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Ti racconto perché l’armonia è dentro di te - Leggersi con i fiori di Bach
Ti racconto perché l’armonia è dentro di te - Leggersi con i fiori di Bach
Ti racconto perché l’armonia è dentro di te - Leggersi con i fiori di Bach
E-book120 pagine1 ora

Ti racconto perché l’armonia è dentro di te - Leggersi con i fiori di Bach

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Info su questo ebook

La lettura del libro è diretta e autentica. Il vissuto personale trova una fusione con una continua ricerca accademica nell’ambito delle discipline olistiche. Un punto di incontro tra il mondo della salute consapevole e naturale e l’eccessiva medicalizzazione. La superficialità con cui si ricorre ad un farmaco è dannosa per la salute e ci predispone alla recidiva della malattia. L’intento è divulgativo per chi inizia a porsi domande sulla qualità della vita e su quanto questa dipenda in primis da noi e dalle scelte che facciamo in consapevolezza. L’apertura del cuore è il punto di forza al fine di “guardare oltre” i vecchi schemi di credenze e convinzioni che limitano il proprio “Sentire”. Il significato di benessere e l’importanza dell’unicità della persona sono fondamentali per comprendere come liberarsi da condizionamenti e comportamenti imposti, per esplorare modi diversi di gestire la propria salute. La floriterapia come scelta possibile per gestire stati d’animo, imparando a conoscere le potenzialità “terapeutiche” dei fiori di Bach. Un approccio che consente di esplorare il mondo interiore attraverso il racconto di casi concreti facendo emergere la natura interiore dell’individuo nell’ambito di convenzioni sociali e culturali, armonizzando l’intimo sentire.
LinguaItaliano
Data di uscita11 set 2020
ISBN9788831693325
Ti racconto perché l’armonia è dentro di te - Leggersi con i fiori di Bach

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    Anteprima del libro

    Ti racconto perché l’armonia è dentro di te - Leggersi con i fiori di Bach - Emma Zaccardelli

    Origa

    Note introduttive: L’Armonia è la Strada, l’Equilibrio è il Traguardo

    Scrivere questo libro rappresenta la possibilità di condividere, con te che lo stai leggendo, la mia personale crescita fatta di ricerca, di studio, di vita vissuta e di capacità di interpretare i messaggi nella realtà che mi circonda. Una crescita in consapevolezza, che vuol dire avere compreso che la vita si svolge nel qui ed ora, e che i miei figli possono, oggi, Ascoltarmi perché a mia volta io so Ascoltarmi.

    Non è un libro sulle pratiche di crescita personale ma una lettura, semplice e diretta, basata sulla mia esperienza, di vita e di lavoro, che desidero rappresenti uno stimolo, dal quale partire, per te che rifletti sulla qualità della vita, su quanto questa dipenda da noi per primi e dalle scelte che facciamo in consapevolezza o meno. Dedicato sia a te che hai la percezione che tutto sommato la vita sia cosa semplice, ma anche a te che ne percepisci le difficoltà, scoraggiandoti e non trovando quella giusta spinta per fare il primo passo: apri il cuore e la mente abbandonando vecchi schemi di credenze e convinzioni che limitano il tuo Sentire.

    L’ARMONIA E’ DENTRO DI TE: ASCOLTATI!

    IL MIO INIZIO

    Vivi come desideri, scegli liberamente e trasferisci esperienze reali con tutto il bagaglio di emozioni che entrano in gioco e che lasciano il segno dell’essere persona Consapevole

    Il mio libro nasce come realizzazione di quel sogno nel cassetto che avevo da bambina: semplicemente scrivere un libro. Ai tempi non sapevo di cosa avrei scritto e come sarebbe finito nelle tue mani. Oggi realizzo quel sogno, sapendo esattamente cosa sono divenuta e, cosciente, che nel mio percorso di vita ci saranno ancora tante trasformazioni basate su ciò che sento e che voglio. La mia trasformazione mi ha condotta a vivere la vita che desidero facendo il lavoro che amo, e voglio raccontartelo iniziando a considerare la possibilità di vivere più in sintonia con Te stesso e con Madre Natura. Sentirsi liberi di scegliere, in modo consapevole, come avere cura di sé sperimentando e cercando di andare oltre tutto ciò che viene imposto. La ricerca parte da un bisogno, uno stato di disordine interiore: difficilmente mi sono lasciata trascinare dalla corrente, per molti risultavo una disubbidiente. Oggi, invece, nonostante in alcuni contesti mi sia sentita inadeguata, sono grata a me stessa per aver avuto il coraggio di vedere il buono che questa parte di me voleva comunicarmi. E’ una mia responsabilità ascoltarmi. Credo davvero che ognuno di noi sia responsabile di ciò che è, di come vive, sulla base delle scelte che compie nella propria vita. Le cose non vanno come vanno per caso, o per colpa della fortuna o sfortuna. Noi pensiamo, noi scegliamo, noi agiamo, non è assolutamente vero il contrario. Aver sviluppato questo pensiero mi ha donato il privilegio di costruire il mio percorso di vita. Ho visto germogliare e crescere ogni parte di me, giorno dopo giorno, lentamente, come può crescere lentamente ma con tanta attenzione, se curato, un nuovo fiore. All’inizio, più di vent’anni fa, non posso dire di esserne stata letteralmente consapevole, vivevo quella fase in cui si iniziano a percepire quasi con forza certe sensazioni. Senti che alcune cose non vanno e che le tue potrebbero essere intuizioni corrette ma erano gli anni in cui l’educazione, il giudizio degli altri dalla scuola, alla pesavano molto. La persona che sono oggi è frutto di un continuo divenire che, passo dopo passo, ha segnato e segna il mio cammino con sempre maggiori consapevolezze. Nella vita di ognuno emergono situazioni di spicco che segnano un passaggio o una fase di presa di coscienza. Impressi nella mia mente, due aneddoti capaci di richiamare alla memoria episodi importanti che, in qualche misura, hanno segnato la capacità di realizzare la vera me.

