Sherlock Holmes e il licantropo di Huntingdon

Di Marco Paracchini

RACCONTO LUNGO (35 pagine) - GIALLO - Due omicidi nella brughiera, cinque sospettati, un unico indizio: la luna piena. Sherlock Holmes viene ingaggiato per affrontare la minaccia di una belva notturna nell'uggiosa cittadina di Huntingdon.

Il dottor Watson trova una vecchia lettera dell'amico Sherlock Holmes, missiva che contiene un'avventura mai raccontata prima. Holmes narra di suo pugno gli omicidi della belva di Huntigdon, un licantropo che ha sfigurato due giovani donne del paese. Tra diversi sospettati, Holmes dovrà usare le sue doti di acuto osservatore, nonché le sue abilità deduttive per far tornare la quiete nell'uggiosa cittadina inglese e consegnare alla giustizia il mostro che si cela dietro a questi raccapriccianti delitti.

Marco Paracchini è un narratore audiovisivo da quasi vent'anni. Ha vinto numerosi premi, tra cui un riconoscimento di Abel Ferrara per il cortometraggio "L'Audace Viaggiatore" (2011). Ha scritto e diretto opere audiovisive dall'"entertainment" all'"educational" lavorando o collaborando con case di produzione e agenzie di pubblicità. Scrive per passione e ha pubblicato libri, racconti e articoli. È docente di regia dal 2006 e relatore di storytelling dal 2010.

• Lingua: Italiano
• Editore: Delos Digital
• Data di uscita: 27 mag 2014
• ISBN: 9788867753581

Anteprima del libro

a cura di Luigi Pachì

Sherlock Holmes e il licantropo di Huntingdon

di Marco Paracchini

ISBN versione ePub: 9788867753581

© 2014 Marco Paracchini

Edizione ebook © 2014 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano

Versione: 1.0 maggio 2014

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Indice

Colophon

Marco Paracchini

Sherlock Holmes e il licantropo di Huntingdon

Capitolo 1

Capitolo 2

Capitolo 3

Capitolo 4

Capitolo 5

Capitolo 6

Capitolo 7

Delos Digital e il DRM

In questa collana

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Marco Paracchini

Marco Paracchini è un narratore audiovisivo da quasi vent’anni. Ha vinto numerosi premi, tra cui un riconoscimento di Abel Ferrara per il cortometraggio L’Audace Viaggiatore (2011).

Ha scritto e diretto opere audiovisive dall’entertainment all’educational lavorando o collaborando con case di produzione e agenzie di pubblicità.

Scrive per passione e ha pubblicato libri, racconti e articoli.

È docente di regia dal 2006 e relatore di storytelling dal 2010.

Capitolo 1

Prima di rendere pubblica quest’avventura ammetto di aver speso notti insonni nel decidere se pubblicarla o meno. Il mio compito era limitato alla sola revisione di un testo ove tutto era già palesemente chiaro, tuttavia i miei limiti di concentrazione erano dovuti perlopiù alla mia separazione da Mary.

In quei giorni avevo difficoltà nel mantenere il pieno controllo della mia esistenza, figuriamoci scrivere una storia di Holmes. La mia pignoleria nel segnalare tutti gli avvenimenti era ben nota e non volevo deludere me stesso, ancor prima degli altri e del mio amico, ben inteso. Avevo una storia del grande detective quasi pronta, avevo già scritto le prime pagine, ma infine decisi di mettere da parte i fogli e lasciare che quell’avventura parlasse da sola.

L’avventura che segue non fu una di quelle vicende incredibili che io e Holmes vivemmo insieme, ergo in questa occasione non fui in alcun modo testimone oculare degli avvenimenti, solo un semplice lettore epistolare. Ebbene sì, non mi vergogno ad affermare che i limiti e le difficoltà avute nello scrivere questa vicenda derivarono principalmente dalla genesi stessa di tale racconto. Trattasi di una missiva che Holmes mi inviò tempo addietro e che non riuscii mai a completare in forma letteraria prima della sua morte.

Qualche settimana fa, sotto il pressante invito della mia seconda moglie nel sistemare il sottoscala, trovai un piccolo bauletto che apparteneva addirittura alla mia permanenza in Afghanistan. Era lì da talmente tanto tempo che si presentava completamente ricoperto di polvere e non ricordavo nemmeno cosa potesse contenere. Potrete immaginare la mia sorpresa quando lo aprii poiché non trovai solamente la missiva di cui sopra, e altre lettere del mio caro amico, ma ci ritrovai persino il contenitore in marocchino della sua siringa, una piccola scatoletta di tabacco, nonché alcuni piccoli oggetti che ricordo presenti nel disordine del 221B di Baker Street. Tempi andati.

I miei occhi si illuminarono di gioia, ma si riempirono anche di lacrime. Raggiunsi mia moglie in cucina e la strinsi a me, ringraziandola e baciandola con uno schioccante bacio sulla bocca. Anche se lei non capì il gesto, ne fu felice e mi lasciò andare in salotto senza più incaponirsi sulla pulizia del sottoscala. Mi accomodai in poltrona e rilessi quelle missive di Holmes: alcune le ricordavo bene, altre invece mi suonavano quasi nuove, tra cui quella che segue.

Come detto non riuscii mai a elaborare e ultimare quell’avventura, dunque non fu mai redatta dal sottoscritto né pubblicata sullo Strand Magazine o su altre uscite editoriali.

Quella che vi apprestate a leggere è una sua lettera, una delle tante, ma una delle poche, se non l’unica, che ho deciso di copiare per filo e per segno (aggiustando, ove possibile, alcune frasi abbozzate con una calligrafia di non facile comprensione). Mi rincresce dunque che non possiate avere la fortuna di vedere i suoi appunti nonché gli scarabocchi inchiostrati a lato di questa lettera ormai ingiallita dal tempo. Non vi resta altro da fare che mettervi comodi e leggere questa nuova avventura di Sherlock Holmes.

Buona lettura.

Dottor John H. Watson

Capitolo 2

Caro amico,

mi ritrovo