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La lotta tra luce e tenebre: Alle origini della teologia cristiana della storia
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E-book82 pagine1 ora

La lotta tra luce e tenebre: Alle origini della teologia cristiana della storia

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          Uno dei più gravi errori del nostro tempo consiste nel credere che le umane vicende siano estranee ai fattori religiosi, specialmente a quelli di origine soprannaturale, e che l’intera storia dipenda solo da fattori meramente terreni e temporali, come la cultura, la scienza, la tecnica, la politica e l’economia.
          Eppure, almeno fino a ieri, le ideologie più influenti presupponevano una sorta di filosofia della storia chiamata storicismo: ossia quella concezione para-religiosa secondo cui le umane vicende fanno parte di una inarrestabile corrente progressiva mossa da agenti misteriosi e mirante a fini salvifici. Dallo storicismo sono nati movimenti dominanti come illuminismo, liberalismo, social-comunismo, democratismo, positivismo, evoluzionismo, modernismo.   
         Comunque sia, i drammatici eventi degli ultimi tempi hanno messo in crisi le cosiddette “grandi narrazioni” culturali, manifestando come illusorie le filosofie progressiste della storia e come fallimentari le imprese dei loro movimenti politici. Infatti, ormai chi crede più alla “civiltà moderna”, che ci ha condotto a un vicolo cieco? Chi crede più alle rivoluzioni comuniste, che hanno prodotto miseria e schiavitù? Chi crede più al progresso tecnologico, che sta inquinando la natura e asservendo i popoli? Chi crede più al progressismo cristiano, che ha ridotto la Fede al lumicino?
          Purtroppo, questo epocale fallimento della modernità sta spingendo molti a passare dalla ottimistica e ingenua fede nel progresso alla pessimistica e grottesca fede nel regresso auspicato dalle sette postmoderne come quella ecologista. Si realizza così un tipico caso di quel rovesciamento di valori e di progetti provocato dalle grandi illusioni quando suscitano altrettanto grandi delusioni.
          Il cristiano deve eludere la falsa alternativa di scegliere tra il ricuperare l’illusione progressista e il ripiegare nella delusione regressista. Egli deve ricordarsi che origine, signore e fine della storia non è l’Uomo né la Vita né la Natura ma è il Dio trinitario, quello Creatore, Redentore e Santificatore; egli deve sapere che la divina Rivelazione dimostra che il senso della storia può essere scoperto e valutato solo ponendosi da una prospettiva religiosa, ossia quella della divina Provvidenza.
          A questo mira quel settore della dottrina cristiana noto come teologia della storia. Essa s’impegna a scrutare lo spettacolo delle umane vicende per scorgervi i segni della regìa divina e la trama del progetto provvidenziale, il quale mira non alla deificazione dell’uomo, tantomeno alla “salvaguardia del creato”, bensì a glorificare la Ss.ma Trinità nel tempo e nello spazio.
LinguaItaliano
EditoreChorabooks
Data di uscita15 mag 2022
ISBN9791222022093
La lotta tra luce e tenebre: Alle origini della teologia cristiana della storia

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    Anteprima del libro

    La lotta tra luce e tenebre - Guido Vignelli

    Introduzione

    Uno dei più gravi errori del nostro tempo consiste nel credere che le umane vicende siano estranee ai fattori religiosi, specialmente a quelli di origine soprannaturale, e che l’intera storia dipenda solo da fattori meramente terreni e temporali, come la cultura, la scienza, la tecnica, la politica e l’economia.

    Eppure, almeno fino a ieri, le ideologie più influenti presupponevano una sorta di filosofia della storia chiamata storicismo: ossia quella concezione para-religiosa secondo cui le umane vicende fanno parte di una inarrestabile corrente progressiva mossa da agenti misteriosi e mirante a fini salvifici. Dallo storicismo sono nati movimenti dominanti come illuminismo, liberalismo, social-comunismo, democratismo, positivismo, evoluzionismo, modernismo.

    Comunque sia, i drammatici eventi degli ultimi tempi hanno messo in crisi le cosiddette grandi narrazioni culturali, manifestando come illusorie le filosofie progressiste della storia e come fallimentari le imprese dei loro movimenti politici. Infatti, ormai chi crede più alla civiltà moderna, che ci ha condotto a un vicolo cieco? Chi crede più alle rivoluzioni comuniste, che hanno prodotto miseria e schiavitù? Chi crede più al progresso tecnologico, che sta inquinando la natura e asservendo i popoli? Chi crede più al progressismo cristiano, che ha ridotto la Fede al lumicino?

