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Una Dea in Azione
Una Dea in Azione
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E-book217 pagine2 ore

Una Dea in Azione

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Info su questo ebook

Dicono che sia una dea, ma sicuramente non si comporta come tale.

Evangeline Lewis pensa che gli dei debbano essere pazzi. In primo luogo, dicono che è una dea, e ora le hanno dato un lavoro che quasi nessuno può fare: riparare qualunque cosa gli dei dell'Olimpo distruggano.

Eva prende presto, il suo primo cliente e scopre che qualcuno sta rapendo gli dei... e nessuno nell' Olimpo se ne preoccupa. La sua indagine la conduce nella profondità dei meccanismi interni dell'Olimpo, e degli dei che lo chiamano casa. Con le sue visioni di ciò che succedera', Eva si ritrova in una corsa contro il tempo per trovare e affrontare i poteri dietro la sparizione degli dei.

Ad ogni scomparsa, la posta in gioco diventa sempre più preoccupante. Quando le visioni di Eva rivelano finalmente il colpevole, le resta una scelta difficile: abbracciare la sua vera natura di dea e tutto il dolore che ne deriva... o lasciare l'Olimpo ad affrontare una distruzione totale e irreparabile.

LinguaItaliano
Data di uscita14 nov 2020
ISBN9781071575406
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    Anteprima del libro

    Una Dea in Azione - April Canavan

    1

    Un

    forte schianto dall'altra parte della sua porta fece

    sbalzare Evangeline Lewis. L'inconfondibile tonfo dei suoi coinquilini che litigavano nella sala, risuonava attraverso le pareti. Per favore non fate un altro buco nel muro.

    Eva rise tra sé e sé mentre pensava al suo primo giorno di lavoro in ufficio. Anche se i ragazzi stavano ancora urlando e maledicendosi a vicenda nel corridoio, Eva apprezzava il fatto di avere qualcuno in casa. Quando per tanto tempo, aveva vissuto da sola, era circondata da un silenzio assordante.

    Prima di mettere i piedi giu' dal letto, Eva penso' a quello che stava facendo della sua vita. Non poteva sapere se lavorare per gli dei dell'Olimpo avrebbe funzionato. Soprattutto quando non aveva idea di cosa avrebbe dovuto fare o di come li avrebbe potuti aiutare.

    Aprendo la porta della sua camera da letto, Eva per poco non venne colpita da un asciugamano lanciato in aria da Kai. Kai uso' i suoi poteri per assicurarsi che finisse sulla testa di Erie attraverso il corridoio. Sì, saranno nati come degli dei con il potere del vento, ed erano tutti decisamente adulti, ma per la maggior parte del tempo si comportavano come dei bambini. Alzando gli occhi e schivando altri oggetti che volavano in aria, Eva attraverso' il corridoio dirigendosi verso la cucina. Voleva prendere un bagel e assicurarsi di avere tutto ciò di cui aveva bisogno per il lavoro.

    L'unico degli dei del vento che non viveva con lei era seduto lì, che mangiava una banana e leggeva il giornale.

    Borea, Eva salutò con un sorriso. «Cosa ci fai qui a quest'ora?» Normalmente, lui non si faceva vedere fino a quando tutti avevano gia' fatto colazione e si erano calmati un pochino.

    Borea e gli altri possedevano un'azienda nel New

    Messico quando Eva li aveva conosciuti. Dopo una decisione affrettata, Eva aveva guidato dal Texas fino a Surprise, e durante il viaggio, la sua auto aveva forato tre gomme in meno di tre ore. Si scopri' che c'era qualcosa che non andava nelle sospensioni della sua auto e dovettero ordinare un pezzo per ripararla. Eva aveva trascorso due notti a casa loro, dove fu subito accolta a braccia aperte.

    Quando furono convocati a Surprise, riferendo a Eva che era qualcosa a che fare con gli Olimpi e che c'era bisogno della loro presenza li', la North Winds Auto Body Shop impacco tutto e si trasferi'. Eppure Borea aveva insistito a voler vivere da solo, sostenendo che non ce la faceva a vivere con gli altri. Disse che aveva bisogno di silenzio o c'era davvero una possibilità che avrebbe finito per uccidere uno di loro. Eva certo non avrebbe potuto incolparlo, soprattutto dopo che entrambi avevano sentito un tonfo particolarmente forte proveniente dall'altra stanza, seguito dai rumori di uno dei ragazzi che veniva preso a pugni.

