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LE CARATTERISTICHE PSICOLOGICHE DEL CYBERSPAZIO. Le implicazioni e applicazioni della rete
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LE CARATTERISTICHE PSICOLOGICHE DEL CYBERSPAZIO. Le implicazioni e applicazioni della rete
E-book122 pagine1 ora

LE CARATTERISTICHE PSICOLOGICHE DEL CYBERSPAZIO. Le implicazioni e applicazioni della rete

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La ricerca psicologica ci ricorda che l'ambiente nel quale gli esseri umani agiscono può modificare (e in effetti modifica) il loro comportamento. In determinate circostanze chiunque può agire in maniera non consona al proprio comportamento abituale.
E così che, assieme all’indubbio interesse e intuito, dimostrato da molti studiosi in seguito alla scoperta del cyberspazio, qualcuno ha cominciato a chiedersi se le caratteristiche stesse della Rete non potessero avere anche qualche rischio.
LinguaItaliano
Data di uscita4 dic 2014
ISBN9786050340723
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    Anteprima del libro

    LE CARATTERISTICHE PSICOLOGICHE DEL CYBERSPAZIO. Le implicazioni e applicazioni della rete - Dr. Ettore Zinzi Psicologo Psicoterapeuta

    EMEROGRAFIA

    INTRODUZIONE

    Da mondo completamente sconosciuto e oscuro, Internet, si è rapidamente insinuato e diffuso nella nostra vita; inizialmente era un mezzo di comunicazione sofisticato per ricercatori e accademici, mentre oggi questo mezzo è in grado di sostenere quasi tutte le attività umane, dallo shopping al sesso, dalla ricerca scientifica alla rivolta popolare. Lo usiamo per mantenere i contatti con amici e colleghi, per fare transizioni di denaro, per fare scambi e affari, per condurre ricerche, cercare informazioni, incontrare sconosciuti, organizzare cospirazioni e per fare tante altre cose.

    Si percepisce che lo scopo di Internet è principalmente quello di favorire la circolarità dell'informazione, sfruttando le caratteristiche specifiche della comunicazione telematica, rappresentate dalla interattività, tempestività, ipertestualità, globalità, elementi questi che giustificano il suo costante e continuo tasso di diffusione.

    L'esplosione di internet è stata talmente rapida da non lasciare nemmeno il tempo di studiare, gli effetti dirompenti sul nostro comportamento del nuovo mezzo di comunicazione.

    Si calcola che al giorno d'oggi gli utenti della rete nel mondo siano circa 145 milioni, una percentuale di per sè quantitativa e non rilevante della popolazione mondiale, ma che al contrario diventa significativa se se ne osserva la distribuzione, sia geografica che socio-culturale.

    Circa 70 milioni di questi, sono concentrati negli Usa, mentre il resto, per la gran parte, si trovano in Europa. Si verifica, cioè, che la percentuale di penetrazione dello strumento è senz'altro più elevata nei paesi ricchi dell’occidente. La fascia più rappresentata (58%), secondo le indagini del Censis (è un istituto di ricerca socioeconomica fondato nel 1964, Centro Studi Investimenti Sociali) del 1997, è quella compresa fra i 30 e 49anni, sposati (76%) e con figli ( 44%), con istruzione superiore (70%), uomini nel 58%, con fasce di reddito medio-alto (40-80 mila dollari all’anno).

    Sempre un indagine del 2003 condotta dal Censis, ha indagato su come internet è adoperata in modo molto differente dagli adolescenti rispetto alle altre fasce d'età (tab. sotto). Fatta salva la ovvia considerazione per cui a mano a mano che cresce l'età diminuisce la percentuale di quanti usano la rete delle reti per motivi di studio (si passa dal 47,5% dei più giovani al 27,5% dei più grandi) e aumenta il numero di quelli che la usano per lavoro (in questo caso si passa dall'1,7% al 30,1%), è evidente come i più giovani preferiscano un impiego ludico e relazionale di internet, mentre i più grandi ne sfruttano maggiormente le potenzialità informative. Infatti, scambiare messaggi, chattare, partecipare a forum costituisce il secondo impiego del mezzo tra gli adolescenti (subito dopo le ragioni di studio), attestandosi al 40,7% contro il 24,5% dei più grandi, mentre il 30,5% dei più giovani usa internet per scaricare file musicali e video (i grandi solo per il 7,6%). La prima motivazione d'impiego della fascia tra i 25 e i 30 anni invece riguarda l'informazione d'attualità, attestata al 34,5%, anche se non è certo disprezzabile il 24,3% indicato dai giovanissimi.

    L'uso relazionale è molto importante anche per le donne (scambiare messaggi o chattare è importante per il 35,4% delle frequentatrici di internet), mentre la loro insofferenza nei confronti delle tecnologie riemerge a proposito delle attività più tipiche degli appassionati della rete, come lo scaricare software, file musicali e video, cosa che interessa solo il 12,7% delle donne, contro il 23,3% degli uomini.

