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FILOMENA PENNACCHIO La Brigantessa Ritrovata
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E-book82 pagine55 minuti

FILOMENA PENNACCHIO La Brigantessa Ritrovata

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Info su questo ebook

Massaro ricostruisce la storia di Filomena Pennacchio, la compagna di Schiavone, raccontando quello che nessuno ha mai detto, facendo parlare i documenti di archivio, le prove provate, che riporta fedelmente nel libro.
Filomena, in procinto di partorire, dopo la cattura di Schiavone, scompare. Arrestata a Melfi e condannata il 30 giugno 1865 dal Tribunale Militare speciale di Guerra di Avellino a 20 anni di lavori forzati. In carcere imparerà a leggere e a scrivere e, scontata la pena, sposerà Antonio Maria Valperga a Rivalta di Torino. Lei 42 anni, lui 29 e commerciante d’olio. Con lui inizierà una nuova vita di lavoro e opere di carità, tanto da morire in tarda età, e dopo il marito, con la benedizione papale.
Come si concilia la seconda parte della sua vita con la prima? Che grado di rapporto c’è tra le due Filomena Pennacchio, come convivono nella stessa mente il passato e il presente?
Sono gli interrogativi che Massaro lascia accesi perché la sua fatica è metter le carte al centro della narrazione, delineare il perimetro dei fatti attendibili e poi lasciare ad altri la fatica successiva. Il suo libro è per questo importante.
LinguaItaliano
Data di uscita6 mag 2022
ISBN9788832941050
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    FILOMENA PENNACCHIO La Brigantessa Ritrovata - andrea massaro

    Andrea Massaro

    FILOMENA PENNACCHIO La Brigantessa Ritrovata

    UUID: 6eabd75b-7395-4b83-b400-e2a530bcd324

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    https://writeapp.io

    Indice dei contenuti

    PREFAZIONE

    FILOMENA PENNACCHIO

    SULLE TRACCE DI FILOMENA

    ASPETTI SOCIALI DELLA BARONIA AL TEMPO DELLA PENNACCHIO

    LA VERA FILOMENA

    L'ARRUOLAMENTO TRA I BRIGANTI

    UNA RAPIDA CARRIERA

    LA CATTURA

    LA CONDANNA

    MADAMA PENNACCHIO IN VALPERGA

    LA VEDOVA VALPERGA

    IL FIGLIO (?) DI SCHIAVONE E FILOMENA

    ROCCO MERCURO

    IL MITO DELLA PENNACCHIO RACCONTATO DA STORICI, SCRITTORI, MEDIA

    BRIGANTESSE SE MORE

    FILOMENA PENNACCHIO, LA REGINA PRIGIONIERA

    FONTI E BIBLIOGRAFIA

    L'AUTORE

    Andrea Massaro

    FILOMENA PENNACCHIO

    LA BRIGANTESSA RITROVATA

    immagine 1

    È vietata la riproduzione

    Con qualsiasi mezzo

    Di questo volume o di parte di esso

    Senza l’autorizzazione della Casa Editrice

    Edizioni il Papavero – Marketing d’autore I Edizione 2014

    ISBN 978-88-98987-01-6

    In copertina ritratto di Filomena Pennacchio

    PREFAZIONE

    Occorrerebbe schiodare la figura di Filomena Pennacchio dal pannello pseudo-storiografico dove sono state fissate le immagini dei briganti del Sud, santini della liturgia terronista che li celebra come eroi subalterni del Risorgimento nazionale, gli indiani dell’Unità d’Italia annientati dai soldati blu del Piemonte, i martiri della conquista nel Mezzogiorno borbonico da parte del Giuseppe Garibaldi sanguinario

    servitore dei poteri forti del Settentrione industrializzato.

    Non fu così, e soltanto tempi tanto sbandati come quelli di oggi possono far passare per buona una simile interpretazione della Storia, ulteriore e simmetrica derivazione del leghismo antimeridionale.

    Sgomberato il campo da questi equivoci, il personaggio di Filomena Pennacchio risalterebbe nel suo profilo drammatico di donna dell’Irpinia di metà Ottocento, da San Sossio che poi sarebbe stato Baronia, la terra alta e brulla che guardava al grano della Puglia.

    Andrea Massaro ne traccia i contorni a partire dai documenti d’archivio, in una pratica che ormai è diventa sua prerogativa e collaudata consuetudine: è un compito che ben assolve e che gli permette di stare alla verità degli atti, senza lasciarsi adulare dalle leggende in voga. Riempie, così, i buchi della narrazione soltanto con le prove provate e ricolloca la Briganta della provincia di Avellino nell’ambito delle donne del Sud dalla vita forte e avventurosa.

    Filomena Pennacchio, nel ritratto di Massaro, si unisce al brigante Giuseppe Schiavone per amore. Dopo la sua cattura, lei scompare. Verrà arrestata a Melfi e condannata il 30 giugno 1865 dal Tribunale Militare speciale di Guerra di Avellino: 20 anni di lavori forzati, in ragione di un accennato pentimento. La buona condotta ridurrà la pena e nel marzo del 1872 uscirà dal carcere per scomparire nel nulla da dove riemergerà il 10 aprile 1883 quando sposerà Antonio Maria Valperga a Rivalta di Torino. Lei 42 anni, lui 29 e commerciante d’olio: insieme una nuova esistenza, dedita al lavoro, alle opere di carità e a qualche gesto di solidarietà per le vittime delle battaglie tra soldati e briganti. Unica traccia dei suoi tempi precedenti.

    Filomena sarebbe sopravvissuta a suo marito, morì vedova nella sua casa torinese di corso Orbassano il 16 febbraio 1915 e questa seconda parte della vita appare forse la più interessante da indagare ancora.

    Come si concilia con la prima, che grado di rapporto c’è tra le due Filomena Pennacchio, come convivono nella stessa mente il passato e il presente?

    Sono gli interrogativi che Massaro lascia accesi perché la sua fatica è metter le carte al centro della narrazione, delineare il perimetro dei fatti attendibili e poi lasciare ad altri la fatica successiva.

    Il suo libro è per questo importante.

    Generoso Picone

    FILOMENA PENNACCHIO

    La Brigantessa Ritrovata

    Nel maggio del 2000, in qualità di esperto esterno del corso di recupero della memoria storica, presso il Centro Territoriale permanente per l’istruzione e l’educazione in età adulta della Scuola Media Statale Leonardo da Vinci di Avellino, presi parte alla pubblicazione del volume Antichi Mestieri di Avellino , con la prefazione del Preside Antonio Salvio.

    Il lavoro fu reso possibile grazie alla consultazione capillare della notevole documentazione dell’anagrafe e dello stato civile, sezione storica del Comune di Avellino, dove le schede di famiglia del censimento del 31 dicembre 1881 e i registri di nascita e di morte relativi al XIX e XX secolo sono corredati, tra gli altri dati, anche dai diversi mestieri dell’epoca.

    Come ben sappiamo, molti di essi oggi sono del tutto scomparsi, altri sono cambiati e molti altri ancora sono nati durante i decenni seguenti. Così ricerca dopo ricerca, documento dopo documento, inaspettatamente ci imbattemmo nel foglio di famiglia di un nostro concittadino, Nicola Landi, nato il 30 dicembre 1872. Il buon Landi sposò il 12 febbraio 1896 Carmela Niespolo, dalla quale ebbe ben dieci figli, venuti al mondo tra il 1896

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