    Hai visto il casino di sopra? Quando Eva annuì, lui si strinse nelle spalle e diede un altro morso alla banana, masticando lentamente. Dobbiamo accertarci che il nuovo edificio sia ispezionato. L'unico modo per assicurarsi che quegli idioti siano puntuali è di stare qui e badare a loro. Egli fini' il frutto che aveva in mano e si alzò per gettare via la buccia.

    Mentre Eva diede un morso al suo bagel, agitò l'altra mano in aria. Ti rendi conto cosa stanno facendo quei buffoni, vero? Ma come stai badando a loro esattamente? Lei guardò acutamente verso il corridoio dove il suono delle risate stava diventando più forte e più rauco.

    Facile, rise prima di voltare la testa e premendo due dita sulla bocca. Forse ti dovresti coprire le orecchie.

    Eva lo conosceva abbastanza per seguire il suo consiglio. Probabilmente stava per usare uno dei suoi poteri divini e lei non voleva essere dalla parte sbagliata nel momento in cui qualcosa stava per colpire il ventilatore. Proprio la scorsa settimana, lo aveva gia' visto lanciare qualcosa cento piedi in aria, con un fischio, quando Skee aveva provato a buttarlo in piscina con i vestiti addosso. Quindi diede velocemente un altro morso al suo bagel, e si coprì le orecchie più forte che poteva. Nel giro di pochi secondi, ed anche con le mani che le bloccavano le orecchie, sentì il piu' forte fischio che potesse mai immaginare. Lui aveva comunque raggiunto il suo scopo, ed Eva dovette ammirare la sua funzionalita'.

    Entrarono tutti e quattro gli altri, coprendosi le orecchie e lanciando pugnali contro Borea.

    Kai gli lanciò un'arancia dal bancone, per far sì che Borea smettesse di fischiare, ma non prima che salisse probabilmente tre decibel con la sua sorprendente inalazione d'aria.

    Ecco sorrise. Missione compiuta.

    Cio', disse Zefiro con un sogghigno. Non era affatto necessario. Ci stavamo solo divertendo un po'.

    Eva si guardò attorno, come sempre, sorpresa di quanto tutti  fossero cosi'  attraenti. Zefiro gli si era seduto proprio accanto, e lei adorava guardargli tutti i tatuaggi colorati che gli coprivano le braccia. In quel momento, indossava una maglietta bianca che stringeva forte i suoi enormi bicipiti. Se lei avesse potuto, avrebbe sospirato quando lui, flettendosi, fece muovere uno dei suoi tatuaggi con la contrazione del muscolo. Proprio come tutti gli altri, i suoi occhi erano di una folle tonalità di verde.

    Erie era dall'altra parte, con una camicia nera che si abbinava ai suoi capelli. Kai era seduto di fronte, e lei gli lanciava delle occhiate furtive ogni volta che poteva. Kai sembrò comprendere il fatto che Eva avesse a volte bisogno di non avere altro che il silenzio. Non solo, era l'unico che la attraeva davvero a livello fisico. Saranno tutti attraenti, ma Kai ... Eva pensava che nessuno di loro fosse davvero paragonabile a lui..

    Anche quando era seduto di fronte a lei, Eva non poté fare a meno di notare che era il più muscoloso del gruppo. Pero' non in modo cosi' vistoso. Aveva solo più definizione nei suoi muscoli. Mentre Zefiro stirava al massimo le sue braccia sotto le camicie, di Kai, Eva riuscì a distinguere ogni singola linea del bicipite, cio' la fece sbavare.

    Certo che lo eri. Borea la risveglio' di soprassalto dal suo sogno ad occhi aperti. Invece di muoverci ed andare, avete deciso di avere una gigantesca zuffa nel corridoio. Non è stata un'idea molto intelligente. Lui guardava gli altri con delusione.

    Eva non riuscì a trattenersi, rise. Sì, sono abbastanza sicura di averti visto nel bel mezzo di una partita di wrestling proprio ieri. Alzò gli occhi su Borea, che stava solo cercando di comportarsi in modo più maturo, dal momento che dovevano andare da qualche parte ed avendo alcune cose da fare.

    Devo andare, disse Eva mentre si alzava, ed afferrò la sua grande borsa che si portava ovunque.

