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Salute e Felicità: Il tempo umano tra prevenzione e bellezza
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E-book225 pagine2 ore

Salute e Felicità: Il tempo umano tra prevenzione e bellezza

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Info su questo ebook

Cos’è la salute?
Cos’è il benessere?

Come sono definiti dalla scienza e dagli organismi internazionali di sanità? Che relazione hanno con la felicità? Che cos’è la bellezza e quale funzione ha nel conseguimento della felicità? Che ruolo hanno l’arte, la condivisione e il piacere nella connessione tra felicità e salute?

Un dinamico percorso attraverso la comprensione di elementi fondamentali della vita come il benessere e il bellessere, la salute in relazione al concetto di felicità, qualità essenziale cui teorie scientifiche e indagini filosofiche cercano di dare una definizione sempre a un passo da noi eppure sfuggente.

Un libro che inaugura una nuova armonia tra soggetti che troppo a lungo si sono considerati slegati, non pertinenti o addirittura non compatibili.

Un nuovo metodo che accorda nuovi strumenti nella sinfonia del benessere.

EZIO COSTA

Laureato in Medicina e Chirurgia, dal 1985 esercita l’Odontoiatria e dal 2000 ha introdotto anche la Medicina a Indirizzo Estetico nella sua pratica professionale. È relatore in corsi e congressi internazionali, professore a contratto nel master “Estetica dei Tessuti Orali e Periorali” e fondatore di POIESIS.

Nel 2013 dà vita a uno dei suoi più grandi sogni, Clinica Ezio Costa, un grande centro che coniuga Odontoiatria, Medicina Estetica e Medicina del Benessere. Al suo fianco la Dott.ssa Beatrice Costa, sua figlia: insieme a lei, a tutto il team e ai pazienti, nel 2019 festeggia i primi 30 anni di attività.

Nel 2014 pubblica il suo primo libro “Tutto nasce da un sorriso” in cui racconta la sua trasformazione professionale e umana.

Il suo spirito intraprendente lo spinge a esplorare il rapporto tra estetica, etica, mente e fisico, verso traguardi sempre nuovi. Fino ad essere un “medico del sorriso e della prevenzione”: a lui piace definirsi così.
LinguaItaliano
Data di uscita26 mar 2021
ISBN9791220284066
Salute e Felicità: Il tempo umano tra prevenzione e bellezza

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    Anteprima del libro

    Salute e Felicità - Ezio Costa con Marco Ongaro

    SITOGRAFIA

    PRIMA PARTE

    SALUTE

    Tutti vogliono il nostro bene. Non fatevelo portar via.

    -Stanisław Jerzy Lec – Pensieri spettinati-

    CAPITOLO UNO

    INNUMEREVOLI UNIVERSI

    Uno, centomila, tutti

    Il termine universo è ingannevole. Derivato dal latino universus col significato di ‘tutto intero’, composto di unus ‘uno’ e versus, participio passato di vertĕre ‘volgere’, sembrerebbe implicare una unicità che si rivolta però contro se stessa. Quando si va ad osservare un universo da vicino si scopre che il concetto di uno gli si addice ben poco, data la sua molteplicità e le infinite sfumature e variabili che vi compaiono. Si scopre che sarebbe forse più consono chiamarlo multiverso.

    Sennonché il termine multiverso esiste già nella fisica moderna come ipotesi che postula universi coesistenti fuori del nostro spazio-tempo, denominati anche dimensioni parallele. È sempre così. Quando si comincia a ragionare su qualcosa ci si trova presto a misurarsi con le parole.

    Dire che sono un medico, ad esempio, è esprimere la mia professione e la mia identità, la mia posizione nel mondo e la mia considerazione di me stesso come un tutt’uno, quando invece le nuance che intervengono a sfumare una pertinenza nell’altra fanno del termine medico un universo composto da un numero rimarchevole di elementi anche differenti, a volte sconfinanti in settori che si fatica a tenere insieme nella medicina strettamente intesa.

    È vero che sono un medico. È vero che a suo tempo mi sono specializzato in ginecologia e ostetricia, che per pagarmi gli studi ho iniziato a fare l’odontoiatra, che poi è diventata la mia professione da ormai 35 anni. Ma è pur vero che non ho mai smesso di studiare, di cercare nuovi risvolti in quello che facevo, nel lavoro come nella vita, e non ho mai distolto lo sguardo da un orizzonte di innovazione, ovunque esso si prospettasse. Con grande passione, continuando a imparare e a confrontarmi. Questo mi ha permesso di godere di una crescita professionale e personale entusiasmante.

    Ho sempre seguito la mia voglia di progresso, di cambiamento, di condivisione. Ed è la condivisione che, non fosse bastata la molteplicità delle esperienze acquisite con la mia voglia di comprendere, mi ha messo di fronte alla realtà dei fatti: non esiste un solo universo.

