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Il futuro del Retail
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Il futuro del Retail
E-book69 pagine46 minuti

Il futuro del Retail

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Un libro che spiega i punti cardine del mondo retail dal punto di vista di chi sta tutti i giorni in prima linea. Un libro facile, veloce, da leggere tutto d’un fiato, che lascia però spazio alla riflessione e all’introspezione.

Grazie alla decennale esperienza nel mondo del retail dell’autore e ai suoi mantra motivazionali, questo testo può far riflettere su quanto il retail debba ancora evolversi e quanto dobbiamo cambiare noi stessi per trarre il meglio dalle nostre performance.

Cosa vuol dire oggi essere il giusto ingranaggio nel meccanismo del retail? Cosa vuol dire fare impresa e cosa cambierà dopo il lockdown?

Bisogna incominciare a piantare le basi da cui ricominciare, eliminando le cattive consuetudini all’interno dei rapporti umani e dando importanza a ogni lavoratore.
LinguaItaliano
Data di uscita22 mag 2020
ISBN9788831676564
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    Il futuro del Retail - Luca Casilli

    Luca Casilli

    Il futuro del retail

    Copyright © 2020 Luca Casilli

    Tutti i diritti riservati

    INDICE

    PREMESSE

    INNOVARE

    RISORSE UMANE O DISUMANE?

    SHOPPING EXPERIENCE

    INGRANAGGI FANTASMA

    RI-COSTRUIAMO IL FUTURO

    CONCLUSIONI

    ALCUNI MANTRA MOTIVAZIONALI

    PREMESSE

    10/03/2020.

    Lockdown. Tutto si è fermato.

    In questi giorni, il mondo per come lo conosciamo ha subito una battuta d’arresto.

    Punto.

    Lo stato e le autorità sanitarie ci hanno obbligati a dei cambiamenti: ciascuno di noi è chiamato al proprio dovere e a far parte (i più in maniera passiva) di una situazione surreale ma di grande insegnamento; una lezione che stiamo pagando e pagheremo anche in futuro a caro prezzo in ambito sanitario, sociale ed economico.

    Rimanete a casa, ma soprattutto evitate il contatto con le persone è la frase che ogni giorno riecheggia nei nostri televisori, oggi il punto di contatto con il mondo esterno e l’unico sguardo sulle strade su cui non possiamo più camminare.

    Il coronavirus è riuscito a mettere in ginocchio, silenziosamente e democraticamente tutto il mondo, nessuno escluso. Le persone e il contatto umano sono i due elementi su cui si basa il 90% della nostra vita, dei nostri lavori e dei nostri affetti.

    Ho sempre ritenuto fondamentale esprimere il mio pensiero e in questo momento, ancora di più, credo che tutti debbano ascoltare, che debbano essere cancellati i cliché e abbandonati gli stereotipi. È necessario usare buon senso e umiltà per concentrarsi sulla corretta introspezione e per trovare le energie, le motivazioni e le intuizioni che servono a riallinearci nella giusta direzione, verso un futuro pregno di dubbi e incertezze.

    Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Tutto quello che il tempo ci ha insegnato è proprio questo: la trasformazione è cambiamento, il cambiamento è novità, la novità è freschezza, la freschezza è qualità, la qualità è valore, il valore è sacrificio, il sacrificio è resilienza, la resilienza è motivazione, la motivazione è speranza, la speranza è futuro e il futuro viene modellato da noi stessi.

    Da persona umile, quale ritengo di essere, tengo a sottolineare che non ho la presunzione di voler insegnare nulla a nessuno, anzi; ogni giorno tendo a fare l’esatto contrario, cerco di apprendere e imparare dalle persone che mi circondano, siano esse superiori o sottoposti.

    Questo è il mio primo libro, o meglio una mini-raccolta di concetti in cui credo fortemente. Lo scrivo alla veneranda età di quarantuno anni, e vorrei che fosse il mio megafono, una cassa di risonanza di pensieri e sensazioni. Vorrei che le parole di una persona che vive in trincea da diversi anni possano essere fonte di riflessione e, con un po’ di presunzione, anche uno spunto per cambiare il proprio punto di vista; non importa se a leggerle sia un addetto alle vendite, un recruiter, un retail manager, un amministratore delegato, un direttore commerciale, un visual merchandiser oppure un buyer. Vorrei che questo libro fosse la mail che non ho mai inviato, il discorso che non ho mai potuto affrontare, il consiglio che non ho mai avuto tempo di dare.

    Fare le stesse cose, ripetutamente, giorno dopo giorno, fa sì che in noi si radichi la presunzione di farle bene… perché lo abbiamo sempre fatto così! Spesso ci autoconvinciamo di essere nel giusto e non vogliamo dar ragione a punti di vista differenti dal nostro. Ma il confronto è crescita e il dialogo, nel giusto contesto e svolto in maniera costruttiva, funge da elevatore di prospettive: sprona le persone a mettersi in discussione e di conseguenza a migliorare.

    Penso sia capitato a tutti più volte, nella vita e al lavoro, di voler manifestare il proprio pensiero con un superiore e poi di colpo trattenersi. La paura delle conseguenze di una parola mal interpretata genera

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