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Umano digitale: Verso un'etica dell'innovazione
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E-book137 pagine1 ora

Umano digitale: Verso un'etica dell'innovazione

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Info su questo ebook

Perché l'intelligenza ha bisogno di diventare artificiale? Il libro risponde a questa e a molte altre domande, per sfatare i miti intorno alla trasformazione digitale e al rapporto tra tecnologia ed etica. La tecnologia da sola non può tutto: deve essere accompagnata da dati e conoscenza. Questi tre elementi avvicinano l'uomo a una maggiore comprensione della realtà. A partire da uno sguardo profondo sui limiti e le potenzialità dell’intelligenza artificiale si sviluppa un’etica pratica, volta a migliorare le nostre condizioni di vita.
LinguaItaliano
Data di uscita13 apr 2023
ISBN9788832047950
Umano digitale: Verso un'etica dell'innovazione

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    Anteprima del libro

    Umano digitale - Mauro Bellini

    PREMESSA

    Con questo testo non abbiamo la presunzione di proporre una riflessione sulla filosofia e l’etica della scienza. Non è nelle nostre competenze, né nei nostri obiettivi.

    Da osservatori delle evoluzioni che nell’ultimo decennio sono avvenute nel mondo digitale, vogliamo piuttosto portare l’attenzione su una serie di interrogativi che fortunatamente cominciano ad accompagnare una trasformazione digitale sempre più pervasiva, che coinvolge non solo le nostre istituzioni e le nostre imprese, ma tocca sempre più da vicino noi come cittadini, lavoratori e ancor di più come persone. Una trasformazione digitale profonda che porta con sé un potenziale di cambiamento così alto che, accanto ai comprensibili entusiasmi, ingenera altrettanto comprensibili timori, diffidenze, scetticismi e non poche resistenze.

    Lo sguardo che abbiamo scelto di avere nelle pagine che seguono è quello critico di chi osserva i fenomeni e cerca di coglierne opportunità e limiti, valori e rischi, positività e negatività.

    In queste pagine troverete spunti di riflessione su alcuni dei fenomeni che maggiormente toccano oggi la nostra vita e le nostre coscienze, dalla sfida per la conoscenza alle nuove intelligenze artificiali e aumentate, dai social network alle più attuali forme di lavoro.

    Ci siamo confrontati con tre figure del mondo accademico e della ricerca – Viola Schiaffonati, docente di Logica e Filosofia della scienza al Politecnico di Milano, Dipartimento di Elettronica, informazione e bioingegneria, Valeria Portale, direttrice dell’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano, e Marco Simoni, adjunct professor della LUISS Business School ed ex presidente di Human Technopole – e abbiamo voluto proporre prospettive originali e analitiche su tre grandi temi che mettono a confronto l’etica della tecnologia e dell’innovazione con la realtà delle persone, dei consumatori, delle imprese e delle pubbliche amministrazioni.

    Le ragioni che hanno spinto alla realizzazione di questo volume sono da cercare nella necessità che abbiamo avvertito di riflettere e di fornire un quadro di quanto e come l’innovazione stia determinando un cambiamento che va ben oltre la dimensione tecnologica e sia diventata il motore di una trasformazione profonda che sentiamo il bisogno di capire.

    Nel nostro lavoro ci occupiamo da molti anni di innovazione in qualità di giornalisti specializzati ed è un’attività che ci ha permesso di vivere per lungo tempo in contatto diretto tanto con le fonti primarie dell’innovazione quanto con coloro che, in qualità di utenti finali, sono più di tutti testimoni di questo cambiamento. E così come l’innovazione ha vissuto negli ultimi cinque anni una delle sue più importanti accelerazioni, così anche il concetto stesso di trasformazione sta oggi vivendo un passaggio assai più importante e rilevante.

    Oggi più che nel passato il rapporto tra tecnologia e persone si è intrecciato e rafforzato e sentiamo la necessità di portare un contributo di conoscenza che permetta di tenere sveglie le nostre coscienze.

    INTRODUZIONE

    Quante volte, in contesti anche molto diversi tra loro, abbiamo sentito parlare di trasformazione digitale? Quante volte questa trasformazione è stata associata al raggiungimento di risultati un tempo inimmaginabili? In quante circostanze abbiamo avuto modo di osservare o di sperimentare alcuni di questi vantaggi, grazie a tecnologie, prodotti, servizi? Certamente tantissime e le viviamo, magari senza averne consapevolezza, ogni giorno. La trasformazione digitale è tutt’altro che una prospettiva astratta: ci siamo immersi costantemente e profondamente, in moltissimi momenti della nostra vita, anche se spesso non ce ne accorgiamo.

    Se dunque è vero che parlare di trasformazione digitale significa parlare della nostra realtà, a prescindere dalla professione che svolgiamo o dallo stile di vita che seguiamo, per capire che cosa intendiamo quando ci riferiamo alla trasformazione digitale occorre fissare e qualificare i due valori essenziali e fondamentali che mettono la trasformazione digitale in diretta relazione con la trasformazione dell’uomo: i dati e la conoscenza.

    Spesso attribuiamo alla tecnologia che ci accompagna e che ci circonda la responsabilità di un cambiamento che ci pone ogni giorno nuovi dubbi e che spesso ci disorienta.

    La tecnologia è il punto di partenza della trasformazione digitale, ma da sola non dispone della potenza e della capacità di trasformazione: il vero fattore abilitante è rappresentato dai dati e dalla possibilità di trasformare i dati in conoscenza.