    L’universo conosciuto e studiato non è l’unico, perché nell’universo che mi è noto, nel quale mi muovo e mi confronto con gli altri, esistono diversi innumerevoli universi: gli universi degli individui che mi trovo davanti. Ciascuno di essi è un tutto ricco a sua volta di innumerevoli combinazioni di componenti relative alla sua storia, ai suoi desideri, alle sue aspettative e alle occasioni di condivisione con altre persone, dunque con altri universi.

    Il primo cambiamento determinante nella mia esistenza come nella mia professione è stato accorgermi effettivamente di avere qualcuno davanti, qualcuno che andava ascoltato, visto, compreso. Un universo in movimento, un uno che si volgeva e rivolgeva a me. Che mi chiedeva qualcosa perché gli ero stato di aiuto con il mio mestiere. Mi chiedeva di essergli di aiuto ancora, di più, su altri aspetti della vita.

    Trentacinque anni di sorrisi

    Da trentacinque anni mi occupo di sorrisi, di mantenere giovani o di ringiovanire sorrisi. Dall’interno della bocca ho allargato la prospettiva all’esterno, intorno, su richiesta della persona che avevo davanti, riconoscendo tra i primi il filo intimo che lega la cura all’estetica, la salute alla felicità.

    Concedendomi il peccato veniale di citare me stesso, posso dire che la linea di confine tra il mestiere di medico odontoiatra e quello di medico che si interessa alla persona come a un intero, a un universo dalle molteplici sfaccettature, si è demarcata nel momento in cui quella persona mi stava facendo osservare che la sistemazione di un particolare inestetismo permette di vedere sotto una nuova luce l’insieme e di rivalutare il tutto partendo da un diverso equilibrio delle parti.

    La paziente che mi aveva messo di fronte all’esigenza di riconsiderare la sua bocca anche in relazione alle labbra, e le sue labbra in relazione agli zigomi, agli occhi e al resto del volto, mi aveva sospinto su una via di crescita inarrestabile, una strada in cui gli universi finalmente si incrociavano nella responsabilità reciproca di una partecipazione completa alla salute e felicità della persona.

    Da lì è iniziata l’esperienza che ho denominato, prendendo spunto dall’inizio del viaggio, Tutto nasce da un sorriso. Aveva senso dedicarsi all’estetica facciale, assumersene la responsabilità invece di lasciarla ad altri non altrettanto coinvolti nella visione d’insieme.

    Dalle persone, dai loro desideri, dalla loro richiesta di benessere sono ripartito specializzandomi in medicina di indirizzo estetico e medicina anti-aging e, sono armai trascorsi sedici anni, ho introdotto la medicina del benessere nel mondo odontoiatrico. Un medico, una specializzazione medica, è inutile se non entra in contatto con le persone.

    Un cammino, quasi una rivoluzione di vita che mi ha portato a fondare nel 2009, insieme ad altri colleghi e amici, una società scientifica internazionale (POIESIS) che si occupa di estetica facciale integrata, e a scrivere nel 2014 due libri per raccontare ai pazienti, alle persone, il mio percorso e la voglia di mettermi a disposizione dei loro innumerevoli universi.

    La Bella di Sicilia

    San Vito Lo Capo, estate 2018. Una festa sul lungomare. Bambini che danzano e cantano e giocano sulla spiaggia. Davanti, le madri, i padri, i fratelli e le sorelle assistono allo spettacolo. Su un muretto laterale spicca una giovane donna di una bellezza perfetta. Bionda come lo era Elena di Sparta, irradia la sua grazia a distanza creando intorno a sé un campo magnetico di armonia.

    È seduta di fianco a quelli che probabilmente sono i suoi genitori, gente semplice del posto, e a ben guardare anche in lei c’è la semplicità di una ragazza non ancora sposata, che forse ha studiato lontano ed è tornata in famiglia per l’estate.

    La sua bellezza pare assoluta, nell’equilibrio tra le membra e il viso, tra i capelli e le caviglie, nella posizione da seduta e nell’inclinazione della testa. Ricorda l’avvenente Frine ritratta da Prassitele molti secoli prima, modella di tale bellezza da sedurre i giudici dell’Areopago. Impossibile non guardarla, non cercare di avvicinarsi per ammirare più compiutamente la meraviglia di una perfezione che madre natura sta offrendo in questo incantevole angolo di Sicilia.

    Quando le si arriva più vicino e si fissano con maggiore precisione i lineamenti del viso si nota che la proporzione tra gli zigomi e gli occhi, tra l’attaccatura del naso e la bocca è perfetta come nel resto della figura prodigiosamente aggraziata. Ma ecco che, restando ad ammirarla ancora un istante in attesa che il volto mostri il sorriso per donare piena luce allo splendore delle sue forme, un movimento interno alla bocca ne deturpa i connotati.

