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Incubi notturni
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E-book61 pagine30 minuti

Incubi notturni

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L’opera è un noir metropolitano e ne fa da sfondo un bellissimo e intrigante paesaggio irlandese. Morena, la protagonista, è una donna forte e determinata, che non si lascia intimidire dalle avversità ed è desiderosa di apprendere la vita. Si ritroverà, nel corso della narrazione, a fare i conti con i misteri che attanagliano i boschi irlandesi e con le scoperte sorprendenti che non faranno altro che rendere più profonda la ricerca della verità della giovane Morena.
LinguaItaliano
Data di uscita3 lug 2022
ISBN9788893693363
Incubi notturni

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    Anteprima del libro

    Incubi notturni - Teresa Averta

    Prefazione

    Diversamente dai giallisti italiani dell’ultima generazione, alcuni della quale abbiamo imparato a conoscere grazie ai gruppi di lettura in web e grazie alle nostre assidue visioni dei film del cinema giallo e poliziesco italiano, Teresa Averta non considera il romanzo poliziesco un’occasione per indagare e rappresentare i mali della società contemporanea. Al contrario, i suoi romanzi vogliono essere piuttosto una proposta di distensione ed evasione, offrendo al lettore la possibilità di rifugiarsi in un mondo parallelo a quello della vita reale, un mondo di finzione e immaginazione dove a dominare sono la fantasia e l’attrattiva di una dimensione altra, alternativa a quella vera. Forse anche per questo motivo i suoi romanzi nascono da motivazioni e input molto diversi dalla semplice attenzione alla cronaca: una frase, un’immagine, un motivo narrativo proveniente dalle fonti più eterogenee e impensate s’impone alla sua mente e non la abbandona più, fino a che da quell’elemento ancora informe e privo di situazione non nasce una storia completa, complessa e articolata in tutte le sue parti. Anche se poi, inevitabilmente, qualche collegamento finisce per rendersi necessario, il punto di partenza non riconduce quasi mai all’attualità. Anzi, i primi spunti narrativi, e poi soprattutto l’ambientazione, il background dei personaggi, persino la stessa scena del crimine (perché di crimini e più specificamente di omicidi si tratta, anche se raccontati in modo del tutto originale e atipico), possono essere spesso qualcosa di molto lontano - cronologicamente e culturalmente - dalla quotidianità contemporanea, anche da quella particolare di un commissariato di polizia. Generalmente l’autrice preferisce partire, infatti, da un elemento scientifico o storico, rievocare un fatto o una situazione che appartiene a un passato ormai remoto, o magari evocato da una leggenda, da un dato folkloristico oggetto di studi archeologici, teologici o antropologici. Colpa della sua formazione e degli interessi anche professionali nel campo dell’antropologia, della letteratura fiabesca, della storia, delle sagge letture di romanzi, della caterva di romanzetti Harmony di cui si è nutrita culturalmente quand’era ragazzina e degli studi medievali cui lei sempre si è ispirata.

    Leggendo il racconto, si può notare come la fase della scrittura all’inizio è pacata, serena, ma poi diviene frenetica e dominata dall’ansia. Stesura e completamento della trama si esauriscono in appena tre settimane; ma ciò che esce da questo primordiale processo creativo è ben diverso da ciò che sarà poi la storia nella sua forma finale. Segue, infatti, una lunghissima fase di controllo e riscrittura, che può comportare anche cinque o sei diverse versioni del testo. Obiettivo da raggiungere non è solo l’articolazione e la coesione della trama, ma anche la

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