Ad un millimetro dal cuore

Di Paola Benetti

Isolamento, solitudine, senso di abbandono. Sono sentimenti frequenti nelle persone che vivono nelle case per anziani. Cosa si può fare?

A Ca’ Arnaldi di Noventa Vicentina sono riusciti a contrastare questa situazione con un progetto basato sulla partecipazione, il collegamento con la realtà locale e l’intergenerazionalità, partendo proprio nel momento più difficile, quello dell’emergenza Covid e del distanziamento sociale.

In questo Quaderno Paola Benetti, educatrice nella struttura, offre al Lettore un resoconto ricco di testimonianze, rileggendo l’esperienza in corso alla luce dell’Approccio Capacitante.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 17 dic 2020
• ISBN: 9791220303002

Anteprima del libro

Brasile!

Capitolo 1: Il progetto nell’ottica dell’Approccio Capacitante

La formazione capacitante che da anni seguo, in qualità di allieva del prof. Pietro Vigorelli e come formatrice per alcune realtà di volontariato, mi ha portato a osservare il progetto tra generazioni con un’ottica appunto capacitante.

L’Approccio Capacitante è un modo di stare in relazione con l’anziano fragile, in particolare con l’anziano che presenta demenza, che ha l’obiettivo di rendere la relazione il più felice possibile, lasciando emergere l’io sano della persona che, purtroppo, spesso viene etichettata come demente, togliendole la possibilità di dimostrare quanto ancora possa fare e dire a chi le sta accanto. Questo approccio parte dal presupposto che anche con la demenza sono presenti 5 competenze, dette elementari, che possono essere mantenute a lungo utilizzando strategie e strumenti che permettano di lasciare la persona libera di esprimersi: la prima di queste competenze è quella a parlare, cioè a produrre parole indipendentemente dal loro significato. L’anziano con demenza sa ancora parlare e se le sue parole spesso non vengono comprese dall’interlocutore il problema non è solo dell’anziano (egli parla con le risorse cognitive che ha a disposizione), ma anche di chi lo ascolta: se l’interlocutore lascia che l’anziano continui a parlare, senza correggerlo o interromperlo quando sbaglia, egli continuerà a parlare, mantenendo a lungo questa