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La formula segreta della vera Leadership: Padroneggia le competenze chiave per ottenere il successo manageriale grazie alla comunicazione interpersonale e diventando il leader migliore che puoi essere
La formula segreta della vera Leadership: Padroneggia le competenze chiave per ottenere il successo manageriale grazie alla comunicazione interpersonale e diventando il leader migliore che puoi essere
La formula segreta della vera Leadership: Padroneggia le competenze chiave per ottenere il successo manageriale grazie alla comunicazione interpersonale e diventando il leader migliore che puoi essere
E-book161 pagine2 ore

La formula segreta della vera Leadership: Padroneggia le competenze chiave per ottenere il successo manageriale grazie alla comunicazione interpersonale e diventando il leader migliore che puoi essere

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Fallire un obiettivo è un evento che può portare due esiti.

Uno di questi è la rinuncia: ci convinciamo che quella non era la strada giusta per noi, quando forse avremmo potuto semplicemente agire diversamente. 

Il secondo possibile esito è una deresponsabilizzazione rispetto a ciò che è accaduto, che ci impedisce di trarre beneficio dai nostri errori: ci ritroviamo a pensare che se falliamo, non è colpa nostra, ma di alcune contingenze esterne che hanno provocato quella sconfitta, e non poteva andare diversamente.

La ricerca della perfezione è un’utopia che porta a una visione distorta di ciò che chiamiamo successo, che non significa raggiungere sempre e comunque i propri obiettivi, ma vuol dire sviluppare un mindset resiliente, focalizzato, determinato, e abbandonare quegli atteggiamenti arroganti e presuntuosi che ci impediscono di evolvere.

Sapere di aver sbagliato è indice di umiltà e consente a un vero leader di crescere, attraverso un percorso di formazione che possa elevarlo sempre di più e condurlo a dare il meglio di sé in ogni ambito.

Ciro Persiano ripercorre la propria esperienza personale e professionale che lo ha portato a diventare oggi business coach e formatore, e con questo libro ci suggerisce di pensare al fallimento come a una risorsa da cui trarre degli insegnamenti. Assumersi la responsabilità di un insuccesso è il primo passo per diventare un vero leader, una persona che prende consapevolezza del fatto che un errore non è solo un errore, ma un mezzo per migliorare le proprie performance, per raggiungere l’eccellenza e sviluppare la propria vision.
LinguaItaliano
EditoreBookness
Data di uscita19 dic 2022
ISBN9791254891223
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    Anteprima del libro

    La formula segreta della vera Leadership - Ciro Persiano

    PREFAZIONE

    di Rosa di Marino

    Hai presente quelle mattinate grigie di metà novembre, con quella pioggerellina che sembra leggera e impalpabile, ma quando esci senza ombrello ti accorgi che in realtà un peso specifico ce l’ha quell’acqua, e cade tutta addosso a te?

    Ecco, era proprio una di quelle mattine quando, dopo una riunione produttiva di brainstorming su un nuovo progetto, Ciro all’improvviso mi chiede: Mi scrivi la prefazione del libro?. Stupore, gioia, gratitudine e profonda stima: questi i sentimenti che mi hanno accompagnato da quel momento. 

    Conosco Ciro diversi anni fa, un sabato pomeriggio, a seguito di un corso di crescita personale al quale aveva partecipato; da subito, di lui mi aveva colpito il suo essere poliedrico: aveva avuto esperienze diverse e complementari, era caduto e si era sempre rialzato più forte di prima, e aveva negli occhi quella luce che ritrovo spesso nei bambini e più raramente negli adulti, la luce di chi è curioso, di chi vuole crescere e scoprire il mondo, di chi ha sete e fame di conoscenza.

    Credo che uno dei suoi più grandi punti di forza sia essere consapevole di quanta strada ha percorso e allo stesso tempo avere l’umiltà di essere un eterno studente; un’anima in cammino conscia del fatto che il meglio deve ancora venire.

    Da quel primo incontro è passato diverso tempo e ho avuto la fortuna di poter conoscere Ciro in alcuni aspetti della sua vita: con  la sua compagna, con  i suoi amati figli, i suoi progetti lavorativi… Il comune denominatore è sempre la sua congruenza, la sua ricerca di soluzioni, la sua vision: lo rendono un leader straordinario e un esempio da seguire.

    Sono felice e orgogliosa di aver avuto l’onore di scrivere  questa prefazione per il libro in cui Ciro ha messo cuore e passione, e sono certa che la sua esperienza potrà essere un prezioso contributo per tutte le persone che leggeranno la sua storia e ne trarranno ispirazione.

