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Terre spettrali: Rancore e pranzo (Un Casper a quattro zampe — Libro 3)
Terre spettrali: Rancore e pranzo (Un Casper a quattro zampe — Libro 3)
Terre spettrali: Rancore e pranzo (Un Casper a quattro zampe — Libro 3)
E-book258 pagine3 ore

Terre spettrali: Rancore e pranzo (Un Casper a quattro zampe — Libro 3)

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Info su questo ebook

“Il romanzo – o lettura da spiaggia – perfetto, ma con una differenza: il suo entusiasmo e le bellissime descrizioni offrono un’attenzione inaspettata alla complessità non solo dell’amore che evolve, ma allo sviluppo delle menti stesse. È un piacevole consiglio per gli amanti del genere romantico che cercano il tocco di una maggiore complessità nelle loro letture.”
--Midwest Book Review (Ora e per sempre)

TERRE SPETTRALI: RANCORE E PRANZO è il terzo libro della nuova affascinante serie di gialli dell’autrice bestseller Sophie Love, scrittrice della serie La locanda di Sunset Harbor, un bestseller numero uno #1 con oltre 200 recensioni a cinque stelle.

Marie Fortune, 39 anni, toelettatrice per cani di grande successo a Boston, si lascia alle spalle una vita stressante e si dirige in una piccola cittadina sulla costa del Maine per crearsi una nuova vita. Rimane impegnata nella ristrutturazione di una vecchia casa storica lasciatale dalla prozia, decidendo di darle una nuova vita in qualità di B&B. Però c’è una cosa che non avrebbe mai potuto prevedere: la casa è stregata. Due cose, a dire il vero: la sua prozia le ha lasciato anche un cane, ed è decisamente ben lungi dall’essere un cane normale.

Quando Marie, grazie alla sua reputazione di caccia-fantasmi in continua crescita, viene chiamata a liberare una vecchia villa, trova più di quanto concordato: si verifica una morte inaspettata.

Peggio: il suo fidato cane si ammala e viene immediatamente mandato dal veterinario.

Marie, da sola, deve risolvere l’omicidio ed espellere il fantasma senza altri aiuti.

Sarà all’altezza del compito?

Un giallo leggero e accattivante, pieno zeppo di mistero, amore, fantasmi, viaggi, animali e cibo che ruota attorno a una piccola cittadina e a un B&B bisognoso di ristrutturazione. Ti catturerà il cuore: TERRE SPETTRALI: RANCORE E PRANZO è un giallo che sarà impossibile smettere di leggere e che ti costringerà a sfogliare le sue pagine (e a ridere a crepapelle) fino a notte fonda.

“Il romanticismo è lì, ma non in maniera eccessiva. Onore all’autrice per questo stupefacente inizio di una serie che promette di rivelarsi molto interessante.”
--Books and Movies Reviews (Ora e per sempre)
LinguaItaliano
Data di uscita26 gen 2021
ISBN9781094343280
Terre spettrali: Rancore e pranzo (Un Casper a quattro zampe — Libro 3)

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    Terre spettrali - Sophie Love

    T E R R E   S P E T T R A L I :

    R A N C O R E

    E

    P R A N Z O

    (UN CASPER A QUATTRO ZAMPE — LIBRO 3)

    S O P H I E   L O V E

    Sophie Love

    Sophie Love è l'autrice di bestseller come la serie romantica LA LOCANDA DI SUNSET HARBOR, composta da otto libri, e la commedia romantica LE CRONACHE DELL'AMORE, che comprende cinque libri. La sua nuova serie TERRE SPETTRALI, comprendente (al momento) tre libri, è un cozy mystery: un giallo soft, di piacevole lettura.

    Non esitate a visitare il sito Web di Sophie www.sophieloveauthor.com e scriverle un'e-mail, o iscrivetevi alla mailing list per ricevere e-book omaggio, per ricevere aggiornati, e restare in contatto!

