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Anatomia Emozionale: Ogni parte del tuo corpo rivela un messaggio che aspetta solo di essere compreso
Anatomia Emozionale: Ogni parte del tuo corpo rivela un messaggio che aspetta solo di essere compreso
Anatomia Emozionale: Ogni parte del tuo corpo rivela un messaggio che aspetta solo di essere compreso
E-book205 pagine1 ora

Anatomia Emozionale: Ogni parte del tuo corpo rivela un messaggio che aspetta solo di essere compreso

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Info su questo ebook

«Sul nostro corpo c’è scritto tutto quello che possiamo sapere su di noi, incisioni profonde e cicatrici che aspettano solo di essere guarite per permetterci di esprimere al meglio la nostra felicità»

Il libro è una guida semplice ed efficace che ti rivela le scelte che hanno condizionato lo sviluppo della tua postura e le chiavi di lettura per trasformare il tuo corpo.

In questo libro scoprirai:

- Il filo di Arianna che ti guiderà nel labirinto della psicologia del corpo, per comprendere quanto le scelte che abbiamo fatto nella nostra vita hanno influenzato quello che siamo diventati.

- Le chiavi di lettura per comprendere il tuo corpo e il tuo carattere attraverso 5 fattori che influenzano tutte le aree della tua vita:
  • Capire il tuo corpo dalla testa ai piedi in 12 mosse.
  • Imparare l’arte di osservare il tuo corpo e comprenderne i disagi.
  • La mente e il corpo non sono due entità separate: mens sana in corpore sano.
  • Sviluppare la fiducia nella saggezza del corpo.
  • Conoscere i 5 caratteri principali e i loro condizionamenti emotivi.
LinguaItaliano
EditoreOne Books
Data di uscita10 nov 2022
ISBN9791255281092
Anatomia Emozionale: Ogni parte del tuo corpo rivela un messaggio che aspetta solo di essere compreso

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    Anteprima del libro

    Anatomia Emozionale - Carlo Gervasi

    Anatomia-emozionale-EBOOK.jpg

    ISBN 979-12-5528-109-2

    ©2022 One Books

    QUANTICO MEDIA GROUP Srl

    Via Macerata 15, 10144 Torino

    Prima edizione: Maggio 2018

    Terza ristampa: Febbraio 2021

    Tutti i diritti sono riservati

    Ogni riproduzione anche parziale e con qualsiasi mezzo, deve essere preventivamente autorizzata dall’Editore.

