Monica’s Christmas Style
Di Monica Iotti
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Info su questo ebook
Non è un libro di ricette di cucina e nemmeno un libro di Lifestyle , semplicemente è un racconto del mio amore per uno dei periodi più magici di sempre della mia vita e quella della mia famiglia.
Ci sono dentro le passioni che coltivo da sempre , il fascino del ricevere, il bon ton , il galateo della tavola, la mia creatività, la moda, lo stile i miei adorati profumi.
In effetti alcune ricette di cucina ci sono , in modo particolare quelle dedicate ai dolci originari della mia famiglia , ricette semplici di tradizione che sono state tramandate fino ad oggi con tutti i loro segreti .
Tutti gli anni a Natale cucino questi dolci per la mia famiglia e i miei ospiti .
É il racconto della nostra vita nella nostra casa in campagna sulle dolci colline emiliane , quando comincia a farsi sentire il profumo della nebbia e i grandi camini si accendono per riscaldare le stanze con primi freddi e nell’aria si annuncia l’arrivo del mese di Dicembre.
Ho voluto dedicare e raccontare un modo di vivere e di essere, senza artifici, dove il mio Natale è il protagonista.
Ci sono idee per addobbare la casa, consigli per ricevere, regole di un mondo che io vivo e amo fatto di stile e cortesia e che è il mio essere.
Ho voluto regalare un pezzo di cuore del mio Natale…
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Monica’s Christmas Style - Monica Iotti
Monica Iotti
Monica’s Christmas
STYLE
Monica’s Christmas
STYLE
foto di
Alberta Rivi
Edizioni San Lorenzo
Monica Iotti
Sommario
Capitolo 1
Introduzione ........ pag. 15
Il calendario d’avvento ........ pag. 23
Le strenne ........ pag. 29
L’albero di jule ........ pag. 31
Caro Babbo Natale ........ pag. 34
La leggande della ghirlanda ........ pag. 37
La ghirlanda natalizia ........ pag. 41
La nscita della ghirlanda ........ pag. 41
L’albero dei giocattoli ........ pag. 43
Santa Lucia ........ pag. 44
Le carole ........ pag. 46
Il vischio ........ pag. 47
Il presepe ........ pag. 49
Il capodanno ........ pag. 51
Buon anno ........ pag. 53
I Re Magi ........ pag. 55
Capitolo 2
I biglietti di auguri ........ pag. 59
I biglietti di auguri dei bambini le foto di Natale
........ pag. 63
Storia delle cartoline di auguri ........ pag. 65
Storia del dono ........ pag. 67
Un dono speciale ........ pag. 69
Come si prepara un regalo ........ pag. 72
Come confezionare e personalizzare un dono ........ pag. 73
Realizzazione ........ pag. 74
Il regalo ........ pag. 77
Galateo del Natale ........ pag. 81
Invito ........ pag. 85
Ricevere un invito ........ pag. 88
Regalo alla padrona di casa ........ pag. 90
Puntualità ........ pag. 90
R.S.V.P. ........ pag. 91
Cortesia ........ pag. 91
Capitolo 3
Il bagno ........ pag. 15
Natale... casa e intimità ........ pag. 15
Preparazione della casa ........ pag. 15
Il centrotavola ........ pag. 15
Candida favola di un Natale bianco come la neve ........ pag. 15
Colori del Natale ........ pag. 15
La tavola verde bosco delle feste ........ pag. 15
La tavola rosso Natale ........ pag. 15
Consommé ........ pag. 15
Servizio a tavola senza servitù ........ pag. 15
Il focolare ........ pag. 15
Cena della vigilia in piadi a buffet ........ pag. 15
La riffa ........ pag. 15
Cockail di Natale ........ pag. 15
Servizio ........ pag. 15
Atmosfera ........ pag. 15
Musica ........ pag. 15
Galateo del capodanno ........ pag. 15
Cancellare i giorni e propiziare la fortuna ........ pag. 15
Capitolo 4
Il brindisi
Aperitivo
Natale è una tavola
Come si apparecchia una tavola
L’etichetta del fine pasto
Regola base per finire una serata
Capitolo 5
Il tè di Natale
Ricevere con un tè time di Natale british
Il tè party deghli auguri di Natale
Ricette:
• Biscotti di Natale
• Dolce amore
• Ghirlanda di omini di zenzero
• Foresta nera
• Dolce neve
• Bicchierini al cioccolato
introduzione
Ho voluto scrivere questo libro per raccontarvi il mio Natale .
Non è un libro di ricette di cucina e nemmeno un libro di Lifestyle , semplicemente è un racconto del mio amore per uno dei periodi più magici di sempre della mia vita e quella della mia famiglia.
