Mio Padre
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Info su questo ebook
Giovanni Cafagna da tutti conosciuto come Gianni, nato a Barletta il 20 aprile 1967 ma trasferito con la famiglia a Porto Recanati dal 2009 per esigenze lavorative. Fin da piccolo appassionato di scrittura compone delle poesie a partire dai diciotto anni d’età ma mai pubblicate. Dopo un lungo periodo di inattività decide di riprendere a scrivere e mettersi in gioco sottoponendo i suoi scritti al giudizio del pubblico. Dopo la prima opera (Dedicato) si propone ai lettori con questa sua seconda opera comprendente poesie di vario genere accompagnata da tre racconti prendendo spunto da eventi che in qualche modo hanno caratterizzato la sua vita.
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Anteprima del libro
Mio Padre - Gianni Cafagna
Nuove Voci
Prefazione di Barbara Alberti
Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.
È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.
Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi
Non esiste un vascello come un libro
per portarci in terre lontane
né corsieri come una pagina
di poesia che s’impenna.
Questa traversata la può fare anche un povero,
tanto è frugale il carro dell’anima
(Trad. Ginevra Bompiani).
A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.
Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.
Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.
Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterly. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov
.
Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.
Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.
Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.
Prefazione
Questo volume di Gianni Cafagna che si compone di poesie e prose ci conduce in un percorso molto intenso dal punto di vista emotivo che sa rivelarsi duro ma nello stesso tempo anche molto tenero e delicato.
La vita, con tutte le sue sfaccettature dolci e amare, e gli affetti più cari sono i due perni centrali attorno ai quali ruota la poetica di Cafagna. Essi sono due ricchissime fonti di ispirazione che permettono all’autore di utilizzare i componimenti o i racconti in maniera quasi interscambiabile per riuscire a trasmettere insegnamenti preziosi.
Basterebbe leggere alcuni versi della lirica intitolata Vita, con la quale si apre questa raccolta, per avere immediatamente un’idea dei significati che si vogliono comunicare:
Sarebbe bello che ognuno di noi
capisse che in fondo basta poco
per fare in modo che la vita abbia veramente un senso.
È proprio questa ricerca di quel «poco» che «basta» che stimola l’autore e lo porta a capire e a farci capire come la ricchezza affettiva non potrà mai competere con altre forme effimere o addirittura utilitaristiche dello stare insieme. I rapporti familiari innanzitutto, ma anche quelli di vera amicizia, sono come tanti piccoli e quasi invisibili fili tessuti insieme dal grande telaio della vita. Ed è proprio grazie ad essi che si può provare a scoprire il senso profondo dell’umanità cioè la capacità di voler bene, di amare, di dare una mano, di dare un abbraccio di conforto e incoraggiamento. In sintesi, di tenere sempre accesa la fiaccola della speranza.
Talvolta le poesie di Gianni Cafagna trovano ispirazione anche dai luoghi particolarmente cari che riescono a risvegliare sensazioni nostalgiche e malinconiche. Sono così le liriche dedicate a Barletta, città natale dell’autore, o a Civitanova Marche o Porto Recanati luoghi in cui vive e lavora. Nel cantare la bellezza di questi luoghi, tuttavia, lo sguardo dell’autore cerca sempre il volto umano come quello dei figli del Sud costretti a partire per lavoro, o ai marchigiani, gente umile e operosa.
Davvero di notevole impatto sono i tre racconti contenuti nel volume e intitolati rispettivamente Mio padre, La bambina che parlava con le nuvole e Il dovere di crederci. In essi si scorgono immediatamente elementi biografici. I tre racconti, pur se con argomenti del tutto diversi, appaiono come intrinsecamente intrecciati. Leggendoli nella successione in cui sono proposti è come se si seguisse un cammino che dal dolore del rimpianto porta verso lo stimolo a proseguire il viaggio della vita.
Sia le poesie che i racconti sono riproposti in lingua spagnola. Si tratta di un ulteriore ingrediente estetico che valorizza ancor più il lavoro di Cafagna e contribuisce a trasmettere in maniera più forte quella universalità di significati che si vuole condividere con i propri lettori.
Francesco Marchianò
Premessa dell’autore
Il libro si compone di 20 poesie e 3 racconti.
Questa non è stata una scelta casuale ma voluta.
Mio padre è nato il 20 di febbraio (20.2) mentre io sono nato il 20 di aprile (20.4) e il fatto di scrivere un libro che si compone in questo modo (20.3) costituisce una combinazione che si inserisce idealmente tra le nostre due date di nascita.
Spero che questi testi riescano a trasferire in pieno le emozioni che ho vissuto scrivendoli.
Grazie e buona lettura
Mi farebbe piacere avere un parere, sensazione o anche critiche in merito a ciò che ho scritto nel caso vorreste potete contattarmi a questo indirizzo email cagianni@tiscali.it.
Prólogo del autor
El libro consta de 20 poemas y 3 cuentos.
Esta no fue una elección casual sino deliberada.
Mi padre nació el 20 de febrero (20,2) mientras que yo nací el 20 de abril (20,4) y el hecho de escribir un El libro que se compone de esta manera (20.3) constituye una combinación que se inserta idealmente entre los nuestras dos fechas de nacimiento.
Espero que estos textos sean