    Tab.- Cosa preferiscono fare i giovani con internet, per fasce d'età e per genere

    Fonte: indagine Censis, 2003

    Non sappiamo quello che questi numeri possono voler dire, in modo attendibile, nè quale sia l’uso che della Rete venga fatto. Dal punto di vista psicologico, certamente è molto diverso parlare di accesso al WEB e/o dell’uso della posta elettronica o della frequenza, magari sistematica, in chat newsgroup o altre modalità che favoriscono aspetti relazionali.

    Per cercare di avere più chiarezza, in questo mio scritto ho cercato di sistematizzare in modo migliore possibile latitudini e longitudini del mondo di internet, prendendo in considerazione le evoluzioni storiche che si sono avute dalla nascita dei primi computer in ambito militare, allo sviluppo della ragnatela multimediale. Dato che internet non è un unico ambiente, ma molti ambienti, e, benché vi sia sovrapposizione tra diversi sistemi e servizi, ed esistano anche importanti variazioni all'interno di ognuno, ho ritenuto anche opportuno, prendere in considerazione le forme e le varie strutture tecniche di questo, dato anche il fatto che esse si distinguono per operare determinate caratteristiche fondamentali, che sembrano influenzare il nostro comportamento quando ne facciamo uso.

    Inoltre ho trattato uno dei principali elementi di cambiamento che questo mezzo ha apportato, ossia un nuovo modo di comunicare; creando cambiamenti, sia nel modo di intendere la comunicazione, sia per quanto riguarda la scrittura nel vero e proprio simbolismo, e anche per ciò che riguarda le modificazioni spazio-temporali.

    Internet è del tutto nuovo nella storia dell'evoluzione umana, non è facile rendersi conto di quanto influisca su di noi osservando da vicino che cosa accade dal punto di vista psicologico.

    Nel terzo capitolo, ho tentato di raccogliere le più importanti e prime teorie riguardanti lo spazio telematico.

    Anche se la ricerca sui comportamenti on-line è ancora agli inizi, essa sta coinvolgendo velocemente scienziati e studiosi di diverse discipline; infatti non si tratta di ricominciare con gli studi da zero: sappiamo già molto circa i fattori che influiscono sul comportamento umano in altri contesti: possiamo trarne parallelismi significativi.

    Una delle prime scoperte, sorprendenti, per i ricercatori che si occupano del comportamento umano on-line, è stato constatare come da un lato le persone possano dimostrarsi inibite dall’enorme quantità di output presente nel web, e come dall’altro il temperamento possa infiammarsi (flamming) più facilmente quando interagiscono in questo mondo.

    La ricerca psicologica ci ricorda che l'ambiente nel quale gli esseri umani agiscono può modificare (e in effetti modifica) il loro comportamento. In determinate circostanze chiunque può agire in maniera non consona al proprio comportamento abituale.

    E così che, assieme all’indubbio interesse e intuito, dimostrato da molti studiosi in seguito alla scoperta del cyberspazio, qualcuno ha cominciato a chiedersi se le caratteristiche stesse della Rete non potessero avere anche qualche rischio.

    Questo tipo di pensiero, riguardo ai rischi di internet, iniziò a diffondersi a partire da una sorta di provocazione-scherzo concepito da uno psichiatra americano, Goldberg (IAD, http://www.iucf.indiana.edu/brown/hyplan/addict.htlm, 1995), che avanzò la proposta di diagnosticare un internet addiction disorder in soggetti nei quali venissero individuati alcuni segni clinici di tolleranza e/o di astinenza. Neanche Goldberg avrebbe mai immaginato che il suo scherzo multimediale avrebbe avuto una straordinaria risonanza, prima in rete e poi nel mondo. Infatti contemporaneamente la psichiatra canadese K.Young, per prima nel mondo, segnalò alcuni fenomeni psicopatologici connessi all'uso di internet.

    L'immediato interesse suscitato da questi fenomeni in ambito scientifico ha stimolato ulteriori studi sull'argomento che hanno portato nuovi contributi e spunti di riflessione anche critici.

    Trattando dei vari studi sviluppatisi proprio intorno a questo mondo, e quindi gli studi sulle sue implicazioni, non ho potuto fare a meno di trattare, nella parte finale, delle possibili applicazioni della psicologia on-line.

    Vari studi hanno evidenziato la possibilità, infatti, di effettuare in linea Web-counseling (consulti), utilizzando varie applicazioni multimediali ed io proverò ad evidenziare anche la possibilità, venuta fuori da alcuni studi, di poter effettuare addirittura psicoterapie on-line, almeno per quanto riguarda il trattamento di psicopatologie legate alle condotte in linea. E’ da qui che dò spazio a considerazioni sia sugli eventuali pro e contro delle applicazioni ed implicazioni della Cyberpsicologia, sia sui problemi etici che da essa

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