    La guancia viene introiettata nella bocca, quasi risucchiata in un gesto di nervosismo involontario che ne guasta la simmetria. Un movimento dei denti mentre la donna è sovrappensiero crea un gorgo nel lato destro inferiore del viso distorcendo la purezza dei tratti in una smorfia resa ancor più inaccettabile dalla straordinaria dotazione di partenza, dall’estrema bellezza naturale oggetto di tanto spreco.

    Cosa sta avvenendo davanti agli occhi dell’osservatore? Un miracolo della natura, uno splendore spontaneo nato per un fortunato incrocio genetico, su un’isola che ha visto nei secoli avvicendarsi un caleidoscopio di etnie, mostra la sua fragilità nell’interazione inevitabile tra forma e contenuto, tra corpo e mente, tra fisionomia e pensiero.

    Quella ragazza forse ha, come molte persone, un tormento, un’insoddisfazione. Ha trepidato in passato per sogni da realizzare e ostacoli da valicare. Sta ancora rimuginando qualche difficoltà insuperata, qualche obiettivo non raggiunto, qualche infelicità presente, qualche ambizione frustrata, ed è andata senza volerlo a colpire le sue potenzialità nel punto di maggiore fortuna, la sua incredibile bellezza innata, incrinandola.

    Continuando a guardarla da vicino, si nota che l’atteggiamento in cui è stata sorpresa è quello abituale, un tic, una deformazione autoinflitta al volto a causa di una qualche inattenzione, di un rovello che forse alla sua mente è ancora inespresso. Nell’universo di quella meravigliosa creatura, qualcosa rovina l’armonia di cui la forma l’ha beneficiata.

    Sul suo volto il sorriso non compare: non rifulge il sole della sua bellezza.

    Un punto cardinale: il sorriso

    Il sorriso è la sommatoria di diversi elementi combinati e soggiacenti a leggi armoniche inscritte nella natura. Un sorriso non può prescindere dall’estetica del dente, l’estetica delle gengive, l’estetica delle arcate dentarie e l’estetica di tutto il viso. Il volto intero s’illumina a partire dal sorriso e quando ciò accade ci rendiamo conto che qualunque legge ne governi il manifestarsi è una legge primaria, fondamentale, irrinunciabile.

    Se il sorriso non appare sulla faccia della persona, il suo fascino ne è ridotto, la potenziale bellezza ne è compromessa.

    Vedo la luce dell’Oriente, squarciare l’ombra del balcone.

    Al di là delle questioni meccaniche che presiedono allo spuntare di quel sole sul volto, che Romeo riconosceva nell’affacciarsi notturno di Giulietta al balcone, esistono dinamiche indispensabili all’accendersi di tanta bellezza sul viso, dinamiche che esulano dall’aspetto puramente fisiologico e che sconfinano in quell’area limitrofa alla salute identificabile con il termine generico di felicità.

    Dall’Io a Tutti

    La domanda del medico che si occupa della salute e dell’estetica del paziente non può più essere puramente circoscritta al suo stato di integrità organica. Deve superare il confine posto da una stretta scientificità e interessarsi all’impalpabile area dell’umore, dell’emozione, della positività cognitiva.

    L’armonia degli innumerevoli universi con l’universo noto convenzionalmente come tale, la natura e il cosiddetto mondo, può riassumersi in un ampio concetto di partecipazione. Questa partecipazione si esprime in tutte le attività umane, in tutti gli ambienti interattivi, e dovrebbe avere luogo nello studio del medico ogni volta che il paziente gli si rivolge per risolvere un problema apparentemente solo fisico.

    Dall’interesse che io, medico, dedico alla persona che mi chiede come mantenere sana una bocca attraverso l’igiene, la partecipazione si allarga in cerchi concentrici fino all’intera società che ci circonda, ponendomi con l’individuo di cui mi prendo cura al centro di una trasformazione sociale che concerne tanto la salute quanto la felicità.

    L’evoluzione della mia ricerca e del pensiero che la guida, dopo l’esperienza olistico-etico- estetica scaturita da Tutto nasce da un sorriso, porta allo svelamento di una giuntura tra i due concetti di salute e felicità. Un canale biunivoco di comunicazione che non va interrotto ma consolidato, rafforzato, compreso e utilizzato appieno. Il sorriso è un sole che deve comparire sul volto della persona per irradiarne l’intera bellezza.

    Se capita talora che bellezza e salute si influenzino, se si osserva che la felicità segue parametri che riguardano reciprocamente bellezza e salute, è importante comprendere i meccanismi che regolano questa interazione. L’infelicità guasta la bellezza e la salute, la malattia guasta la felicità e la bellezza, un grave inestetismo turba l’umore e può condurre a malattia.

    Esiste un tragitto che

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