Insalata mista
()
Info su questo ebook
Dopo Maionese, ketchup o latte di soia, finalista Premio Strega Ragazze e Ragazzi, un nuovo effervescente romanzo di Gaia Guasti.
Leggi altro di Gaia Guasti
La voce del branco. Le origini Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa voce del branco. Gli eredi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa voce del branco. I predatori Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Correlato a Insalata mista
Ebook correlati
Furens lupus sum: 2767 ab urbe condita (saga) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn mistero per Rudy: Per il mondo sei qualcuno. Per qualcuno sei il mondo. Quel qualcuno è il tuo cane Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Mio Filo Sottile Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni70 e oltre Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniZombie Revival Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSaudade: Storia Di Una Donna Che Si Libera Dall'Invadenza Della Sua Famiglia Per Trovare Infine La Felicità Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDante Pappamolla - alta leggibilità Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniHo sposato il principe...Ridatemi il rospo! Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL altra metà delle note Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniColAzioni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMaionese, Ketchup o latte di soia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl gatto di Schrodinger e la scatola di cioccolatini della signora Gump Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniQuando decisi di non provare più sentimenti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNon sognarmi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDylan. Lo scrigno dei quattro elementi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniEva e l'assoluto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTi amo un sacher Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTi fidi di me? Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniEva al tempo del blog Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Teoria Del Tuffo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPhoneplay Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAvanti veloce - Cronache da un mondo pop Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMeglio Morto. Le tragiche disavventure di un NEET qualunque Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl respiro del vuoto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTira come viene! Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Grande Maria Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn sinuoso contenitore smussato Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNinna nanna ninna oh questa mamma a chi la do: Dove vanno a finire i pensieri di una mamma nel suo correre quoitdiano? Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDaniel Spoon: La porta stretta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniInsert coin Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Per bambini per voi
Manuale di scrittura creativa: Con esempi, esercizi, approfondimenti Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Il Diario di Anne Frank Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Verbi e punteggiatura Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa grammatica fondamentale: Scrivere bene 1 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAnalisi grammaticale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAnalisi del periodo. Teoria + esercizi svolti Valutazione: 3 su 5 stelle3/5Il Mio Primo Libro Di Lettura Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniScrivere con stile: Manuale avanzato di scrittura con esempi, esercizi, approfondimenti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniInglese Per Bambini - Impara L'Inglese Senza Sforzo: 50 racconti con dialoghi bilingue e immagini di Koala per imparare l’inglese in modo divertente Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCom'è facile scrivere difficile. Prontuario di scrittura creativa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe avventure di Pinocchio: Storia di un burattino in 97 illustrazioni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDieta chetogenica per principianti: L'ultima guida alla dieta Keto per guarire il tuo corpo e aiutare la perdita di peso (Con oltre 40 deliziose ricette) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazionile rime divertenti che nutrono le menti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAntico Egitto: Una guida alle divinità egizie misteriose: Amon-Ra, Osiride, Anubi, Horus e altre Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Il Giornalino di Gian Burrasca Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl giardino segreto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniEdizione Bilingue La storia di Cleopatra (Italiano - Tedesco) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNonno non mi riconosce più. L'Alzheimer raccontato ai bambini Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSimboli, tra conoscenza e destino Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Storie racconti favole per bambini Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Doremat, la Musica della Matematica - il Progetto: Insegnare e imparare la Matematica con la Musica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Recensioni su Insalata mista
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Insalata mista - Gaia Guasti
Capitolo 1
L’equilibrio della nostra vita di famiglia si regge su un’accorta gestione delle competenze personali.
O meglio si reggeva.
Domani sarà tutto finito.
Per il momento cerco di non pensarci.
Mi dico che ho ancora un po’ di tempo davanti a me. Tanto vale viverlo serenamente.
Non che casa nostra sia sempre un paradiso, ma in generale andiamo piuttosto d’accordo, questo sì.
Il segreto è che ognuno ha il proprio ruolo.
Mia madre brontola.
È la sua vocazione. La grande missione della sua vita.
