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Necro’s love
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E-book123 pagine1 ora

Necro’s love

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Info su questo ebook

Sun vive a New York dall’età di sedici anni, si è trasferita per ragioni di studio dalla sua amata Corea ed oggi è una brillante promessa di un importante studio legale. Grazie alla sua notorietà di avvocato, viene incaricata dalla ricca Mrs Armstrong di seguire la sua pratica di divorzio. Si reca quindi nella villa ottocentesca della signora per l’incontro preliminare, durante il quale rimane abbagliata da Lee, maggiordomo di fiducia della donna. Quell’incontro cambierà per sempre la vita di Sun! Giusy Madonia ci racconta con la semplicità e la dolcezza che solo una giovane scrittrice possiede, una storia d’amore che ha del fantastico, ma che ci farà sentire l’importanza della purezza dei sentimenti, trascinandoci in un vortice di emozioni, sulla sottile linea che separa da sempre la differenza tra il bene ed il male.
LinguaItaliano
Data di uscita26 giu 2017
ISBN9788856783742
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    Anteprima del libro

    Necro’s love - Giusy Madonia

    Albatros

    Nuove Voci

    Ebook

    © 2017 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l. | Roma

    www.gruppoalbatrosilfilo.it

    ISBN 978-88-567-8374-2

    I edizione elettronica giugno 2017

    Questo romanzo è ispirato ad uno dei miei anime preferiti KUROSHITSUJI (Black Butler), considerata la mia spropositata passione per la cultura orientale asiatica.

    Voglio dedicarlo a tutte le persone che mi hanno sempre sostenuta, alla mia famiglia per il conforto, l'appoggio, la pazienza nei miei riguardi (e credetemi, con me ce ne vuole molta) e l'amore che mi donano giorno dopo giorno, a chi mi conosce veramente e a chi mi conosce meno (magari potrà farlo leggendo questo romanzo) ma soprattutto lo dedico ai nemici, a coloro che ti fortificano quotidianamente, a coloro che forgiano il nostro carattere e le nostre tempra involontariamente, per renderci più maturi, più capaci e più coraggiosi.

    Infine, tenendo il cuore in mano voglio dedicarlo a chi non perde la speranza, perché essa è l'ultima a dissolversi nel nulla (o come diciamo comunemente è l'ultima a morire), a chi combatte ogni giorno per qualcosa, battendosi contro tutto e tutti... questo è per voi che credete ad un sogno, perché chi ne ha uno, fa di esso il suo tesoro e la sua forza più grande, e non c'è davvero cosa più bella che avere una meravigliosa missione da compiere e un ardente desiderio nel cuore.

    Giusy Madonia

    Nota dell’Autore

    Questo romanzo è nato principalmente da un quesito che un po’ tutti ci portiamo dentro la nostra testa e che puntualmente ci poniamo almeno una volta nella vita: che differenza c’è tra il bene e il male?. La domanda per quanto banale e chiara ai nostri occhi possiede tante insidie letterali e culturali.

    In teoria esistono diversi aspetti che differenziano entrambi in modo netto e preciso ma esiste tra i due anche un sottile filo conduttore che involontariamente li lega l’uno all’altro. Per parlare di essi potrei citare la religione, il comportamento della società o anche i principi umani sani e malsani che l’umanità adotta nel corso della propria esistenza, ma, andiamo al punto della questione, qual è il legame che unisce due sentimenti di fondamentale importanza con la storia che vi riporterò a breve? Sappiamo tutti che il bene e il male, per quanto entrambi sentimenti di grande spessore che fungono da millenni come matrice nei rapporti umani e sociali, si trovano a livelli assai distanziati tra loro e quindi in una continua sorta di contrasto, un po’ come due magneti uguali che si respingono per via della loro forza molto simile. Girando attorno all’argomento, senza naturalmente voler uscire dagli schemi ho semplicemente voluto raccontare e ipotizzare cosa accadrebbe se il bene e il male abbattessero per un solo istante quella fortezza spessa e invalicabile che possiedono, per incontrarsi almeno una volta faccia a faccia li in mezzo al cammino di tutti i giorni. Proprio da questo pensiero e da questa domanda un po’ sciocca ma abbastanza curiosa è nato Necro’s love, un racconto basato sulla fantasia, sulla magia, sull’amore, sullo scetticismo ma anche sulla fede di ognuno di noi, sull’ambiguità dei dubbi e delle credenze della nostra quotidianità.

