Fiori di parole

Di Gabriella Bordoli

Venti brevi racconti per sorridere, riflettere e volare da una parola, da una storia all’altra, come una bellissima farfalla, accompagnati dalla fantasia.

• Lingua: Italiano
• Editore: Kaba edizioni
• Data di uscita: 29 mar 2021
• ISBN: 9788896411513

Anteprima del libro

Giacomo

FIORI DI PAROLE

KABA EDIZIONI

www.kabaedizioni.com

Il casco di zio Zeno

Nel negozio di motociclette di zio Zeno c’era, un po’ nascosto sullo scaffale dietro la porta, un bellissimo casco rosso.

Ogni domenica infatti, quando il negozio era chiuso, Zeno infilava il casco rosso e in sella alla sua lucida moto viaggiava felice per la campagna.

Zeno era prudente, non correva mai troppo: faceva lunghe gite e la sera era proprio soddisfatto. Il suo casco però lo era molto meno.

Quel casco senza testa spesso pensava: Che noia questa vita! Una tranquilla gita domenicale e nessun’altra emozione! Ma io non sono nato per questo… Se solo potessi diventare un campione! Correrei veloce, in una gara vera… vincerei il primo premio." Il casco rosso pensava e ripensava a come avrebbe potuto cambiare la propria vita; ma ahimè, era talmente senza testa che non riusciva a trovare alcuna soluzione.

Alla fine però, un’idea venne e il casco rosso fece un risolino di gioia sotto la visiera.

"Ho trovato - pensò - domenica la mia vita cambierà. Zio Zeno diventerà un campione ed io con lui.

UNA GITA... SPECIALE

Così, la domenica seguente, quando salì sulla moto, Zeno si accorse che nell’aria c’era qualcosa di diverso.

La moto partì subito a razzo mentre Zeno si chiedeva Che cosa sta succedendo? Non sono certo io a correre così!

Infatti, era il casco a comandare quel giorno, e per quanto Zeno ci mettesse tanta prudenza, la moto sembrava volare sulla strada.

Ci sto riuscendo! - pensò il casco senza testa - fra poco Zeno capirà che siamo dei veri campioni e allora…

Non riuscì a concludere il proprio pensiero perché al curvone la moto si impennò e poi strisciò sull’asfalto.

Povero me! Gridò Zeno disperato cercando di controllare la caduta.

Fortunatamente il casco rosso era sì privo di una vera testa, ma quel poco di testa vuota che aveva era molto dura! Durante l’incidente si ammaccò un poco, in compenso però salvò la testa - quella vera - di Zeno.

Non appena Zeno si fu ripreso dalla caduta, tolse il casco e stringendolo a sé gli disse: Vecchio mio! Se non ci fossi stato tu! Sei un vero campione e ti meriti un premio!

Da quel giorno il casco rosso non riposò più sullo scaffale dietro la porta ma fu esposto in vetrina e accanto a lui c’era un cartello che diceva: Il casco campione che mi ha salvato la testa.

Voi pensate che il casco rosso fosse contento? Nemmeno per sogno! Era talmente senza testa che