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Viaggi Di Una Psicologa In Crisi
Viaggi Di Una Psicologa In Crisi
Viaggi Di Una Psicologa In Crisi
E-book115 pagine49 minuti

Viaggi Di Una Psicologa In Crisi

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Info su questo ebook

Una studentessa di Psicologia, annoiata e piena di dubbi sulla scelta della sua professione, decide di passare tre mesi in India, da sola, per avere uno shock culturale e scuotere la sua comprensione grigia della vita. L´India è appena uno sfondo che rappresenta un viaggio maggiore: il viaggio negli spazi interni di se stessa. Il libro non ha un ordine cronologico, ma passeggia liberamente nel tempo.
LinguaItaliano
Data di uscita1 dic 2014
ISBN9781633397736
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    Anteprima del libro

    Viaggi Di Una Psicologa In Crisi - Graziela Bergamini

    CRISI

    Traduzione di Linda Merlini 

    Viaggi di una psicologa in crisi

    Autore Graziela Bergamini

    Copyright © 2014Graziela Bergamini

    Tutti i diritti riservati

    Distribuito da Babelcube, Inc.

    www.babelcube.com

    Traduzione di Linda Merlini

    Progetto di copertina© 2014 Messias Freire

    Babelcube Books e Babelcube sono marchi registrati Babelcube Inc.

    Viaggi di una

    Psicologa in Crisi

    Graziela Bergamini

    Presentazione

    ––––––––

    Per me, la crisi è una cosa buona. Può far male, può dare fastidio, puoi anche pregare tutti i santi che vuoi per farla passare, ma si tratta di fato: non ne usciamo mai peggio di quando vi entriamo. La crisi serve a mandare le persone avanti, a rinnovare pensieri da rottamare, anche sulla base stessa del dolore.

    Ma, onestamente, in questo libro non sono state le varie crisi a richiamare la mia attenzione, ma, invece, il senso dell´umorismo, l´attitudine sincera, divertente e totalmente fluida nella lettura, senza drammi o dilemmi esistenziali alla Nietzsche.

    Il/la lettore/lettrice di Viaggi di una Psicologa in crisi si identificheràfin dalle prime pagine e sicuramente sarà felice di deliziare ogni capitolo di questa crisi. Buon viaggio!

    Kiko Mattoso, redattore pubblicitario e sceneggiatore

    Ringraziamenti

    ––––––––

    A mio marito, che crede sempre in me, mi spinge a realizzare i miei sogni, grazie alla sua grande compagnia e ai suoi insegnamenti su tante cose che non sapevo sulla convivenza, l´armonia, il piacere e l´amore. Ed inoltre: è stato grazie alla sua visione poetica che sono riuscita ad arricchire il libro.

    A mia madre, per il suo affetto pazienza e dedicazione. Grazie per la forza e il sostegno datomi per rendere questo libro una realtà. Grazie per l´aiuto e la fiducia nel rendere possibili i miei viaggi, fin da sempre.

    A mio padre, per l´amico meraviglioso che è, per le chiacchiere su tutto, per la pazienza e la generosità che ha sempre avuto con me.

    A mio fratello Kiko, per la disposizione e la dedizione nell´affrontare la prima lettura e la revisione del libro aiutandomi a migliorarlo. Mi ha ispirato con il suo coraggio e la disciplina nel realizzare gli obiettivi. Per la sua percezione simpatica ed intelligente della vita.

    A Duda, mio fratello, che amo molto ma non glielo dico mai. La sua obiettività e generosità affascinano chiunque. A Vitinho, per avermi insegnato la persistenza e il coraggio di affrontare tutto quello che mi si presenta davanti.

    A Luiza e Leo, per avermi dato l´opportunità di scoprire cosa significa essere madre e per essermi cosi vicini, meravigliosi nel loro affetto. Sono la mia ispirazione quotidiana.

    Alla famiglia che ho acquisito sposandomi con Fabio, ognuno a suo modo, mi insegna che la famiglia può essere la cosa migliore del mondo.

    Ai molti amici ed amiche, nuovi e vecchi, lettori di pezzi del libro postati sulle reti sociali e su internet in generale. Sento il bisogno di ringraziare le vostre parole di puro stimolo. Senza di esse, questo libro probabilmente non sarebbe stato scritto.

    Ad ognuno dei miei pazienti, che mi da l´opportunità di continuare a crescere e maturare come persona e come professionista.

