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Apertura terzo occhio
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E-book162 pagine1 ora

Apertura terzo occhio

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Nessuno sfrutta in pieno le immense potenzialità del cervello, anche se in tutti noi esiste un meccanismo segreto per attivarlo. Chiamato Terzo Occhio nella terminologia occulta, questo meccanismo può liberare un vortice di energia psichica, che permette di espandere la coscienza. Il Dott. Baker rivela che il Terzo Occhio deriva i suoi poteri dall'interazione fra la ghiandola pineale, pituitaria e carotidea ed i chakra che si trovano nella regione della testa.
 
LinguaItaliano
Data di uscita7 nov 2017
ISBN9788871835495
Apertura terzo occhio

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    Anteprima del libro

    Apertura terzo occhio - Douglas Baker

    PREFAZIONE ALL’EDIZIONE ITALIANA

    Con questa edizione delle opere di Douglas Baker, anche il pubblico italiano ha la possibilità di accedere alla vasta fonte di illuminazione che i suoi insegnamenti costituiscono.

    Il genere umano è immerso nell’immensa corrente dell’Evoluzione, che inesorabilmente lo trascina verso un nuovo regno della natura, il quinto, il regno dell’Anima.

    Alcuni uomini, pochi, si assumono la responsabilità personale di accelerare deliberatamente questo processo evolutivo. Sono quelli che, in maniera più o meno chiara, hanno già sentito la voce della loro Anima, la voce del silenzio.

    Questa voce chiede loro insistentemente di accelerare il passo sul sentiero del ritorno all’origine. Chi l’ha sentita non può più ignorarla, pena la perdita del significato della sua vita.

    A costoro gli insegnamenti di Douglas Baker si riveleranno immensamente utili. Grazie ad essi, potranno acquisire sia una esatta conoscenza della vera natura dell’Uomo e dell’Universo, sia un metodo di inestimabile valore, per stabilire un dialogo stabile e significativo fra la loro personalità e la loro Anima, il loro Vero Essere.

                                                                              Raffaele Iandolo

    IL MISTERO DELLA MENTE UMANA

    Le lotte e gli affanni dell’uomo sul Sentiero sono immensi. La storia e la mitologia vi alludono costantemente. Giasone e il Vello d’Oro, i Cavalieri del Santo Graal, Ercole e le Dodici Fatiche, la separazione delle Pecore dai Capri, non sono che pochi esempi tratti dalle culture occidentali. In Oriente l’allusione più nota alla lotta per l’Iniziazione è data dall’episodio di Arjuna sul campo di battaglia, descritto nella Bhagavad Gita o Canto Celeste [Canto del Beato].

    Appena iniziamo ad accettare i postulati della Saggezza Antica relativi alla realtà interiore dell’Anima umana, ci troviamo subito a dover affrontare concetti assolutamente nuovi, la cui adozione sottopone la mente ad un impegno sempre più intenso, ed esige discipline sempre più occulte.

    Ecco alcuni degli straordinari concetti che dobbiamo considerare:

    1. Il mondo materiale è un’illusione.

    2. Il tempo può essere manipolato, rallentato, e noi possiamo imparare a vivere nell’Eterno Presente.

    3. Possediamo un Sé divino... una natura superiore... che corrisponde alla nostra vera essenza interiore o anima di cui non abbiamo alcun ricordo, e che ignora gli effimeri problemi della nostra personalità.

    4. Noi esseri umani - in quanto personalità in incarnazione - viviamo come addormentati, o nel migliore dei casi siamo solo parzialmente consci.

    5. Esistono poteri latenti dentro di noi.

    6. Immortalità ed eternità sono potenzialmente la nostra dimensione ultima.

    A questi concetti se ne aggiungono molti altri di uguale complessità, la cui profonda comprensione rappresenta il difficile lavoro che si accinge a svolgere l’uomo che ha deciso di intraprendere il Sentiero. Un lavoro che richiede pazienza e concentrazione, non adatto a tutti.

    Il difficile accesso ai mondi superiori può avvenire attraverso tre sentieri evolutivi tradizionali:

    1. Il servizio all’umanità

    2. La focalizzazione mentale

    3. La meditazione.

    Esistono altre vie non altrettanto sicure per l’aspirante, e le loro ricompense sono illusorie quanto la sostanza mentale stessa.

