Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Tram Numero 2
Tram Numero 2
Tram Numero 2
E-book60 pagine41 minuti

Tram Numero 2

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Tram Numero 2 è un racconto in forma epistolare nel quale immagino che l’autore del libro, nell’intento di ripulire la soffitta, trova in un baule impolverato delle lettere. Inizia così a leggerle e decide di riordinarle, dar loro un filo logico per ricostruire le esperienze e gli stati d'animo di chi anni prima aveva scritto su quei fogli.

Il libro inizia con un’introduzione che serve a spiegare al lettore il contesto narrativo e ed il motivo per il quale ha deciso di pubblicare quelle lettere.

Le lettere, indirizzate al signor Y del quale non si conoscono né il nome né l’identità, percorrono un arco di tempo di circa sette mesi, da fine ottobre ad inizio maggio e narrano i passaggi fondamentali delle esperienze e delle sensazioni ed emozioni del loro autore immaginario.

Ogni lettera racconta un luogo, uno stato d’animo, un’esperienza e tutte sono percorse con il Tram numero 2, che è il mezzo ideale e romantico dal quale l’autore delle lettere scende e sale a suo piacimento, in qualsiasi posto si trovi, lasciando alla fantasia la possibilità di immaginare nuovi viaggi, nuove avventure, nuove emozioni da narrare.
LinguaItaliano
Data di uscita10 giu 2015
ISBN9786050386837
Tram Numero 2

Leggi altro di Gianluca Ruggeri

Correlato a Tram Numero 2

Ebook correlati

Viaggi per interessi speciali per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Tram Numero 2

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Tram Numero 2 - Gianluca Ruggeri

    partenza…"

    Prologo

    Nel giorno del mio compleanno ho deciso di fare un regalo alla mia soffitta.

    Perché proprio alla soffitta ci si potrebbe domandare e non alla camera da letto o alla cucina o magari, meglio ancora, ad una persona cara? La risposta è semplice. La soffitta è il museo degli oggetti dimenticati ed impolverati, di soprammobili mai usati e di scatole accatastate che nascondono un mondo variegato di fogli ingialliti e di memorie fatalmente ed irrimediabilmente destinate all’oblio. Ho voluto liberare la soffitta da tutto questo materiale inutile, alleggerendola per poterla rendere respirabile e più umanamente vivibile. Il mio impegno è stato premiato o, piuttosto, il mio regalo apprezzato, cosa che non sempre riesce malgrado l’impegno. In un baule impolverato ed un po’ arrugginito ho trovato infatti le lettere che dopo questa mia breve introduzione avrete l’opportunità di leggere.

    Potrebbero essere lettere mai spedite oppure ricevute e riposte in un cassetto, ma anche delle pagine di un diario il cui autore ha forse voluto indirizzare ad un destinatario immaginario, per avere l’illusione che qualcuno le potesse ricevere e leggere, per non diventare semplici fogli di carta destinati ad ingiallire o appunti inutili che lui stesso o qualcun altro avrebbe un giorno stracciato.

    Io le ho lette con vero interesse una dopo l’altra ed ho deciso, senza pensarci troppo, di pubblicarle. Il motivo? Semplicemente perché le parole devono essere libere di raggiungere quanti hanno voglia di nutrirsi di loro, non possono restare chiuse in un cassetto, è contro natura. Se possiamo parlare è perché qualcuno ci può ascoltare, se possiamo scrivere è perché qualcuno ci può leggere.

    Non so come siano finite nella mia soffitta queste lettere. Forse, con la mia impulsiva voglia di acquistare vecchi libri venduti su precarie bancarelle nei piccoli mercatini dell’usato, avrò fatto si che, nascondendosi tra le pagine di un qualche testo da me acquistato, si siano intrufolate clandestinamente e senza inizialmente farsi notare, nel mio baule, convinte che prima o poi le avrei trovate e quindi riordinate e ridate alla luce affinché potessero essere lette e giungere a destinazione.

    Per poter giungere a destinazione però bisogna prima partire. A volte trovare il tempo, altre volte il coraggio per farlo. Non importa come,  a piedi, in treno, in nave, in tram…

    Il tram numero 2 quindi ha lasciato la stazione dove da molti, troppi anni era fermo ad aspettare che qualcuno si mettesse di nuovo ai suoi comandi. Io l’ho fatto ed ho imparato, scorrendo queste lettere, che vale sempre la pena di leggere qualcosa.

    20 Ottobre

    Mio caro Y,

    prima di iniziare questa corrispondenza vorrei tranquillizzarti sul fatto che non indicherò mai nelle lettere il tuo nome. Questa decisione, per quanto immediata, è stata presa per due motivi. Il primo, più futile, è quello di assecondare questo nostro Tempo nel quale non si fa altro che parlare, a volte esageratamente, di privacy. Il secondo, più estetico, è per mantenere un certo mistero dal quale sono certo, anche tu ne sarai avvolto.

    Perché Y? Pensando al simbolo e non alla lettera in sé mi viene da cogliere alcuni significati ad esso legati.

    È la lingua biforcuta del serpente, velenosa, rapida e precisa nel colpire, una lingua che metaforicamente getta fango, parla a sproposito e allora, perché mai dovrei indirizzare una lettera ad una tal persona?

    Y è anche un uomo che alza le braccia al cielo, che esulta per una felicità mai neanche immaginata ed immensa, mi viene da pensare al film Le Ali della Libertà

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1