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Elios un cavallo per amico
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E-book77 pagine57 minuti

Elios un cavallo per amico

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Elios un cavallo per amico

"Se son certo che il cavallo è il mio destino,
non è impossibile che io stesso appartenga al destino del cavallo.





Questo libro è un romanzo che tratta l'amicizia tra l'uomo e il cavallo. Una vicenda che ti prende e che ti insegna il potere nobile e terapeutico di questi animali.Il cavallo non può mentire come tu non puoi mentire al cavallo lui sente tutti i tuoi sentimenti li legge e teli riflette come uno specchio. Questo libro è un romanzo che vuole spiegare l'enporme sinergia tra uomini e cavalli.
Questo libro non si rivolge solo agli appassionati di equitazione, ma bensì a tutti coloro che credono nei benefici della relazione tra l’uomo e il cavallo. È da poco conosciuta la terapia per mezzo del cavallo, che riesce là dove la psicologia, non arriva. Un cavallo per conoscere te stesso. L’equitazione, non è uno sport come tutti gli altri. Essa è caratterizzata da una relazione tra due esseri viventi, che comunicano tra loro in maniera completamente differente. Questa, li costringe a un approfondimento della conoscenza di se stessi, e a porsi continuamente in ascolto degli altri. Il cavalcare inteso come metodo di comunicazione, di mettersi in relazione e in ascolto, evita di concentrarsi solo su se stessi. Porta l’individuo ad una notevole apertura della mente e ad un bisogno di relazionarsi, che spesso la vita quotidiana, lo porta a dimenticare.

Colui che s’imbatte nella passione equestre, entra in un mondo straordinario, che lo spinge a confrontarsi con se stesso e con gli altri, stimolandolo a migliorare sempre di più, al fine di superare i propri limiti. Inoltre, vedere il cavallo come un compagno e amico, con il quale condividere successi, tensioni e fallimenti, l’accudirlo e il curarlo, conduce l’uomo verso una crescita morale, tramite l’acquisizione di un senso di responsabilità e altruismo, che nella vita gli torneranno molto spesso utili. Non sono in tanti a saper vivere l’arte del cavalcare con questo spirito. Molti considerano il cavallo come una macchina, la quale, appena non funziona più è da gettare via, per averne in cambio, una più funzionale.
Ringrazio particolarmente l’associazione L’Auriga onlus e gli istruttori federali: Nicoletta Angelini, Lucilla Montanari e Geremia Toia, per avermi insegnato a cavalcare, nel rispetto del cavallo. Spero attraverso questo libro di trasmettere la consapevolezza di quanto sia importante amare e rispettare questi stupendi animali, che ci insegnano e ci danno tanto.
LinguaItaliano
Data di uscita3 dic 2015
ISBN9788892521841
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    Anteprima del libro

    Elios un cavallo per amico - Marco Befani

    Onlus

    Prefazione

    Questo libro, non si rivolge solo agli appassionati di equitazione, ma bensì a tutti coloro che credono nei benefici della relazione tra l’uomo e il cavallo.

    E’ da poco conosciuta la terapia per mezzo del cavallo, che riesce là dove la psicologia, non arriva.

    Un cavallo per conoscere te stesso

    L’ equitazione, non è uno sport come tutti gli altri. Essa è caratterizzata da una relazione tra due esseri viventi, che comunicano tra loro in maniera completamente differente.

    Questa, li costringe a un approfondimento della conoscenza di se stessi, e a porsi continuamente in ascolto degli altri.

    Il cavalcare inteso come metodo di comunicazione, di mettersi in relazione e in ascolto, evita di concentrarsi solo su se stessi. Porta l’individuo ad una notevole apertura della mente e ad un bisogno di relazionarsi, che spesso la vita quotidiana, lo porta a dimenticare.

    Se son certo che il cavallo è il mio destino, non è impossibile che io stesso appartenga al destino del cavallo.

    (Giorgio Manganelli)

    Colui che s’imbatte nella passione equestre, entra in un mondo straordinario, che lo spinge a confrontarsi con se stesso e con gli altri, stimolandolo a migliorare sempre di più, al fine di superare i propri limiti.

