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E se fosse una risposta del creato?
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E-book107 pagine1 ora

E se fosse una risposta del creato?

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Info su questo ebook

E se fosse una risposta del creato?, di Nabil Al-Zein, è un romanzo giovane e fresco su un tema modernissimo, quello del predominio – incontrastato, purtroppo, e insensato – dell’uomo sulla Terra, sulla sua (errata) convinzione di essere padrone di un mondo che non solo non gli appartiene, ma di cui dovrebbe avere un profondo rispetto, all’insegna della reciproca convivenza con tutti gli essere animati e inanimati. La storia parla delle peripezie di Magda e del suo cane, Pippo, che si vedranno presto coinvolti in qualcosa di sovrannaturale, oltre ogni possibile immaginazione. 
Riusciranno a lottare contro tutti e tutto per salvare il mondo?

Nabil Al-Zein, nato a Damasco, in Siria, è Medico dentista, vive e lavora in Italia da più di mezzo secolo. È anche un artista contemporaneo pluripremiato (nabil-art.it). Ha scritto Integrazione Integralismo e Nudo Integrale Racconti al Peperoncino dal Mondo Globale, edito dalla Pequod di Ancona, Il Sogno, edito dalla Juvence di Roma e prefazionato dal Prof. Franco Cardini.
 
LinguaItaliano
Data di uscita30 ago 2023
ISBN9788830687202
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    Anteprima del libro

    E se fosse una risposta del creato? - Nabil Al-Zein

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    Nabil Al-Zein

    E se fosse una risposta del creato?

    Questo libro è un'opera di fantasia. Personaggi e luoghi citati sono invenzioni dell'autore e hanno lo scopo di conferire veridicità alla narrazione, che si basa su fatti realmente accaduti.

    © 2023 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma

    www.gruppoalbatros.com - info@gruppoalbatros.com

    ISBN 978-88-306-7736-4

    I edizione giugno 2023

    Finito di stampare nel mese di giugno 2023

    presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

    Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri Spa

    E se fosse una risposta del creato?

    Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (Trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di Lady Chatterley. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov.

    Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.

    Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.

    Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.

    A coloro che Amano tutto il Creato

    e soprattutto all’Amore per il Creato

    «La Vera Libertà è un Sogno

    per questo

    il Sogno è una Liberazione.»

    La natura è armonia,

    tutto il creato comunica,

    solo l’uomo è scomunicato

    essendosi auto-proclamato

    padrone dell’universo.

    LA SVEGLIA

    È una strana mattina di gennaio, il sole splende con i suoi raggi intriganti e trasmette un benevole messaggio, sconfessato da quello spione di barometro: «Non abboccare: è – 2°!!».

    Magda è una ragazza carina di 23 primavere, impiegata in una società assicurativa, vive sola in un mini-appartamento alla periferia di Brescia. Il suo ‘compagno’ si chiama Pippo, un barboncino bianco di media taglia che sembra un batuffolo di cotone. Il frastuono della sveglia segna l’inizio del solito cliché quotidiano, seguito come sempre dall’abbaiare di Pippo.

    Magda si rotola dentro il letto, tira il piumone svedese sopra la testa a coprire gli occhi, non ha nessuna voglia di uscire da quel tepore, ma i calorosi messaggi dei raggi del sole la scuotono: una stiracchiata e via! Si mette subito qualcosa addosso ed esce in fretta: «Pippo, andiamo che ti porto giù! Sei contento vero?».

    «Meno male, per poco mi scoppiava la vescica!! Vuoi vedere che adesso non facciamo in tempo a scendere che è già ora di risalire in questo maledetto buco?».

    In strada...

    «Su, Pippo! Cosa aspetti a farla!».

    «E fammi annusare un po’, brutta strega! Mica posso farla a comando!!».

    «Ma che cavolo fai?» urla il pino «Mi sporchi tutto, brutto sporcaccione!!».

    «Ma che sei un albero speciale?! Nessun altro mi ha offeso così tanto per questo!».

    «Ma va’ al diavolo!».

    «Allora Pippo, andiamo, su... Vedi, adesso non è il momento di scorrazzare e giocare, fa freddo e sono vestita leggera...».

    «E va bene... Ai tuoi ordini!!».

    «Meno male che ti sei deciso! Ti ho preparato una colazione fenomenale, vedrai che ti leccherai i baffi...».

    «Andiamo a vedere cos’ha preparato la signora di tanto speciale... Preparato poi... chi la sente pensa che per colazione oggi avrò l’abbacchio alla romana e non il solito e schifoso scatolame...».

    «Vieni Pippo, vieni qua!! Vedi cosa c’è!!».

    «Ecco, detto fatto! Io glielo sbatterei in faccia!».

    «Contento Pippo?».

    «Ma va’ a quel paese!!».

    Infatti, eccola che esce...

    «Pippo, Pippo!» esclama il cactus.

    «Che c’è?».

    «Vieni a vedere questa sciagurata cosa mi ha combinato! Ma che fai, ridi?».

    «Perché non sei contento? È l’acqua che elimina l’acqua!!».

    «Adesso mi sfotti pure... Non vedi che sono quasi marcito da questa inondazione? Come si fa a non capire che il cactus non va innaffiato continuamente...».

    «Lei è generosa con l’acqua... Lo sai

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