    Dati e conoscenza, a loro volta, non possono non essere messi in rapporto con la verità: c’è bisogno di creare le migliori condizioni possibili e di disporre delle migliori risorse possibili (in questo caso i dati) per arrivare alla conoscenza più profonda e precisa possibile. Il rapporto fra trasformazione digitale e trasformazione dell’uomo è determinato da questi tre fattori: dati, conoscenza e verità.

    Più ci si avvicina alla verità e più si sente il bisogno di disporre di strumenti in grado di aumentare e verificare la conoscenza che si sta acquisendo.

    Questa non è una caratteristica della tecnologia. È bensì una caratteristica o, meglio, una virtù, propria della natura umana. Più siamo consapevoli del valore della verità (qualunque essa sia, in qualsiasi contesto), più sentiamo lo stimolo costante a dubitare e controllare.

    Potrebbe forse apparire arbitrario affermare che la trasformazione dei dati in conoscenza corrisponda a un avvicinamento alla verità.

    Potrebbe essere discutibile qualificare il termine verità come una conoscenza che si completa e si nutre di verifiche costanti e continue, che si mette in discussione per scoprire o scoprirsi corretta sino alla prossima successiva verifica.

    Usando una forzatura, si potrebbe parlare di verità come di una conoscenza sicura.

    Detto che la verità è al vertice di un triangolo costituito da dati e conoscenza, possiamo concederci di affermare che oggi si dispone di mezzi un tempo impensabili per incrementare la capacità di conoscenza e per avvicinare questa verità.

    Sebbene aumentare la conoscenza non significhi di per sé in alcun modo avvicinarsi alla verità, ciò ci consente però di disporre di strumenti che permettono di avere un rapporto nuovo con la realtà, con l’ambiente, con le persone che conosciamo e con quelle che non conosciamo. Grazie a molti strumenti del digitale, siamo nella condizione di conoscere in un modo che nel passato non solo richiedeva più tempo, ma era addirittura inimmaginabile.

    Possiamo aggiungere che non sono cambiate e non cambiano la propensione e la necessità della natura umana di porsi delle domande, di mettere in discussione qualsiasi verità si stia avvicinando, e la domanda che ci vogliamo porre in questo percorso è se e come questa conoscenza – perché di conoscenza si tratta – ci trasforma e ci cambia.

    Da sempre sentiamo celebrare i risultati dall’innovazione tecnologica. Le motivazioni sono tante e nella maggioranza dei casi sono più che legittime. Tuttavia, come in ogni cambiamento, c’è un punto di trasformazione in cui si perdono i punti di riferimento, le certezze che hanno permesso di raggiungere una nuova conoscenza vengono messe in discussione e quelle nuove vanno cercate o create.

    Ogni trasformazione ha un punto di non ritorno, nello spazio e nel tempo: occorre avere la consapevolezza che ci sia sempre un passaggio dal quale guardare al percorso che si è intrapreso e cercare di immaginare quello che si ha davanti, con la consapevolezza che si tratta di una trasformazione, che non si torna indietro, che si perde un’identità che non ritroveremo mai più.

    L’innovazione digitale sta permettendo a tante organizzazioni e imprese di impostare, avviare e realizzare una trasformazione digitale. Un percorso di evoluzione in cui, grazie al lavoro sui dati e sulla conoscenza, queste realtà possono cambiare i loro prodotti e i loro servizi, modificare i processi di produzione, ripensare il rapporto con gli ambienti in cui si svolge la produzione, le modalità di spostamento, possono trasformare il lavoro stesso e il modo in cui questo si svolge.

    La trasformazione è profonda ed estesa e riguarda tutte le dimensioni in cui opera un’azienda e tutte le tipologie di beni o servizi che sono legati ai suoi prodotti. Può cambiare la relazione che abbiamo con la nostra abitazione, con gli strumenti che ci supportano nel mantenerci in salute o con cui riceviamo determinate cure quando ne abbiamo bisogno; può cambiare il rapporto con la sicurezza, nostra e dei nostri cari, ma anche con il divertimento e con la possibilità di coltivare i nostri interessi o il nostro apprendimento. Questo si verifica attraverso nuove modalità, oggi possibili grazie al fatto che il digitale modifica la maniera stessa con cui ci relazioniamo, tramite i social media ma anche i mezzi di comunicazione personale, che ci permettono di entrare in contatto con tanti soggetti che un tempo non sarebbero stati per noi avvicinabili, se non in circostanze del tutto eccezionali.

    La trasformazione digitale è ovunque ed è indiscutibilmente profonda. Proprio per questo, senza sapere se siamo effettivamente vicini o lontani da un punto di non ritorno, ci dobbiamo porre la questione se si accompagni anche una trasformazione dell’uomo. Appare oggi più che mai indispensabile capire quali strumenti abbiamo a disposizione per comprendere questo cambiamento.

    1

    L’ETICA DELLA COMPETIZIONE E L’ETICA DELLA TECNOLOGIA

    Tutto ciò che oltrepassa la misura è in equilibrio instabile.

    Lucio Anneo Seneca

    Competere per il profitto o competere per la conoscenza? Non si può affrontare il complesso rapporto tra innovazione tecnologica e persona senza focalizzare l’attenzione sul concetto di competizione e su come questo concetto, grazie all’innovazione digitale, stia cambiando radicalmente la propria prospettiva.

    Se leggiamo l’innovazione tecnologica come la ricerca di un

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