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Il coraggio di ascoltarsi: Guardare alle cose cambiando prospettiva
Il coraggio di ascoltarsi: Guardare alle cose cambiando prospettiva
Il coraggio di ascoltarsi: Guardare alle cose cambiando prospettiva
E-book220 pagine2 ore

Il coraggio di ascoltarsi: Guardare alle cose cambiando prospettiva

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Info su questo ebook

Un libro in controtendenza che parte dal presupposto che siamo noi i principali fautori del nostro benessere e non esistono tecniche di guarigione o terapeuti in grado di risolvere i problemi che noi stessi non siamo pronti a lasciar andare. Il libro valorizza l’importanza di un lavoro consapevole su se stessi che, grazie alla comprensione, induca a un’analisi oggettiva del proprio vissuto e favorisca il raggiungimento di un equilibrio interiore. Attraverso esempi pratici di vita vissuta la comprensione dell’insorgenza di determinati stati d’animo e della loro manifestazione risulta facilitata: altrettanto interessante diviene seguirne la dinamica e acquisire la consapevolezza di avere il potere di cambiarla, per vivere le situazioni quotidiane che ci mettono in difficoltà con un minore impatto emotivo. Le emozioni, soprattutto se fuori controllo, sono fonte di grande sofferenza e instabilità: imparare a non lasciarsene travolgere è determinante per il proprio benessere e attraverso esercizi molto semplici, alla portata di tutti, il libro accompagna il lettore in un percorso personale di autoanalisi volto a stimolare reazioni consapevoli.
LinguaItaliano
Data di uscita19 feb 2014
ISBN9788827224687
Il coraggio di ascoltarsi: Guardare alle cose cambiando prospettiva
Autore

Donatella Coda Zabetta

Laureata in Scienze Naturali, ha seguito corsi di Massaggio antistress, di Tuina e di Onodidattica-Onoterapia (Educazione e terapia con asini). Dopo essere stata amministratore delegato e presidente della sede italiana di una ditta australiana che si occupa di importazione di lane, ha fondato a Cigliano (VC) un’associazione senza scopo di lucro denominata “Centro per lo Sviluppo Evolutivo dell’Uomo”, con l’intento di promuovere attività socio-culturali e sportive volte al benessere psico-fisico dell’individuo. Vive a Vercelli.

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    Il coraggio di ascoltarsi - Donatella Coda Zabetta

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    Il coraggio di ascoltarsi

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    guardare alle cose cambiando prospettiva

    Donatella Coda Zabetta

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    Copyright

    Il coraggio di ascoltarsi - guardare alle cose cambiando prospettiva

    di Donatella Coda Zabetta

    ISBN 978-88-272-2468-7

    Prima edizione digitale 2014

    © Copyright 2014 by Edizioni Mediterranee

    Via Flaminia, 109 - 00196 Roma

    www.edizionimediterranee.net

    Versione digitale realizzata da Volume Edizioni srl - Roma

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    Dedica

    A mio padre e a mia madre

    C’è in me qualcosa di molto reale, il sé, ma sono sempre chiuso a esso e aspetto che sia qualcosa di esterno a me a provarne l’esistenza. Rimango sempre in superficie, rivolto all'esterno per prendere qualcosa o per difendermi. E tuttavia c’è forse un altro atteggiamento, un’altra disposizione d’animo, in cui non devo prendere nulla, devo solo ricevere. Ho bisogno di ricevere un’impressione che nulla al mio esterno può darmi: l’impressione di essere, di avere un senso, un significato. Il movimento della coscienza è un movimento di abbandono. È necessario aprire le mani.

    Jeanne de Salzmann

    La realtà dell'essere - La quarta via di Gurdjieff

    Ringraziamenti

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    Un ringraziamento speciale a mia sorella Cristina che con pazienza infinita ha letto e riletto il libro; grazie ai suoi suggerimenti sono riuscita a rendere i contenuti semplici e comprensibili. Credo lei rabbrividisse alla ricezione via mail dei nuovi capitoli tanto quanto io sudavo a leggere le sue risposte tese a indurmi a spiegare i concetti in modo sempre più chiaro! Per questa ragione, un grazie di cuore Chicchi, per aver condiviso la fatica della stesura!

    Desidero ringraziare il Ven. Paljin Pulku Rinpoce per aver letto la prima bozza del libro e avermi consigliato di renderlo molto più personale e accessibile, aggiungendo una parte pratica esplicativa: passato lo shock iniziale del dover ricominciare tutto da capo, grazie al suo prezioso consiglio, il libro ha visto la luce nella sua forma attuale.