Ci sono dentro le passioni che coltivo da sempre , il fascino del ricevere, il bon ton , il galateo della tavola, la mia creatività, la moda, lo stile i miei adorati profumi.
In effetti alcune ricette di cucina ci sono , in modo particolare quelle dedicate ai dolci originari della mia famiglia , ricette semplici di tradizione che sono state tramandate fino ad oggi con tutti i loro segreti .
Tutti gli anni a Natale cucino questi dolci per la mia famiglia e i miei ospiti .
É il racconto della nostra vita nella nostra casa in campagna sulle dolci colline emiliane , quando comincia a farsi sentire il profumo della nebbia e i grandi camini si accendono per riscaldare le stanze con primi freddi e nell’aria si annuncia l’arrivo del mese di Dicembre.
Ho voluto dedicare e raccontare un modo di vivere e di essere, senza artifici, dove il mio Natale è il protagonista.
Ci sono idee per addobbare la casa, consigli per ricevere, regole di un mondo che io vivo e amo fatto di stile e cortesia e che è il mio essere.
Ho voluto regalare un pezzo di cuore del mio Natale…
Quando ero piccola e arrivava il Natale c’era sempre un gran fermento in casa
Mio padre ogni anno creava Presepi incredibili, ha sempre adorato progettarli e realizzarli .
Ogni anno erano sempre diversi, impiegava molto tempo per costruirli ed erano creati interamente a mano.
Vi erano mulini funzionanti con la ruota che girava nell’acqua , enormi montagne dipinte di cartapesta, cieli stellati tutti illuminati di piccole lucine , ruscelli che scorrevano lungo le colline, piccoli laghetti e infine la grotta di Gesù bambino … era tutto magico .
Tutto ciò è rimasto impresso nella mia mente .
La nostra villa di campagna è sempre stata un punto di riferimento per tutti durante il periodo Natalizio .
E’ una casa molto grande costruita da mio padre che tutt’oggi appartiene alla mia famiglia.
Tutti gli zii che venivano da lontano erano ospitati in questa grande casa , così è sempre stato fino a quando ha vissuto la mia dolce nonna Marietta .
Io e mia sorella eravamo molto felici quando arrivavano tutti gli zii, sapevamo che sarebbero arrivati tantissimi doni .
Fin da bambina ero molto creativa, preparavo balletti di benvenuto per tutti i nostri parenti e gli amici dei miei genitori . Obbligavo mia sorella a vestisi da angioletto come me, per intrattenere gli ospiti con i nostri volteggi e acrobazie .
Gli abiti me li creavo da sola, come le ali e le coroncine da angioletto.
Sono sempre stata molto timida, ma non certo in queste occasioni dove potevo esprimere la mia creatività , anche qui penso di assomigliare molto a mio padre , il quale fin da ragazzo faceva l’attore e recitava in teatro .
In casa ero veramente vivace e non stavo mai ferma, esattamente come sono ora, avevo sempre qualcosa da fare, non mi annoiavo mai.
Le vacanze di Natale le passavamo sempre nella nostra casa di campagna, in un piccolo paese dove e nata mia madre .
Mio padre ha voluto fare costruire questa casa per fare felice la mia mamma, con vista sul famoso castello di MATILDE DI CANOSSA , abitazione ufficiale di Matilde di Canossa .
Ogni anno appena finita la scuola ci trasferivamo dalla città , non vedevo l’ora che arrivasse quel giorno .
Oltre alle recite e ai balletti organizzavo delle vere e proprie pesche natalizie, coinvolgendo sempre mia sorella più piccola .
La sera della Vigilia era tutto pronto per l’arrivo di Babbo Natale e di Gesù bambino.
Ho sempre cercato di lottare contro il sonno e rimanere sveglia per vedere Babbo Natale scendere dal camino, ma come tutti i bambini non ci sono mai riuscita.
Mi ricordo come se fosse ieri i mio primo paio di sci dentro il camino ad attendermi, una gioia immensa, la mia prima bambola parlante con tanti dischi da inserire nella schiena, che desideravo cosi tanto…
Sono stati Natali felici e pieni di amore .
Ho sempre preferito in assoluto la cena della sera della Vigilia al pranzo di Natale .
Si cenava tutti insieme davanti a una grande e bella tavola, io adoravo quel momento dove tutto mi sembrava magnifico : le candele, centrotavola natalizio , i bicchieri di cristallo che la mamma usava sempre per quella sera, la cena di magro a base di pesce e poi tutti a messa, e infine la neve … c’era sempre la neve a quel tempo .
Poi prima che arrivasse la mezzanotte, si partiva tutti insieme a piedi anche quando nevicava, per raggiungere la chiesa del paese , per la messa della notte di Natale …era bellissimo .
Ricordo i fiocchi di neve che mi cadevano sul viso, il silenzio ovattato, rotto solo dalle campane della chiesa che suonavano a festa .