    Copyright © 2020 di Sophie Love. Tutti i diritti riservati. Salvo per quanto permesso dalla legge degli Stati Uniti U.S. Copyright Act del 1976, è vietato riprodurre, distribuire, diffondere e archiviare in qualsiasi database o sistema di reperimento dati questa pubblicazione in alcuna forma o con qualsiasi mezzo, senza il permesso dell’autore. Questo e-book è disponibile solo per fruizione personale. Questo e-book non può essere rivenduto né donato ad altri. Se vuole condividerlo con altre persone, è pregato di aggiungerne un’ulteriore copia per ogni beneficiario. Se sta leggendo questo e-book senza aver provveduto all’acquisto, o se l’acquisto non è stato effettuato per suo uso personale, è pregato di restituirlo e acquistare la sua copia. La ringraziamo del rispetto che dimostra nei confronti del duro lavoro dell’autore. Questa storia è opera di finzione. Nomi, personaggi, aziende, organizzazioni, luoghi, eventi e incidenti sono frutto dell’immaginazione dell’autore o sono utilizzati in modo romanzesco. Ogni riferimento a persone reali, in vita o meno, è una coincidenza. Immagine di copertina Copyright OrelPhoto, utilizzata con il permesso di Shutterstock.com.

    I LIBRI DI SOPHIE LOVE

    I GIALLI DELLA CURIOSA LIBRERIA

    UN POSTO STREGATO: UNA PAGINA FATALE (Libro #1)

    UN CASPER A QUATTRO ZAMPE

    TERRE SPETTRALI: OMICIDIO E COLAZIONE (Libro #1)

    TERRE SPETTRALI: MORTE E BRUNCH (Libro #2)

    TERRE SPETTRALI: RANCORE E PRANZO (Libro #3)

    LA LOCANDA DI SUNSET HARBOR

    ORA E PER SEMPRE (Libro #1)

    SEMPRE E PER SEMPRE (Libro #2)

    SEMPRE CON TE (Libro #3)

    SE SOLO PER SEMPRE (Libro #4)

    PER SEMPRE E OLTRE (Libro #5)

    PER SEMPRE, PIÙ UNO (Libro #6)

    PER TE, PER SEMPRE (Libro #7)

    NATALE PER SEMPRE (Libro #8)

    LE CRONACHE DELL’AMORE

    UN AMORE COME IL NOSTRO (Libro #1)

    UN AMORE COME QUELLO (Libro #2)

    UNA AMORE COME IL LORO (Libro #3)

    UNA AMORE COSI’ GRANDE (Libro #4)

    UN AMORE COME IL VOSTRO (Libro #5)

    SOMMARIO

    CAPITOLO UNO

    CAPITOLO DUE

    CAPITOLO TRE

    CAPITOLO QUATTRO

    CAPITOLO CINQUE

    CAPITOLO SEI

    CAPITOLO SETTE

    CAPITOLO OTTO

    CAPITOLO NOVE

    CAPITOLO DIECI

    CAPITOLO UNDICI

    CAPITOLO DODICI

    CAPITOLO TREDICI

    CAPITOLO QUATTORDICI

    CAPITOLO QUINDICI

    CAPITOLO SEDICI

    CAPITOLO DICIASSETTE

    CAPITOLO DICIOTTO

    CAPITOLO DICIANNOVE

    CAPITOLO VENTI

    CAPITOLO VENTUNO

    CAPITOLO VENTIDUE

    CAPITOLO VENTITRÉ

    CAPITOLO VENTIQUATTRO

    CAPITOLO VENTICINQUE

    CAPITOLO VENTISEI

    CAPITOLO VENTISETTE

    CAPITOLO VENTOTTO

    CAPITOLO VENTINOVE

    CAPITOLO TRENTA

    CAPITOLO TRENTUNO

    CAPITOLO TRENTADUE

    CAPITOLO UNO

    Marie era seduta in quello che Madame Agnes definiva il suo antro. Era in realtà poco più di un comune salotto, scarsamente illuminato, di una tipica casa di periferia. A differenza delle altre medium che Marie aveva consultato, non c'era sovrabbondanza di candele e incenso, niente cantilene né mantra, e nessuna tavola ouija.