    Primo episodio: terza media e la meraviglia di avere avuto per tre anni La professoressa di Italiano che, se hai il privilegio di incontrare, può segnare positivamente la tua crescita. Possedeva il dono di farti comprendere ciò che era importante per te e chi tu fossi realmente, senza forzature, con la semplice passione e il cuore che metteva nell’insegnamento della sua materia. Una guida in ombra, come mi piace definirla, ha elevato la mia percezione attraverso la magia della letteratura, trasmettendomi il dono di esplorare mondi in un certo senso immaginari e la realtà del mio essere Emma. Sosteneva ed incentivava le scoperte che ogni giorno facevo su me stessa fuori dal contesto convenzionale. I suoi insegnamenti mi rendevano libera di essere e di esprimere la mia natura più autentica, mostrandolo poi anche all’interno dei costrutti e degli obblighi scolastici. L’esame di terza media è stato per noi due la chiusura di un cerchio e l’apertura di un nuovo capitolo. Un tema di terza che ha voluto leggere pubblicamente, sono certa, per rendermi fiera di ciò che stavo divenendo e delle potenzialità che dovevo ancora lasciare libere di fluire attraverso le future esperienze di vita. Decisione naturale è stata la scelta del Liceo Classico; posso dirti che le aspettative erano altissime (ti sembrerà strano a soli 14 anni). Credevo che al Liceo avrei trovato più chiaro e definito il mio percorso. I primi due anni molto nozionistici, a tratti più letterari, mi hanno introdotta nella tipologia di scuola che apprezzavo molto. E qui, si inserisce il secondo episodio. Era il primo anno del liceo, terzo anno di superiori. Le premesse le conosci, ero assolutamente convinta della mia scelta. Primo giorno, prima ora arriva la professoressa di lettere; la osservo e a pelle sento. Per non lasciarmi prendere da una mera percezione a prima vista, decido di aspettare un po' di tempo per avere l’opportunità di conoscerla. L’ascolto e l’osservazione dei giorni successivi non lasciano grossi dubbi: l’energia che mi trasmetteva non mi piaceva affatto. Dopo poco tempo la prima prova: compito di italiano che aveva come oggetto l’invenzione di una storia, molto libero, probabilmente per conoscerci meglio. Almeno così credevo. Scrivo, consegno, corregge, riconsegna il compito e…sufficiente! Spiegazione: avrei copiato il compito (ricordi, era un tema di fantasia!!!), questo giustificava la mia sufficienza e che, a uso avviso, non fosse un mio lavoro (compito in classe dove sei tu, banchetto separato, con il tuo foglio, la tua pennina bic e lei come un falco che governa l’aula), perché fatto troppo bene. Avrei voluto vedere l’espressione del viso della prof. delle medie, avrebbe sicuramente avuto qualcosa da ridire! Ricordo ancora quella tristezza mista a rabbia e voglia di risponderle con tono meno diplomatico. Non era nel mio stile: le dissi che il compito era mio e che se riteneva corretto il suo giudizio poteva tenersi la sua sufficienza. Anni duri i due successivi fino al diploma. In un certo senso questa esperienza, durata tre anni con una persona che aveva deciso che io non valevo, avevano finito per trascinarmi in un vortice da un lato ma dall’atro stavo mettendo le basi per capire chi fossi davvero.

    Se questo genere di esperienze possono convincerti che forse non vali così tanto e distruggerti l’autostima è anche vero che, restando fedeli a te stesso, posso fortificarti più di quanto immagini.

    Ti sarà capitato in un’età caratterizzata da fragilità che episodi spiacevoli vissuti a scuola o in famiglia possano farti crollare molto facilmente. Spesso avevo un senso di vertigine e tachicardia durante le ore di scuola, tanto da farmi sembrare una persona debole di salute (niente di più falso) ma era così, io mi sentivo così. Ricordo, dopo questi cinque anni, il dilemma della scelta universitaria. Dov’era finita la persona sicura, che sapeva cosa fare, determinata, gioiosa che sentiva cose bellissime? Chi mi diceva di fare medicina ai tempi, oggi mi ricorda ancora il suo consiglio, io non lo ascoltai, chissà probabilmente non era quella la strada che avrebbe fatto di me la persona che sono divenuta. Scelsi quasi a caso ad essere sincera, anche se oggi so che nulla accade per caso. Economia fu la decisione. Esatto opposto delle mie propensioni: sarà stato il rifiuto per le materie umanistiche? o il dimostrare di poter fare tutto quello che volevo? Certo è che il mio stato d’animo, le mie emozioni avevano condizionato la mia mente facendomi adottare un certo atteggiamento e visione delle cose. Mi sono sempre chiesta il perché di questa scelta e negli anni ho potuto dare una risposta. Capivo che non poteva essere quella la strada, ma abituata a dare il meglio sempre, non solo ho raggiunto l’obiettivo laurea con il massimo dei voti ma ho cercato di scegliere il ramo più affine alla mia persona: Risorse Umane. Questa decisione mi risollevò all’inizio o, almeno, lo fece in apparenza. Esperienze nel mondo post universitario ne ho fatte e tutte sono state nell’ambito della selezione e formazione del personale. Ricordo il periodo in cui lavoravo in un contesto aziendale di grandi dimensioni vicino a Bologna e la responsabile della Formazione, che affiancavo, veniva

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