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Vivere comunicando
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E-book123 pagine1 ora

Vivere comunicando

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Info su questo ebook

La comunicazione è al centro della vita di ciascuno di noi. Le relazioni della sfera personale, nonché di quella professionale, devono molto del loro successo a una comunicazione chiara ed efficace. La vita è fatta di comunicazione che mette in relazione sé stessi con il mondo circostante. Oggigiorno, un ruolo centrale lo riveste la comunicazione digitale, strumento fondamentale per la divulgazione e la promozione in tutti i settori, ma nonostante ciò la società odierna sembra non garantire un’efficiente competenza linguistica. Il paradosso è che viviamo nella “società della comunicazione”, ma più spesso di quanto pensiamo si verificano problemi di comunicazione e comprensione. A fronte di tutto ciò è necessario potenziare la competenza linguistica, che tutela anche il diritto delle persone a essere cittadini critici, competenti e responsabili delle proprie azioni e scelte.

Marco Del Sorbo è nato nel 1997 ad Acciaroli, in provincia di Salerno. Si è specializzato in Social Media Marketing ed è docente formatore di comunicazione digitale. La passione per il digitale è sempre stata parte integrante della sua vita, ma con l’avvento dei social ha sviluppato ulteriori competenze legate al mondo della comunicazione applicata ai nuovi media. Ha collaborato con brand internazionali e poi si è concentrato sul social media marketing e sull’ideazione di progetti innovativi divenuti noti nel panorama nazionale. Nel 2020 ha presentato il suo progetto in realtà aumentata “digitalizzazione del patrimonio culturale” apprezzato e patrocinato da prestigiosi Enti Pubblici. Negli ultimi anni è stato invitato in convegni e in prestigiosi corsi di Laurea di varie Università al fine di aiutare e incentivare i giovani, attraverso la propria esperienza di strategia digitale, ad utilizzare in maniera produttiva i canali del XXI secolo. Oggi è particolarmente attento e attivo nell’ambito della comunicazione digitale per professionisti, politica e pubblica amministrazione.
LinguaItaliano
Data di uscita28 feb 2023
ISBN9788830679740
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    Anteprima del libro

    Vivere comunicando - Marco Del Sorbo

    Nuove Voci

    Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima.

    (Trad. Ginevra Bompiani)

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterly. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov.

    Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.

    Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.

    Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.

    Introduzione

    La comunicazione è intrinseca in ogni cosa che faccio, a partire dal mio lavoro come Social Media Manager e Digital Strategist, in questi ultimi anni ho curato con attenzione vari progetti di comunicazione tra cui il Monumentalismo digitale, un progetto nato con lo scopo di creare una vera corrente artistica inedita, composta da tutti gli artigiani del mondo digital capaci di realizzare opere e monumenti attraverso gli strumenti innovativi del 21° secolo e la Digitalizzazione del patrimonio culturale, promossa dal Ministero della Transizione Ecologica in Cilento, un mio progetto social, attenzionato un anno dopo il lancio con una lettera ufficiale dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, un progetto nato per far sì che le persone potessero realizzare contenuti creativi online volti alla promozione dell’Italia intera, partendo dal Parco Nazionale del Cilento, territorio nel quale sono nato.

    Un’operazione di comunicazione efficace, attenzionata da numerosi media e riviste di settore, che ha permesso ad oltre 1.000.000 di naviganti dell’universo social media di conoscere e visitare virtualmente le inestimabili bellezze italiane sfruttando il marketing digitale applicato alla nuova Realtà Aumentata.

    Credo fortemente che l’entità delle bellezze presenti nella nostra Italia sia troppo grande per non meritarsi un posto nell’Olimpo dei social, per questo motivo ho deciso di incentrare il mio percorso professionale sulla comunicazione innovativa attraverso i nuovi media con particolare attenzione alla cultura.

    Ogni giorno mi impegno per raccontare attraverso parole, immagini e video quello che succede nel mondo e attorno a me. Mi piace definire questa mia propensione con il termine di curiosità creativa orientata a progetti utili e innovativi in grado di promuovere una comunicazione strategica senza barriere, strizzando l’occhio alle strategie del social media marketing, il quale non può funzionare senza una buona comunicazione.

    Il mio percorso inizia circa dodici anni fa sulle neonate piattaforme social dove mi cimentavo nel creare contenuti creativi per i pochi utenti che le abitavano.

    Scambiare messaggi, proposte e idee con brand e personaggi pubblici non era mai stato così semplice e immediato. Ciò mi permise di gettare le fondamenta del mio futuro lavorativo. Dopo poco tempo e con un seguito importante per i tempi, iniziai a collaborare a progetti e campagne social per brand internazionali. Avevo già capito allora che quel metodo di comunicazione così smart, istantaneo e creativo era il futuro della nostra comunicazione.

    La bellezza salverà il mondo, diceva il celebre scrittore e filosofo russo Dostoevskij, e io ne sono fortemente convinto.

    La comunicazione per questa ragione, deve servire anche alla promozione della cultura, da sempre intima espressione dell’anima di un popolo.

    Senza dubbio alcuno sono convinto che le parole possiedono un grande potere, quante volte succede di fraintendersi con gli altri, quante volte non capiamo o vorremmo essere compresi. È abbastanza evidente che non possiamo non comunicare, anche se scegliessimo il silenzio, il nostro corpo e le nostre espressioni parlerebbero per noi.

    Alcune parole riescono a rimanere impresse nella nostra testa, è difficile in un certo senso farsele scivolare via. Piuttosto si tende a trascorrere le ore rivivendo quel determinato momento. Tutto questo è dovuto alla difficoltà di leggere i messaggi linguistici in ingresso (quando dobbiamo comprendere), o in uscita (quando ci è richiesto di capire).

    Ognuno di noi ha fatto diversi gradi di scuole e tutti sappiamo sia leggere che scrivere, eppure,

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