    Madame Agnes era una donna anziana, sui sessantacinque anni, ed emanava un certo charme. Sembrava una nonnina accogliente, pensò Marie. Il suo viso era quasi privo di rughe e, sebbene le poche che aveva fossero profonde, tendevano comunque a scomparire appena sorrideva.

    Marie, non sapendo cosa dire, si schiarì la voce.

    Dunque, iniziò, lei è una… chiaroveggente?

    Agnes alzò gli occhi al cielo sentendo quel termine.

    Così è scritto sul pannello fuori, rispose. Ma è solo perché la gente capisca meglio. Mi potresti definire più correttamente, cara, come un telefono mentale tra i vivi e i defunti.

    Madame Agnes si sedette su un soffice cuscino appoggiato per terra, davanti a un tavolino da caffè riccamente ornato. Marie si era invece accomodata su un comodissimo divanetto, seguendo le istruzioni della stessa Agnes. Ogni angolo del suo viso, che malgrado la tensione appariva molto più luminoso rispetto a tre o quattro mesi prima, era in bella mostra, dal momento che i capelli neri erano raccolti in una coda di cavallo.

    Va tutto bene, cara? chiese Madame Agnes.

    Sì, rispose Marie.

    Era vero; non si era mai sentita così a suo agio negli incontri avuti fino ad allora con le altre sensitive da cui si era recata nella speranza di scoprire, una volta per tutte, la verità su sua madre. Se qualcuno sei mesi prima le avesse detto che si sarebbe rivolta a delle sensitive e che avrebbe davvero creduto nelle loro capacità, si sarebbe sbellicata dalle risate. Ma negli ultimi tempi ne aveva passate tante, e ora non solo era piuttosto sicura che i fantasmi esistessero, ma sapeva anche che gli esseri umani (e i cani) possono addirittura interagire con loro.

    Hai l'aria preoccupata, osservò Madame Agnes.

    Davvero? In realtà non lo sono. E forse è proprio questo a preoccuparmi.

    È una reazione molto normale, quando si accetta l'esistenza delle cose più straordinarie nel proprio mondo. Sembrava esserci una certa saggezza nel suo tono di voce, non però in modo kitsch, da biscotto cinese della fortuna: somigliava più a un'affabilità da nonna.

    Era stato grazie a una stranissima catena di persone che Marie aveva trovato Madame Agnes. Tutto era iniziato con la figlia di una delle dipendenti di Robbie Dunne al Red Reef Diner. Marie era stata costretta a dire alla ragazza, nel modo più educato possibile, che i suoi servizi non corrispondevano esattamente a ciò che si aspettava. La giovane, in effetti, le era sembrata una specie di psicopatica, e le aveva persino richiesto di portare una gallina viva per un rituale.

    Esitante, aveva continuato le sue ricerche fino a scovare Madame Agnes, una chiaroveggente che operava nella piccola città di Juniper Mills, in Rhode Island. Ed ora si trovava lì, davanti a Madame Agnes. La medium chiuse gli occhi e inclinò leggermente la testa. Marie era molto curiosa di vedere come si sarebbe svolta la seduta. Agnes non le aveva chiesto denaro, né le aveva domandato molte informazioni sulla sua vita. Tutto ciò che Madame Agnes sapeva su Marie era che si era trasferita in una città costiera dopo aver ereditato una casa dalla sua prozia, e che cercava risposte. Sinceramente, Marie si sentiva un po' in colpa. Aveva teso una specie di tranello a Madame Agnes, inducendola probabilmente a credere che stesse cercando risposte su sua zia.

    Rimase pertanto a bocca aperta quando Madame Agnes scosse la testa con fare perplesso, sempre tenendo gli occhi chiusi, e disse: Dunque… vedo un cane in questa storia. So che sembra non avere senso, ma ho la nettissima sensazione che ci sia un animale coinvolto nella tua ricerca. Non un gatto, qualcosa di più grosso. Un cane, sicuramente.

    Assolutamente basita, Marie annuì. Sì, è giusto.

