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E-book224 pagine3 ore
Perché non c’è più rispetto?!
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Questo saggio approfondisce l’esame di una problematica fondamentale sullo scopo e i fini della sanzione.
La funzione educativa della pena è prevista dalla Costituzione ma, se l’utilizzo della pena non segue i suoi scopi educativi, essa è immorale e addirittura incostituzionale.
Così l’Autore esamina molteplici casi nei quali lo Stato non punisce i reati, che pure il Legislatore ha previsto come tali nelle sue leggi, diseducando i cittadini e facendo loro credere di poter delinquere impunemente.
Inoltre, vengono evidenziati casi in cui lo Stato punisce le semplici opinioni contrarie, realizzando la “dittatura delle idee”.
Così facendo lo Stato conferisce alla magistratura un potere non costituzionalmente previsto e le consente di sostituirsi al Legislatore nella previsione dei reati.
Il mancato rispetto dei valori fondamentali della società provoca sommovimenti anche rivoluzionari e comunque altera gli equilibri indispensabili per il necessario progredire della stessa.
Gianluigi Carpeggiani è stato per quaranta anni docente ricercatore in Diritto Penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Ferrara e avvocato davanti alle magistrature superiori.
Ha pubblicato numerosi articoli su riviste di diritto penale ed è stato per parecchi anni redattore capo della rivista bolognese “Critica Penale”, sulla quale ha scritto anche delle recensioni, ad esempio al libro di Pier Luigi Vigna e Gianni Bellagamba su Armi, munizioni ed esplosivi, Giuffrè, 1976.
È stato collaboratore del quotidiano giuridico-economico “Italia Oggi”, su cui ha pubblicato vari articoli sempre in materia giuridica, e anche della rivista “Diritto e Giustizia”, sulla quale ha pubblicato nel 2004 un articolo in tema di incostituzionalità dell’art. 408 c.p.p.
È stato nominato consulente del ministro delle Comunicazioni con Decreto del 14/11/2002 «per l’esame delle problematiche di carattere giuridico connesse al settore delle comunicazioni», essendo «un esperto in possesso di una professionalità atta a svolgere attività di elevato impegno» nel settore.
Negli anni 2002-2004 ha fatto parte del gruppo di esperti giuridici per la redazione del nuovo Statuto della Regione Emilia-Romagna, redigendo la relazione sulla “Organizzazione e funzionamento” degli Organi della Regione.
Nel 1988 ha pubblicato un libro su Eutanasia e Diritto, ed. Ponte Nuovo, Bologna, nel quale ha trattato un tema ancora oggi di attualità, denominando per la prima volta in dottrina la fattispecie della eutanasia trapiantistica.
Ha collaborato alla ricerca di interesse nazionale dal titolo La riforma del codice penale, cofinanziata dal MIUR per il biennio 2003-2005 e coordinata dal Prof. Massimo Donini dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
Ha altresì collaborato alla ricerca di interesse nazionale dal titolo Diritto penale e Trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa, cofinanziata dal MIUR per il biennio 2005-2007 e coordinato dal Prof. Lorenzo Picotti dell’Università di Verona.
Fin dal 1991 esprimeva forti dubbi sulla compatibilità di uno Stato di polizia coesistente con uno Stato di diritto, ossia tra una forma di Stato regolata da leggi speciali e quella contemplata nella Costituzione, che non ammette limitazioni alle libertà fondamentali del cittadino (v. Atti del convegno su Misure di prevenzione Antimafia – Attualità e prospettive, Università di Ferrara, 15 giugno 1991, pp. 40-43).
La funzione educativa della pena è prevista dalla Costituzione ma, se l’utilizzo della pena non segue i suoi scopi educativi, essa è immorale e addirittura incostituzionale.
Così l’Autore esamina molteplici casi nei quali lo Stato non punisce i reati, che pure il Legislatore ha previsto come tali nelle sue leggi, diseducando i cittadini e facendo loro credere di poter delinquere impunemente.
Inoltre, vengono evidenziati casi in cui lo Stato punisce le semplici opinioni contrarie, realizzando la “dittatura delle idee”.
Così facendo lo Stato conferisce alla magistratura un potere non costituzionalmente previsto e le consente di sostituirsi al Legislatore nella previsione dei reati.
Il mancato rispetto dei valori fondamentali della società provoca sommovimenti anche rivoluzionari e comunque altera gli equilibri indispensabili per il necessario progredire della stessa.
Gianluigi Carpeggiani è stato per quaranta anni docente ricercatore in Diritto Penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Ferrara e avvocato davanti alle magistrature superiori.
Ha pubblicato numerosi articoli su riviste di diritto penale ed è stato per parecchi anni redattore capo della rivista bolognese “Critica Penale”, sulla quale ha scritto anche delle recensioni, ad esempio al libro di Pier Luigi Vigna e Gianni Bellagamba su Armi, munizioni ed esplosivi, Giuffrè, 1976.
È stato collaboratore del quotidiano giuridico-economico “Italia Oggi”, su cui ha pubblicato vari articoli sempre in materia giuridica, e anche della rivista “Diritto e Giustizia”, sulla quale ha pubblicato nel 2004 un articolo in tema di incostituzionalità dell’art. 408 c.p.p.
È stato nominato consulente del ministro delle Comunicazioni con Decreto del 14/11/2002 «per l’esame delle problematiche di carattere giuridico connesse al settore delle comunicazioni», essendo «un esperto in possesso di una professionalità atta a svolgere attività di elevato impegno» nel settore.
Negli anni 2002-2004 ha fatto parte del gruppo di esperti giuridici per la redazione del nuovo Statuto della Regione Emilia-Romagna, redigendo la relazione sulla “Organizzazione e funzionamento” degli Organi della Regione.
Nel 1988 ha pubblicato un libro su Eutanasia e Diritto, ed. Ponte Nuovo, Bologna, nel quale ha trattato un tema ancora oggi di attualità, denominando per la prima volta in dottrina la fattispecie della eutanasia trapiantistica.
Ha collaborato alla ricerca di interesse nazionale dal titolo La riforma del codice penale, cofinanziata dal MIUR per il biennio 2003-2005 e coordinata dal Prof. Massimo Donini dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
Ha altresì collaborato alla ricerca di interesse nazionale dal titolo Diritto penale e Trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa, cofinanziata dal MIUR per il biennio 2005-2007 e coordinato dal Prof. Lorenzo Picotti dell’Università di Verona.
Fin dal 1991 esprimeva forti dubbi sulla compatibilità di uno Stato di polizia coesistente con uno Stato di diritto, ossia tra una forma di Stato regolata da leggi speciali e quella contemplata nella Costituzione, che non ammette limitazioni alle libertà fondamentali del cittadino (v. Atti del convegno su Misure di prevenzione Antimafia – Attualità e prospettive, Università di Ferrara, 15 giugno 1991, pp. 40-43).
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