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La Tendopoli di Canazei
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E-book65 pagine29 minuti

La Tendopoli di Canazei

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Info su questo ebook

Dal cuore della Puglia alle Dolomiti. Una bella storia dove i protagonisti sono stati i giovani studenti dell'Università di Bari negli anni cinquanta. Questi giovani avevano la speranza nel cuore e la creatività, essendo usciti da poco dall'incubo della Seconda Guerra Mondiale.
LinguaItaliano
Data di uscita30 lug 2014
ISBN9786050315479
La Tendopoli di Canazei

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    Franz Falanga (1933-2018) é stato una grande colonna culturale a cavallo tra la Puglia e le Dolomiti.
    Un grande amante del Jazz della tradizione, dell'architettura, del bello.

Anteprima del libro

La Tendopoli di Canazei - Franz Falanga

Dolomiti

Dal cuore della Puglia alle Dolomiti

Una bella storia dove i protagonisti sono stati i giovani studenti dell’Università di Bari negli anni cinquanta

Questo libro è particolarmente dedicato a tutte le ragazze e a tutti i ragazzi nati dopo il 2000.

Occorre persuadere molta gente che anche lo studio è un mestiere, e molto faticoso: è un processo di adattamento, è un abito acquisito con lo sforzo, la noia e anche la sofferenza Antonio Gramsci.

INDICE

Preambolo

Qualcuno comincia a sognare

Finalmente la Tendopoli inizia a funzionare

La colonna sonora della Tendopoli

Descrizione delle fotografie

Autori delle fotografie

Nomi citati

Ringraziamenti

Finale di partita

PREAMBOLO

La guerra era finita da un paio di anni e negli anni cinquanta avevo diciassette anni e mezzo. Il mio territorio era di dimensione ristrettissime, la strada dove abitavo, via Celentano, il giardino Umberto, via Sparano, il lungomare, Corso Cavour e casa. L’interno della città murattiana mi era quasi sconosciuto, nel centro storico, Bari Vecchio, non ero mai andato. Durante la guerra eravamo sfollati a Valenzano, dodici chilometri da Bari, il fascismo mi aveva fatto credere che la vita che conducevamo in quell’epoca fosse la vita normale di noi ragazzini, allarmi antiarei, paura delle bombe, rifugi antierei e così via di seguito con questo tran tran. A Valenzano ero totalmente solo, i miei lavoravano a Bari ed io giravo per le campagne rubando qualche frutto; quando arrivava la stagione della fave fresche e dei piselli era festa grande per me, ne mangiavo a bizzeffe, poi arrivarono gli americani, la guerra si spostò al nord e un bel giorno terminò, ed io finalmente mi riappropriai della mia città che per me stava diventando il centro del mondo conosciuto. Qualche film al cinema Impero o al cinema Umberto per vedere i primi film di Esther Williams, di Red Skelton e di Bing Crosby. Diciamolo chiaramente, una vita scalcagnata, solo, senza amici e ignorante come una talpa di quello che accadeva a pochissima distanza da me.

Non ricordo esattamente quando incontrai Gianni Di Lorenzo, devo averlo incontrato in un’associazione scautstica (il fascismo le aveva proibite) che si era da pochissimi mesi riaperta. Un bel giorno Gianni mi invitò a casa sua, abitava alle spalle della caserma Bergia al Lungomare, in un piccolo palazzo color rosso pompeiano, al piano alla romana. Era il primo amico che mi invitava a casa sua e ci andai molto volentieri. Mi accolse con molta simpatia e miportò nella sua piccola stanzetta dove dormiva con il fratello. La prima cosa che notai furono molte fotografie di montagna che Gianni aveva appeso alle pareti. Non conoscevo direttamente le montagne, le avevo studiate sul libro di geografia, ma

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