    Le venne la pelle d'oca. Si trovava di fronte a una vera professionista. Certo, era spaventoso, ma anche eccitante pensare che forse avrebbe ottenuto qualche risposta, che forse si trovava davvero al cospetto di una persona che aveva un'intima conoscenza del paranormale, più ancora di Brendan Peck.

    Madame Agnes sembrava piuttosto confusa ma continuò. Il cane… non era previsto. Non era tuo in origine. Lo sento e… mmm… Questa casa in cui abiti. Credi che ci siano degli spiriti, vero?

    Beh, è un po' complicato. Può darsi ce ne fossero, ma non ce ne sono più.

    Madame Agnes sembrava ancora perplessa. Sento… molti spiriti nella tua vita. C'è molto subbuglio nella tua vita, e questi spiriti stanno solo complicando le cose. Ma sento anche…

    Madame Agnes s'interruppe. Il silenzio che seguì durò quasi quindici secondi. Sembrò quasi preoccupata quando finalmente riprese. Si può quasi dire che sia stata tu ad accogliere questi spiriti. E stanno diventando parte della tua vita…

    Marie incrociò le braccia, sfregandosele l'una sull'altra per provare a combattere i brividi che le attraversavano tutto il corpo. All'improvviso si sentì vulnerabile, come se Madame Agnes le stesse a tutti gli effetti sbirciando nell'anima.

    Dimmi, allora, cos'è che vuoi sapere? domandò Agnes.

    Voglio sapere cosa è accaduto a una persona del mio passato. Qualcuno che credevo fosse morto.

    Si sentì in colpa per quella trappola che stava tendendo. Ma pensò che Madame Agnes non avrebbe avuto problemi a eluderla. Fino a quel momento, tutto era stato spaventosamente accurato. In fondo era legittimo usare qualche piccolo imbroglio, se la posta in palio era scoprire la verità su sua madre.

    Madame Agnes annuì piano, facendo un respiro profondo. C'era appena una vena teatrale nelle sue azioni, ma Marie lasciò correre. Paragonata alle altre due medium che aveva consultato, Madame Agnes era una persona piuttosto normale.

    Sento… Sento che tua zia ha voltato pagina. Le manchi molto.

    L'affermazione deluse Marie. Non provava però che Agnes fosse una ciarlatana come le altre, specie dal momento che aveva indovinato alcuni dettagli in modo misterioso e inquietante.

    È in pace, e confida che anche tu riesca a trovare pace. Sa che ti occuperai bene di casa sua. E sento che la casa ha spesso molte visite.

    Altri commenti vaghi. Tutto ciò che Agnes avrebbe dovuto fare per scoprire cosa fossero quelle visite era cercare su Google il nome di Marie e scoprire che aveva trasformato la casa di sua zia in un bed-and-breakfast.

    D'accordo, ma come ha fatto ad azzeccare tutto il resto? si chiese Marie. A dire il vero, non era sicura che fosse proprio la sua la voce interiore che aveva formulato quella domanda; la voce assillante che insisteva nel voler credere iniziava ad assomigliare molto a quella di Brendan. Del resto, era un buon punto. Per quel che ne sapeva, fino ad allora era riuscita molto bene a tenere segreto il suo lavoretto da scaccia-fantasmi. Brendan e Posey erano gli unici che ne sapevano qualcosa. Anche adesso che aveva già liberato cinque case, si fidava più che mai di loro due.

    L'unico aiuto che ti posso dare, disse Madame Agnes, è dirti di fare attenzione alle persone di cui ti fidi. Questi spiriti a cui ti aggrappi, oserei quasi dire che rincorri, possono indurre gli altri a fare cose subdole. Sento come una specie di avvertimento, che ti invita pressantemente a non essere troppo a tuo agio con questo genere di cose. Altrimenti il passato potrebbe ripetersi.

    Detto ciò, Agnes sembrò aver finito. Aprì gli occhi e si dondolò avanti e indietro per un po'. Sbatté le palpebre come se si fosse risvegliata da un breve sonnellino. Marie non aveva nulla contro di lei, ma le parve comunque una scena un po' melodrammatica.

    Mi dispiace, fece Agnes, chinandosi in avanti. Sorseggiò un po' del suo tè, un'infusione dall'odore forte che fece pensare a Marie alla resina di qualche albero. Sembri delusa.

