Centri Snodi: Parole, valori e metodologia

Di Autori vari

Abbiamo dato vita ai Centri Snodi per rispondere a un bisogno sociale complesso.
La sua manifestazione riguarda talune fasce di adolescenti e di giovani, e le loro famiglie, alla ricerca di percorsi di cura intensivi ed efficaci, con una forte vocazione ai contesti della normalità e della socializzazione.
Grazie alla costruzione di partnership professionali i nostri Centri si sono specializzati nell’offerta qualificata di progetti sociosanitari e terapeutici, con una particolare vocazione al trattamento residenziale, in ambiente comunitario, del disturbo di personalità borderline.
Carlo Arrigone, Luigi Campagner psicoanalisti fondatori dei Centri Artemisia e dei Centri Snodi

• Lingua: Italiano
• Editore: Odòn
• Data di uscita: 15 apr 2021
• ISBN: 9791220292535

Anteprima del libro

Cover: CENTRI SNODI

STRUMENTI

CENTRI SNODI

Parole, valori e metodologia

logo Edizioni Odòn

© Edizioni Odòn, Milano, aprile 2021

Tutti i diritti riservati

ISBN 978-88-98799-15-2

Testi a cura di Luigi Campagner

Comitato scientifico Carlo Arrigone, Filippo Bignami, Ilaria Carretta, Nicolò Gaj, Paola Fusaro, Grazia Marchini, Liviana Marelli, Vincenzo Marino, Raffaele Visintini

In copertina Free-Photos, Pixabay.com

A cura di Luigi Campagner, Patrizia Gilardi

Comitato scientifico Carlo Arrigone, Luigi Campagner, Ilaria Carretta, Paola Fusaro

Copertina: Sabrina Mossetto

Implementazione: Sabrina Mossetto

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La psicologia individuale

è al tempo stesso, fin dall’inizio, psicologia sociale.

Sigmund Freud, Psicologia delle masse e analisi dell’io

Community as doctor.

Robert N. Rapoport, 1960

Il pensiero, come tale individuale, è legislatore

[…] e come tale sociale: fine della coppia

sempre irrisolta individuale-e-sociale.

Giacomo B. Contri, Una e di troppo, Think!, 2020

Riferimenti

Questo testo è il frutto del lavoro di rielaborazione e attualizzazione del metodo utilizzato nei Centri Snodi¹ svolto tra i mesi di settembre e dicembre 2020. La guida del lavoro è stata affidata dai fondatori dei Centri Carlo Arrigone e Luigi Campagner a Paola Fusaro, pedagogista, analista transazionale, esperta dei processi.

La metodologia utilizzata, basata sulla condivisione esperienziale dei contenuti ha permesso di coinvolgere attorno alla riproposizione delle parole chiave del metodo tutte le coordinatrici del network: Rossella Ando, Giorgia Maffioli, Martina Segrini, le referenti dell’area riabilitativa: Anna Paola Anselmi, Nicole Bolla, Claudia Mussa, dell’area psicologica Claudia Anzelmo, tutte le operatrici, i consulenti e i tutor psicologi dei Centri: Elisa Arrigone, Martina Croci, Rosanna Ramazzi. Al gruppo di lavoro si sono uniti anche Raffaele Visintini presidente dell’Associazione GET² e Ilaria Carretta nella fase preparatoria.

- La parola ai fondatori -

Snodi.

