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Impressions of London
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E-book31 pagine22 minuti

Impressions of London

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Il critico britannico Samuel Johnson ha detto a proposito di Londra: “Quando un uomo è stanco di Londra, è stanco della vita, poiché a Londra esiste tutto quello che la vita può offrire”. In quel tutto è compreso anche l’amore. Un amore che può sorprenderti una sera d’inizio estate nel cortile di una strada residenziale chiusa oppure mentre ti perdi tra i vicoli nascosti di uno dei quartieri centrali e ti ritrovi a confondere persino destra e sinistra. A volte si tratta di amare la nuova versione di noi stessi che esplode con la meraviglia dei colori autunnali nei Kew Gardens.
Sono degli schizzi preparatori, rapide pennellate che delineano quell’incontro, un inizio, un particolare. Sono quell’impressione intensa che solo occhi apparentemente mai incrociati prima sanno regalare, sono mani conosciute eppure mai sfiorate ed emozioni a cui non si era ancora data voce.
Tratto sicuro e originale per un debutto narrativo di qualità.
LinguaItaliano
Data di uscita1 giu 2019
ISBN9788832924534
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    Anteprima del libro

    Impressions of London - Silvia Cestonaro

    esistenza.

    Sere d’estate

    Siamo destini

    siamo sempre noi

    ma più vicini

    stretti e supini, siamo sempre noi

    lassù... vai, vai, vai.

    Sere d’estate dimenticate

    c’è un dondolo che dondola.

    Zucchero, Blu

    Maria

    Erano le otto e cinquantasei e puntuale come sempre lui passò sotto la sua finestra.

    Alle otto e cinquantasei come ogni giorno, da un mese e tre giorni a quella parte, i loro sguardi si incrociarono e Maria lo stava aspettando dalle otto e cinquantasei del giorno precedente.

    Di lui sapeva soltanto che il suo nome era Joseph. Figurarsi, si era ritrovata a pensare, come altro poteva chiamarsi?!

    Aveva i capelli chiari ed era alto con le spalle ampie. Le conosceva bene considerato con quanta attenzione le osservava mentre lo guardava allontanarsi. Chissà dove viveva, che faceva... Studiava? Lavorava?

    Ricordava la prima volta che aveva incrociato il suo sguardo. Il ventuno di giugno, l’inizio dell’estate.

    Fuori dalla finestra i tetti si rivestivano degli ultimi raggi di sole. Nell’etere sbiadiva il rumore della metropolitana che passava per Chiswick. La serata trasudava energia e umidità. Maria si sentiva elettrizzata senza un vero perché.

    La corte sottostante era deserta e il suono, secco e chiaro, di passi energici catturò facilmente la sua attenzione.

    Forse fu colpa di un cinguettio più acuto del solito o forse il rumore di un aereo che lasciava la sua scia nel cielo. Due paia d’occhi si specchiarono l’uno nell’altro. Uno sfioramento d’anime che cercano di capire se si conoscono. Ma pochi secondi non sono abbastanza. Ma pochi secondi talvolta sono sufficienti e da quel ventuno di giugno ogni sera alla stessa ora due paia d’occhi ballavano il loro walzer silenzioso.

    Joseph

    Joseph non sapeva nulla di lei. Ma le otto e cinquantasei erano il momento della giornata che preferiva. Era confortante incontrare uno sguardo come quello dopo ore passate a sistemare i danni che i

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