    Copertina: Tania Ciurca

    Illustrazioni: Monica Di Palma

    Impaginazione: Caterina Robatto

    Editing: Paolo Battistel, Enrica Perucchietti

    Carlo Gervasi

    Anatomia

    Emozionale

    Ogni parte del tuo corpo rivela un messaggio che aspetta solo di essere compreso

    Indice

    Prefazione

    Introduzione

    1. Anatomia Emozionale: la postura come scelta

    2. Prima osservazione: partiamo dai piedi, il contatto con la realtà

    Cosa fare per migliorare la condizione dei piedi

    3. Seconda osservazione: la caviglia, il ginocchio e le anche, 3 delle 9 perle della saggezza cinese

    Tornando al ginocchio

    I glutei

    Sulle anche

    4. Terza osservazione: il bacino

    5. Quarta osservazione: la respirazione e la pancia

    Il tremore neurogeno

    Il grounding o radicamento interiore

    6. Quinta osservazione: i tre centri

    7. Sesta osservazione: il primo legame

    8. Settima osservazione: gli organi interni

    9. Ottava osservazione: il diaframma

    10. Nona osservazione: il torace

    11. Decima osservazione: le spalle

    12. Undicesima osservazione: il viso

    La mandibola

    Osservazione dell’occhio

    La fronte

    13. Dodicesima osservazione: la testa e il collo

    Scivolamento della testa in avanti e indietro

    Flessione e scivolamento laterale della testa

    Ipotesi di lavoro sulla curvatura della colonna: la scoliosi

    Il collo

    15. Il carattere schizoide e la ferita di rifiuto

    Rapporto con il corpo

    La conseguenza della paura

    16. Il carattere aggressivo e la ferita di tradimento (psicopatico, dominante, gonfiato o controllore)

    Il corpo e la situazione del carattere aggressivo

    17. Il carattere orale e la ferita di abbandono

    E allora come si fa? Pillola per neo-mamme e neo-papà

    18. Il carattere masochista e la ferita di umiliazione

    Indipendenza vs bisogno

    Il carattere masochista e il rapporto con il corpo

    La situazione psicologica del carattere masochista

    19. Il carattere rigido e la ferita di ingiustizia

    La ferita

    Caratteristiche fisiche, postura e comportamento

    Conclusione

    L’autore

    Prefazione

    Carlo Gervasi è un alieno nell’accezione latina del termine, che per i puristi alius, alii, ha il significato di: appartenente ad altra specie, estraneo all’ambiente di riferimento; in biologia si parla spesso di specie aliena che abita, o colonizza, un habitat diverso da quello originario. Credo che miglior imprinting non si possa forgiare per cercare di contenere (ed è cosa vana credetemi) la mercurialità di questo genio del corpo, della mente e dell’anima. Elabora e redige un testo sinottico che richiederà ulteriori riletture per coglierne i toni e le sfumature più arcane tra il lusco e il brusco delle idee portanti.

    Rielabora e struttura il pensiero del

    prof. Giuseppe Calligaris

    , rendendolo fruibile a noi miseri mortali. Descrive la stimolazione, ovvero la carica della linea assiale di un dito, o di una linea interdigitale che provoca, in ciascun individuo, sempre lo stesso riflesso fisico e, contemporaneamente, genera un sentimento sempre della stessa frequenza, e un riflesso cutaneo-viscerale-psichico.

    Non sazio l’alieno autore esplora la stupefacente metafisica (Aristotele la definiva così: «al di là della fisica») come se disponesse di un microscopio che consente di estendere le ricerche nel microcosmo. Inventore di una macchina per esplorare e modulare le placche cutanee di Calligaris, che consentono di espandere, ed estendere, le investigazioni al di là del mondo sensibile e del tempo percepito.

    In questo libro oltrepassa i limiti del normale approccio cognitivo al quale siamo stati abituati da un sistema di comunicazione induttivo e manipolativo.

    In questo testo risveglia antiche percezioni sciamaniche e non, e abbraccia a 360° le dimensioni della morfopsicologia, della metopica dell’iridologia quantistica, dell’omeopatia, per giungere alla percezione estatica delle varie dimensioni dell’essere. Ricorre spesso, e ridonda frequente, la geometria sacra dell’antico sapere dei costruttori delle cattedrali, le magiche proporzioni delle sezioni auree e le loro circonferenze, nelle quali siamo iscritti attraverso il dharma di infinite incarnazioni...

    Alchemico divenire di incalzanti e continue neuroassociazioni, che cavitano in un pensiero trasversale, che alla fine del testo metamorficamente risveglia il lettore iniziandolo ad altre sponde di consapevolezza...

    Infine, non appena siamo finalmente catapultati fuori dalla nostra comfort zone tra un arco gotico e un ginocchio artrosico, sincronizzati sul pensiero atlantideo, eccolo saltare veloce alla medicina tradizionale cinese, all’agopuntura, confluendo finalmente in un’unica scienza dell’umanesimo, del riunire ciò che attraverso secoli e millenni siamo stati capaci di disgiungere.

    In realtà l’autore possiede, e lo dimostra in questo trattato, una perfetta conoscenza della sinologia e delle neglette facoltà terapeutiche dell’homo tribalis, seppur non perda mai di vista il filo conduttore, e magnetizzi letteralmente il lettore in senso empatico sul testo, spegnendo la mente e riaccendendo l’antica percezione dell’Ajna chakra (il terzo occhio)... un profondo e ben radicato background tecnico specifico che spazia dalla naturopatia alla fisiatria.

    Per concludere Gervasi a mio avviso oltre che una genetica aliena possiede anche un dna ricombinante di nomade... e il suo gruppo sanguigno zero positivo lo conferma!

    Questo libro è come la sua vita: un viaggio continuo, e lui conserva quello stupore infantile delle cose che vengono scoperte e prontamente condivise.

    Per le popolazioni stanziali il viaggio prevedeva una partenza, una meta e poi (forse, se non morivano prima) il ritorno a casa.

