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Saudade: Storia Di Una Donna Che Si Libera Dall'Invadenza Della Sua Famiglia Per Trovare Infine La Felicità
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Saudade: Storia Di Una Donna Che Si Libera Dall'Invadenza Della Sua Famiglia Per Trovare Infine La Felicità
E-book263 pagine2 ore

Saudade: Storia Di Una Donna Che Si Libera Dall'Invadenza Della Sua Famiglia Per Trovare Infine La Felicità

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Un segreto di famiglia. Un romanzo come un sussurro. Una donna scrive al fratello, senza mai ricevere risposta, per chiedergli perché è così freddo nei suoi confronti. Cosa è successo tra loro fin dall'infanzia? Perché si trasmette tra persone della stessa famiglia? Le tribù adepte al diniego sono senza dubbio le più pericolose: in questa famiglia una madre castratrice sempre critica nei confronti della figlia e un padre che va in collera per un nonnulla. Questa radiografia dei legami familiari sullo sfondo dell'esilio, tra Germania, Brasile e Svizzera, si legge tutta d'un fiato. Isabelle Potel. Madame Figaro del 16.11.2018



Saudade. Romanzo, Ed. Carnets Nord, agosto 2018. Un segreto di famiglia. Un romanzo come un sussurro. Una donna scrive al fratello, senza mai ricevere risposta, per chiedergli perché è così freddo nei suoi confronti. Cosa è successo tra loro fin dall'infanzia? Perché si trasmette tra persone della stessa famiglia? Le tribù adepte al diniego sono senza dubbio le più pericolose: in questa famiglia una madre castratrice sempre critica nei confronti della figlia e un padre che va in collera per un nonnulla. Questa radiografia dei legami familiari sullo sfondo dell'esilio, tra Germania, Brasile e Svizzera, si legge tutta d'un fiato. Isabelle Potel. Madame Figaro del 16.11.2018
Essere o non essere nella norma. Attraverso una serie di lettere senza risposta a suo fratello, Mathilde si racconta. Nipote di tedeschi emigrati in Brasile durante l'inflazione degli anni Venti, non smette mai di cercare un posto nella sua famiglia e nel mondo. La violenza del padre e i silenzi della madre l'hanno incoraggiata a ritirarsi, a vivere il meno possibile. In uno stile semplice ma ricco di emozioni, questo primo romanzo esplora il malessere esistenziale, dai dolori dell'infanzia alle disillusioni dell'età adulta. È attraverso la scrittura che la sua eroina riesce a reinventarsi. Claire Julliard L'OBS du 20.12.18 . Nominata per il Premio Alain Fournier 2019 https://www.prixalainfournier.fr/actualites/prix-alain-fournier-2019/ . Presentazione dell'editore Carnets Nord (che ha pubblicato il libro nel 2018 ma è fallito nel 2019): Con l'aiuto di lettere indirizzate a un fratello che non risponde mai, Mathilde ripercorre i suoi passi: dalla Svizzera, dove ora vive, parte per ritrovare il fascino di San Paolo, il calore del Brasile, il rumore assordante della città troppo grande è come un canto felice per le sue orecchie. È il paese dove sono arrivati i suoi nonni tedeschi, in fuga dalla crisi degli anni Venti, e dove ha trascorso la sua infanzia. Quando inizia la Saudade (parola portoghese che esprime una malinconia tinta di nostalgia), questo sentimento che trasforma i ricordi di Mathilde in rimpianti? È un miraggio dell'infanzia? Una delusione dell'età adulta? Ursula Sila-Gasser ci consegna un sottile resoconto sulle illusioni e sugli eterni ritorni della vita. La Saudade diventa una musica che porta alla felicità interiore. Presentazione dell'autore: Il mio libro parla dell'esilio. L'esilio geografico attraverso i continenti, che spesso separa dolorosamente le persone che si amano, ma anche l'esilio interiore che a volte, anche più dolorosamente, può portarci via da noi stessi. Una storia tra Brasile e Svizzera che affronta i temi dell'esilio e dell'abuso psicologico.
LinguaItaliano
EditoreTektime
Data di uscita11 mag 2020
ISBN9788835413424
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    Anteprima del libro

    Saudade - Ursula Sila-Gasser

    1

    In cucina, 17 giugno.

