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Andare oltre le gerarchie con le organizzazioni polari
Andare oltre le gerarchie con le organizzazioni polari
Andare oltre le gerarchie con le organizzazioni polari
E-book161 pagine1 ora

Andare oltre le gerarchie con le organizzazioni polari

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Info su questo ebook

Negli ultimi decenni, le aziende hanno sperimentato comportamenti organizzativi ormai superati, rigidi, burocratici, con un eccesso di processi e di controllo il tutto di fronte ad un mondo esterno immerso in cambiamento mai sperimentato prima d’ora. In alcuni casi, le aziende sono ricorse a programmi e consulenze mirate a superare questa obsolescenza organizzativa, provando con delle riorganizzazioni a «matrice» oppure «flat», con interventi Six Sigma e poi ancora, con programmi di sviluppo della leadership. Tutti questi sforzi raramente hanno raggiunto dei reali risultati e la principale ragione di questi fallimenti è legata al fatto che tutte queste iniziative erano e sono pensate ed implementate utilizzando la stessa mentalità che vogliono combattere. Le strutture gerarchiche rafforzano sé stesse attraverso comportamenti che la stessa organizzazione chiede di smantellare, come in un anello senza fine, i programmi si susseguono e con essi i fallimenti.

ALL’INTERNO DI QUESTO LIBRO SCOPRIRAI

•Come costituire e far crescere una realtà aziendale basata sui nuovi paradigmi organizzativi;
•Come combattere la realtà esistente attraverso nuovi processi organizzativi che rendano obsoleti gli attuali;
•Cosa sono le «organizzazione polare» ed i processi organizzativi «a bolle»;
•La nostra metodologia di indirizzamento basata su OKR;
•Come scoprire i talenti sepolti in azienda;
•Cosa è High Performance Culture;
•Il nostro programma di Open Equity e Virtual Stock;
•Yorange, l’applicazione software per gestire il cambiamento.

LinguaItaliano
Data di uscita6 mar 2022
ISBN9781005575083
Andare oltre le gerarchie con le organizzazioni polari
Autore

Giuliano Zorloni

Giuliano Zorloni è un Executive e Digital Senator, ha trascorso gli ultimi 30 anni da appassionato manager in alcune aziende quali Siebel, Oracle, NTT Data, Accenture. Da imprenditore, insieme ad un gruppo di amici ha fondato alcune realtà di successo, non ultima Symphonie Prime raccontata in questo libro. Laureato in Ingegneria Elettronica presso il Politecnico di Milano, ha seguito degli studi sul Design Thinking presso INSEAD terminati con la scrittura del suo primo libro «Design Thinking Keynotes». Vive tra Roma, Milano e Monaco di Baviera. Nel tempo libero, si interessa di entrepreneurship e lean organization oltre ad aiutare dei giovani ragazzi nei loro progetti e startup. Scrivere e dipingere oltre che giocare a golf completano la sua giornata. Attualmente è founder and Co-CEO in Symphonie Prime.

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    Anteprima del libro

    Andare oltre le gerarchie con le organizzazioni polari - Giuliano Zorloni

    PREFAZIONE

    I nuovi scenari di mercato e la trasformazione del paesaggio socio-economico-culturale richiede nuovi schemi di pensiero e approcci che ai più possono sembrare folli.

    In realtà, sono solo l'espressione di chi rincorre il futuro e prova a immaginarlo.

    Il passaggio verso un'economia esponenziale ha, inevitabilmente, generato delle crepe nel già fragile e obsoleto mercato del lavoro, ancora troppo ancorato a logiche tradizionali e resistenze dettate dalla paura di cambiare.

    Nel frattempo, la globalizzazione ha spinto sempre più aziende del mondo occidentale a ricorrere a professionisti a basso costo localizzati in giro per il mondo.

    Team offshore di programmatori e designer prendono forma in Ucraina, Romania, Bielorussia, India e Pakistan spostando l'asse di business verso l'Est.

    Inoltre, l'avanzata dell'intelligenza artificiale e la diffusione delle tecnologie esponenziali ha accelerato la crescita dell'economia intangibile, in cui il valore aggiunto del lavoratore medio si è ridotto notevolmente.