    Dal viaggio di Ulisse in poi iniziava il viaggio che prevedeva un ritorno, e implicava l’urente sofferenza della nostalgia: essere lontani da casa.

    In questo scritto si dipanano i viaggi della tradizione religiosa, i pellegrinaggi, in cui ci si mette in cammino per una meta che è trascendente, ma anche i viaggi di esplorazione in cui, fra i tanti, prima Ulisse, poi Cristoforo Colombo e più tardi Charles Darwin, sfidarono le avversità della natura per scoprire nuovi universi. Questo libro è movimento scongelato, e in questo viaggio il lettore cambia, e alla fine della lettura, così come al ritorno del viaggio, non si è più gli stessi.

    Eraclito a parte: «Panta Rei», tutto scorre, e non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume perché l’uomo è nato nomade. Un’esortazione finale cari Lettori, non esitate ad apostrofare questo testo come eretico, poiché solo chi ha scelto la vita stanziale può comprendere il senso dello spostamento, e dell’infrangere le regole, quando desuete e logore del libero pensare del quale questo libro è vettore consapevole.

    Buon viaggio e buona lettura.

    Prof. Adolfo PAnfili

    Specialista in ortopedia

    Presidente dell’associazione internazionale di chirurgia robotica

    Introduzione

    Dopo anni di pratica, essendo ormai giunto a questo punto del lavoro manuale e dell’osservazione del corpo, era necessario, per andare avanti – forse anche per progredire nella ricerca e andare oltre – creare qualcosa che mi desse la sensazione di essere arrivato in un punto preciso e mettere un segno che fosse contemporaneamente un arrivo ma anche una nuova partenza.

    Stavo cercando un termine, un nome specifico che potesse facilmente portarci dentro questo nuovo argomento con uno schiocco di dita. Ero alla ricerca di un termine che potesse aprirci quelle finestre, quelle connessioni, quelle sinapsi, quelle immagini, che in una frazione di secondo fossero in grado di condensare migliaia di parole, e che fossero capaci di farci sussultare e capire tutto quanto in un attimo.

    Queste termine l’ho trovato senza inventare qualcosa di nuovo, ma dando un significato diverso a qualcosa che c’era già. Non ho cercato una parola nuova, ma ho dato un altro significato a un concetto che ha almeno duecentocinquant’anni: l’anatomia.

    Una disciplina rigida, ostica e immutabile, quasi matematica. Una disciplina sulla quale non si può avere un’opinione, la si studia così com’è e basta. Quello che cercavo era la possibilità di costruire le basi che permettessero una nuova interpretazione, quasi come se si potesse riscrivere la storia e introdurre, a un certo punto, una rivoluzione per cambiare il corso delle cose così come sono, per trasformare quello che prima era scontato e sicuro in qualcosa che adesso cambia prospettiva, diventa malleabile, modificabile, interpretabile e leggibile. Sì, perché se possiamo dire che l’occhio è lo specchio dell’anima, allora la postura è il riflesso dell’anatomia.

    Il termine che ho trovato per descrivere questo nuovo concetto è

    anatomia emozionale

    , e il significato apre la mente su vasti territori inesplorati.

    Se partiamo dal presupposto che la nostra postura, e quindi anche la nostra anatomia interna, sono il frutto delle esperienze che facciamo crescendo, è inevitabile pensare che il modo in cui il nostro corpo occupa uno spazio verticale nel mondo sia una questione di scelte. Potremmo dire che la postura è una scelta, o meglio un insieme di scelte, che comprendono il nostro carattere, le esperienze che abbiamo fatto crescendo e come abbiamo interpretato quelle esperienze, inoltre l’educazione che abbiamo ricevuto dalla nostra famiglia, dalla scuola, dall’ambiente dove siamo cresciuti, è fondamentale per plasmarla.

    Se siamo stati allevati in un ambiente che ha sviluppato, o negato, i nostri bisogni, se siamo cresciuti in una famiglia dove il lavoro era al primo posto, o dove il sesso era visto come un tabù, tutto questo materiale emotivo ha formato la nostra mente, il nostro modo di ragionare e il rapporto che abbiamo con il mondo che ci circonda, il nostro personale mondo.

    Il rapporto con l’educazione, con il denaro, con il cibo, con il lavoro e con la religione hanno condizionato lo sviluppo del nostro carattere e il modo

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