Brontola perché il treno è in ritardo, perché cercano di venderle qualcosa per telefono, perché la maestra ci dà troppi compiti proprio oggi che è una bellissima giornata, perché non c’è più posto nei centri estivi del Comune, perché i capi di Stato del mondo intero sono miopi e sordi, perché il clima sta impazzendo, perché i cani fanno i loro bisogni sul marciapiede, perché le chiedono di lavorare o troppo o troppo poco, e oltretutto la avvertono sempre all’ultimo minuto.
Noi le vogliamo bene, alla nostra brontolona. È senza ombra di dubbio la nostra brontolona preferita.
Le vogliamo bene perché la scontentezza, per lei, è l’anticamera dell’azione.
Mia madre pensa ancora che, a forza di arrabbiarsi, si possano cambiare le cose.
A volte si arrabbia per iscritto, e si mette a inondare gli uffici competenti di lettere minatorie – con una mamma brontolona si imparano alla svelta certe parole come scandaloso, vergogna e minatorio, che vorrebbe dire minaccioso, ma in modo più sofisticato e più efficace nei confronti della Pubblica Amministrazione – organizza petizioni, si riunisce con altri brontoloni di professione per arrabbiarsi tutti insieme e spingere la gente pacifica alla protesta collettiva. Quando mio padre scherza chiamandola la mia suffragetta
, mia madre va su tutte le furie e brontola allora contro l’ironia di papà, che invece di dire scemenze sessiste farebbe meglio a darle una mano a preparare i volantini sul tavolo della cucina. Quando riesce ad averla vinta – questo è successo solo un paio di volte in un’intera vita dedicata al mugugno, ma lei ce lo ricorda continuamente – mia madre è raggiante, e per qualche giorno attraversa il salotto come una ballerina dell’Opéra de Paris, con il passo leggiadro e l’inalterabile sorriso della gloria eterna stampato sulla bocca.
Ovviamente la situazione è molto meno divertente quando è con noi che si arrabbia. In questo campo non è molto originale. Brontola perché le nostre cose si dividono in due categorie (quelle che perdiamo e quelle che si accumulano per terra in ogni angolo della casa), perché la interrompiamo ogni trenta secondi mentre lavora, perché sporchiamo un numero incalcolabile di vestiti al giorno, e soprattutto perché non riesce più a ricordare che sapore abbia la gioia semplice di leggere un libro, sdraiata sul divano, in un sabato pomeriggio di primavera. A me sembra che, se lei non se lo ricorda più, il problema sia tutto suo, ma non appena suggerisco questa ipotesi, il brontolio sommesso si trasforma misteriosamente in rabbia furibonda, ed è meglio allora non restare nei paraggi.
In tale occasione impariamo un sacco di altre parole, come pozzo senza fondo (sinonimo di cesta dei panni sporchi), servitù (il contrario di parità di genere), caos (più elegante di casino, meno stucchevole di baraonda), realizzazione personale (che secondo i miei calcoli è l’esatto contrario di pulire e stirare), e l’assurda e comica affermazione secondo la quale le vacanze non sarebbero mai vacanze vere.
Mio padre, lui, guarda.
Guardare non è solo il suo ruolo familiare, è anche il suo lavoro. Si mette dietro a una telecamera e se ne va in giro a osservare quello che succede ai quattro angoli del pianeta. Non dice niente. Resta in silenzio dietro l’obiettivo, a guardare. Ho detto una telecamera, scusate, volevo dire la sua telecamera. Perché la sua telecamera, mio padre, la adora. È praticamente il nostro animale domestico. L’ha sistemata in una stanza a parte, con tutti gli accessori, in mezzo a una montagna disordinatissima di cianfrusaglie che innervosisce molto mia madre. A dire il vero la mamma brontola spesso a proposito della telecamera di papà. Secondo me, più che altro, ne è gelosa.
Mia sorella Clairette non è stata molto fortunata, perché il ruolo che le è toccato è quello di essere perfetta.