    Avanti, fai un lungo sospiro.  Potrebbe farti bene.  Poi siediti sulla tua bella sedia verde pistacchio, sotto la lampada Artemide, e scuoti la testa.  Andrà bene così, non aver paura di aggrottare le sopracciglia.  Non hai innaffiato il basilico stamattina? Allora alzati, riempi l'annaffiatoio Alessi con acqua fresca e torna sederti quando avrai finito.  Ho già capito che il tuo basilico è più importante di me, e ti farà bene potermelo dimostrare di nuovo.

    Il mio basilico, invece, si è di nuovo completamente seccato.  Dovrei innaffiarlo, ma me ne occuperò più tardi, quando avrò finito quello che ho da dirti oggi… E ora stendi le gambe sotto il tuo tavolo B&B Italia.  Almeno, credo che sia un tavolo di B&B Italia, sai che non ne so molto di design.

    Non importa di che marca sia, adotta l'aria disinvolta del big boss molto occupato, ma non troppo. Non il manager stressato, o peggio sovraccarico di lavoro, no. Quello che ha il controllo di tutto, che sa gestire le situazioni.  Questa è l'immagine di te che vuoi trasmettere. Quindi, fai pure.

    Sentiti libero di prendere tutta questa carta in mano e di portarla al trita-documenti. Hai intenzione di andare fino in fondo? Di farne coriandoli? Sarebbe senza dubbio più facile.

    Un'altra idea sarebbe di prendere una matita ed elencare le mie contraddizioni su un pezzo di carta qualunque. Potrebbe essere divertente, no? Io, per esempio, adoro scarabocchiare su un foglio bianco e mi piace giocare con le parole.  Le parole a doppio senso, per esempio, sono una miniera d'oro.  Una parola a caso: la parola fratello. Un fratello non è sempre un vero fratello. Chiunque, infatti, il primo o l'ultimo arrivato, può essere un vero fratello.  Ma io non sono al tuo posto, tutt’altro, e non credo che tu abbia tempo per questo tipo di gioco, così stupido.  Sono sicura che altri saranno ben felici di giocarlo al tuo posto.  Tua moglie, ad esempio.  Non solo avrà il tempo di elencare le mie contraddizioni, ricordandomi, magari, che ho detto più volte che non sei più mio fratello, che non ti avrei scritto mai più, mai più, e che ho persino proclamato che non esisterò più per te, ma sarà anche felice di ripetermi alcune cose che avrei dovuto capire molto tempo fa, poiché me le ha già chiarite.

    Ad esempio, dovrei rendermi conto che sei un uomo ammirevole, anche se spesso molto freddo, è vero.  Porrà l’accento ancora una volta sul fatto che, ovviamente, anche se sei spesso molto freddo, lo sei in particolare con me e che, tuttavia, non dovrei farne una questione personale.

    A quanto pare ti prendi meravigliosamente cura della tua famiglia.  Sì, a volte sei troppo severo con i bambini, ma lei si assicura che non ne soffrano troppo.  Poi, parlerà del tuo sfolgorante successo professionale.  Ovviamente, per non passare per una vanesia, lo farà in modo non evidente, quasi con tono confidenziale,un tono leggermente lamentoso, appena un po'.  Dirà semplicemente che non è per niente facile vivere con una persona che ha tanto successo nella vita .

    La conversazione, poi, tornerà inevitabilmente all’ultimo Natale che abbiamo passato insieme.  Perché anche su quest’argomento è giunto il momento che io veda il lato positivo delle cose.  Certo, sei venuto a casa mia evitando il mio sguardo e non mi hai parlato per tutta la sera, ma hai fatto lo sforzo di venire.