    Inoltre, vedere il cavallo come un compagno e amico, con il quale condividere successi, tensioni e fallimenti, l’accudirlo e il curarlo, conduce l’uomo verso una crescita morale, tramite l’acquisizione di un senso di responsabilità e altruismo, che nella vita gli torneranno molto spesso utili.

    A mio parere, non sono in tanti, a saper vivere l’arte del cavalcare con questo spirito.

    Molti considerano il cavallo come una macchina, la quale, appena non funziona più è da gettare via, per averne in cambio,una più funzionale.

    Ringrazio particolarmente L’Associazione L’auriga onlus e gli istruttori federali: Nicoletta Angelini, Lucilla Montanari e Geremia Toia, per avermi insegnato a cavalcare, nel rispetto del benessere del cavallo.

    Spero attraverso questo libro di trasmettere la consapevolezza di quanto sia importante amare e rispettare questi stupendi animali, che ci insegnano e ci danno tanto.

    Capitolo 1: La proposta

    Mi trovavo lì, a pensare se avrei mai trovato un cavallo adatto a me, con il quale intraprendere un rapporto decente, visto che con questi animali non avevo mai avuto alcun tipo di contatto.

    Mentre pensavo, non sentii Carlo che mi chiamava. Mi spaventai moltissimo, quando mi urlò dietro le spalle, gridando il mio nome.

    Mi girai sbalordito, fissandolo senza riuscire a dire una parola. Che bisogno c’era di urlare in quella maniera?

    Io ero già nervoso per conto mio, mi mancava solo un istruttore di equitazione isterico.

    Lo guardai ancora per qualche secondo e ancora rintontito risposi: Cosa vuoi, non vedi che sto riflettendo?

    Lui si mise a ridere, capii subito che non era per prendermi in giro, ma per sdrammatizzare la situazione. In fondo gli ero grato per tutto quello che stava facendo per me.

    Mi sentivo ingiusto nei suoi confronti; lui cercava in ogni modo di farmi essere di buon umore, ed io come lo ringraziavo? Essendo ancora più demoralizzato e pieno di sensi di colpa.

    Mi trascinai sconsolato verso il box di Ted, il famosissimo Ted, conosciuto da tutti: uno splendido esemplare di cavallo italiano sauro, ormai esasperato di portare in giro per il maneggio gruppi di ragazzini inesperti e insensibili, che lo trattavano come fosse un giocattolo.

    Ted, ai suoi tempi, era stato un ottimo saltatore di ostacoli, super amato e super sfruttato; forse per questo sembrava essergli passata la voglia di lavorare e di vivere. Ecco l'elemento in comune tra me e Ted: eravamo ambedue stanchi di vivere: Solo che lui se lo poteva permettere, poichè la sua vita l'aveva più o meno vissuta. Io, invece, avevo appena ventun’ anni e già mi ero stancato di lottare.

    La mia condizione di partenza era abbastanza disastrata, In quanto soffrivo di ansia e depressione. In quel periodo, ero arrivato a prendere un numero eccessivo di psicofarmaci, che erano serviti solamente a provocarmi una forte dipendenza.

    Più passavano i mesi e più peggiorava la mia situazione psicologica.

    Una calda mattina di giugno, mentre stavo ancora dormendo, mia madre entrò di colpo nella mia stanza urlando: Francesco sbrigati a prepararti, perché questa mattina hai da fare con me!

    Io pensai dentro di me che era tutta suonata, ma per non litigare come al solito, mi alzai senza far storie e mi vestii senza neanche far colazione.

    Dopo circa venti minuti mentre guardavo annoiato la televisione, venne mamma dandomi un bacio e mi disse: Ho una stupenda sorpresa per te, tesoro.

    Conoscendo i suoi tipi di sorprese, rimasi molto preoccupato di quella proposta, e non osavo chiedergli di cosa si trattasse, anche se confesso che ero molto curioso.

    Mia madre, come se nel frattempo mi avesse letto nel pensiero, mi prese per mano, eccitata come una bambina

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