Ho sempre adorato tutto questo.
E infine la messa della notte della Vigilia ..è sempre rimasta nel mio cuore , una grande emozione, il profumo degli incensi , le candele , i canti di Natale , l’organo e la chiesa illuminata a festa che rendeva finalmente giustizia alla bellezza degli affreschi .
Ho nostalgia di tutto ciò .
il calendario dell’avvento
La festa di Natale cade il 25 Dicembre ma la sua celebrazione inizia molto prima.
I giorni che precedono tutto questo sono pieni di dolcezza con l’attesa che ci fa sognare, ci si arriva lentamente: preparandosi e attendendo che arrivi la magia del Natale.
Ci vuole grazia, veramente tanta grazia …sarà perché il sole è molto basso e non può tornare fuori di colpo.
E’ un momento speciale dove l’attesa diventa davvero qualcosa di magico, forse è la parte che io preferisco , quella dei preparativi, degli addobbi , della cucina che profuma di biscotti appena sfornati, per arrivare poi al giorno tanto atteso.
Non ho mai capito molto le persone che non amano il Natale .
Per quanto mi riguarda è qualcosa che ho dentro di me, anche se ci sono stati Natali molto difficili nella mia vita e quella dei miei cari e per qualche istante ho sentito lo spirito Natalizio allontanarsi da me … poi però all’improvviso è arrivato, forte e inaspettato, non mi ha mai abbandonato .
Anche in anni non belli pieni di problemi e preoccupazioni, il mio Natale mi consolava, mi aiutava a credere nella magia e nei miracoli. É veramente qualcosa di speciale… lo spirito Natalizio si impossessa di me, e io lo lascio fare perché mi da benessere e speranza.
Il calendario dell’AVVENTO con le tante finestrelle chiuse, incomincia con il primo di Dicembre e così via, bisogna aprirle ogni giorno per ventiquattro mattine.
Fin da piccoli ho abituato i miei figli a questo magnifico gioco .
Le sue origini hanno radici nei paesi del nord Europa.
Si narra che un bimbo di origini tedesche nato verso la fine dell’800, fosse sempre molto impaziente di festeggiare il Natale, e che tutti i giorni chiedesse alla sua mamma quando sarebbe arrivato ; la mamma decise allora di fargli una sorpresa, cucino’ dei biscotti speziati, tipici del periodo natalizio con ventiquattro forme diverse e li confeziono’ in ventiquattro sacchettini natalizi .
Ogni giorno ne diede uno al suo bambino, dal 1 di Dicembre fino alla Vigilia, in modo che fosse semplice anche per il bimbo tenere il tempo fino al Natale .
A partire dal 1920 si diffusero in Germania i primi calendari dell’Avvento in cartone, con le ventiquattro finestrelle, in cui posizionare piccoli cioccolatini da gustare ogni giorno o piccole sorprese e regalini.
Questo delizioso modo di arrivare alla Vigilia lo ho adottato sempre per i miei bambini .
EDOARDO E GINEVRA da quando sono piccoli , tutte le mattine hanno sempre trovato un pensierino, un bigliettino, un dolcetto o un piccolo giocattolo in ogni piccola finestrella . Ogni anno la sera, di nascosto dai miei figli, preparavo e preparo tuttora tanti piccoli pacchetti pronti per essere inseriti nel loro calendario dell’Avvento .
Quando erano piccini e mi chiedevano chi portasse tutti questi pensierini ho sempre detto loro che erano gli aiutanti di Babbo Natale, i piccoli folletti .
Spero tanto che questo mio modo di preparare la mia famiglia al Natale sia tramandato dai miei figli ai miei nipoti, è un modo dolce, sicuramente legato ai bambini più piccoli, ma ritrovarsi la mattina con un piccolo pensiero è qualcosa che fa bene al cuore e fa respirare lo spirito natalizio.
le strenne
Regali, regali, regali…
A Natale diventano STRENNE, perché non sono regali normali, solo in questo giorno si chiamano cosi.
Perché anche scegliendo un normale paio di calze lo ricorderemo sempre…perché la strenna è diversa, è qualcosa di più, un messaggio speciale, un augurio, un talismano, comunque una comunicazione significativa.
Già i Romani usavano scambiarsi i doni per le feste in due diverse occasioni: durante i Saturnali che accompagnavano il solstizio si scambiavano candele e statuine d’argilla che stavano a simboleggiare i sacrifici agli Dei e avevano un valore propiziatorio.
A Capodanno invece le strenne
che derivano dal nome della Dea Strenia il cui significato è salute
, inizialmente avevano un puro intento augurale che consisteva in un ramoscello d’ulivo oppure di alloro. Con il tempo si aggiunsero formelle di terracotta sulle quali erano incise frasi affettuose, forse i primi bigliettini di auguri
che diventarono successivamente in metallo prezioso.