    Non è facile comprendere i mondi interiori o la vita che in essi dimora perché essi esistono in dimensioni diverse da quelle accessibili ai cinque sensi.

    In altri testi ho trattato approfonditamente alcuni poteri latenti nell’uomo, mentre in questa sede il mio compito è quello di affrontare i concetti di Maya e di nuove dimensioni come chiavi al mistero della mente umana. Studiando con attenzione la Saggezza Antica troviamo ovunque riferimenti alla natura illusoria della materia sui quali non è possibile sorvolare. Ci viene detto che la nostra città, la nostra casa, tutto ciò che possediamo, persino coloro che amiamo, fratelli e sorelle, genitori e figli, altro non sono che manifestazioni dell’inganno.

    FRAMMENTI DI REALTA’

    Il nostro stesso corpo fisico è mutevole, un’ombra sempre cangiante e impermanente della verità.

    Ma la tesi occulta va oltre, affermando che lo stesso corpo astrale è un guscio, un’illusione destinata a svanire, utile per sperimentare il mondo astrale e muoversi in esso, ma pur sempre un’illusione! Il corpo mentale è anch’esso illusorio; la sua realtà è il mondo della sostanza mentale. I mondi della personalità - fisico, astrale e mentale - sono dunque Maya, illusione; lo affermano Platone e Madame Blavatsky; lo insegnano le antiche tradizioni indù e cinese, Ouspensky, Gurdjieff, Annie Besant, Leadbeater e Alice Bailey.

    Lo sostiene, a modo suo, anche Einstein.

    E la scienza non sembra affatto negare questa visione. Per lunghissimo tempo si è aggrappata al concetto di materia in quanto composta di particelle minuscole... gli atomi; in seguito ha accettato il fatto che gli atomi fossero a loro volta costituiti da particelle fondamentali come protoni ed elettroni. Ma queste erano tutto fuorché fondamentali!

    La teoria quantistica degli anni venti mostrò che gli atomi costituivano un modello matematico coerente, tuttavia le particelle fondamentali non potevano più essere trattate come oggetti individuali separati, bensì soltanto come effetti statistici.

    Tutto quello che si può dire di un elettrone è che esistono probabilità definite che esso possa trovarsi in un particolare luogo in un momento particolare. Esso si era dunque trasformato da oggetto in una specie di macchia diffusa che in un dato istante, osservata in un certo modo, si comportava come una particella, e in un altro istante, osservata in altro modo, si comportava come un’onda.¹

    Ma questo è esattamente ciò che i teosofi ed altri sostenevano cinquant’anni prima.

    Gli elettroni formano gusci nell’atomo solo nel senso dato dal loro rapido movimento intorno al nucleo; quest’ultimo potrebbe essere composto da protoni e neutroni, ma anche per questi c’è poca speranza che si tratti di nulla più che di agglomerati di forme energetiche.

    L’ATOMO E’ VUOTO

    Poi c’è da considerare la straordinaria vacuità dell’atomo. Volendo scovare in esso una parte tangibile, non si trova praticamente nulla!

    Qualora portassimo un atomo di idrogeno alle dimensioni di una cattedrale, il suo elettrone raggiungerebbe forse la dimensione di una monetina, mentre il nucleo potrebbe esser dato dall’unico sacerdote presente nel vasto edificio. Il resto dell’atomo sarebbe vuoto. Vi sarebbe abbondanza di spazio, diciamo, per particelle della dimensione di un granello di sabbia (astrali) o anche più piccole (mentali). Nel migliore dei casi vi sarebbero semplicemente più preti e più monetine...

    Anche arrivando a considerare un pezzo di ferro, dobbiamo ammettere che si tratta di un mero agglomerato di molecole in rapido movimento... atomi in rapido movimento... atomi vuoti!... che schizzano in ogni direzione, dando l’impressione o l’illusione di un solido.

    Applicando l’energia del calore al blocco di ferro, gli atomi si muovono più veloci; il blocco si espande e successivamente il ferro muta il suo stato, fonde, e si trasforma in liquido. Applicando altro calore il liquido muta il suo stato trasformandosi in gas. Tutta la materia è composta di atomi vuoti in uno di questi stati.

    Il fatto che l’acqua si presenti talvolta come ghiaccio e talvolta come liquido o vapore dipende dal moto degli atomi. È dunque questo

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