    Un abbraccio di Luce a Eddy Seferian e un grazie di cuore al mio fedele gruppo di lavoro del venerdì e a tutti coloro che in questi anni hanno frequentato il CENTRO PER LO SVILUPPO EVOLUTIVO DELL’UOMO: crescere insieme è stata un’esperienza magnifica.

    Ringrazio infine la mia famiglia, che ha saputo supportarmi e sopportarmi nel doloroso percorso verso la consapevolezza e nel faticoso lavoro di stesura del libro: un grazie di cuore a Francesco, che più volte mi ha riportato a terra con la sua pazienza e praticità, ed a Marti, Chiara, Matte e Umbi per avermi insegnato a pensare con il cuore; grazie a Max Billo per avermi ricordato quanto sia importante essere fedeli e amare senza barriere.

    Premessa

    Gli insegnamenti di questo libro desiderano essere un aiuto per tutti quelli che intimamente credono nella libertà

    e sono pronti a rimettersi in discussione

    fidandosi del loro sentire.

    Non tutti i percorsi possono essere individuati da

    un tracciato comune, ma la ricerca inizia sempre

    dall’interiorità individuale,

    cresce con la consapevolezza

    e termina con il riconoscimento dell’essere.

    Ognuno è libero di perseguire questo cammino

    seguendo il proprio cuore.

    Gli insegnamenti, ivi riportati, potranno essere accolti, ascoltati o semplicemente lasciati andare.

    Il cuore sa che cosa è per lui importante

    e la libertà è il fondamento della sua espressione.

    Con infinito amore.

    I Maestri della Gerarchia Spirituale

    Cara Anima di Luce,

    è stata nostra intenzione chiederti di scrivere un libro che accompagnasse l’uomo nel suo percorso di consapevolezza.

    Noi, Maestri della Gerarchia Spirituale, siamo esseri di Luce che hanno compiuto il percorso prima di voi incarnati e siamo in grado di guidarvi e assistervi nel vostro cammino.

    La nostra esperienza in un corpo fisico ci ha donato consapevolezza della vostra condizione e l’illuminazione che abbiamo raggiunto ci ha offerto la responsabilità di metterci a disposizione dell’uomo per il suo innalzamento evolutivo e vibrazionale.

    Per questo servizio, a cui Noi siamo dedicati, scegliamo con attenzione i canali che potranno supportarci in questo compito d’amore. Basilare è la loro preparazione, la dedizione e la purezza d’intento con la quale si dispongono a fare da tramite alle nostre parole.

    Tu, cara Anima di Luce, sei stata scelta per questo compito già da tempo e ora che la tua evoluzione lo permette, ti ringraziamo di essere portavoce del nostro amore e dei nostri insegnamenti. La tua preparazione è durata più vite (incarnazioni) per donare purezza al canale e semplicità di esposizione.

    Che la Luce sia con te e illumini le tue parole e i cuori che riusciranno a toccare.

    Con infinito amore,

    I Maestri della Gerarchia Spirituale

    Nota dell’Autrice

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    All’interno di ogni capitolo vi è una parte dedicata alle canalizzazioni dei Maestri della Gerarchia Spirituale; per questa ragione desidero spiegare meglio cosa significa essere un canale illustrando, innanzi tutto, come avviene la canalizzazione. La meditazione è per me una pratica quotidiana che mi consente di raggiungere uno stato di profondo rilassamento e di vuoto mentale in totale consapevolezza. Questo processo mi pone nella condizione migliore per poter essere un canale, cioè agire da collegamento e trasferire informazioni provenienti da dimensioni diverse da quella materiale. Per esemplificare si potrebbe pensare a una radio che utilizza le radiazioni elettromagnetiche per portare informazioni: uno strumento, che nel mio caso è in grado di trasformare l’energia in parole. Lo stato meditativo permette di sintonizzarsi su energie con frequenza vibrazionale più alta rispetto alla materia e consente, quindi, di ricevere informazioni provenienti da livelli di consapevolezza superiori. Sempre utilizzando l’esempio della radio, è evidente che la trasmissione sarà migliore quanto più la sintonizzazione sarà pulita da interferenze. Lo stesso principio vale per il canale; le informazioni saranno trasmesse in modo preciso quanto più il canale sarà riuscito, lavorando su se stesso, a ridurre l’interferenza del filtro mentale. Un altro ostacolo alla purezza delle informazioni sarà determinato dalla difficoltà, che io stessa ho riscontrato, di tradurre concetti che trascendono la realtà fisica in parole, utilizzando un lessico che a volte sembra troppo limitato. Si tratta, infatti, di tradurre in linguaggio comprensibile degli impulsi energetici, che sono chiarissimi a livello telepatico, ma non così semplici da elaborare.

