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gli Ex Libris del Fondo Leboroni: della Biblioteca Statale di Macerata
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E-book218 pagine1 ora

gli Ex Libris del Fondo Leboroni: della Biblioteca Statale di Macerata

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introduzione e contributi di gian carlo torre
sono convinto che attraverso gli ex libris si potrebbe rinvigorire, sicuramente, l’interesse per il libro e per l’ex libris, poiché la passione per il libro e l’incisione si fondono, collegate agli aspetti culturali e ai sentimenti evocati dall’ex libris, e si arricchiscono a vicenda come ci ha indicato negli anni la lunga esperienza e la militanza di studiosa di Maria Adriana Gai, nata a Recanati.
LinguaItaliano
EditoreBiblohaus
Data di uscita3 nov 2015
ISBN9788895844831
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    Anteprima del libro

    gli Ex Libris del Fondo Leboroni - Goffredo Giachini

    Osimo

    introduzione

    "Nato per il libro e legato al suo destino, l’ex libris

    continuerà ad essere un amico prezioso dell’uomo

    di cultura di ogni tempo e di ogni paese".

    Maria Adriana Gai 

    L’ex libris, parte integrante del libro, per amore del bibliofilo, è la memoria anagrafica dei personaggi e delle istituzioni, è un documento di fondamentale importanza per la conoscenza della localizzazione storica del libro, delle vicissitudini della biblioteca di appartenenza e delle donazioni successive. I libri possono contenere più ex libris legati ai passaggi tra più biblioteche dimostrando che essi continuano a vivere; con le aggiunte degli ex libris dei successivi possessori si documenta la vita del libro e il continuo scorrere della storia. L’ex libris è lo specchio della personalità del committente, con una forza persuasiva inversamente proporzionale alle ridotte dimensioni. Gli elementi simbolici, fregi, vignette, massime, sentenze, citazioni, espresse in latino o nella lingua viva del committente, contribuiscono ad evidenziare il pensiero, la personalità, l’attività, il gusto e le preferenze del titolare. L’ex libris è il testimone della cultura e dell’evoluzione delle tecniche incisorie e delle ricerche artistiche nel corso dei secoli, costituisce inoltre il punto di incontro di differenti discipline: la storia, l’araldica, la simbologia, la bibliografia, la grafica, l’illustrazione, ecc....Ogni periodo storico, ogni variazione del costume ha lasciato la sua impronta nell’ex libris, che ne ha assorbito i caratteri ed i gusti. É un indice della cultura di ogni paese, fornisce infatti elementi e segni di documentale per la storia della stampa, per la vita del libro stesso. Condividendo il pensiero di Lucio Del Gobbo credo fermamente che tutto ciò contribuisce alle peculiarità che impreziosiscono il valore degli ex libris. L’ex libris è il contrassegno di un libro, postovi da chi ama la cultura e l’arte e che non si pone la differenza tra arte pura e applicata, accogliamolo tra di noi facciamolo nostro impreziosiamo i nostri libri con un ex libris a nostro nome. Gli ex libris sono oggetto di collezioni e di scambio tra i collezionisti; dalla seconda metà dell’ 800 i collezionisti di ex libris si riunirono in gruppi e nacquero le prime associazioni exlibristiche e le riviste specializzate, alla fine del XIX secolo furono fondate le società nazionali exlibristiche. A metà degli anni ’50 grazie all’Ing. Gianni Mantero, di Como, fu costituita la F.I.S.A.E. (Fédération Internationale des Societes d’Amateurs d’Ex libris), la società che riunisce le associazioni exlibristiche operanti nel mondo che si riuniscono ogni due anni per l’incontro internazionale. L’ex libris ha permesso così di superare le barriere tra gli stati. Come ricorda Fulvio Besana Direttore della Biblioteca Statale di Macerata l’ex libris ha risentito nella sua storia dei pregiudizi riservati alle cosiddette arti minori. I nomi degli Artisti che hanno inciso ex libris in Italia e all’estero, tra questi ultimi cito G. Braque, S. Dalì, M. Ernst, A. Giacometti, P. Klee, G. Klimt, R. Magritte, H. Matisse, P. Mondrian, A. Mucha, E. Orlik, P. Picasso, ed altri, smentendo tali pretestuosi pregiudizi, sono l’ulteriore dimostrazione di come la qualità di un’opera non sia determinata proprio dal suo formato. Noto è l’apporto degli artisti marchigiani in campo grafico da Federico Barocci (Urbino 1535-1612), precursore dell’arte incisoria seguito da Carlo Maratta, cui seguono tra i moderni ed i contemporanei Renato Bruscaglia, Leonardo Castellani, Arnoldo Ciarrocchi, Attilio Giuliani, Walter Piacesi, Walter Valentini. Fondamentale la presenza della Scuola d’Arte per l’Illustrazione e la Decorazione del Libro di Urbino, ove si sono formate generazioni di artisti, xilografi, calcografi, litografi, e dove hanno insegnato i maggiori nomi dell’arte incisoria italiana. 

