), su «Almanach Nedra», n. 13, 1926.

    Principali edizioni postume in originale

    P’esy (Commedie), Mosca 1962; Žizn’gospodina Mol’era (Vita del signor di Molière), Mosca 1962; Zapìski jùnogo vračà (Appunti di un giovane medico), Mosca 1963; Dramy i Komedii (Drammi e commedie), Mosca 1965; Izbrannaja proza (Prose scelte), Mosca 1966; Màster i Margaríta (Il maestro e Margherita), su «Moskva», 11, 1966, e 1, 1967; Màster i Margaríta (edizione non censurata), Francoforte sul Meno 1969; Rokovye jàjca (Le uova fatali), Londra 1970; Dni Turbinych (Igiorni del Turbin), Letchworth 1970; Sobač’e serdce (Cuore di cane), Parigi 1970; D’javoljàda (Diavoleide), Londra 1970; Kabala svjatos (La cabala dei devoti), Letchworth 1971; Don Kichot (Don Chiosciotte), Letchworth 1971; Teatral’nyj roman (Il romanzo teatrale), Letchworth 1972; Romany (Romanzi), Mosca 1973; Màster i Margaríta, Rasskazy (Il maestro e Margherita, racconti), Mosca 1980; Sobač’e serdce (Cuore di cane), su «Znamjia», 1987; Izbrannye proizvedenija (Opere scelte), in due volumi, Kiev 1989; Sobač’e serdce, Povesti i rasskazi (Cuore di cane, Romanzi e racconti), Mosca 1990.

    Principali traduzioni italiane

    La guardia bianca, Anonima Romana editoriale, Roma 1929, traduzione e introduzione di E. Lo Gatto; Le uova fatali, Carabba, Lanciano 1931, trad. di U. Barbaro e L. Uspienscaia; Il romanzo teatrale, Einaudi, Torino 1966, trad. di V. Dridso; La guardia bianca, Einaudi, Torino 1967, trad. di E. Lo Gatto; Il maestro e Margherita, Einaudi, Torino 1967, trad. di V. Dridso, prefazione di V. Strada; Il maestro e Margherita, De Donato, Bari 1967, trad. di M. Olsoufieva; Cuore di cane, De Donato, Bari 1967, trad. di M. Olsoufieva; Uova fatali e altri racconti, De Donato, Bari 1967, trad. di M. Olsoufieva; Teatro, De Donato, Bari 1968, trad. di M. Olsoufieva; L’isola purpurea, De Donato, Bari 1968, trad. di A.M. Carpi; I giorni del Turbin. Ivan Vasil’evic. La corsa, Bompiani, Milano 1968, trad. di M. Monticelli e G. Buttafava; Vita del signor di Molière, Mondadori, Milano 1969, trad. di E. Piersigilli; Racconti, Einaudi, Torino 1970, trad. di C. Coisson, V. Drisdo; Cuore di cane, Garzanti, Milano 1970, trad. di M. Olsoufieva; L’appartamento di Zoja. Adamo ed Eva, De Donato, Bari 1971, trad. di C. Di Paola, S. Leone; Tutto il teatro, Newton Compton, Roma 1973, trad. di vari, introd. di V. Strada; Il maestro e Margherita, Garzanti, Milano 1973, trad. di V. Drisdo, pref. di V. Strada; Racconti di un giovane medico, Newton Compton, Roma 1974, trad. di C. Spano; Il maestro e Margherita, La nuova Italia, Firenze 1974, trad. di M. Visani; Cuore di cane, Rizzoli, Milano 1975, trad di G. Crino, introd. di A. M. Ripellino; Cuore di cane, Newton Comtpon, Roma 1975, trad. di V. Melander; Il maestro e Margherita, Rizzoli,

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