    Con un cenno, se ne andò e salì sulla sua piccola automobile che era parcheggiata di fronte alla loro casa. Quando la macchina riprese vita scoppiettando, le diede una pacca rassicurante sul volante. Brava.

    Quindi mise un po' di musica e si diresse verso il suo nuovo lavoro. Sperava che lavorare come intermediaria per gli dei dell'Olimpo non fosse molto diverso da qualsiasi altro lavoro. La Three Kings Corporation era in realtà solo una facciata fittizia per gli olimpi per gestire il controllo che avevano su diverse aziende. Eva aveva presto scoperto che tanti dei e dee lavoravano fuori dall'edificio, dove era necessario per lei, trascorrere il più tempo possibile per poter costruire un rapporto di lavoro con loro.

    Oh, e questo era d'aiuto, dal momento che nessuno di loro si fidava ancora di lei.

    Lei era la dea dimenticata. La ragazza che era stata cresciuta nel mondo umano, senza sapere di essere nata come una degli Olimpi. Eva era cresciuta in una piccola famiglia nei sobborghi di Amarillo, in Texas, da quando era rimasta orfana alla nascita. Non sapeva nulla della sua famiglia naturale.

    Era difatti passato meno di un mese da quando aveva stravolto la sua vita in Texas e si era trasferita in Arizona. Ciò era accaduto dopo che era stata licenziata dal suo lavoro, e aver preso una decisione avventata che le aveva cambiato la vita. Al suo venticinquesimo compleanno Eva scoprì di aver ereditato una casa. Ereditò inoltre una tartaruga parlante.

    Altra cosa scioccante, ma che prese con calma. Ciò che la sorprese di più fu il fatto che c'erano così tanti dei e dee diversi che si aggiravano nel mondo dei comuni mortali, non sapendo cosa stessero facendo. Ecco come aveva avuto fortuna nel trovare quel lavoro. Stava per iniziare il suo lavoro come intermediaria per gli dei dell'Olimpo.

    Quando attraversò le enormi doppie porte, Eva sorrise alla donna bionda seduta dietro il banco della reception.

    Ciao, Eris! La bionda la guardò, sorpresa che Eva le prestasse attenzione.

    Evangeline, disse con tono serio. Non sapevo che saresti venuta oggi.

    Beh, dove altro potrei essere? Questo è il mio lavoro, no? Ehm, si. Ma quasi tutti lavorano da casa o da qualche parte che non sia, beh, qui."

    Eva arrossì leggermente. Oh, si ritrovò abbassando la voce. Allora non dovrei essere qui?

    Appena fece il gesto di girarsi e andarsene, Eris si alzò dal tavolo e le sorrise.

    No, no. Puoi venire qui quando vuoi. In realtà puoi lavorare dove vuoi tu. Se ti decidessi non ti piace affatto, lavorare qui, e non vorresti venire in ufficio, andrebbe bene lo stesso.

    L'umore di Eva si alleggerì all'istante. Bene. Non si era resa tanto ridicola, come aveva pensato.

    Fantastico. Eva si guardò intorno. Puoi mostrarmi dove devo andare?

    Eris le sorrise e Eva non riusci' a non pensare alla sua straordinaria bellezza. Bella da togliere il fiato. Quella donna potrebbe benissimo essere una top model se solo volesse.

    Aveva dato ad Eva un bell' ufficio, con un sacco di attrezzature tra cui un computer portatile e una carta di credito aziendale per tutte le spese necessarie.

    Quando Eva aveva provato a restituirla a Eris, lei si mise a ridere. Non hai idea di cosa farai, vero?

    Beh, no. Non proprio. Brutto ammetterlo, ma era la verità.

    Fidati di me, non vorresti liberare una delle muse dalla galera, per aver dato inizio ad una rivolta. Almeno, non con i tuoi soldi. Inoltre, questo è solo temporaneamente fino a quando ti inseriamo nei giusti libri paga e ti forniamo anche un libretto degli assegni e roba del genere.

    Quindi. Cosa devo fare? Devo solo sedermi qui ad aspettare che le persone vengano da me per chiedere aiuto?

    Eris rise, e il suo viso si illuminò. Era radiosa, e ad Eva venne in mente ciò che aveva detto Skee, una notte mentre lei stava origliando. Lo aveva sentito dire che gli dei e le dee potevano illuminare una stanza solo con la loro presenza. Aveva ragione, se si poteva giudicare da questo. Tutto intorno ad Eris sembrava diventare più luminoso con le sue risate.