    Purtroppo, questo epocale fallimento della modernità sta spingendo molti a passare dalla ottimistica e ingenua fede nel progresso alla pessimistica e grottesca fede nel regresso auspicato dalle sette postmoderne come quella ecologista. Si realizza così un tipico caso di quel rovesciamento di valori e di progetti provocato dalle grandi illusioni quando suscitano altrettanto grandi delusioni.

    Il cristiano deve eludere la falsa alternativa di scegliere tra il ricuperare l’illusione progressista e il ripiegare nella delusione regressista. Egli deve ricordarsi che origine, signore e fine della storia non è l’Uomo né la Vita né la Natura ma è il Dio trinitario, quello Creatore, Redentore e Santificatore; egli deve sapere che la divina Rivelazione dimostra che il senso della storia può essere scoperto e valutato solo ponendosi da una prospettiva religiosa, ossia quella della divina Provvidenza.

    A questo mira quel settore della dottrina cristiana noto come teologia della storia. Essa s’impegna a scrutare lo spettacolo delle umane vicende per scorgervi i segni della regìa divina e la trama del progetto provvidenziale, il quale mira non alla deificazione dell’uomo, tantomeno alla salvaguardia del creato, bensì a glorificare la Ss.ma Trinità nel tempo e nello spazio.

    A differenza delle religioni pagane, quella cristiana ha una concezione della natura e della vita non tragica ma drammatica, perché fondata non sul mito ma sulla storia, vista non come un inesorabile ciclo di eterno ritorno dell’identico ma come un volontario pellegrinaggio verso una meta da raggiungere e un fine da compiere.

    «Globalmente considerata, la storia è la narrazione degli avvenimenti che manifestano i disegni di Dio sull’umanità e la loro realizzazione nel tempo, sia come intervento divino diretto e miracoloso, sia per mezzo della libertà umana» [1] .

    Pertanto, la storia dev’essere vista come un gigantesco poema o come una enorme composizione polifonica, diretti da Dio ma recitati o cantati dagli uomini, al fine di manifestare la gloria del Creatore mediante la collaborazione delle libertà create alla Sapienza increata. In questo contesto, lo studio della storia sacra può fornire notevoli lumi e consigli al comportamento umano lungo la storia profana [2]..

    Avere una retta concezione del progetto provvidenziale sulla storia è decisivo per il destino dell’uomo, perché egli deve capire in quale fase di questo piano egli vive, in quale situazione si trova, quale compito gli spetta, in quale settore operare, in quale direzione muoversi, cosa favorire e cosa combattere.

    Specialmente se assume un pubblico incarico, il cristiano ha il dovere di scoprire quale ruolo egli, la sua stirpe, la sua associazione e il suo popolo devono svolgere per adempiere il compito affidatogli dalla divina Provvidenza all’interno del progetto della universale santificazione avviata dal nostro Redentore mediante la sua Chiesa.

    Le umane vicende contemporanee dimostrano che l’aver trascurato lo studio della teologia della storia ha favorito il disorientamento dell’umanità; peggio ancora, l’aver accettato false e corrotte narrazioni storiografiche ha favorito il traviamento e la rovina dei popoli. Pertanto, riscoprire la vera teologia cristiana della storia è condizione necessaria per disintossicarsi dalle illusioni, imparare dalle delusioni e tornare sulla retta via.

    L’intento e la portata di questo mio libretto sono modesti. Non essendo un teologo né un biblista, non ho preteso di svolgere una organica esposizione della visione cristiana della storia e nemmeno un riassunto della storia sacra ed ecclesiastica. Mi sono limitato a delinearne le originarie premesse bibliche, perché sono illuminanti e decisive nel far capire il disegno divino e il comportamento della umanità lungo la sua avventura.

    Sono quindi partito dall’inizio delle umane vicende, ossia da quel Peccato Originale che costituisce il drammatico avvio della storia, per terminare con la sola grande svolta storica, l’evento – letteralmente cruciale! – che ha determinato le successive vicende fino ad oggi: ossia la Redenzione dell’umanità, con la conseguente fondazione della Santa Chiesa Cattolica e nascita della Cristianità. Ovviamente, la fonte principale della mia narrazione è stata la

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