Il mio peggior difetto è mio marito
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Anteprima del libro
Il mio peggior difetto è mio marito - Antonella Usai
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(INDISPENSABILI) PREMESSE
...e allora mi son detta: io ci scrivo un libro, su quello lì.
Su colui che le mie amiche conoscono come Illo
.
Insomma, su mio marito; colui che ho sposato in merito al quale oggi mi verrebbe da pensare: Non l'ho fatto apposta
, proprio come direbbero i nostri figlioletti.
Non fatevi confondere dal titolo, gentili lettori: con questo scritto non ho alcuna voglia di tediarvi riportandovi una sequela di lagnanze rivolte al mio dolce doppio. Piuttosto, in queste poche pagine potrete leggere le confessioni semiserie di una moglie felicemente spossata da un marito poco collaborativo.
E poi, mi piace pensare che questo sia un libro democratico, nato innanzitutto per riunire, come farebbe Il Pifferaio Magico, tutte le donne che come me convivono con una creatura di sesso maschile.
Ritengo inoltre che la lettura di queste righe sia indicata anche a voi maschi, a qualsiasi genere apparteniate: qualora vi riteniate dei Mariti Utili, una volta apprese le abitudini casalinghe del mio consorte, dal confronto con Illo non potrete che trarne vantaggio. Se invece anche voi appartenete al club dei Mariti Poco Utili, nel leggere le gesta compiute dal Bruto che mi accompagna... non vi rimarrà che esultare d'ammirazione!
In entrambi i casi, gentili compagni (in senso apolitico), sappiate che questo testo non sarà un agguerrito monologo contro questo o quel tipo d'uomo.
Ho sempre detestato quelle tiritere fra fazioni miranti a sostenere che la donna è più intelligente dei rappresentanti del sesso opposto. La donna è semplicemente più rompi, dell'uomo.
A gratis, e per vocazione.
Ciò detto, mi aspetto che di fronte a una tale affermazione lor signori esultino e che invece le signore si sentano piuttosto contrariate. Sarebbe prevedibile che i primi, incoraggiati e rassicurati dalla mia asserzione, continuino senza impedimenti nella lettura... e che le signore facciano lo stesso.
Quest'ultime, sentendosi provocate, presumo vogliano sapere dove andrò a parare.
Ma siamo solo all'inizio, dunque state tutti fermi là dove siete: sul divano, sui sedili di un treno o in fila alle Poste, per seguire la storia di questo viaggio dissestato che è il mio matrimonio.
Il presupposto dal quale si snoda il racconto è che la convivenza tra un uomo e una donna è da ritenersi come il cammino per Santiago di Compostela: andarci in aereo non vale, ma è necessario percorrerlo a piedi con impegno, fatica e fede.
Io ci aggiungo l'ottimismo e l'ironia.
Avrete già intuito che non sono qui come Scrittrice di storie non ancora narrate, né come Tecnico con competenze utili alla stesura di un manuale altamente professionale.
Tantomeno, non è nelle mie intenzioni dispensare consigli utili per il raggiungimento di un ideale menage familiare: semplicemente, mi impegnerò al meglio per raccontare il peggio di Lui.
Qualora stiate sospettando che gli aneddoti relativi alle mancanze o ai difetti del mio dolce doppio costituiscano l'unico argomento di questo testo, fatemi dire che non sarà così. Anche perché, trattandosi di mio marito, suppongo lo riteniate interessante quanto un algoritmo. In queste righe affronterò altri argomenti attinenti alla quotidianità di una famiglia semplice e reale: i figli, i suoceri, la manutenzione della casa, i miei hobby.
Questo libro vorrà, soprattutto, suggerire come affrontare le comuni difficoltà di ogni giorno: con ironia, fiducia e ottimismo. Sono questi gli ingredienti necessari per vivere al meglio le mie giornate; la mia dose di zucchero col quale riuscire ad arrivare a sera per sospirare sempre e comunque, con la testa posata sul cuscino: Grazie, per oggi
.
Poiché diverse fonti del web riferiscono che al mondo il numero di femmine è superiore a quello dei maschi, ebbene, non se ne abbiano a male i lettori dotati di cromosoma xy se d'ora in poi mi rivolgerò a un pubblico femminile.
Come già detto (ma dalle mie parti è sempre bene ripetere i concetti) vorrei spiegare al mio dolce doppio che, negli episodi e nelle riflessioni che andrò a riportare, non saranno vantate le sue virtù; se così fosse si tratterebbe di altro libro, chessò: Il marito perfetto.
Ma, gentile consorte, non avendo alcuno spunto per stilare uno scritto di questo genere, assumi pure la tua solita posizione sul divano e rilassati leggendo queste righe che ti dedico, certo comunque del mio amore per te.
1. GIURIN GIURELLO
Chi si accinge ad acquistare un libro saprà bene che l'oggetto in questione non è come... un barattolo di marmellata.
Nel senso che è privo di un'etichetta indicante gli ingredienti e non si può sapere con esattezza cosa ci si troverà dentro. Al massimo, un libro lo si può assaggiare
qualora si tratti di un eBook del quale si vuol leggere un estratto. A tal proposito, mio figlio di otto anni che chiamerò IlBarbaro soltanto perché è molto vivace, incuriosito da quei libri sulla cui copertina lilla erano disegnate quattro paia di piedi, mi chiese con la sua consueta curiosità: Mamma, ma se qualcuno compra il tuo libro e poi non gli piace, tu gli restituisci i soldi?