Ma quello che conta veramente a Natale, è ricordare i propri cari con amore , donando semplici pensieri ma pieni di significato ; possono essere candele profumate benedette, rami augurali , un regalo grande o piccolo che sia ma fatto con affetto ed attenzione facendo in modo che diventi una STRENNA, cioè un dono speciale che si fa solo in quel giorno .
Un augurio sincero e pieno dolcezza, che si farà ricordare per sempre.
L’albero di jule
Per iil popolo dei CELTI ogni mese dell’anno era posto sotto la protezione di un albero, ma c’erano giorni speciali che ne avevano uno tutto per loro.
Era il loro calendario lunare composto di 13 mesi e di 28 giorni per un totale di 364 giorni, restavano ancora 24 ore, l’equivalente del nostro giorno il 23 Dicembre.
Era un giorno mancante e intercalante, ritenuto Vigilia di solstizio d’Inverno considerato nefasto e dedicato all’albero del lutto, il Tasso
. Il 24 Dicembre , invece i festeggiamenti erano sotto la protezione dell’Abete , l’albero considerato della nascita, dono della benevolenza divina e simbolo d’immortalità.
Da qui la tradizione di piantare un albero quando nasce un bambino. Al sostino d’Inverno, il grande Dio Germanico Odino, veniva rappresentato da un abete verde ornato di spighe e chiamato Jule ( in gallico significa ruota).
Ancora oggi nei paesi nordici è chiamato Jule , quest’albero equivale al nostro abete decorato.
Anche i Romani usavano portare in giro durante i saturnali un giovane abete augurale,.
Alcuni fanno risalire l’abete a Martin Lutero altri al marito della regina Vittoria. La verità è che questa credenza fu ritirata con l’avanzare di altre superstizioni, oltraggiata dalla chiesa che amava in assoluto il Presepe, fu combattuta dai puritani che nel 1642 fecero bruciare tutti i rami di sempre verde con cui i londinesi avevano decorato la città.
Calmate le acque, come tutte le cose forti e importanti, tornò a diffondersi .
Oggi vero o falso che sia, l’albero di Natale pieno di luci e decorazioni che abbiamo in ogni casa, è l’emblema più diffuso del Natale. Quando vivevo in città ho sempre avuto in casa un abete vero , ma nonostante i miei buoni propositi di ripiantarlo nel giardino dei miei genitori i miei tentativi sono sempre falliti e il mio bellissimo albero che aveva rallegrato le giornate Natalizie lo ritrovavo sempre completamente rinsecchito , un vero pugno al cuore.
Poi negli anni sono andata a vivere in collina, la mia casa è alle pendici di un bosco circondata da una fitta vegetazione .
Ho deciso quindi di non acquistare mai più un albero vero, ma sintetico .
Lo so’, non è la stessa cosa ma credete che la bellezza della natura è una cosa meravigliosa e dobbiamo assolutamente rispettarla e amarla , cercando il meno possibile di distruggerla .
Provate a pensare quanti poveri abeti muoiono ogni anno dopo Natale, una vera follia di superficialità, quindi non acquistate più alberi veri ma sintetici, ce ne sono di bellissimi .
Ad oggi posseggo ben cinque alberi di Natale di varie dimensioni che addobbo nelle varie stanze .
Il primo albero in assoluto è quello dei GIOCATTOLI
che fa’ parte della memoria della mia casa, è l’ albero con il quale sono cresciuti i miei figli, viene addobbato con grandi palle in cartapesta e un infinità di giocattoli in legno acquisiti nei vari anni .
IL secondo è l’albero NERO E ORO
che domina il grande salone, posto sul pianoforte a coda, è addobbato con palle e cuori enormi in metallo antico .
il terzo è l’albero VERDE
addobbato con decorazioni in velluto e cristalli della stessa tonalità e nappe dorate, si trova nella sala verde
.
IL quarto è l’ALBERO BIANCO ( cosi’ denominato , ma è tutto verde ) addobbato con grandi nappe di viscosa bianche e oro vecchio, biscotti alla vaniglia, renne in legno naturale, coperto inoltre da una una cascata di micro lucine calde, questo albero è il più imponente e illumina la grande cucina .
Infine l’ultimo il quinto è un albero piccolo ma delizioso, è un albero passe-partout che addobbo in base al tema della tavola scelto, la sua dimensione e di circa 80 cm, e si presta molto bene a un infinità di decorazioni .
Per il momento mi fermo qui , anche se devo dire che che negli ultimi Natali i miei figli mi pongono sempre la solita domanda ma quanti ne fai mamma ?
… dico sempre che quello è l’ultimo..
caro babbo natale…
L’uso di fare i doni ai bambini in occasione