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La libertà non ha prezzo
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E-book46 pagine39 minuti

La libertà non ha prezzo

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La Libertà Non Ha Prezzo di Davide Dato è una lettura commovente e coinvolgente, dalla quale traspare evidente la passione e la dedizione dell'autore per l'argomento e per ciò che rappresentano i personaggi. Passione e dedizione che non possono non emozionare il lettore, catapultato e accompagnato nella vicenda narrata. Ad aiutare sono anche lo stile di Davide, concreto e deciso che ci permette di orientarsi e di ricostruire la vicenda. Gli scenari, dettagliati e precisi, permettono a chi legge di calarsi rapidamente e perfettamente nel contesto che di volta in volta viene descritto. Dallo sviluppo idoneo e completo dei personaggi, anche tramite i dialoghi, è possibile intuirne carattere, sentimenti, opinioni, e per il lettore è semplice immaginarli, inquadrarli ed immedesimarsi.
LinguaItaliano
Data di uscita15 lug 2022
ISBN9791221415308
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    Anteprima del libro

    La libertà non ha prezzo - Davide Dato

    Capitolo I

    Era una mattina di quelle pigre e indolenti, il cielo dormiva intontito, e anche Roma. Quello che mi accadde fu inaspettato come quando il telefono squilla la notte e hai appena preso sonno. La placidità sonnolenta della città fu investita da un attacco di violenza di cui fui spettatore improvvisato. Ero a Roma per motivi culturali, dovevo recensire una compagnia di teatro sperimentale, e mi trovavo a Prima Porta per puro caso. Sorseggiavo il caffè che incalza quei pensieri di primo mattino. Quei pensieri che forse corrono nella mente delle persone che dormono troppo poco, e in un certo senso continuano a sognare anche quando già sveglie.

    Un corteo di uomini compare in strada. Una folta massa di torba, di uomini rasati e vestiti di nero. Abiti rubati a un tempo che vive a metà tra la modernità e un passato bestemmiato, mostrine che sbucano qua e là, t-shirt con slogan banali e razzisti. Le braccia e le gambe che scimmiottano portamenti militari schiacciando ogni figura in unico mazzo di carte. Era un funerale. Fascisti. Qualcuno di loro doveva essere morto, così lo salutavano. C’era qualcosa di talmente risibile nell’imbecillità delle loro movenze che spogliava di sacralità perfino il più triste cerimoniale della vita: la morte. Il feretro era coperto da una bandiera italiana, un’espressione di appartenenza dietro cui si cela una debole e soffocata idea di

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