Io ho riso e gli ho risposto che no, non funziona così. I libri si acquistano perché ci si fida di loro, perché ci attirano anche se sono come certi regali a sorpresa dei quali si ignora il contenuto... ma una volta acquistati rimangono di tua proprietà, sia che ti siano piaciuti o meno.
È per questo motivo che mi sento in dovere, in queste prime pagine, di comporre una sorta di etichetta del prodotto in questione.
Vi assicuro che in queste pagine non troverete parolacce. Ritengo siano un'offesa del tutto gratuita nei confronti delle lettrici che non fanno nulla per meritarle. Inoltre, credo che proprio come accade in tivù, le male parole non siano indispensabili per strappare un sorriso a un ipotetico pubblico. Soltanto in qualche occasione mi limiterò a evocare
certe espressioni meno composte.
Mi piacerebbe che questa lettura servisse a distrarvi dal vostro tran tran quotidiano. Purtroppo, in conseguenza di ciò è implicito che dovrete sorbirvi le rimostranze del mio tran tran quotidiano.
È inutile dire che non sarete coinvolte in una trama avvincente e, ve lo anticipo, a conclusione del presente libro non ci sarà alcun colpo di scena. Inoltre, se ci fosse un colpevole da scoprire... lo si indovinerebbe già dal titolo.
Per mia e vostra fortuna, non ho drammi personali da riportare, né seriosi insegnamenti da impartire: potrete semplicemente seguirmi in questa corsa a ostacoli che è la quotidianità di una comune operatrice di casa.
In fondo, per superare le normali fatiche giornaliere è necessario munirsi di una saggia dose di ottimismo. È con questo atteggiamento positivo che si potranno superare le situazioni difficili, ridimensionandole alla loro reale misura (soprattutto quando ci sembrano enormi), per arrivare alla consapevolezza che a dar loro troppo peso si rischia di perdere di vista le cose più importanti.
Per quanto la vita non mi abbia ancora messo duramente alla prova né mi abbia fornito grossi motivi per angustiarmi, nel mio piccolo ho imparato che la felicità non è come un cupcake: bello, impeccabile, desiderabile.
La felicità assomiglia più a una sbrisolona, quella torta dall'aspetto piuttosto bruttino composta da briciole. E la sbrisolona, proprio come la felicità, va gustata a pezzettini, briciola dopo briciola.
Ah! Qualora vogliate recensire questo testo tacciandolo di essere leggero, tenete conto che l'ho già detto io, che lo è.
Invece, casomai vogliate giudicare questo scritto come la lettura ideale per passare il tempo quando si è in attesa dal dentista, sarò lieta di avervi confortate in un momento difficile.
Attenzione: vi anticipo che le buone azioni del marito qui riportate, saranno premiate con un Bollino.
Voi lettrici potrete collezionare i bollini e completare la raccolta: ciò serve non solo a fidelizzarvi alla lettura del testo, ma anche a ottenere un grazioso piumino leva polvere con manico telescopico. In alternativa, potrete vincere degli integri calzini da uomo color torba, che si abbinano a tutto.
Giurin giurello che il marito ideale è sempre quello di un'altra.
2. MIO MARITO DISCENDE DALLA SCIMMIA.
Illo
Nella nostra famiglia, non è la moglie né uno dei nostri due figli a essere Pigro, Inetto, Sbadato.
Si noti l'acronimo PIS, pronuncia dell'inglese PEACE (pace), parola qui assolutamente casuale, visto che un tale mix di qualità in una sola persona, certamente non favorisce uno stato di beatitudine familiare.
Con questa premessa, fatemi raccontare cosa combina il Pigro, Inetto e Sbadato che ciondola per la casa.
E si sappia che neanche lui, qualsiasi cosa faccia, la fa apposta.
Pigro.
§ Per ogni moglie il proprio marito è un punto fermo: difatti, nel senso stretto del termine, Illo sta solitamente fermo sul divano.
Ci tengo a precisare subito che mio marito è un onesto impiegato, perciò lavora davvero!
Ma quando il lavoratore si trova lontano dal suo ufficio, ha l'abitudine di bivaccare nel mio ufficio... in quella zona che comprende cucina e soggiorno. Più precisamente, sta spiaggiato sul sofà nella posizione di Paolina Bonaparte.
Egli però è solito abbandonarsi sul divano con meno eleganza della duchessa appena citata, con lo sguardo assai più spento e con un telecomando sempre saldato alla mano.
Fermo nella sua postazione, con occhio semichiuso si limita a osservare pacatamente la propria famiglia che si agita, si rincorre, si anima attorno a lui: la moglie e i due figli di otto e dieci anni.
Tant'è che, dopo averlo osservato per anni giacere sui cuscini sempre nella stessa posizione, sono arrivata a chiedermi se un giorno egli comporrà il suo corpo naturalmente proprio con questa postura, nel feretro.
Quando invece il sofà è desolato e mi propone solamente la visione l'imbottitura affossata, so con certezza dove trovare il padrone di casa.
Egli sarà davanti al computer, dedito a un'attività giornaliera probabilmente consigliatagli dal medico di base: controllare il conto in banca.
Ritengo che verificare un saldo che non offre mai sorprese non avrebbe alcuna necessità di frequenti monitoraggi. Forse Egli si ostina nell'impresa con cotanta solerzia nella speranza che durante la notte i soldi si siano miracolosamente riprodotti!
Lungi da me muovergli la seppur minima osservazione: la