    No, disse Eris. Ho il tuo numero di telefono. Tutte le tue chiamate e appuntamenti passeranno da me. Solitamente, io sono la persona di riferimento per tutto ciò che riguarda la pianificazione. Ma se ci fosse mai il bisogno di qualcuno a tempo pieno, possiamo trovare un semidio da assumere in ufficio per lavorare con te. Abbiamo il tuo indirizzo in archivio, poiché siamo noi ad avertelo dato, nel caso in cui qualcuno avesse bisogno di te. Fece l'occhiolino e poi si voltò uscendo dal nuovo ufficio di Eva. Fai semplicemente cioe' che faresti normalmente. Sono sicura che le tue ore saranno retribuite. Ci saranno alcuni problemi che ti costringeranno ad alzarti alle due di notte, ed altri di cui non ci vorranno nanche cinque miniti per risolverli. La saluto' e poi tornò nel suo ufficio di fronte.

    Ehi, Eva chiamò Eris nella stanza. Come faccio a sapere cosa fare?

    Sai come comportarti da umana, vero? Disse Eris. Questo è tutto ciò che si deve sapere. Molti di noi non sanno come interagire nel mondo umano senza in qualche modo usare i nostri poteri. Non e' d'aiuto restare nell'ombra. Con la tecnologia di oggi, non si sa mai, se uno di noi usando i nostri poteri in pubblico potrebbe poi venir registrato e diffuso su Internet. Davvero, è l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno.

    Era una cosa molto sensata anche per Eva. Non si deve far sapere al mondo che gli dei e la magia sono reali, e poi dire loro dove trovare le persone intermediarie. Da quello che Eva aveva imparato, non erano onnipotenti. Ogni dio o dea aveva diverse abilita'. Alcuni di loro non erano nemmeno immortali. Potrebbero essere feriti e uccisi, ma semplicemente non invecchiavano.

    Beh, suppongo che andrò allora. Seguì Eris fuori dal suo ufficio e tornò davanti all'edificio. Prima di andarsene, non poté fare a meno di dire. Ho davvero bisogno di una guida sulle nozioni di base degli dei.

    Sono sicura che ci vedremo presto. Eris rise un po '. Presumo che riceverai comunque una chiamata entro la fine della giornata. Uno dei figli di Afrodite sta cercando di entrare nella scuola di cosmetologia e potrebbe aver bisogno di tutto l'aiuto possibile. Forse potresti controllare cosa e' necessario, cosi' da esser pronta una volta che cerchera' di contattarti?

    Fantastico. Grazie Eris. Ci sentiamo più tardi.

    Oh, Evangeline? Si fermò per ascoltare quello che Eris aveva da dire. Non prendertela. Sono sicura prima o poi avrai un breve riassunto di tutto. Se potessi, ti direi tutto. Ma ce ne sono centinaia come noi, con dozzine di vite vissute. Sono un sacco di informazioni. Se hai una domanda specifica, risponderò se posso." Detto ciò, Eris tornò a rispondere al telefono che aveva ignorato mentre parlava con Eva.

    Sorridendo a se stessa per l'inaspettata amicizia intrapresa, Eva pensò alla cena. Mangiare italiano sarebbe stato troppo e non desiderava la pizza. La prima scelta era decisamente il cibo cinese. Dopo aver preso dei deliziosi wonton e zuppa, accompagnato da riso fritto, Eva torno' a casa a lavorare. O meglio, ci provo'. Dopo quanto le aveva riferito Eris, lei iniziò a fare ricerche sulle scuole di cosmetologia locali. Stampo' quante più informazioni possibili sulle diverse proposte. Controllò per assicurarsi che i corsi che aveva trovato fossero pienamente autorizzati e accreditati. Quindi ando' su diverse piattaforme di social media per assicurarsi che le scuole fossero di tutto rispetto e che non ci fossero molte recensioni negative da ex-studenti.

    Mentre posava le cartelle con le informazioni sulle scuole, Eva pensò al figlio di Afrodite. Quanti anni avra' questa persona? Avra' bisogno anche di un alloggio? Per tenersi pronta ad ogni evenienza, aveva anche stampato un elenco di luoghi

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