Il senso di una scelta

Nell’intenzione di Carlo Arrigone e Luigi Campagner, psicoanalisti e fondatori della rete delle comunità, il nome Snodi rinvia alla possibilità di sciogliere, attraverso una cura appropriata, i nodi psicopatologici che vincolano l’esperienza del soggetto. Tali nodi costringono l’esperienza in una dimensione di privazione, sofferenza e disagio dovuta al mancato, insufficiente o distorto accesso alla dimensione soddisfacente dell’esperienza stessa. Nodi e Snodi sono parole che indicano dei legami, delle forme di rapporto, qualitativamente differenti e opposti tra loro: mentre la prima forma è invalidante, castrante e inibente, la seconda introduce progressivamente all’approssimarsi di orizzonti di emancipazione e liberazione dai gioghi psicopatologici e del disagio. L’idea dei fondatori si rifà ad una delle principali acquisizioni cliniche e culturali della psicoanalisi, sin dalla sua scoperta e fondazione da parte di S. Freud. In essa la dimensione individuale del soggetto è sempre articolata alla dimensione relazionale e sociale. Compresi all’interno di tale contesto gli atti di annodare e sciogliere sono riconosciuti come atti individuali, in ultima istanza auto-imputabili da parte del soggetto stesso. Nella dimensione auto-imputativa della vita psichica, messa in valore in Italia dallo psicoanalista Giacomo Contri, i fondatori dei centri riconosco la necessaria premessa per il successo dei percorsi riabilitativi dei soggetti accolti. Tale premessa si concretizza nell’individuazione - almeno iniziale - degli aspetti di consapevolezza del proprio disagio psichico e di motivazione personale alla comunità come ambito riabilitativo.

Nel termine Snodi i fondatori hanno altresì ricapitolato gli studi lacaniani sul nodo Borromeo³, simbolo dell’alleanza della famiglia Borromeo con altre due famiglie. Un’alleanza rappresentata da tre anelli intrecciati in modo tale che basta che uno si spezzi perché gli altri due si disfino. Il nodo Borromeo indica il blasone famigliare che racchiude, in simbolo, ciò che caratterizza la trasmissione di principi e valori, vizi e virtù, talenti e tare nell’ambito del medesimo contesto famigliare, attraverso le generazioni. Il nodo Borromeo contiene in nuce gli atti di legare e sciogliere, che lasciano intravedere il profilo di un soggetto, tornato ad essere protagonista della propria storia relazionale, legandosi ai rapporti che avrà valutato essere costruttivi e slegandosi da quelli limitanti e dannosi. In questo senso, come è stato notato da alcune collaboratrici, il termine Snodi ben si presta a rappresentare anche uno s-vincolo stradale che offre la scelta tra numerose strade tra le quali poter - finalmente - riconoscere la propria.

Centri snodi.

Identità e missione

I Centri Snodi sono una rete di comunità femminili specializzate nella protezione e tutela del minore, nel sostegno e nella riabilitazione sociale e nel trattamento specifico del disturbo di personalità borderline. Alla rete dei centri appartengono una comunità educativa potenziata attraverso il supporto psicologico, un progetto sperimentale sociosanitario (comunità educativa sperimentale) dedicata all’accoglienza e al trattamento degli esordi del disturbo di personalità borderline in giovani di età compresa tra i 14 e i 24 anni. Infine, una comunità terapeutica (riabilitativa media assistenza, appartenente alla tipologia SRP1), afferente al Sistema sanitario nazionale, specifica per il trattamento del disturbo di personalità borderline.

La mission dei Centri Snodi è quella di offrire percorsi educativi, riabilitativi e clinici come occasione di riscatto dal disagio sociale e dalla psicopatologia, con particolare attenzione al disturbo di personalità borderline. Il contesto dell’offerta dei Centri Snodi è quello comunitario. In tale contesto forma e sostanza si uniscono perché la comunità rappresenta sia il luogo della residenzialità sia il setting specifico del trattamento offerto. Il modello riabilitativo dei Centri Snodi prevede l’integrazione dei seguenti fattori: l’affiancamento educativo di modelli personali alternativi, il trattamento socioriabilitativo attraverso l’offerta dei laboratori espressivi, pratici e psicoeducazionali, il trattamento residenziale del disturbo di personalità borderline attraverso il metodo GET - Gruppi Esperienziali Terapeutici.

I Centri Snodi sono nati dall’esperienza dei Centri Artemisia per donne e