    La tradizione dell’ex libris, iniziata con il De Carolis continuata con Armando Baldinelli, Bruno Marsili da Osimo, Adriana Gai, Giuseppe Mainini e Luigi Bartolini, e dai contemporanei indicati nel testo da Goffredo Giachini è presente in spazi pubblici nelle Marche ove incontriamo, a partire dagli anni ’80, ambienti museali e biblioteche ospitanti collezioni di ex libris; ricordo in particolare il Museo dell’ex libris di San Paolo di Jesi, il Museo Comunale di Arte Moderna, dell’Informazione e della Fotografia di Senigallia, con oltre 6.000 ex libris, fondato da Carlo Emanuele Bugatti, grazie alle cospicue donazioni degli ex libris realizzati dai maggiori artisti del settore dal dopoguerra, con le numerose mostre organizzate dal 1987 al 1993, il Gabinetto delle Stampe e Disegni della Biblioteca Civica di Fermo con il Fondo di ex libris di Vito Giovannelli, e recentemente il Fondo Leboroni della Biblioteca Statale di Macerata. Tra le numerose mostre ricordo Il Presepe e la Natività negli Ex Libris, le mostre itineranti dedicate a Carlo Bo e a San Francesco. Attualmente l’ex libris è oggetto di rinascita e riscoperta come possiamo vedere dalle collezioni acquisite ed ospitate da Biblioteche, ove oltre a stampe e libri d’artista, si può scoprire anche una forma d’arte prettamente bibliografica, che è quella degli ex libris ormai oggetto anch’essi di vivace collezionismo come indicava Salvatore Italia, Direttore del Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari del Ministero per i Beni e le Attività Culturali nell’agenda 2006, che illustra la committenza degli ex libris con tre ex libris eseguiti rispettivamente da Bruno Marsili da Osimo, Luigi Bartolini e Maria Elisa Leboroni, provenienti dal Fondo Leboroni della Biblioteca Statale di Macerata. Oltre alle Biblioteche sono presenti inoltre strutture differenti quali Università e Musei tra i quali cito: il Centro APICE (Archivi della Parola, dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale) dell’Università di Milano che accoglie gli ex libris di Giulio Cisari, una raccolta del collezionista Michele Rapisarda e la collezione di Spartaco Cadioli, quest’ultima di oltre 15.000 pezzi in corso di catalogazione, il Museo Civico Ala Ponzone di Cremona con i 6.450 ex libris della donazione Lidia e Paolo Rovegno, il Gabinetto dei disegni e delle stampe del Comune di Santa Croce sull’Arno con il ricco fondo di incisioni ed ex libris e le concomitanti esposizioni, il Museo di Brunico che, dopo il fondo iniziale Hinterhuber, 3.500 ex libris, con donazioni successive e la recente di 3.000 ex libris, dei coniugi Silvio e Maria Teresa Forni, ha raggiunto gli oltre 15.000 pezzi, il Museo Mediterraneo dell’Ex libris di Ortona con circa 8.000 ex libris di cui 6.000 in corso di catalogazione, la Biblioteca Civica Girolamo Tartarotti di Rovereto che conserva dal 2008 il Fondo Egisto Bragaglia oltre 20.000 ex libris in corso di catalogazione. Non ultimi gli Enti Pubblici, cito ad esempio l’acquisizione nel 2007 di 4.500 ex libris della collezione dell’Ing. Giuseppe Cauti da parte della Provincia di Pisa. L’ex libris in questo modo esce dallebiblioteche dei bibliofili e viene allo scoperto e può essere fruibile dai collezionisti di incisioni, dai bibliofili, dai ricercatori, dagli studiosi dell’incisione, della stampa, dell’illustrazione e nel contempo dal grande pubblico che potrà conoscere i molti e profondi aspetti legati a questa opera d’arte e attingendo alle tematiche degli ex libris potrà ampliare visioni, orizzonti e conoscenze nei singoli settori di interesse e competenza. Con vivo piacere ripercorro l’acquisizione da parte della Biblioteca Statale di Macerata degli ex libris che hanno dato vita al FONDO LEBORONI. Nel 2002 Angiola Maria Napolioni mise le premesse per la costituzione del Fondo Leboroni appoggiando il progetto di Goffredo Giachini, noto curatore di esposizioni dedicate all’incisione, mirante alla definizione della donazione della collezione alla Biblioteca Statale di Macerata, distintasi con

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