    Oggi piattaforme software, know how e dati rappresentano il valore distintivo sul mercato e appartengono a una cerchia ristretta e poco accessibile di lavoratori.

    Gran parte della forza lavoro non ha le competenze adeguate e reputa la tecnologia una minaccia.

    Si vive l'incubo dei robot che sostituiscono l'uomo.

    In parte è vero - anche se appartiene più a una accattivante trama di un film apocalittico - in parte è ciò che l'uomo vuole vedere.

    Di sicuro tutti i lavori che richiedono un'azione ripetitiva o programmata saranno svolti da applicativi, assistenti virtuali e macchinari guidati dall'intelligenza artificiale.

    La lotta uomo - macchina è impari.

    Resisteranno, invece, i lavori che richiederanno l'intelletto, la relazione, le emozioni, i valori, il coordinamento, l'intuito.

    Insomma, tutto ciò che distingue un essere umano dalla tecnologia.

    Senza dimenticare tutti i nuovi lavori che nasceranno grazie alla tecnologia stessa.

    La rivoluzione digitale in atto richiede, senza troppi giri di parole, una forte azione di reskilling della forza lavoro esistente.

    Peter Diamandis, imprenditore visionario ed esperto di organizzazioni esponenziali evidenzia in uno dei suoi libri Abundance come l'intera umanità sia dinanzi a un futuro pieno di abbondanza in cui nuove opportunità emergono grazie alle tecnologie esponenziali.

    Viviamo in un'epoca di cambiamenti in cui l'unica certezza è la capacità di adattarsi ed evolversi.

    Dinanzi a questo nuovo paradigma del lavoro che ha scardinato le certezze su cui le organizzazioni si sono fondate a partire dal taylorismo, diventa necessario e ragionevole ipotizzare modelli organizzativi di frontiera.

    I lavoratori richiedono maggior dignità, flessibilità, integrità.

    Il lavoro è parte della vita di ognuno di noi e il benessere non risiede solo nella ricerca di un equilibrio, ma nell'integrazione tra le due dimensioni.

    Il biennio 2020-2022 ha reso noto ciò che per molti già era stato previsto: un numero record - e in continua crescita - di persone sta lasciando il lavoro nonostante le complessità del periodo storico.

    Un fenomeno collegato alla crescente convinzione che la vita è troppo breve per essere sprecata in un lavoro demoralizzante.

    I famosi Millennials - ora manager e presto decisori - e le successive generazioni sono alla ricerca di un lavoro pieno di significato in cui possono esprimere il proprio talento, perseguire le proprie idee, lavorare in ambiente dinamico, collaborare in team premiando la flessibilità, il rispetto e il benessere psico-fisico.

    Le organizzazioni tradizionali, quelle burocratiche, sono lente, miopi, distaccate dalla realtà, poco entusiasmanti.

    Sono tutto ciò che una giovane neolaureata o un intraprendente stagista non si augura di incontrare.

    Mai.

    Ma purtroppo succede. Imprese straordinarie, costruite per il futuro e per le persone ce ne sono poche.

    Se ti guardi intorno, sono cambiate tante cose. Possiamo fare quasi tutto con il nostro smartphone.

    Le video chiamate riducono la distanza con i nostri amici e familiari distanti.

    Possiamo acquistare tutto e riceverlo a casa dopo pochi giorni grazie a pochi click.

    Presto saremo passeggeri di automobili senza guidatore. La formazione ha finalmente incontrato il web.

    Anche il sistema salute sta scoprendo il potere degli open data.

    Potrei continuare ancora per molto. Ma una cosa è ancora ferma al passato: il management.

    Jurgen Appelo, esperto di felicità a lavoro, scrive: il management è troppo importante per lasciarlo ai manager. Vero?

    Sembra che molti professionisti non siano ancora giunti a questa conclusione.

    Frederic Laloux è riuscito a sintetizzare l'evoluzione delle organizzazioni in un fantastico libro che identifica un modello a cui ispirarsi, quello delle Teal Organization, fondate sul purpose, sulla responsabilizzazione e autonomia decisionale delle singole persone.

