Nuraminesus. Storia di Attilio e Grazia 1921-1971
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Recensioni su Nuraminesus. Storia di Attilio e Grazia 1921-1971
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Anteprima del libro
Nuraminesus. Storia di Attilio e Grazia 1921-1971 - Maria Antonietta Serci
Indice
Il frontespizio, i titoli, i sottotitoli dei capitoli, le locandine dell'appendice sono reciprocamente linkate con le voci dell'indice.
Frontespizio
Indice delle foto
Avvertenza per le lettrici e i lettori
Il libro — L'autrice
Citazioni
Nuraminesus. Storia di Attilio e Grazia 1921 - 1971
Premessa
1. Le origini
1.1 Attilio - 1.2 Grazia
2. In guerra
2.1 In «Balcania» - 2.2 Un ragazzo della Folgore - 2.3 Dal deserto egiziano alla brughiera scozzese
3. La nera miniera e la rossa bandiera
3.1 Un reduce - 3.2 Carbonia, la Stalingrado sarda
4. Grazia riceve una lettera
4.1 Il ritorno a Nuraminis - 4.2 Una lettera per Grazia - 4.3 Tra Cagliari e Nuraminis
5. Il boom è una 1100 celeste cielo
5.1 Casa mia casa mia - 5.2 Un’automobile, un televisore, un frigorifero e un giradischi - 5.3 La scoperta di Roma - 5.4 A scuola, finalmente! - 5.5 Educazione religiosa in una famiglia atea - 5.6 Giochi e tempo libero
Nota bibliografica
Appendice
Attilio a Carbonia: orgoglio e riscatto di un operaio di Maria Antonietta Serci, 21 settembre 2023 - Facebook, «Racconti dalla Miniera»
Recensione di Enzo Di Brango, Biografie - Storie di riscatto, in «Le Monde diplomatique» - «il manifesto», aprile 2023.
Recensione di Roberta Borghese, 17 febbraio 2023 - Facebook, «Leggo Letteratura Contemporanea».
Presentazione del libro, 30 aprile 2023, Campagnano di Roma, la foto della locandina è linkata con l'indice.
Presentazione del libro, 23 maggio 2023, Nuraminis, la foto della locandina è linkata con l'indice.
Podcast, Camilla Tettoni intervista Maria Antonietta Serci, 2024. Testo e link a social network
Collophone prima edizione cartacea novembre 2022.
Copyright prima edizione digitale 2024.
Maria Antonietta Serci
Nuraminesus
Storia di Attilio e Grazia
1921 - 1971
EDIZIONI
GRAFICA DEL PARTEOLLA
Indice delle foto
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Cap. 1
Foto 01. Antonia Lilliu, madre di Attilio, tra il 1915 e il 1917.
Foto 02. Efisia Cuccureddu, madre di Grazia, anni ’60-‘70.
.Foto 03 Pietro Vacca, padre di Grazia, anni ’40-50.
Cap. 2
Foto 04. Attilio a Tarquinia alla Scuola di Paracadutismo, 1941.
Cap. 3
Foto 05, Attilio sul ring a Carbonia fine anni quaranta, incrocia i guantoni in un allenamento.
Foto 06, Attilio a Carbonia con la squadra di calcio Avanti Carbonia
, in alto a sinistra, col cappotto, dopo il 1955. Versione orizzontale clicca QUI.
Foto 07. Attilio a Carbonia, in alto a sinistra, tra il 1948 e il 1955.
Foto 08. Attilio a Carbonia, in basso a destra, tra il 1948 e il 1955.
Foto 09. Attilio al mare nel Sulcis, in basso a sinistra, tra il 1948 e il 1955. Versione orizzontale. Versione orizzontale clicca QUI.
Foto 10. Carnevale, Attilio è il terzo in basso a sinistra, tra il 1950 ed il 1955. Versione orizzontale clicca QUI.
Cap. 4
Foto 11. Grazia a diciotto anni.
Foto 12. Ricordo municipale
rilasciato ad Attilio per aver ricoperto la carica di consigliere comunale.
Cap. 5
Foto 13. Attilio e Maria Antonietta al distributore della Shell, 1963.
Foto 14. Maria Antonietta e Antonella Mandis [?] al distributore della Shell, 1965.
Foto 15. Grazia a trent’anni.
Foto 16. Attilio, Maria Antonietta e la cugina Paola Vacca al Poetto, spiaggia di Cagliari, 1966-1968.
Foto 17. Maria Antonietta con occhiali da sole, pallone e infradito al Poetto, spiaggia di Cagliari.
Foto 18. Grazia, Maria Antonietta e Attilio a Roma, Piazza S. Pietro, 1968-1970.
Foto 19. Maria Antonietta in seconda elementare.
Foto 20. Archidiocesi di Cagliari, Gara Catechistica Diocesana, Anno 1968 - 1969, Diploma di 1 Grado.
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Avvertenze
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Il libro
Nella metà degli anni sessanta una famiglia di Nuraminis, un paese di circa tremila abitanti distante 26 km da Cagliari, invita le compagne di classe della figlia a fare merenda con pane, burro e marmellata di ciliegie accompagnati da una tazza di tè, secondo l’uso britannico. La bambina, malgrado l'aridità della pianura campidanese, indossa le galosce e una mantella cerata come le sue coetanee nelle piovose stagioni scozzesi.