    Mi sono sempre disposta a canalizzare con grande apertura di cuore e purezza d’intento per cercare di filtrare il meno possibile le informazioni e di tradurle nel miglior modo.

    Con grande umiltà, condivido gli insegnamenti ricevuti.

    Capitolo 1. L’inizio del cammino

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    27 ottobre 2008. Il giorno del mio quarantaquattresimo compleanno firmavo la messa in liquidazione della ditta d’import/export di cui ero amministratore delegato. Si chiudeva, dopo ventitré anni, la mia carriera imprenditoriale. Il socio australiano, con cui avevo collaborato fino allora con correttezza e professionalità, mi stava trascinando inaspettatamente nel baratro del suo fallimento. Ero delusa, preoccupata, amareggiata e, soprattutto, molto arrabbiata con me stessa. Mi sentivo profondamente tradita: avevo investito tempo ed energia, sacrificando la mia vita privata, in una professione che amavo e che svolgevo con passione, credendo di conoscerne a fondo gli sviluppi, per poi rendermi conto che ero divenuta parte di un contesto in cui, per soldi e potere, venivano meno rispetto e umanità. Con pazienza e perseveranza avevo posto le basi su cui costruire il mio futuro lavorativo, convinta di essere stata in grado di impostare relazioni professionali stabili e durature nel tempo, e in un attimo tutto sembrava dissolversi nel nulla. Il mondo mi stava crollando rovinosamente addosso con tutto il peso delle rinunce fatte negli anni. Non so se m’infastidiva più l’essere stata inconsapevolmente parte di un ingranaggio, o l’aver scelto consapevolmente di investire gran parte della mia energia in obiettivi materiali. Era tempo di fare un bilancio e un’analisi del mio vissuto.

    Fin dall’adolescenza avevo sempre avvertito una spinta interiore volta a una comprensione più profonda dell’esistenza e della mia presenza in questo mondo: questo mi aveva portata a dedicare il mio tempo libero alla ricerca di risposte ai quesiti fondamentali della vita. Al tempo stesso mi ero scontrata con l’incomprensione di chi considerava le mie esigenze d’interiorità paturnie cosmiche da tempo libero. Questa reazione mi aveva indotto a mantenere riservati i miei interessi, soffrendo per la solitudine che, inevitabilmente, questo comportava. Raramente avevo la possibilità di confrontarmi e di condividere le mie idee con altre persone. Quando poi, intorno ai trent’anni, la mia medianità, a seguito di un corso di channelling, si scatenò, interferendo pesantemente sulla routine della mia vita quotidiana, questa mia esigenza divenne fonte di enorme sofferenza. Mi sentivo sdoppiata: da una parte desideravo una vita normale, una famiglia normale, un lavoro normale, obiettivi che mi erano stati trasmessi dall’educazione come mete fondamentali per la realizzazione personale, dall’altra mi rendevo conto come quella parte di me diversa spingeva per venire alla luce e si sentiva soffocata da tanti schemi.

    Questa situazione mi rendeva insicura e spesso m’induceva a pensare di essere sbagliata, fuori luogo. Vivevo questa mia condizione come penalizzante e accettai per anni il compromesso di essere come gli altri desideravano fossi, mettendo a tacere quelle domande che, regolarmente, tornavano a farsi sentire, facendomi precipitare in profonde crisi interiori. La sofferenza era travolgente e passavo giorni a piangere disperata, senza in realtà comprendere la causa di questo malessere. Il giorno del mio compleanno era sempre un appuntamento molto doloroso: inevitabilmente mi soffermavo a pensare che, nonostante le mie ricerche, non avevo trovato delle risposte soddisfacenti e che un altro anno era passato in modo superficiale, senza aver compreso dove fossi diretta né perché, e che mi ero accontentata di vivere.

    Percepivo la presenza di un progetto più grande per l’uomo, ma nelle religioni ritrovavo dogmi e schemi che richiedevano un’accettazione passiva basata sulla fede, senza fornire gli strumenti per una comprensione più profonda. Ritenevo la fede un grande dono, ma non la consideravo il punto di arrivo della mia ricerca interiore. La medianità alimentò ancora di più questa mia convinzione. Vedevo e parlavo con persone defunte: alcune mi raccontavano della Luce, altre mi chiedevano di portare dei messaggi a chi era rimasto in vita nel tentativo di alleviarne il dolore. Ben presto questa mia capacità si trasformò in un vero e proprio tormento: non ero in grado di schermarmi, né conoscevo qualcuno che condividesse questa esperienza con cui parlarne, e le mie notti furono sempre più faticose. Nel momento in cui mi rilassavo ero più ricettiva: mi sentivo toccare, urlare nelle orecchie e mi vedevo circondata da persone, invisibili a tutti gli altri. Dovevo alzarmi e scrivere i messaggi per non impazzire, il mio braccio vibrava fin tanto che non prendevo la penna in mano: provai a mettere la mano sotto l’acqua gelata e a fare tantissima attività fisica per mantenere il mio livello vibrazionale basso, ma senza risultati.