    Dedico i testi che seguono a tutte le persone per le quali provo gratitudine e tutte le altre che, come me, posseggono conflitti e confusioni simili, ma che credono ancora nell´amor proprio, nel cambiamento e nella felicità

    Prefazione

    Mio marito, i nostri due figli ed io, eravamo tornati  da alcuni mesi in Brasile dopo aver vissuto per quasi due anni in Portogallo. Fabio era stato invitato da un per un test di integrazione del gruppo musicale portoghese Madredeus. Abbiamo passato un periodo squisito a Lisbona, ma dopo 2 anni, è terminato il contratto con la band. Ci stavamo nuovamente adattando nel nostro paese,  ricominciando da zero finanziariamente e ospiti, per un periodo, a casa dei miei genitori. Lui, musicista; io, psicologa.

    Le cose andavano troppo a rilento. Lui era tornato ad avere contatti con i musicisti e professionisti del settore; io, persa, mi chiedevo se fosse il caso di tornare a lavorare in un ristorante, continuare la carriera di psicologa autonoma o iniziare un´altra facoltà – non ero mai sicura di quello che veramente avrei voluto fare nella vita.

    Ritornare in Brasile è stata quasi un´imposizione delle circostanze, dato che il Portogallo era in difficoltà dopo la crisi economica del 2008.

    Tornavamo a casa dopo aver portato i bambini a scuola, in un giorno storto qualsiasi della settimana. Lui guidava la macchina data in prestito dai miei genitori, io ero seduta al lato del passeggero e fissavo il vuoto, chiusa nella mia solitudine e confusioni interne.

    – Grá, perchè non scrivi un libro? Chiese fiducioso mio marito.

    Uscendo lentamente dal mio fantastico mondo e tornando con l´attenzione alla voce che rappresentava il mondo reale, risposi stupita:

    - Un libro?

    – Si, che bell´idea! Puoi scrivere di tante cose che hai già vissuto: i tuoi viaggi, le tue percezioni della vita, le tue crisi...

    – Potrebbe anche essere, ma... chi sono io per scrivere un libro? Sono una persona così comune! Chi si interesserà ai miei sogni ad occhi aperti?

    – E quindi qual  è il problema se sei così comune? Anzi, proprio per questo. Quante persone possono identificarsi con le tue percezioni e sentimenti? Oltretutto, tu ami scrivere e hai molte storie da raccontare sui tuoi viaggi. Perché non scrivi un libro sulle tue avventure in India?

    Amando già l´idea e distaccandomi un pò dallaconfusione interna, risposi:

    - Hum, non so. Un libro di avventure? No...

    Lui aveva la mente connessa:

    - Magari un libro sulle tue avventure, le tue crisi con Dio e con la tua professione?

    - Oddio, quante crisi! Sono davvero così problematica?

    - Non è questo il punto, Grá. Tu hai capito quello che voglio dire. Conosci le crisi e anche i cammini da percorrere per uscirne. Sii te stessa. Scrivi con naturalezza dei tuoi conflitti, domande, impressioni. Scrivi di tutto quello che hai appreso con i tuoi studi; mettici la tua visione da psicologa.

    - Si, penso che sarebbe davvero bello... Potrebbe essere un libro leggero, divertente e utile a qualcosa.

    L´idea era già mia, però l´ istinto di sabotaggio insistette per reagire:

    - Mah, non so. Per scrivere è necessaria disciplina, cosa che per natura non ho mai avuto. Mi è sempre stata imposta dai miei genitori e dalla scuola ma non è mai a nulla; al contrario, ha favorito il mio essere avversa a questo tipo di cose.

    - Non dire così! Quando dici che devi assolutamente avere disciplina, sembra che già la rendi una cosa impossibile; ti perdi d´animo.

    - Ma è vero. Io vorrei tanto avere disciplina in qualcosa! Senza di essa, mi passerà di mente. Domani mi sveglierò pensando ad un milione di cose da fare e mi scorderò del libro.

    - Devi avere l´ispirazione, devi essere motivata. Devi svegliarti la mattina e dire: - Evviva, scriverò il mio libro!

    Rimase nella mia testa il dialogo che avevo visto nel film sulla vita di Chico Xavier fra lui e la sua guida spirituale, che diceva:

    - Chico, per lavorare per il bene, lei non sarà immune agli imprevisti, ma dovrà rispettare tre regole basiche: la prima è la disciplina.  - La seconda?  - Chiede Chico.  –La seconda è sempre la disciplina.  – E la terza?  Sorridendo, Emmanuel rispose:  - La terza anche è la disciplina.  Oddio, sarà che ci riesco?  Penso di

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