    No, non davvero, rispose lei, con un po' di disonestà. Ha menzionato alcune cose che non poteva sapere, questo è vero, ma forse stavo cercando una risposta troppo precisa.

    Ah. Capisco. Se mi vuoi dare qualche dettaglio, forse posso scoprire qualche informazione in più.

    Marie fu quasi sul punto di ammettere che stava cercando informazioni su sua madre. Ma uno dei molti avvertimenti che Brendan le aveva dato sulle sensitive, chiaroveggenti e medium di vario tipo era di rivelare sempre il meno possibile. Quelle davvero brave sapevano come fabbricare informazioni che potevano sembrare sbalorditive, ma che in realtà non erano altro che il frutto di un assemblamento ben fatto dei dettagli più banali delle vite dei loro clienti.

    No, non credo, disse Marie. Ma grazie per il suo tempo.

    Non c'è di che, fece Madame Agnes, alzandosi in piedi. Ora, se mi vuoi seguire in cucina, potremo bere ancora un po' di te e occuparci del pagamento.

    Marie la seguì, senza sapere se avesse buttato o no i suoi soldi. Tuttavia, una volta giunta nel corridoio ben illuminato che conduceva alla cucina, trovò la risposta a quel dubbio. Indossava il suo pullover bianco a maniche lunghe, uno dei più comodi che avesse, anche perché di sera sulla costa aveva iniziato a fare freschetto, e aveva dunque preferito coprirsi con qualcosa di caldo.

    Alla luce del corridoio, Marie notò della peluria sulla manica sinistra. Non si trattava di capelli castani, come i suoi. Erano peli corti, neri, ispidi. Troppo ispidi per essere quelli di un gatto: appartenevano chiaramente a un cane.

    Ecco come ha fatto a indovinare la presenza di un cane, pensò Marie. È così che ha saputo di Boo.

    Si sentì beffata, ma più come una sciocca che altro. Pagò senza nessun reclamo e lasciò la casa di Madame Agnes senza aver ottenuto risposte. Allontanandosi da Juniper Mills per tornare a Port Bliss, iniziò a chiedersi se valesse davvero la pena continuare a cercare la verità su sua madre. Chiaramente lei non voleva essere ritrovata: non aveva nemmeno voluto sapere nulla di sua figlia o di suo marito, morto nove anni dopo che se n'era andata.

    Al terzo avvertimento vai fuori: non era forse così che andava la vita di tutti? Fino ad allora aveva consultato tre medium, e tutte e tre si erano rivelate delle imbroglione.

    Per quanto la riguardava, la ricerca finiva lì.

    Inoltre, la sua vita era già satura di assurdità così com'era. Si stava abituando ormai. Mentre guidava nella notte verso Port Bliss, si accorse di avere una gran voglia di ritrovarla, quella vita.

    CAPITOLO DUE

    Marie arrivò a June Manor poco prima delle undici. La villa era immersa nella quiete. Rimase felicemente sorpresa nel vedere una cliente accomodata in soggiorno con un bicchiere di vino e un libro. Era Shirley DeVoss, una fotografa emergente che aveva trascorso l'intera mattina a scattare foto dell’alba sul litorale. Era una cliente dell'ultimo minuto, entusiasta di avere trovato un posto così vicino alla spiaggia.

    Ai suoi piedi era accovacciato Boo. Quando Marie entrò, alzò il capo per guardarla, ma non sembrava particolarmente entusiasta.

    Boo le sta dando fastidio, signorina DeVoss? chiese Marie entrando in soggiorno.

    No, per niente. È molto accogliente, anzi. Ero seduta in veranda, ad ascoltare l'oceano mentre leggevo, ma ha iniziato a spirare una certa brezzolina. Boo ha dovuto intuire che avevo freddo e si è offerto di farmi compagnia.

    Beh, finché non le dà fastidio… La lascio tranquilla, allora.

    Nessun fastidio, fece la signorina DeVoss, tornando a concentrarsi sul suo libro.

