Dopo la Morte

Di Ana Folhadela

Raccolta di poesie e componimenti sul tema della morte. Un viaggio profondo, guidato dalla sensibilità dell'autrice che porta il lettore a riflettere su un argomento che lega tutta l'Umanità. Pubblicato nel 2019.

• Lingua: Italiano
• Editore: Ana Folhadela
• Data di uscita: 25 nov 2020
• ISBN: 9781071552162

Anteprima del libro

DOPO LA MORTE

Ana Folhadela

Per ricordare la persona che fui un giorno.

Ana Folhadela

Come introduzione

dell'abbandono e del riposo, da nessun lato e la follia dei miei amici nostalgici.

Si dice della Morte che vesta di nero e che porti nelle mani la falce con cui ci toglie la vita. Una qualsiasi idea di taglio, separazione, buio, perdita, vertigine, prigione, abisso, grotta nera, morte, inferno.

Si dice della paura che si prova di ciò che non si conosce. Ragion per cui temiamo la morte, temiamo il passaggio, asfissia, cecità, impotenza, sofferenza, trasformazione, solitudine, inquietudine, vertigine, nostalgia e ignoranza, fine o nuovo percorso, crisalide, falena, scuro , utero, buio , nascita.

Continuiamo a non sapere chi siamo, cercando di ricordare qualsiasi cosa che c'è, che non  c'è più, che appassisce, che si sveglia, che esiste, che sentiamo o percepiamo, che vediamo o che non vediamo, ma che ci sbircia dentro in silenzio, che ci sussurra  che non permette la supplica di sentire, di sapere, di soffrire, di girare dentro di noi in caduta libera, feriti dai colpi che soffriamo ogni volta in cui, nel percorso, l'anima si scontra con i contorni della materia del corpo.

Arriverà, quindi, un sonno azzurro e tranqullo. Arriverà, quindi. la tranquillità in cui staremo per sempre senza che ci disturbino. Arriverà, quindi, il silenzioso disinteresse di un conforto stagnante e permanente che non fa male e che protegge, senza il ricordo di ciò che vogliamo dimenticare e senza provare mancanza o sentimento di appartenenza.

Arriverà, quindi, un sonno profondo, senza sogni,  tranquillo, nel quale , finalmente, la ricompensa ci verrà data sotto forma di eterno riposo.

E restiamo nella tranquillità incosciente di quel passato che ci hanno rapito quando lo abbiamo concepito.

Nel silenzio nel quale non sapremo che nessuno verrà mai a svegliarci.

Rinsecchiti sotto la coperta di ciò che siamo stati, nel conforto della dimenticanza, come un sentimento