    Durante il giorno mi capitava spesso di vagare con lo sguardo nel vuoto e viaggiare in un’altra dimensione o in altri luoghi senza riuscirmi a controllare. Avevo visioni di vite precedenti e questo non faceva che confermare la mia convinzione interiore di star percorrendo un percorso esperienziale che inevitabilmente avrebbe dovuto portarmi da qualche parte. Ero stanchissima e iniziai ad avere problemi con mio marito. Lui non credeva a queste cose, ne aveva paura e mi proibì di parlarne in giro per non passare per pazza. Allo stesso tempo era turbato dai messaggi che ricevevo e che svisceravano nei dettagli la vita di persone che non conoscevo e di cui sembravo sapere tutto. A tutto questo si aggiunse la chiaroveggenza, che nei sogni mi portava a incontrare lo Spirito di persone che sarebbero morte nel giro di qualche giorno, mentre nella quotidianità mi permetteva di prevedere avvenimenti.

    Fu un periodo allucinante. Non sapevo più come gestire la situazione e, oltre a vivere il disagio di queste continue ingerenze nella mia vita, avvertivo l’allontanamento, sempre più grande, dalla persona con cui avevo scelto di condividere la vita. Non mi sentivo compresa né supportata: non avevo scelto tutto questo consapevolmente, ma di punto in bianco mi ero ritrovata a fare i conti con qualcosa che mi apparteneva.

    Ma proprio la medianità, che consideravo la fonte di tutti i miei problemi, fu la mia ancora di salvezza permettendomi di canalizzare i Maestri della Gerarchia Spirituale. Allora non ero ancora consapevole della Loro esistenza: per me erano semplicemente Esseri di Luce o Spiriti Guida, come mi piaceva definirli. A volte Li vedevo, avevo la sensazione fossero Saggi o Maestri di altri tempi, a volte Li visualizzavo come splendide Luci; ne percepivo sempre la presenza a livello energetico perché mi sentivo come inondata da una Forza che vibrava in tutto il mio essere. All’inizio questa energia mi percorreva lasciandomi stravolta e assolutamente inconsapevole di quello che vivevo e scrivevo: era come perdere i sensi. Con l’affinarsi della mia percezione e l’adattamento del mio corpo, imparai a parlare con Loro telepaticamente e a scrivere i Loro insegnamenti, rimanendo consapevole: mi aiutarono, a poco a poco, a trovare stabilità e a controllare le mie sensazioni. L’incontro con la forza di questi splendidi Esseri di Luce divenne, allora, fonte di pace e serenità. Era come entrare in un’altra dimensione, dove tutto era armonia e Luce. Mi rilassavo e lasciavo andare la penna sulla carta. Scrivevo pagine su pagine. Loro mi insegnavano come fare: era sufficiente pensare a una domanda che già ne avevo scritto la risposta.

    Ovviamente fu un’opportunità eccezionale che cambiò letteralmente la mia vita. Passai cinque anni a scrivere ininterrottamente in ogni momento libero, ottenendo le tanto ricercate risposte e, finalmente, compresi perché stavo così male. Stavo rinunciando a una parte di me per essere accettata dagli altri, con la conseguenza di non sentirmi a mio agio e con la frustrazione di non riuscire mai a soddisfare nessuno nonostante tutti i miei sforzi. I Maestri mi amavano per com’ero, con le mie insicurezze, e mi aiutarono a trovare la forza per ribaltare la situazione, persuadendomi a credere in me stessa, accettandomi completamente.

    Quando mi sentii pronta, scelsi di allontanarmi da mio marito: fu una decisione maturata in più di un anno e con grande dolore, per la presenza di una figlia ancora piccola. Lui aveva riposto in me aspettative che non mi corrispondevano più e non era pronto a rinunciarvi, accettando la mia trasformazione. Mi trovavo dinanzi una scelta tra le più difficili nella vita: amare me stessa o chi avevo scelto come compagno, salvaguardare l’unità della famiglia per mia figlia o rinunciare a una parte di me di cui ormai ero consapevole. Scelsi me stessa: il mio immenso dolore velò quello di coloro che mi amavano e non mi permise, allora, di vedere la reale sofferenza della mia bimba, di soli otto anni, incapace di comprendere una decisione di questo genere. Realizzai la sua grande rabbia solo molti anni dopo, quando,

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