    Diversi esperti di Teoria delle Organizzazioni hanno rimarcato negli ultimi 2 decenni la centralità delle persone e - finalmente - ciò che era rinchiuso in saggi e manuali ha trovato la luce nell'applicazione di modelli che prediligono il self management, la distribuzione del potere decisionale, la collaborazione e la contaminazione con l'ambiente esterno.

    Le organizzazioni devono essere sempre più responsive, adattarsi al cambiamento. Antifragili.

    E migrare da un modello basato sulla competizione e sulle dinamiche top down a uno più decentralizzato e collaborativo rappresenta la grande sfida per coloro che intendono disegnare il futuro delle organizzazioni.

    Dinanzi abbiamo le DAO, Decentralized Autonomous Organization, entità regolamentate dalle persone che ne fanno parte e basate sulla tokenizzazione dei rapporti.

    Un modello noto nella blockchain e tutto da scoprire per le organizzazioni attuali.

    Oggi c'è in ballo il futuro del lavoro e il racconto di Giuliano Zorloni è l'incoraggiamento a sognare in grande, pensando a organizzazioni più distribuite e libere da catene.

    Andare oltre le gerarchie traccia la linea di separazione tra le organizzazioni proiettate nel futuro e quelle destinate alla sopravvivenza o, in molti casi, all'estinzione.

    Andrea Solimene - Co-Founder and CEO Seedble | Innovation Enabler | Lecturer | Speaker | Startup Mentor

    CONTENUTI

    PREFAZIONE

    CONTENUTI

    CAPITOLO ZERO

    NULLA E’ CAMBIATO

    ORIGINE DELLA SPECIE

    EVOLUZIONI ORGANIZZATIVE

    NON MISURIAMO IL PASSATO

    …VERSO IL PURPOSE

    ROMA: PRIMAVERA

    SYMPHONIE PRIME

    EIN SPAZIERGANG ZUM MARIENPLATZ

    ORGANIZZAZIONI POLARI

    ORGANIZZAZIONI A BOLLE

    VENTO APPARENTE

    TALENTI SEPOLTI

    HIGH PERFORMANCE CULTURE

    INTRODUZIONE ALL’OPEN EQUITY

    OPEN EQUITY W/BLOCKCHAIN

    YORANGE

    PRAGMATISMO DEL «QUI E ORA»

    CONCLUSIONI

    AUTORE

    RINGRAZIAMENTI

    COPYRIGHT

    DISCLAIMER

    OPERE DERIVATE

    TERMINOLOGIA

    CAPITOLO ZERO

    Un buon giocatore di Blackjack sa che per restare in gioco bisogna tenere il conto delle carte.

    «Contiamo le carte», risponde Raymond alla prostituta che lo ha abbordato al bar del Casinò chiedendogli cosa stia facendo a Las Vegas.

    In realtà, pochi sono realmente in grado di contare le carte come il protagonista di Rain Man, ci hanno provato i brillanti studenti del MIT Blackjack Team, che negli anni Ottanta sbancarono numerose sale da gioco e poi su quell’onda, ci hanno provato altri team di universitari, in ogni caso, prima o poi, per chiunque, viene il momento in cui occorre smettere di tenere il conto e rimescolare le carte.

    Questo, è il momento in cui decidiamo di abbandonare la nostra naturale propensione all’ordine ed al controllo e ci apriamo alla reale possibilità di effettuare un cambiamento.

    L’incertezza deve trasformarsi in forza, così Dante apre il più epico dei viaggi, costringendoci a scendere, come speleologi infernali, nella voragine che si apre sotto di noi, fino al cuore della terra.

    Avventurarsi nella terra oscura ci spaventa?

    Allora, a che sono serviti tutti quei corsi aziendali di team building a costruire zattere, scalare picchi rocciosi, ribaltarsi con le auto e lanciarsi dalle cime degli alberi se poi nel momento giusto non sappiamo farne tesoro per compiere un primo passo?

    Mettete nello zaino il

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