È il padre Attilio a introdurre queste abitudini nella vita quotidiana. Richiamato alle armi nel 1941, dopo i primi mesi trascorsi nei Balcani frequenta la Scuola per paracadutisti, entra a far parte di un corpo d’élite, la Folgore ed è tra le poche centinaia di superstiti italiani della battaglia di El Alamein, nel 1942. Prigioniero degli inglesi, è trasferito in Scozia dove trascorre quattro anni, nel corso dei quali fa proprio il democratic way of live britannico.
La famiglia è ritratta nella foto in copertina e l’Autrice del libro è la bimba con la frangetta e le Mary Jane che il padre tiene per mano, con aria protettiva. Maria Antonietta Serci racconta la vita della sua famiglia sino al 1971, quando si trasferiscono a Roma, attraverso il filo rosso dell’avventurosa biografia del padre Attilio e quella della comunità nuraminesa dagli anni del fascismo a quelli del boom
.
Un racconto intimo e corale, attraverso lo sguardo retrospettivo e i ricordi di una bambina curiosa e attenta all’ambiente circostante, sostenuto dagli strumenti professionali dell’archivista e studiosa di storia contemporanea.
***
Rispetto all'edizione cartacea sono stati corretti alcuni refusi e l'impaginazione è stata riadattata per ottimizzare la leggibilità della versione digitale.
È stata ampliata la Premessa, sono state aggiunte parti non presenti nella versione cartacea e un'appendice che contiene recensioni, presentazioni del libro e una intervista in podcast (link) e la trascrizione dello stesso.
Sono state aggiunte: una foto di Attilio pugile sul ring, la foto del diploma di catechismo, una nota bibliografica.
Nel testo le didascalie delle immagini precedono le foto.
Ogni foto del testo è reciprocamente linkata alla didascalia dell'indice delle foto. In tale modo è possibile consultare le foto anche in sequenza.
Il frontespizio, i titoli e sottotitoli dei capitoli e le voci dell'indice sono reciprocamente linkati.
L'autrice
Maria Antonietta Serci, archivista, studiosa di Storia del movimento politico delle donne e del sindacalismo femminile nel Novecento. Collaboratrice della rivista «Storia e problemi contemporanei» e dell’Archivio dei Diari di Pieve Santo Stefano, ha partecipato a seminari e convegni, tra i quali «Elette ed eletti. Rappresentanza e rappresentazioni di genere nell’Italia repubblicana» (Archivio di Pieve Santo Stefano - Archivio Storico della Presidenza della Repubblica - Comitato storico-scientifico per gli anniversari di interesse nazionale, 2019). Ha pubblicato inventari archivistici, saggi e monografie, tra i quali Inventario dei fondi Giulio Seniga e Anita Galliussi, Camera dei deputati, 2017; Un’associazione d’élite. L’Alleanza Femminile Italiana (1944-1950), Rubbettino, 2020.
mserci57@gmail.com
Facebook clicca QUI
Alla memoria dei miei genitori
Vai all'Indice del libro
Tutti i dolori sono sopportabili se li si fa entrare in una storia, o se si può raccontare una storia su di essi.
Karen Blixen, intervista di Bent Mohn, 1957.
Il dolore, non è quello che dici,
è quello che taci.
io_Animor, Twitter.
Per essere un faro, devi essere così forte da resistere a ogni forma di tempesta, a ogni genere di solitudine e devi avere una luce potente dentro di te!
Mehmet Murat İldan, scrittore e drammaturgo turco.
Nuraminesusc
Storia di Attilio e Grazia
1921 - 1971
Premessa
Dopo la morte dei miei genitori ho sentito la necessità di scrivere degli appunti sotto la pressione emotiva, uno strumento per elaborare il lutto e poi, in modo intermittente ma sempre più consapevole, affinché rimanesse traccia delle loro esperienze, delle loro vite.
Sono l’ultimo anello della catena e il cerchio deve chiudersi. Una piccola storia intrecciata con la grande Storia simile a quelle di tante famiglie che somiglia a un romanzo, con intrighi, amori e odi profondi, sofferenze e gioie, amicizie e tradimenti.
Sapevo di possedere un patrimonio di ricordi, costituito dai loro racconti inesauribili, soprattutto quelli di mio padre, sostenuti dalla sua memoria formidabile e tenace e dal rimpianto per la terra d’origine. Un sentimento di forte appartenenza che non gli ha impedito di scappare a cinquant’anni, in una fuga verso l’ignoto a un’età in cui solitamente si ritorna a casa, ci si rifugia nei luoghi familiari per vivere una serena vecchiaia. Ma lui, sempre in fuga dai suoi fantasmi, in una ricerca perenne di serenità, aveva pochi legami affettivi a Nuraminis, se non un gruppo di amici ormai più anziani di lui.
In fondo la sua vita era stata in perenne movimento per lavoro, per la guerra, si sentiva un cittadino del mondo. Eppure, ogni sardo e ogni sarda vanno in giro per il mondo ma continuano a sentirsi sempre in esilio, vivono un grumo di contraddizioni tra la necessità di fuggire l’insularità, la ferma volontà di non tornare e un’insopprimibile nostalgia. Come bene ha scritto lo scrittore nuorese Marcello Fois:
più mi allontano e più mi trovo al punto di partenza.
Anni di distanza e basta un odore a riportarmi indietro. E