    Marie attraversò il soggiorno per dirigersi verso il salone e da lì raggiunse la cucina, dove trovò Posey che picchiettava il dito sul suo nuovo iPad. Era un regalo che Marie le aveva fatto un paio di giorni prima, quando le aveva dato il suo secondo assegno. Da quando le aveva fatto scoprire Pinterest, la cuoca non faceva altro che salvare ricette e trucchi di cucina come una pazza. Entrando in cucina, Marie vide che Posey stava salvando una ricetta per un crumble al limone senza glutine.

    Hai bisogno di qualcosa? chiese Marie.

    Posey si voltò, il viso stanco. Sai, probabilmente sì. Chiuse il suo profilo Pinterest e spense l'iPad. È andata bene stasera?

    Sai, all'inizio pensavo di sì. Cioè, questa donna me l'aveva proprio fatta. Ma, alla fine, mi sono accorta che è semplicemente molto brava a notare i dettagli delle persone con cui ha a che fare. Sbadigliò, poi aggiunse: Domani ti racconto tutto.

    A proposito di domani, fece Posey. Ricordati che farò tardi. Ma ho già preparato i dolci alle noci, sono in frigo. Bisogna soltanto infornarli e cuocerli per mezz'ora a duecento gradi. Credo che se ne possa occupare Rebeka. Sarà qui domattina presto?

    Sì, ci sarò, rispose una voce sommessa proveniente dal soggiorno.

    Era Rebeka Collins, il nuovo membro della famiglia di June Manor. Se ne stava in piedi sulla soglia del soggiorno tenendo su una spalla il suo piccolo zaino. Aveva terminato il suo turno di lavoro ed era pronta ad andarsene. Rebeka era una ragazza di diciannove anni dall'aria timida, arrivata quattro giorni prima a June Manor alla ricerca di lavoro. Marie era stata quasi sul punto di mandarla via, ma poi aveva pensato a tutte le responsabilità che stava addossando a Posey. Inoltre, anche se non le piaceva ammetterlo, le era sembrato che la ragazza avesse appena attraversato un momento difficile, dal modo tremante in cui sorrideva, dalla sua mancanza di fiducia e di energia. Aveva un aspetto difficile da definire: poteva sembrare scialba e inespressiva sotto una certa luce, ma in condizioni diverse aveva bei lineamenti. Per iniziare, Marie l'aveva assunta in prova per quindici ore a settimana. Posey apprezzava l'aiuto, ma era anche molto protettiva nei confronti di Marie e di June Manor, quindi pronunciava il nome della ragazza con un po' di freddezza.

    Ottimo, disse Marie. Grazie, Rebeka. Com'è andata oggi, hai domande da fare?

    Nessuna domanda, credo che sia andata bene, rispose la ragazza. Ho messo un nuovo filtro nell'aspirapolvere, quello vecchio stava diventando piuttosto sporco.

    Oh, bene, fece Marie. Allora a domani?

    Rebeka annuì, con un gesto come sempre un po' tremolante, poi voltò le spalle.

    Posey la guardò con scetticismo mentre usciva. È troppo timida, commentò. Forse troppo tranquilla e riservata per lavorare in un bed-and-breakfast, dove tutti si aspettano di trovare allegria e ospitalità.

    Non ti piace? le domandò Marie.

    Oh, per me va pure bene. È solo che mi sembra… non lo so. Come se ci fosse sempre qualcosa che la turba.

    Posey scrollò le spalle, poi afferrò il suo iPad e si diresse in soggiorno. Marie la sentì salutare cortesemente la signorina DeVoss prima di uscire.

    Lasciata la signorina DeVoss a leggere tranquilla, Marie andò verso la sua camera da letto. L'unico altro ospite presente nella villa era Atticus Winslow, e durante le sue due settimane di soggiorno a June Manor aveva chiarito molto bene quanto tenesse alla propria privacy. E dal momento che continuava a pagare, Marie era più che contenta di esaudire il suo desiderio.

    Lieta di sapere i suoi ospiti perfettamente soddisfatti, si preparò ad andare a letto. Mentre si lavava i denti, sentì Boo grattare

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