    Naturalmente lei capisce bene che, dato il tuo atteggiamento, avrei preferito che tu non fossi venuto,ma dovrei comunque essere positiva e pensare che, dopo sedici anni d’indifferenza quasi totale, tu abbia finalmente mostrato un po‘ d’interesse per mio figlio Philippe, cui hai spiegato dettagliatamente il funzionamento della mia macchina fotografica.  Probabilmente sapevi che poteva infastidirmi, perché l’hai fatto in modo molto evidente di fronte a me, sempre senza rivolgermi la parola, neppure una volta.  Tuttavia, non dovrei fermarmi a queste piccolezze, ma mostrarti un po’ più di riconoscenza.          Soprattutto perché, a causa mia, nostra madre è così infelice.  Le causo tanto dolore, con le mie storie…    Per quanto riguarda nostra madre, tua moglie probabilmente ammetterà che la situazione non è semplice.  Nostra madre ha una chiara preferenza per te.  Inoltre, ha una chiara preferenza per gli uomini, che mette sistematicamente su un piedistallo.  Tua moglie pensa che sia ingiusto e capisce quanto io debba averne sofferto.  A lei, è ovvio, non importa ed io dovrei fare lo stesso, sai, fregarmene completamente.

    Intanto, devo confessarti che considerare una situazione ingiusta e affermare allo stesso tempo che non m’interessi, mi sembra contraddittorio.  Se però continuerai a leggere le mie lettere, ti renderai conto che non è l’unica cosa, per quanto riguarda la nostra famiglia, la cui logica mi sfugge.  Qui si tratta probabilmente delle mie capacità intellettive.

    Alla fine, tua moglie ritornerà, senza dubbio, alla lista infinita delle mie contraddizioni, perché sicuramente troverà ancora qualcosa per allungarla.

    Poi, probabilmente, anche nostra madre avrà voce in capitolo.  Ci vorrà del tempo per spiegarmi che dovrei evitare di ritornarci sopra, e limitarmi ad accettare.

    Mi dirà forse che voi due avete parlato di me e che in realtà tu non hai nulla contro di me.  No.  Tu pensi solo che io abbia dei problemi.  Quando le chiederò se ha protestato sentendoti dire che ho dei problemi, mi assicurerà ancora una volta, con un po’ in imbarazzo, ma non più di tanto, che è felice di sapere che alla fine sono riuscita a uscirne.  In altre parole, che finalmente sono diventata una persona normale.

    Poi, forse, come ha fatto davanti a tutta la famiglia riunita, tornerà a spiegare che è normale avere così tanta ammirazione e amore per te, giacché sei riuscito così bene nella tua vita professionale.  Mentre io, a quanto pare, sono più nella norma.

    Non capirò mai il legame tra successo professionale e amore materno.  La questione è complessa, ovviamente, quindi accantoniamola insieme a tutto il resto. Potremmo invece chiederci come mai nostra madre mi abbia allegramente passato dallo status di persona fuori del normale a quello di persona nella norma.  Oppure, perché mai il fatto che io abbia dei problemi giustificherebbe il tuo atteggiamento freddo nei miei confronti.

    In ogni caso, sicuramente non le ricorderai mai che essere una donna non è un vantaggio quando si tratta di successo nella propria vita professionale, soprattutto nel mio ambiente, quello scientifico.  Non le spiegherai nemmeno come il fatto di crescere da sola due bambini piccoli non crei le condizioni più favorevoli per un avanzamento di carriera, o come lei stessa non mi abbia mai incoraggiato, ma al contrario mi abbia spinta a cercare di guadagnare soldi da casa per potermi prendermi cura dei miei figli.

    Probabilmente non tornerai indietro nel tempo e non ti sorprenderai del fatto che lei mi consideri nella norma, mentre i miei risultati sono sempre stati molto superiori ai tuoi durante gli studi, che sono stata spesso tra i migliori studenti e che ho scritto una tesi di dottorato a soli venticinque anni, mentre si è dovuto pagare per una scuola privata perché tu riuscissi ad ottenere il diploma di maturità.

    Che tu mi creda oppure no, non lo dico per vantarmi.  È solo per fare delle precisazioni.