    Con affetto e ammirazione,

    Rosa

    PREFAZIONE

    di Claudio Trementozzi

    La fortuna è come un fiume in piena, che se non ha argini rischia di straripare e distruggere tutto. L’unico modo per evitare che ciò accada è mettere in campo la virtù che, attualizzando il pensiero di Machiavelli e calandolo nella realtà dei professionisti e degli imprenditori, è il risultato di un percorso che parte da una consapevolezza: per avere successo, non stancarti mai di imparare.

    Un vero leader deve avere un mindset dinamico, che gli permetta di leggere una realtà in continuo mutamento, di scegliere il percorso che ritiene migliore, di affrontare le sfide con resilienza, di gestire i successi e i fallimenti, senza mai perdere l’attitudine positiva e l’entusiasmo.

    Ambizione, arroganza, paura, formazione: Ciro Persiano ha deciso, con questo libro, di condividere momenti anche molto personali della sua vita per stimolare degli interrogativi. Come dovrebbe fare un buon coach, che aiuta ad aprire la propria mente, a riconoscere i propri limiti. E insegna a gestire i traguardi raggiunti e a utilizzare al meglio i tre driver del successo: impegno, talento e atteggiamento.

    Non si tratta di una biografia né tanto meno di un manuale, anche se ha gli elementi dell’una e dell’altro, perché l’autore racconta la sua esperienza di ragazzo, uomo, impiegato, manager, dirigente, imprenditore, professionista e coach. E nello stesso tempo fornisce alcuni spunti per allenarsi, per fare in modo che i puzzle della propria vita lavorativa si incastrino tra loro perfettamente, creando un modello non teorico e astratto, ma possibile.

    Fornendo spunti sulla gestione del tempo, che, come sottolinea Ciro Persiano, scandisce in ogni istante le nostre emozioni ed è emozione esso stesso. Fornendo al lettore un elenco delle attività utili per essere resilienti, una riflessione sulla vision e un esercizio pratico che aiuta a riflettere. Su sé stessi, sul contesto nel quale si opera e su come cogliere le opportunità, evitando così l’errore di concentrare tutte le energie sui problemi.

    Claudio Trementozzi

    Docente di comunicazione

    INTRODUZIONE

    In passato, sono stato un imprenditore arrogante, presuntuoso. Senza umiltà.

    Oggi ne sono consapevole, ma allora non lo ero. Ed è proprio questa consapevolezza ad avermi portato a scrivere questo libro.

    È stato nel momento in cui ho sbagliato che ho capito tante cose; dai miei fallimenti, ho tratto i migliori insegnamenti che la vita potesse darmi, questo è il motivo per cui vorrei mostrarti quanto mi siano stati di aiuto per diventare il leader che sono diventato oggi.

    Ma aspetta, non lo dico con presunzione né arroganza, non stavolta. Troppo spesso la parola leader viene travisata, e chi ostenta le proprie qualità non viene visto di buon occhio.

    La verità è che ognuno di noi ha paura, ma non solo dei propri fallimenti, anche dei propri successi. Quasi nessuno ammette di fronte agli altri di aver subito l’uno o aver raggiunto l’altro, per non essere giudicato né invidiato, per non mostrare le proprie debolezze né sembrare borioso. Le aspettative degli altri e le loro opinioni diventano quasi una schiavitù per il nostro desiderio di essere ciò che siamo.

    Sento di essere un leader, oggi, perché ho imparato cosa significa esserlo con umiltà.

    Ho imparato a rendermi disponibile, a essere sempre a credito, mai a debito, continuo ad alimentare la mia sete di conoscenza, condivido con tutti ciò che so e che ho imparato con l’esperienza, cerco sempre di eccellere, ma mai di essere perfetto.

    Il percorso della mia vita potrei riassumerlo nella mia capacità di essere resiliente e di sapermi rialzare di fronte a situazioni difficili per poi ricominciare, come leggerai più avanti in queste pagine.

    E lo leggerai non perché sia qui per decantare le mie lodi, ma perché vorrei trasmetterti ciò che ho imparato dai miei errori, per dimostrarti che ognuno di noi può diventare un vero leader, al di là dei luoghi comuni che permeano le nostre credenze in riferimento a questo ruolo.

    Nell’immaginario comune, infatti, la prima cosa a cui pensi quando senti il termine leadership, è una persona che guida gli altri. Giusto, ma non basta, perché per poter guidare gli altri, ispirandoli attraverso il tuo approccio e il tuo atteggiamento, devi prima saper guidare te stesso.

