Storie di tutti i giorni
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Anteprima del libro
Storie di tutti i giorni - Francesco Manna
osate!"
Prefazione
Fin da bambino adoravo la pubblicità e ho avuto la fortuna di riuscire a vedere Carosello
.
Voi direte: «Chi ci trasi?». La pubblicità ha il compito di raccontare una storia, presentare un prodotto o un servizio e renderlo desiderabile in pochi secondi e per questo l’idea di un contest di scrittura in 1000 caratteri mi ha incuriosito.
Racchiudere in poche righe sensazioni, esperienze, ricordi, fantasie, non mi da l’idea di un semplice riassunto
lo considero piuttosto un formato compresso
, una sorta di mp3 letterario che consente al lettore di poterlo decomprimere
a piacimento, un modo moderno e consono non solo all’epoca che viviamo. Piccoli concentrati di cultura da sciogliere nella quotidianità.
Mi complimento infine con Agata e Francesco perché credo oltretutto che sia molto difficile saper infilare tutti i pensieri in soli mille caratteri, anche perché l’ho sperimentato personalmente proprio scrivendo questo commento che è esattamente di mille caratteri, compreso il punto.
Giuseppe Castiglia,
cabarettista, attore, speaker radiofonico e cantante
Agata
Ho sempre scritto, anche sui jeans, in mancanza di foglio o sulle mani, ma non mi ero mai confrontata con nessuno. Quando Francesco mi propose di entrare a far parte degli scrittori dai mille caratteri, l’idea mi entusiasmò molto e accettai di buon grado. Mi immersi in questa avventura, totalmente nuda, disarmata e incosciente. Scoprii che a volte mi capivo solo io, mentre quando si scrive per gli altri
bisogna pensare agli altri
.
Il ring dei Mille caratteri è una vera e propria palestra di vita. Nuove amicizie si affacciarono alla mia pagina FB, amicizie con le quali tuttora si condivide una grande passione: scrivere.
Ma la cosa più entusiasmante è condividere tutto con Francesco. Ci passiamo i rispettivi contest e ci scambiamo opinioni e correzioni. Lavorare in sinergia, a binario è una cosa molto gratificante che ci aiuta a migliorare il nostro, già bellissimo, rapporto.
Mi sembra doveroso iniziare quest’avventura con una mia poesia adolescenziale. Poesia dove tuttora mi riscontro con immutate sensazioni.
Era il lontano 1981.
Volo
Solo per volare
le ali aprirò
ed il mio canto libero
su te racconterò.
Io spiccherò quel volo
che tu lo voglia o no.
Inseguirò un bambino
con l’aquilone in mano.
Io bacerò il futuro
con il foglio rosa in tasca,
lui mi sorriderà
e sul treno penserà, forse,
che sono un po' pazza.
Fra grattacieli e polvere di stelle
allargherò le ali,
forse ti incontrerò
fra la folla che avanza
ribelle, scontenta.
Le mie ali sul sole aprirò, con lui brucerò.
Rotolerò nel fango
poi sposerò la luna.
Con gli occhi chiusi sul mare,
la mente aperta su orizzonti e maree,
sorriderò, continuerò a volare.
Romperò la scia di burocrazia e parole.
Tra fate, folletti e bicchieri rotti,
dietro le sbarre ti farò sognare.
Le ultime due righe sono per te,
chiudi gli occhi e vola con me.
L’ottimismo mi ha sempre contraddistinta.
Vedo sempre il bicchiere mezzo pieno anche dove non c’è più nulla. Cerco sempre l’aspetto positivo in ogni cosa, aggrappandomi tenacemente alla vita e al sorriso.
Francesco
Mi sono accostato ai contest, così, per caso. Quando mi fu proposto di partecipare, inserendomi in un gruppo su facebook, ad essere sincero l’idea non mi entusiasmò più di tanto.
«E’ un ottima palestra per scrivere e per tirare fuori nuove idee per nuovi racconti». Mi fu detto.
Dopo qualche momento di titubanza, mi gettai nella mischia. La mia prima pubblicazione, un contest dal titolo Ricordi
, fu letteralmente massacrato da critiche, non certo generose e positive. Ne ero comunque consapevole, poiché mi era stato preannunciato da colei a cui l’avevo fatto leggere in anteprima:
«Ti massacreranno!».
La mia risposta era stata sicura.
«Sono curioso di capire in che maniera!».
Forse fu incoscienza, quella di buttarmi nella mischia. Volevo, più che altro, capire sulla mia pelle, quanto un gruppo di autori e appassionati di scrittura si sarebbe spinto nella critica. Anche se, a mio modo di vedere, la critica è sempre soggettiva, a volte fuorviante e altre volte non consona al racconto in se stesso.
Iniziava così una nuova mini avventura letteraria.
Contest di 1000 caratteri, spazi inclusi, con un tema assegnato dal vincitore morale della precedente edizione. Il regolamento è semplice e chiaro: tutti i partecipanti sono obbligati, moralmente, a dare un voto finale e, man mano, durante la pubblicazione, un parere. Lungo il percorso sono stati decretati contest di 2000 caratteri, o anche più, che magari danno un po’ di respiro alla storia, ma comunque sempre stretti in un foglio word.
In effetti, è stata un’ ottima palestra. Tirar fuori sempre idee nuove, con racconti che spaziano sugli argomenti più disparati, ma che alla fine hanno un filo conduttore in comune: allenare la mente.
In fin dei conti si sa, la mente, come spesso mi capita di ripetere, è un muscolo
che ha bisogno di continui stimoli: è come un paracadute, funziona solo se si apre (A. Einstein).
L’idea, poi, di pubblicarli insieme ad Agata, è maturata quasi ad unanimità. Forse è stata la voglia di unire i nostri nomi in un libro o semplicemente perché lavorare gomito a gomito sarebbe stato divertente. Ad ogni contest realizzato ci scambiavamo pareri. Effettuavamo uno le correzioni dell’altra. Un aiuto reciproco al fine di rendere la breve storia, fluida, piacevole, intrigante e, soprattutto, farla rientrare nelle battute stabilite. Quando glielo proposi i suoi occhi si illuminarono, un sorriso complice spuntò sul suo viso e un Sì deciso, quasi aspettato, fu più che sufficiente per sancire un ulteriore unione, stavolta letteraria.
Fin dal primo momento in cui ci siamo conosciuti, l’arte, in tutte le sue forme, ha attecchito in noi. Io autore per caso, lei pittrice per passione, con una ritrovata vitalità che le era stata strappata dalle ingiustizie del passato.
Lei, che già in tenera età scriveva poesie, ha trovato in questi contest l’input e il terreno fertile per dar spazio alla sua creatività e immaginazione.
Immaginazione e creatività che affiorano sovente nei suoi dipinti e nella quotidianità di tutti i giorni. Non poteva non tuffarsi a capo fitto in questa divertente avventura, sfidando ancora una volta se stessa, stavolta però, in mia compagnia.
RICORDI
Abbi cura