    Prologo

    Ricordo ancora quando vivevo in Corea. Provenivo da Busan, una delle zone più a sud del territorio. Fin da piccola avevo vissuto con i miei genitori in una casa che si trovava in aperta campagna al di fuori della fastidiosa bolgia della metropoli e lì ero cresciuta fino ai miei sedici anni. Portavo con me ricordi d’infanzia felici, fatti di profumi e sensazioni che avevo assaporato con naturalezza: l’odore del kimchi¹ e del bibimbap² fatto da mamma e dalla nonna che si diffondeva per tutta la casa, i pomeriggi durante il Tado³ e il sapore fresco di quel tè verde che abitualmente consumavamo per quell’evento, per non parlare del Chusok⁴, una delle festività che più adoravo da bambina.

    Compiuto il mio sedicesimo anno d’età, mi trasferii negli Stati Uniti per studiare, vivendo i primi anni a Delaware per poi spostarmi definitivamente a New York dove attualmente risiedo e pratico la mia attività di avvocato. Avevo sofferto tanto per avverare il mio sogno, mi ero staccata dalla famiglia togliendo le radici dalla mia madrepatria per trapiantarle in un posto che purtroppo non mi apparteneva, ma nonostante tutto, adesso che ero diventata la più importante del mio studio legale, nulla riusciva più a pesarmi, lasciandomi addosso una sensazione di leggerezza e spensieratezza mai provata.

    L’ultimo caso a cui stavo lavorando era abbastanza complesso. Si trattava di una donna altolocata che viveva in una villa risalente alla fine del ‘700 inizio ‘800, situata a Mount Airy, nella provincia di Richmond, in Virginia.

    Avrei dovuto affrontare un lungo viaggio per discutere con la diretta interessata, visto che non avevo mai avuto l’opportunità di incontrarla di persona.

    Proprio da quel momento tutto ebbe inizio... o quasi...

    Gelida la notte, priva di tempeste. Nessuna anima, ne alcun rumore riusciva a rompere quell’immenso silenzio che costantemente riempiva la mia esistenza. Un profumo, agre, malinconico e triste, colmo di ricordi, reminiscenze d’eternità nitide nella mia testa.

    Solo un sogno riportava in me quelle strane sensazioni impossibili da provare nella realtà. Vivevo una vita apatica, priva di colpi di scena, di eventi rari. Non potevo sapere ciò che sarebbe accaduto ma bastò quel sogno, anzi quell’incubo, a far nascere in me la vita, o la morte, poco importa, entrambe erano collegate da uno stretto filo indistruttibile fondendosi in un’unica e sola via d’uscita. Non avevo mai creduto agli scherzi beffardi che lancia il destino per ingannare il tempo, per questo motivo sono stata punita da lui... il Signore padrone dei nostri giorni, il fato, proprio per la mia mancata fede nei suoi confronti e beh… ben mi sta ! Ad ogni modo non avrei mai pensato che questo scherzo mi sarebbe costato tanto... ma più che altro che la mia vita avrebbe avuto un inizio così ambiguo ma soprattutto in un insolito e tremendo ritardo.

    1 pietanza tipica coreana composta da cavolo fermentato insieme a peperoncino, aglio e altre spezie.

    2 pietanza tipica coreana composta principalmente da riso (il nome letterale significa riso mescolato) e da altri ingredienti chiamati nanul, ovvero verdure di stagione come: germogli di soia, spinaci, foglie di felci, zucchine, cetrioli e diversi tipi di radici.

    3 tipica cerimonia coreana del té dove quest'ultimo assume un significato importante come il voler celebrare il senso della vita terrena.

    4 festività della luna del raccolto. È una delle festività più importanti in Corea dove si ringraziano gli antenati per il raccolto andato a buon fine. I festeggiamenti consistono nell'imbandire la tavola con ciotole di riso appena colto e frutta di vario tipo.

    CAPITOLO 1

    Ero solita svegliarmi la notte in preda al panico, già da un paio di settimane.

    Perseguitata da una strana paura, gelida e appiccicosa che, puntualmente attanagliava il mio cuore con una facilità mostruosa e incredibilmente rapida, così rapida da farmi sussultare e sgranare gli occhi ad ogni santo risveglio. La fronte perlata, colava di sudore e il mio respiro affannato risuonava ed echeggiava per tutta la stanza. Da giorni oramai vivevo lo stesso ripugnante incubo, un incubo che riusciva a farmi saltare come un gatto davanti ad un cane.

    Mi guardai intorno, nel buio pesto e nel bel mezzo della notte, illuminata soltanto da quella fioca e pallida luce lunare che si riversava dolcemente tra le mie candide e bianche lenzuola di

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