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Anna e il diario giallo con i pois bianchi
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Anna e il diario giallo con i pois bianchi
E-book91 pagine1 ora

Anna e il diario giallo con i pois bianchi

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Info su questo ebook

Anna è una giovane originaria della Russia che viene adottata quando è ancora una bambina. Nel corso di un sogno intenso e ricco di flashback, la ragazza immagina di trascorrere una giornata con la madre biologica, in un mondo in cui non è mai stata data in adozione. Il sogno le offre l’opportunità di esplorare una vita ideale insieme a sua madre, che viene idealizzata quasi come una figura mistica e i momenti onirici si alternano con la realtà di Anna, evidenziando il suo percorso di comprensione dell’adozione nel corso degli anni e alla fine del racconto diventa chiaro il significato e il valore profondo del sogno della protagonista.
Questa storia ci invita così, in modo profondo e sensibile, a esplorare l’intimità dei pensieri di chi è stato adottato, perché solo immaginando cosa possa aver vissuto un’altra persona in questo complesso percorso, potremo comprendere il significato dell’adozione sotto i suoi molteplici aspetti.


Valeria Affaba è nata nel 1999 a Rostov sul Don, in Russia, ed è vissuta in Italia fin da quando era una bambina. Figlia unica, Valeria si considera parte di un trio affiatato insieme ai suoi genitori.
Fin da giovane, ha provato un sentimento di attrazione irresistibile verso le proprie origini che ha plasmato il suo percorso universitario e così decide di studiare lingue straniere, russo e inglese, per poter avvicinarsi ancora di più alla cultura e alla lingua russa che tanto la affascinano. Appassionata di disegno, si dedica soprattutto alla rappresentazione di volti, utilizzando la tecnica del carboncino. Questo suo interesse artistico, unito agli studi in traduzione, l’hanno incoraggiata a esplorare il mondo della scrittura e a condividere la sua storia. Sarà la passione per le lingue, la cultura e l’arte a segnare il percorso di Valeria Affaba come autrice, per raccontare una storia che abbraccia le sue radici e la ricchezza di esperienze vissute tra due diverse culture.
LinguaItaliano
Data di uscita1 dic 2023
ISBN9788830692619
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    Anna e il diario giallo con i pois bianchi - Valeria Affaba

    affabaLQ.jpg

    Valeria Affaba

    ANNA

    e il diario giallo

    con i pois bianchi

    © 2024 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma

    www.gruppoalbatros.com - info@gruppoalbatros.com

    ISBN 978-88-306-8920-6

    I edizione gennaio 2024

    Finito di stampare nel mese di gennaio 2024

    presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

    Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri Spa

    ANNA e il diario giallo con i pois bianchi

    Ai miei genitori, Laura e Paolo.

    I nomi dei personaggi

    di questa storia sono di pura fantasia.

    Nuove Voci

    Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima.

    (Trad. Ginevra Bompiani)

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterly. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov.

    Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.

    Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.

    Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.

    Capitolo 1 - Risveglio

    Era silenziosa quella mattina; particolarmente silenziosa.

    Anna aprì piano piano gli occhi e dal buio della stanza, attraverso le lignee persiane della sua finestra, pareva quasi s’intrufolasse quella chiara luce lattea tipica della stagione invernale delle sue zone.

    La ragazza allungò le sottili gambe nascoste sotto il piumone (ormai ben caldo dalla notte) che, accarezzato dalle punte dei piedi, pareva quasi scrosciasse con dolcezza come il suono di onde in un calmo mattino estivo.

    Ma attorno ad Anna non c’era nulla che ricordasse l’estate: la neve era giunta ormai da tempo sdraiandosi persino lungo la sottile cancellata della villetta.

    Era sufficiente sospirare nell’aria per ammirare il respiro trasformarsi in una gigante nuvola di fumo che andava a d’ingrandirsi sempre più, fino a disperdersi nell’ambiente; fenomeno che, da bambina, la divertiva parecchio: s’intratteneva più volte a giocare con l’aria fredda fingendo di fumare (come fasulle sigarette) i ramettini secchi e scuri caduti dagli alberi spogli.

    Anna stiracchiò le braccia e completò il risveglio con un dovuto sbadiglio; la sua mente cominciò poco alla volta a scollegarsi dalla realtà onirica per connettersi a quella reale e a percepire quei suoni che, durante il sonno, le sue orecchie avevano deciso d’ignorare. Dalla cucina si udiva il rumore di un pentolino che traballava sul fornello (senz’altro riempito di latte per la colazione) e, in sottofondo, il chiacchiericcio del televisore intervallato da qualche timido commento della mamma.

    Con gran coraggio la ragazza sfidò il freddo della stanza, si scoprì dal pesante piumone e infilò i piedi nei valenki¹ grigiastri posti sotto il letto; era stato il papà a regalarle quel paio di grossissimi valenki (cosicché le calzassero anche una volta cresciuta) a Capodanno del 2010 e Anna se n’era subito innamorata.

    Indossò la sua vestaglia blu e, nel giro di pochi secondi, ritornò a percepire quell’affettuoso caldo che l’aveva abbracciata per tutta la notte. Infine, raggiunse la zona giorno.

    Eccola lì, voltata di spalle, rivolta verso il fornello: sua madre. Capelli così chiari che parevano quasi scomparire alla luce bianchissima di quella mattina. Indossava una vestaglia

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