    Nostro padre si affretterà a sfogliare queste pagine per vedere se non ho detto nulla su di te che potrebbe dispiacergli. Non sono sicura di cosa farebbe se, a un certo punto, dovesse imbattersi in qualcosa del genere.  Forse mi chiederebbe di nuovo di restituirgli i soldi che mi aveva dato nei momenti finanziariamente più difficili della mia vita, all’epoca del divorzio.  Quando non solo ho dovuto pagare un avvocato a peso d’oro per ottenere, alla fine, un mantenimento così basso da sembrare più una paghetta che un vero assegno, ma ho anche dovuto crescere i due figli del mio primo matrimonio cavandomela da sola, come potevo.

    Ad ogni modo, forse mi ripeterà che vuole restare neutrale e non schierarsi.

    Arriviamo, quindi, a una domanda alla quale non sono in grado di rispondere: come può proclamare la sua neutralità mentre mi proibisce di dire apertamente cosa penso del tuo atteggiamento, ma accettare che tu ti permetta dei comportamenti in contrasto con l’educazione che ci ha dato? Oppure, come può lasciare che nostra madre dichiari a chiunque voglia ascoltarla che io sono gelosa di te, che ho dei problemi e, naturalmente, che sono troppo sensibile, troppo complicata, fuori del normale?

    E quelli che contano di più per me? Mi sosterranno?

    Mio marito Frederic ha buone ragioni per preoccuparsi.  Eh no! Non ricominciamo con queste storie! Esclamerà senza dubbio. Non vuole vedermi piangere di nuovo.  Lui, poi, preferisce segretamente lo status quo, vero? Vuole avere la certezza di poter trascorrere ogni Natale a casa della sua famiglia, nella piccola isola al largo delle coste bretoni, spazzata giorno e notte dai venti.

    I miei due figli grandi mi chiederanno perché voglio tanto cambiare le cose.  Mi diranno che dovrei semplicemente accettarle: «La famiglia, non si sceglie». Solo mio figlio più giovane, Bastien, sentendo aria di tempesta, mi abbraccerà forte…ma non conta: è in pieno complesso di Edipo, a quanto pare.

    Detto tra noi, non credo più a queste storie di Edipo, Freud e tutto il resto.  Le cose sono più semplici.  Bastien sa che se ti scrivo potrà di nuovo trascorrere il Natale con i suoi cugini.  Crede anche fermamente che ce la farò, come crede ancora, del resto, a Babbo Natale.

    Ecco.  Mi fermerò qui per oggi.  Spero che tutte queste storie di contraddizioni non ti abbiano stancato troppo.  Se così fosse, invece, sappi che ti capirei benissimo, perché personalmente le trovo estenuanti.

    Mathilde

    In cucina, 18 giugno

    Ieri ti ho parlato del desiderio di Bastien di rivedere i suoi cugini, ma so bene che tu pensi che non dovrei ascoltarlo.  Dopotutto è solo un bambino, quindi perché prestargli attenzione e non dirgli piuttosto in tono deciso e senza accettare repliche che per Natale la risposta è no? Che anche se lo chiedesse di nuovo, non cambierebbe nulla? Che sarebbe meglio accettare, che è così e non altrimenti?

    So anche che è meglio che mi prenda cura di mio marito, dei miei figli, della mia famiglia e del mio basilico.

    A quanto pare Bastien ha un’alleata.  Un’alleata testarda.  Non importa, dovrei farmi valere, dirle di stare zitta e andarsene via se ci sono io? Facile a dirsi, ma non sarà possibile.  Perché non riesco a cacciarla via.  Lei è in me, è anche parte di me.  È la mia Parte Sdolcinata, e la mia Parte Sdolcinata crede anche a Babbo Natale.  Come crede nell’amore con l’A maiuscola e ovviamente anche alla Fraternità con la F maiuscola.

    E' notte fonda…Vado a letto. 

    Mathilde (con la M maiuscola)

    In cucina, 19 giugno

    E' stata una nottataccia.  Mi sono dovuta alzare per buttare queste prime pagine nella spazzatura

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