    Un leader è una persona con un certo tipo di mindset, una persona che ha preso la decisione di voler crescere costantemente, di non farsi mai bastare ciò che sa. Si chiama mindset dinamico, un concetto coniato e argomentato dalla psicologa di fama mondiale Carol Dweck nel suo libro Mindset. Cambiare forma mentis per raggiungere il successo, e definisce un atteggiamento sempre proteso al miglioramento.

    Come coach, mi è capitato di lavorare con professionisti e imprenditori che, come me in passato, si sono distinti per la loro presunzione o arroganza intellettuale. E non lo dico in termini di giudizio, perché mi ci riconosco anche io, come ho detto: è nella natura umana, a volte, farsi prendere la mano, farsi abbagliare dal successo. Ma la vera sfida è riuscire a mantenere quel successo e raggiungerne altri.

    Quando si è agli inizi, o quando non si è consapevoli del proprio grado di responsabilità nei confronti dei fallimenti che ci troviamo ad affrontare, è facile incappare in questo atteggiamento. Ci si illude di essere bravi soprattutto se si ottengono dei risultati, e diventa difficile capire che il successo non è definitivo, non è per sempre, ecco perché bisogna coltivare una forma mentis molto dinamica. Avere un mindset dinamico significa capire che quello che si conosce potrebbe essere sufficiente oggi, ma domani potrebbe invece risultare obsoleto e non essere più adeguato.

    Una persona con un mindset dinamico è una persona curiosa che continua a evolvere, a studiare, continua a cercare soluzioni, non guarda mai al problema come fine a sé stesso, ma vuole risolvere la situazione in cui si trova in quel dato momento. E anche questo è un aspetto che mi caratterizza profondamente, perché studio di continuo, la mia formazione non finisce mai, non posso fare a meno di continuare a imparare cose nuove.

    Come vedrai più avanti nella lettura, faccio parte di un network di imprenditori, con i quali ho creato una solida rete di relazioni. Partecipando a una delle serate che condividiamo regolarmente, una delle persone presenti ha avuto il coraggio di confessare (perché a questo punto diventa una confessione, visto lo strato di omertà che viene steso su di esso) il proprio fallimento.

    Una persona temeraria? Direi di no, piuttosto una persona consapevole del fatto che il fallimento è solo una fase di passaggio per la propria crescita personale e professionale, e che la ricerca della perfezione è indice di insicurezza.

    La cosa più stupefacente è stata la reazione delle persone presenti che hanno ascoltato le sue parole. Reazioni che oggi riteniamo normali, ma se ci riflettessi bene, potresti arrivare a chiederti il perché accade questo. I presenti hanno fatto esclamazioni come: Cavolo, hai avuto coraggio, io non l’avrei mai fatto, riferendosi all’idea di confidare a un pubblico numeroso di persone un proprio fallimento.

    Contrariamente a quanto tu possa pensare, queste osservazioni non erano di ammirazione, ma di giudizio, come a dire: Ma sei sicuro che sia vincente spiattellare davanti a tutti una cosa del genere? Se fallisci significa che non sei bravo in ciò che fai.

    Anche questo può essere vero, ma c’è sempre tempo per migliorare, e ammettere di aver sbagliato ti consente di capire che da lì puoi solo risalire.

    Associamo il coraggio a imprese eroiche e temerarie, senza renderci conto di quanto coraggio ci vuole per affrontare la vita ogni giorno e per ammettere a sé stessi, prima che agli altri, che abbiamo fatto un errore. Diventa elemento di vergogna, qualcosa da nascondere, reduci da un’educazione in cui ogni sbaglio viene punito e denigrato, probabilmente. Frutto di una cultura distorta che non ci ha permesso di capire che sbagliando si impara, nonostante il proverbio, le cui parole sono diventate ormai vuote in un mondo in cui si cerca disperatamente di essere perfetti.

    La colpa non è di nessuno, e di tutti. Se cerchi la definizione di fallimento online, troverai solo accezioni negative. La Treccani lo definisce: "Mancanza, difetto di qualche cosa […] Esito negativo, disastroso, grave insuccesso. […] dichiarare f., riconoscere l’inutilità dei propri sforzi, l’impossibilità e incapacità di raggiungere gli scopi fissati, rinunciando definitivamente alla lotta, all’azione".

    Io ho sbagliato nella vita. Tanto. E ho imparato. Tanto. Ma non

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