È una parte molto faticosa, che la costringe in ogni situazione a elargire alla folla in delirio i suoi irresistibili sorrisi, a sgranare quei suoi occhioni ingenui e a rispondere va bene
quando un adulto le rivolge la parola. Non appena avvistano i suoi adorabili ricciolini all’orizzonte, i membri della famiglia e i vicini riuniti in fan club non possono fare a meno di lanciarsi in un concerto di lodi sull’ottava meraviglia dell’universo. Poi, inevitabilmente, si rendono conto che ci sono anch’io, e mi danno un buffetto, imbarazzati, mentre si spremono le meningi per trovarmi uno straccio di qualità da buttare là, tanto per fare un complimento anche a me.
Se sapessero quanto mi fa pena Clairette, così carina nel fiore dei suoi quattro anni, sempre disposta a mangiar bene e a dormire ancora meglio, sempre contenta e sorridente, la boccuccia piena di sì mamma
e di deliziose riflessioni infantili.
Un incubo.
I miei sconsiderati genitori si meravigliano di avere due figlie che, nonostante le loro mille differenze, vadano tanto d’accordo. Basterebbe che ci pensassero su due minuti per capire che non potrebbe essere diversamente.
Con me, Clairette è un amore, ancor più che con il resto del mondo. Mi salta in braccio, mi regala i suoi giochi, mi rivolge fiumi di dichiarazioni d’affetto tanto incantevoli quanto completamente illogiche. Sei la mia sorella maggiore preferita, mi dice, senza realizzare che non ha proprio una gran scelta visto che sono la sua unica sorella maggiore. Anzi, la sua unica sorella in generale.
Ma a quattro anni la logica è come i denti permanenti, non è ancora spuntata.
Da parte mia, non mi faccio pregare per ricambiare il suo affetto. La copro di baci e la abbraccio forte. Qualcuno dovrà pur consolarla del suo ruolo ingrato, no?
Solo che, nella nostra famiglia, questo lo capisco solo io.
Sì, io. Perché il mio ruolo è quello di pensare.
Ogni tanto capita che gli altri cerchino di usurpare la mia funzione. Ma, modestamente, non c’è paragone.
La mia forza è che sono metodica. Rifletto minuziosamente. Apro i problemi in due come se fossero uova di Pasqua. Osservo, per vedere cosa c’è dentro. E spesso scopro una sorpresa.
C’è da dire che, per la mia età, potrei esprimermi con una certa ricchezza lessicale. Ho detto potrei
.
Se soltanto mi esprimessi.
Il fatto è che non mi piace mettermi in mostra. Mi piace ancora meno scolpire per sempre le mie intuizioni, anche se piuttosto perspicaci, sulle tavole di pietra del linguaggio. Intorno a me la stragrande maggioranza della gente si sforza di esprimere opinioni decise e convinte su tutta una vasta gamma di questioni che a malapena conosce. Come se non potessimo confessare la nostra ignoranza o, peggio ancora, cambiare idea.
Questo carattere definitivo di un parere, io proprio non lo sopporto.
Allora ho trovato la soluzione ideale: mi tengo i miei commenti per me, e quando gli altri mi rivolgono la parola, rispondo solo con il pensiero.
Insomma, il più delle volte me ne resto zitta. Di conseguenza le mie doti non saltano immediatamente agli occhi e gli osservatori poco scrupolosi non si accorgono subito della profondità delle mie riflessioni.
Nel tempo, i miei genitori hanno sviluppato la capacità di interpretare le mie espressioni, benché minime. In questo campo, mia madre è una campionessa: traduce in risposta la più impercettibile delle mie mimiche con una precisione davvero sorprendente.
Al momento, quindi, le cose stanno così. Mia madre brontola, mio padre guarda, Clairette è perfetta e io penso in silenzio. La telecamera di papà se ne sta tranquilla a cuccia.
Ma domani tutto questo cambierà.
Mi sforzo di non pensarci, ma è più forte di me.
Perché io, Margotte, sono abituata a riflettere.
Capitolo 2
Cenavamo, tranquilli, come al solito. Anche se, stranamente, mia madre non brontolava e mio padre, invece di guardarsi intorno, non alzava gli occhi dal piatto.
Me lo sentivo che c’era una notizia nell’aria ma, avendoci già pensato in precedenza, so bene che tutto quello che viene detto sull’importanza