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La favola della crisi: Sull’economia e sull’opportunità di farne a meno
La favola della crisi: Sull’economia e sull’opportunità di farne a meno
La favola della crisi: Sull’economia e sull’opportunità di farne a meno
E-book69 pagine37 minuti

La favola della crisi: Sull’economia e sull’opportunità di farne a meno

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Info su questo ebook

Hernán Casciari, utilizzando la metafora favolistica, ci racconta i grandi temi dell’attualità come la crisi economica e la dilagante insoddisfazione.
Andrea Bizzocchi, nel suo saggio, ci illustra i meccanismi nascosti di un processo di sviluppo che ha finito per occultare i bisogni primari dell’individuo.
Questo pamphlet, agile e appassionato, ci porta alla scoperta di uno stile di Vita con la “v” maiuscola, in armonia con la natura e con noi stessi.
LinguaItaliano
Data di uscita27 ott 2013
ISBN9788867730124
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    Anteprima del libro

    La favola della crisi - Hernán Casciari / Andrea Bizzocchi

    Olos

    © Copyright 2013

    Edizioni Enea - SI.RI.E. srl

    I edizione ottobre 2013

    I edizione digitale (ebook) ottobre 2013

    ISBN (libro cartaceo) 978-88-6773-011-7

    ISBN (libro digitale) 978-88-6773-012-4

    Edizioni Enea

    Sede Legale - Ripa di Porta Ticinese 79, 20143 Milano

    Sede Operativa/Magazzino - Piazza Nuova 7, 53024 Montalcino (SI)

    www.edizionienea.it - edizioni.enea@gmail.com

    Progetto grafico

    Lorenzo Locatelli

    Disegno in copertina e illustrazioni

    Federica Aragone

    La favola della crisi è stata pubblicata sulla rivista Internazionale (numero 999, 10-16 maggio 2013, anno 20). Si ringrazia Internazionale per averci concesso l’uso della traduzione.

    I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, informatica, multimediale, riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo, compresi microfilm e copie fotostatiche, sono riservati per tutti i Paesi.

    Indice

    Copertina

    Frontespizio

    Colophon

    La favola della crisi di Hernán Casciari

    La prima settimana

    La seconda settimana

    La terza settimana

    L’ultima settimana

    Sull’economia e sull’opportunità di farne a meno (in fondo basta convincersi) di Andrea Bizzocchi

    Premessa doverosa

    Introduzione

    La truffa del debito pubblico

    Gli obiettivi della truffa del debito pubblico

    Le funzioni del denaro

    Il denaro è tutto o niente?

    L’economia è naturale?

    Cos’è l’economia?

    Economia = guerra

    Economia reificatrice e mercificatrice

    Il denaro e l’economia come fonte di paura e controllo

    Il denaro e l’economia come forma di appiattimento mentale

    L’infelicità come programmazione della logica consumista (e viceversa)

    L’infelicità generata dall’economia come paradosso dei paradossi (ma paradosso solo apparente)

    Diminuire l’invadenza del denaro e dell’economia nelle nostre vite

    Liberarsi: della differenza tra schiavo e prigioniero

    Stare bene (spiegato in due parole)

    E allora, che fare?

    Decondizionarci e sviluppare un proprio pensiero libero

    Una gabbia senza sbarre

    La favola

    della crisi

    Hernán Casciari

    C’era una volta un villaggio tranquillo in cui vivevano tante persone tranquille. La vita era semplice e piacevole, e tutti volevano stare bene. Pepe era uno degli abitanti del villaggio. Un pomeriggio Pepe uscì a fare una passeggiata e gli venne sete. Continuò a camminare e la sua sete aumentò. Quando tornò a casa, mentre si versava da bere, si rese conto di una cosa a cui nessuno aveva mai pensato prima: nel villaggio non c’era un bar. Pepe pensò che se avesse aperto un bar sarebbe stato felice e avrebbe fatto felici gli altri, offrendo qualcosa da bere. Avrebbe anche potuto guadagnare qualche soldo.

    Pepe passò due sere a scrivere una lista delle cose di cui aveva bisogno per aprire il suo bar: prima di tutto avrebbe avuto bisogno di diecimila soldi per comprare tavoli, sedie, bicchieri, bevande e una staccionata per i cavalli degli avventori; poi avrebbe avuto bisogno di due settimane per trasformare la sua casa in un bar; e dopo di altre due settimane perché i suoi tavoli si riempissero di clienti assetati.

    Il suo amico Moncho, che quel pomeriggio passava di lì, gli propose un nome perfetto per il bar.

    Ovviamente Pepe non aveva diecimila soldi, ma durante la notte gli venne in mente un ottimo modo per ottenerli. Il pomeriggio del sabato ritagliò mille foglietti e scrisse su tutti: Prossimamente: bar di Pepe. La domenica, dopo la

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